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Autore: Esse_94    23/09/2011    3 recensioni
il titolo davvero è quello, non volevo dare nessun nome a questo scempio, mi è davvero servito scrivee questa cosa spero che qualcuno la legga e mi dica ciò che ne pensa, è la prima volta che scrivo qualcosa di completamente drammatico.
a presto Sabry
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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questa OS parla della serata che ho passato l'altro giorno che mi paranoizzavo per un discorso fatto con la mia migliore amica, spero che non faccia così schifo fatemi sapere

SENZA TITOLO:


Sono inerme totalmente in balia del dolore, dovrei dormire ma ho troppi pensieri per la testa. Solo la pioggia mi fa compagnia...che magra consolazione. Non so più quale dei tanti pensieri seguire, ho preso una pastiglia di calmante per distendere i nervi ma non sta funzionando; tremo e cerco di piangere a bassa voce, non voglio la carità dei miei genitori, mi faccio pena anche da sola.
Dovrei reagire e cercare di non farmi abbattere ma viene molto più facile lasciarsi trasportare dal dolore.
Altri ricordi nostri mi invadono la testa e in quel momento fu come se mi avessero rimesso il cuore in petto dopo averlo lanciato contro il muro svariate volte, fa male, e non so nemmeno io perché continuo ad autolesionismi in questo modo.
Sto impazzendo mi sto facendo troppe paranoie, mi sto costruendo in testa cose che non esistono, mi sento abbandonata a farmi compagnia non c’è nemmeno più la solita vocina ella mia testa; cerco di azzerare il mio cervello e smetto per qualche secondo di pensare, mi calmo per qualche secondo ma i miei pensieri ritornano in massa facendomi soffrire ancora di più, come biasimarli. Mi sento davvero uno schifo, ormai mi auto convinco pian piano di essere come mi descrivono, una persona di merda, con un carattere di merda, una personalità di merda, egocentrica, imbarazzante e troia. Ho sentito fin troppe volte quest’ultimo appellativo...ormai mi sto convincendo di essere seriamente così, ma forse mi sto vittimizzando e sto cercando una scusa per spiegare il mio comportamento estroverso o forse devo solo smetterla di piangermi addosso e reagire. Facile a dirsi.
Mi giro a pancia in su e fisso il soffitto, rimango così ferma per svariati minuti sento le lacrime cadermi dalle guance così le asciugo con il dorso della mano e mi metto a sedere, sono stanca mi si chiudono gli occhi ma non riesco ad addormentarmi; scosto le coperte e mi alzo svogliatamente. La mia meta è il bagno cammino quasi come uno degli zombie nel telefilm “the walking dead”, arrivo e apro direttamente il cassetto dei medicinali, prendo la scatoletta di calmante e tiro fuori un’altra pastiglia, non si potrebbe ma in questo momento l’ultima cosa che mi interessa sono le controindicazioni. Mi guardo nello specchio ma non riesco a riconoscermi, colpa della vista annebbiata dalle lacrime di prima, mi strofino gli occhi e l’immagine si fa più vivida e rimango stupita dal mio riflesso, i capelli sono scomposti, più del solito, i miei occhi solitamente verdi e pieni di vitalità sono spenti e completamente arrossati come il mio viso stanco. Finalmente sento i miei nervi calmarsi è una bella sensazione...la tempesta fuori si sta affievolendo, peccato mi piacciono i temporali. Mi sento un po’ una codarda ho sopraffatto il dolore e rinchiuso i miei pensieri con due semplici pastiglie, invece di passare la notte a pensarci, alzo le spalle e finalmente riesco a prendere sonno.
   
 
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