24/09/2011
4 recensioniBorn This Way- Introduzione ...
Le nuove scarpe le facevano provare un dolore terribile, e sicuramente quella non era la giornata ideale per portare un tacco da 30 cm. Tuttavia non aveva resistito all’idea di sfoggiare il suo nuovo paio di armadillo nere per le strade di New York, la sua città natale, e unica città in cui avesse mai voluto abitare.
Ricordava ancora suo padre che, entusiasta, la portava spesso in giro raccontandole di come fosse cambiata la città da quando lui era solamente un bambino.
“Qui una volta c’era un negozio di giocattoli per bambini” diceva indicando un nuovo magazzino di cosmetici provenienti dalla Francia. La bambina notava sempre dei tratti di leggera malinconia nella voce e soprattutto negli occhi del padre che tendevano a perdersi nel vuoto, quasi cercasse di tornare a quei tempi ormai lontani.
“E ora c’è un locale di lap dance” pensò lei passandovi davanti.
Il lungo abito che strusciava sull’asfalto bagnato la costringeva a tenerlo sollevato. Anche quello era nuovo. Lo aveva disegnato lei stessa qualche settimana prima pensando che lo avrebbe sfoggiato proprio per quell’occasione; una semplice passeggiata nell’intento di rivisitare i luoghi della sua tenera infanzia.
L’aria intorno a lei era fresca e frizzante, tipica dell’atmosfera presente dopo una lunga giornata di pioggia. Le strade erano ancora ricche di pozzanghere che ad ogni passaggio di una macchina schizzavano acqua ovunque. Camminava sorretta da un uomo, una sorta di guardia del corpo. In alcuni tratti il marciapiede presentava dei dislivelli e per lei camminare era quasi impossibile e aveva bisogno di un sostegno.
Con lo sguardo scorreva tutti i negozi e i magazzini che la circondavano in ambedue i lati, quando la vide. Era proprio lì alla sua destra. Ed era proprio come se la ricordava.
La pizzeria; quella in cui aveva ricevuto l’umiliazione più grande della sua infanzia. Quella in cui si era sentita per la prima vera volta una specie di mostro.
Ricorda le perfide risate dei “compagni” che sembravano veramente divertiti davanti a quella scena. Le sente. Riecheggiano nelle sue orecchie.
E poi si accorge che qualcuno sta effettivamente ridendo. Le voci divertite provengono dall’interno del locale e si fanno sempre più intense. Ci sono dei ragazzi seduti ad un grosso tavolo; sono in otto. E poi c’è una bambina seduta da sola e in disparte che invano cerca di trattenere le lacrime.
Quella bambina sei te.
-Non dovrebbero prenderla in giro- pensa, ricordando quanto si sentiva umiliata quando era stata gettata nella spazzatura come fosse un pezzo di pizza avanzato. –Sono veramente ingiusti.-
Rimane incantata da quella scena. Non riesce a distogliere lo sguardo ed è intrappolata in una sorta di autolesionismo.
Le fa male guardare, eppure non può farne a meno. Poi, come risvegliata da quella sorta di sogno, si accorge che quella bambina sta correndo verso l’uscita del locale.
Sta venendo verso di te, perché anche te eri come lei.
To Be Continued ...
Nota: Salve a tutti! Sono felice di farvi leggere la mia nuova ff sulla nostra amata Gaga...
Sarà più o meno composta da altri due capitoli; sempre che non abbia intenzione di fare delle modifiche.
Comunque spero la gradiate e come sempre spero in un vostro commento :)
Ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno.
Allora alla prossima ^^
Puss Puss