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Autore: Pallina    23/09/2011    11 recensioni
Perché non bisogna mai ubriacarsi con un Malfoy vicino.
"Ma Lily osservava con attenzione l’arto del giovane, senza sembrare avere nessuna intenzione a stringerlo.
-Aspetta…- mormorò con aria esitante. –Che ne so io che manterrai la tua parola?-
Il mago la guardò offeso, ma dopo qualche minuto le sorrise nuovamente.
-Facciamo il Voto Infrangibile!-
-Siiii!- rispose Lily, tirando successivamente fuori la bacchetta per suggellare quello che sarebbe stato il più grande errore della sua vita."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO UNDICI -  Rincontrarsi

 

 

Erano passati due mesi, due lunghissimi mesi, nei quali aveva deciso di evitare casa di suo fratello e, soprattutto, Scorpius Malfoy. E stava bene, nonostante Albus le mancasse; si era buttata a capofitto nel lavoro, riuscendo ad avere ottimi risultati e aveva iniziato a frequentare seriamente John e, anche se non sentiva le farfalle nello stomaco e i tuffi al cuore, era felice. In pace, tranquilla, serena.

Annoiata?

Lily preferì evitare di ascoltare quella voce dentro di sé, tornando ad osservare il proprio riflesso nello specchio. Indossava un paio di jeans, dei tacchi e una elegante maglietta nera, e non si riconosceva. Ultimamente aveva iniziato a vestirsi in maniera molto più elegante della norma, forse proprio a causa di John che continuava a portarla in locali di super lusso, e –soprattutto- a venirla sempre a prendere in completo. Doveva ammettere che questo lato della loro storia non la convinceva per niente, ma si poteva sempre cambiare, prima o poi l’avrebbe portato lei in un posto adeguato.

Sbuffando un’ultima davanti al suo riflesso, si decise a prendere la borsa –una pochette che le aveva regalato John visto che, a quanto pare, aveva notato che non aveva un borsa elegante- e Smaterializzarsi, sfuggendo al proprio sguardo.

Una volta arrivata davanti al ristorante si guardò intorno alla ricerca del suo ragazzo, che scorse fermo davanti all’ingresso. Quando gli fu vicino, lui si sporse per poggiarle un bacio sulla guancia, mentre con una mano le sfiorava la schiena; mentre a lei venne quasi l’impulso di allontanarsi, impulso che –naturalmente- si affrettò a reprimere, imponendosi di sorridergli amorevolmente.

Cosa c’era che non andava in lei? Aveva un ragazzo gentile, simpatico e chiaramente cotto, perché non le andava bene?

Forse perché ti piace un altro?

Stupida voce, stupida coscienza, erano ormai settimane che non pensava alla triste vicenda avuta con l’amico di suo fratello –che preferiva evitare di nominare- e ora lei doveva ricordarglielo?

Ma, improvvisamente, il respiro le si bloccò in petto, mentre una morsa familiare le stringeva lo stomaco e il cuore le balzava in gola: in fondo alla strada, che si avvicinava con un Emily radiosa sotto braccio, altri non c’era che il suo peggior incubo, o meglio Scorpius Malfoy.

Lily impallidì; venne presa da un attacco di panico, in cui il suo cervello stacco la spina, lasciandola in balia dei suoi primi istinti, motivo per cui si ritrovò a nascondersi dietro la schiena di John, sperando di non essere notata.

-Lily?- le chiese il suo ragazzo, voltando la testa verso di lei, leggermente perplesso. –Si può sapere cosa stai facendo?-

La ragazza si accucciò ancora di più, cercando di avvicinarsi lentamente al cespuglio poggiato a fianco dell’entrata del locale.

Purtroppo però tutti i suoi piani di non essere vista fallirono miseramente e, appena Malfoy fu abbastanza vicino, si accorse immediatamente di lei.

-Potter?- chiese, leggermente sorpreso dalla strana posizione in cui si trovata la ragazza.

E il cuore di Lily ebbe un tuffo verso il suo stomaco, che intanto si stava rigirando disperatamente.

-Eccolo, finalmente l’ho trovato il mio orecchino!- esclamò, alzandosi in piedi e affiancando John, che la osservava sempre più dubbioso.

-Amore, ma tu non porti gli orecchini…- le fece notare con tono perplesso.

-Eh si, lo so, è di mia nonna, lo tengo sempre in tasca come portafortuna!- replicò lei, lasciando libere le sue iridi nocciola di andare dove agognavano di posarsi da mesi.

Quando osservò il volto di Scorpius, e i suoi si scontrarono con quelli argentei di lui, le sembrò di essere finalmente tornata a casa, di poter di nuovo respirare e si sentì felice come non lo era da tempo, ormai.

Come non lo eri da quando non c’è più lui...

-Malfoy!- lo salutò, forse con troppo entusiasmo per risultare credibile. –Cosa ci fai qui?-

-Penso quello che stai facendo anche tu, sono venuto a mangiare.- replicò lui, atono e distaccato come al solito, senza però staccare i suoi occhi da quelli di lei.

-Già, che coincidenza, eh?- continuò, con un tono di voce sempre più stridulo. –Però noi mi sa che avevamo intenzione di andare a mangiare qualcosa a casa alla fine, sai c’è una tale fila, e quindi pensavamo-

-Lily, ma cosa stai dicendo? Ho prenotato da settimane, il tavolo è già pronto…- la interruppe John, guardandola sempre più perplesso.

Lei, nel frattempo, si maledì mentalmente per non saper uscire da quella situazione il più velocemente possibile e desiderò con tutto il cuore di scomparire, venir inghiottita dalla terra per non tornare mai più in superficie.

-E così tu sei la famosa Lily? Quella che ha fatto rimettere me e Scorpius insieme?- affermò Emily, sporgendosi in avanti dal braccio di Scorpius al quale era ancorata. –Che bello conoscerti, finalmente.-

I suoi occhi nocciola passarono rapidi da Emily, a cui riservò un’occhiata destabilizzata, a Scorpius, che invece fulminò con lo sguardo: possibile che gli avesse davvero raccontato tutto?

-Dobbiamo assolutamente cenare tutti insieme, non è vero Scorp?- aggiunse la ragazza bionda, sorridendo languida al suo fidanzato.

-No, veramente noi- provò a replicare Lily.

-Non penso che- iniziò Scorpius.

-Allora è deciso, vado dentro a mettermi d’accordo con il cameriere- e così dicendo, senza lasciare la possibilità a nessuno di replicare, si avviò all’interno del ristorante.

 

*

 

Scorpius non riusciva a credere di trovarsi in quella situazione: a cena con Lily e Emily, e quel bellimbusto di John. Lui e la ragazza ramata non si vedevano da due mesi -due mesi, cinque giorni e qualche ora, per essere precisi, non che lui avesse tenuto il conto- e improvvisamente si incontravano davanti a un ristorante. La cosa non era poi tanto strana, ma l’aveva lasciato abbastanza interdetto, soprattutto perché da quando l’aveva vista non era riuscito a staccarle gli occhi di dosso.

Si era chiesto cosa ci facesse vestita in modo così elegante, lei che di solito indossava la prima maglia che trovava e via e, doveva ammetterlo, a lui gli piaceva questo lato; sembrava dire –urlare, perché normalmente non usava mai un tono di voce normale-: che c’è? Io posso vestirmi come mi pare!

E poi era strana, non stava spiccicando parola con lo sguardo quasi triste fisso sul piatto; aveva voglia di chiederle cosa stava succedendo, se le era capitato qualcosa, come stava, ma più che altro desiderava semplicemente sentire la sua voce, e la sua risata.

Va bene, probabilmente doveva essersi ammattito, ma proprio non riusciva a spiegarsi il suo strano atteggiamento ed era per questo motivo -e nessun altro- che non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, anche se il primo pensiero che aveva avuto quando l’aveva vista era che era più bella di quanto si ricordasse.

 

*

 

Va bene, doveva mangiare il più in fretta possibile in modo da finire quella stupida cena; la situazione non poteva essere delle peggiori e lei si sentiva peggio ogni minuto che passava. Emily cercava allegramente di fare conversazione con un John imbarazzato che non capiva cosa stesse succedendo, mentre lei continuava imperterrita a giocare con gli avanzi di cibo nel suo piatto –gli occhi rigorosamente fissi su di esso- con Scorpius che la osservava dall’inizio della serata.

Ma non capiva che guardandola in quel modo la faceva sentire ancora più a disagio? Sentiva il suo sguardo su di sé, come una lama appuntita che la perforava, impedendole di stare tranquilla, di respirare normalmente.

-John, allora, te e Lily come vi siete conosciuti?- chiese la voce irritante di Emily.

Oh Merlino no, pietà.

Ma perché la gente doveva sempre interessarsi di fatti che non la riguardavano? In uno scatto di –probabilmente- follia, scatto in piedi attirando li sguardi di tutti su di sé.

-Noi…- affermò, titubante, prima di darsi un contegno e prendere la mano del suo ragazzo per costringerlo ad imitare il suo gesto. –Noi purtroppo dobbiamo scappare, non è vero, tesoro?-

Cercò in tutti i modi di comunicare con gli occhi a John che non voleva stare in quel posto un secondo di più e –finalmente- il giovane sembrò cogliere l’antifona.

-Si, è vero. Scusateci, ma abbiamo dei biglietti per il teatro e lo spettacolo inizia tra poco.- la assecondò lui, alzandosi in piedi a sua volta.

Lily gli sorrise riconoscente: per fortuna aveva capito!

Quindi, salutando i loro ospiti, si diressero mano nella mano verso l’uscita, ma una volta fuori non riuscì a impedirsi di staccarsi dalla stretta di John, forse un po’ troppo velocemente.

 

*

 

Era stata una serata terribile, quasi peggio del suo esame per i MAGO, o di qualsiasi altra giornata avesse mai vissuto.

Con uno sbuffò lanciò la borsa sul divano; aveva voglia di urlare, e piangere, e ridere, e rompere qualcosa.

Una volta usciti dal locale John le aveva fatto il terzo grado, chiedendole se Scorpius fosse un suo ex, al che lei era scoppiata a ridere, ma il ragazzo non aveva colto l’ilarità di tutta la vicenda e se n’era andato arrabbiato. Ma cosa aveva fatto di male per meritarsi questo?

Passandosi una mano nei capelli esasperata da tutta quella situazione, si diresse in cucina, pronta a versarsi un bicchiere molto generoso di qualsiasi tipo di alcolico avesse trovato. Per sua fortuna aveva una bottiglia di vino aperta in frigo e, prendendola, si diresse in soggiorno.

Una volta girato l’angolo, però, si ritrovò una figura davanti e, mentre un Aah! ben poco coraggioso le usciva dalle labbra, accidentalmente lasciò la presa intorno alla bottiglia che rovinò per terra rompendosi in mille pezzi.

-Ma sei matto?- strillò, una volta ripresasi dal colpo appena avuto, fulminando Scorpius Malfoy con gli occhi. –La devi smettere con questa mania di comparire all’improvviso nella casa della gente!-

Il ragazzo la guardò, aggrottando le sopracciglia perplesso.

-Se tu non fossi tanto isterica, non ti spaventeresti ogni volta.- replicò, atono, mentre un sorriso divertito gli si andava a disegnare sulle labbra.

Lily lo osservò, chiedendosi solo in quel momento cosa cavolo ci facesse lui a casa sua, ma, senza dire una parola, andò a sedersi sul divano, cercando di ignorarlo. Scorpius la seguì, accomodandosi al suo fianco e continuando, imperterrito, a fissarla.

-La vuoi smettere!- esclamò, infine lei, voltandosi verso di lui con aria ostile.

-Di fare cosa?- chiese, dubbioso.

-Di fissarmi!- rispose, la voce leggermente più stridula. –E poi si può sapere cosa ci fai qua?-

-Io… non lo so.-

Lo guardò, allargando gli occhi nocciola sorpresa: cioè davvero lui le era piombato in casa, provocandole un arresto cardiaco, e non ne sapeva nemmeno il motivo? Qualcuno lassù doveva di sicuro odiarla, non c’era altra spiegazione.

-Come non lo sai?- strillò, alzandosi in piedi. –Cioè vieni qui e davvero non sai perché?-

Scorpius la imitò, andando subito a immergersi nelle iridi nocciola della ragazza, mentre assumeva un’espressione più seria del dovuto.

-Io…- affermò, leggermente titubante, mentre si ravviva i capelli. –Penso, insomma… Mi sa che mi piaci.-

Lily strabuzzò ancora di più gli occhi: era tutto molto divertente, ma tanto. Mi sa che mi piaci?, ma che davvero? Che cosa doveva essere quella, una dichiarazione di un bambino delle elementari?

-Io cosa? Ma sei tutto scemo?- esclamò, sempre più innervosita e infastidita, e irritata, anche se –in fondo- sentiva che una strana sensazione di felicità inspiegabile la stava assalendo. –Che significa si può sapere?-

-Oh, Potter, sei veramente ottusa!- replicò lui, guardandola a sua volta seccato. –Che ti dovrei dire? Che sono due mesi, cinque giorni e qualche ora che non ci vediamo e che non so nemmeno quando ho iniziato a tenere conto dei giorni? Che stasera mi sei sembrata la ragazza più bella di tutta la sala e che avrei tanto voluto spaccare la faccia a quel tizio quando ti baciava o anche solo ti sfiorava, perché avrei voluto essere io, e io solo, a fare quelle cose? Non lo so, che altro vuoi sentire? Che mi sei mancata tanto, come mai mi è mancato qualcuno nella mia vita, e che ho passato questi giorni a chiedermi cosa stessi facendo? Questo ti basta?-

Va bene, forse questo le bastava, pensò mentre non riusciva a impedire alle sue labbra di piegarsi un sorriso felice, raggiante.

-Vuoi smetterla di sorridere come un’idiota e dirmi qualcosa?- aggiunse lui, con il tono di voce però leggermente più divertito.

E Lily lo guardò, incapace di formulare un pensiero intelligente, mentre il cuore le batteva ormai furioso in petto e il respiro accelerava, mentre si sentiva felice come non lo era da due mesi, cinque giorni e qualche ora.

-I-io…- boccheggiò, cercando le parole. –Grazie.-

Scorpius allargò le iridi argentee, sorpreso e perplesso allo stesso tempo.

-Grazie? Mi hai davvero detto grazie?- affermò, mentre in fondo al tono di voce si sentiva una nota divertita. –E poi ti lamenti del mio Mi sa che mi piaci?-

-Oh smettila!- replicò lei, imbarazzata. –Non riesci ad accontentarti?-

E lui, scuotendo la testa con aria rassegnata si avvicinò, prendendole una mano per attirarla contro il proprio petto; gesto che fece bloccare il respiro a Lily, mentre lo osservava senza riuscire a cancellare quel sorriso dal viso.

-Forse…- mormorò lui, prima di chinarsi verso di lei e unire le loro labbra in un bacio che agognavano da due mesi, cinque giorni e qualche ora o forse anche di più.

 

 

Un anno, due mesi, cinque giorni e qualche ora dopo…

 

-Scorpius!- strillò una voce dal bagno, mentre una ragazza ramata, con i capelli scomposti e un’aria terrificante in volto correva verso la stanza da letto.

-Che c’è?- mormorò con la voce ancora impastata dal sonno un giovane dai capelli biondi, mentre si portava un cuscino sul volto.

-Ma come abbiamo fatto a non pensarci, siamo due idioti!- continuò lei, con tono sempre più acuto. –Io ormai ho finito, cavolo chissà quanto tempo ci resta, chissà se-

-Lily, si può sapere di che cosa stai parlando?- le chiese lui, mettendosi seduto e guardando la propria fidanzata con aria perplessa, mentre lei continuava a farneticare cose senza senso.

-Io ho finito la specializzazione!- replicò, come se quella frase bastasse a far intendere tutto.

Scorpius la guardò, aggrottando le sopracciglia sempre più dubbioso della sua sanità mentale.

-Si, e allora?-

-La seconda parte del Voto!- rispose Lily, mentre brandiva la spazzola verso di lui con aria intimidatoria.

-Oh merda.- fu la sola cosa che riuscì a rispondere, mentre si picchiava una mano sulla fronte dandosi mentalmente dello stupido.

Come avevano fatto a dimenticarsene?

 

 

 ***

 

 

 Ed eccoci, finalmente, alla fine... Quasi, quasi mi viene da piangere!

No, scherzo, sono felice di essere riuscita a finere questa storia che spero vi abbia divertito quanto ha divertito me scriverla.

Detto questo spero davvero che questo capitolo conclusivo vi sia piaciuto e che non vi abbia deluso troppo.

Lily e Scorpius alla fine si sono messi insieme, e di questo fa piacere a tutti direi! Beh, non ho molto altro da dire, a parte ringraziarvi di tutto cuore per le vostre bellissime recensioni che mi hanno aiutato senza dubbio a finire questa storia e naturalmente ringrazio anche chi l'ha inserita nelle seguite/ricordate/preferite, ma anche chi mi ha seguito silenziosamente. Grazie, grazie davvero.

Ah, volevo farvi sapere che a breve pubblicherò una nuova storia con Scorpius e Lily (ormai sto scrivendo quasi sempre su di loro), che in verità è un adattamento di una mia vecchia ff con loro come personaggi e spero che vorrete seguirla!

Un bacione e ancora grazie!

Pallina

   
 
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