Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: despicableandri    24/09/2011    16 recensioni
Sono Justin Bieber, un ragazzo di diciassette anni da poco compiuti, costretto a vivere con una ragazza che non sopporto e qui inizia la mia storia. No, non quella che conoscono tutti. Questa è solo mia, mia e sua, e basta.
Ebbene si, un'altra storia su Justin Bieber.
Se vi ho incuriosito, mi farebbe piacere un vostro parere. :'3
#withlove, An.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






Ho cambiato nome, ora. Mi chiamo horansmile , prima ero ItsJustAn

Spazio autore.
Oddio, è l’ultimo. çwç
Innanzitutto voglio dirvi che mi dispiace tantissimo aver aggiornato così tardi. Si mette il caldo, l’inizio della scuola, il mio blocco degli appunti che si diverte a perdersi(?) e il mio cervello, che è come se non volesse farsi uscire più una parola pur di non finire questa storia. çwç
Ma tornando a noi.
Voglio ringraziare tutte. Le 50 preferite, le 15 ricordate, le 44 seguite e ovviamente chiunque abbia fatto anche solo una di queste 225 recensioni.
Siete fantastiche, vorrei abbracciarvi fino al soffocamento(?) una per una, tutte voi e.e
Grazie di tutto. Spero continuate a seguirmi.
Withlove, @horansmile (si, ho cambiato anche nome twitter çç)








La mia storia. Primo passo verso ‘noi’.
Capitolo 25 - ' A presto amore mio '.










“Questa è tua” sospirò Adele sporgendosi verso di me per passarmi la mia maglietta extralarge con cui aveva dormito qui in Canada.
Anche se ormai tutto ciò che era mio adesso era anche suo. I miei amici, la mia famiglia, la casa. Me stesso. Sentivo il suo profumo anche lì, su quella maglietta. Come avrei fatto a lasciarla lì, sola?
“No, tienila tu” cercai di sorriderle respingendo la sua mano con un gesto delicato. Eravamo l’uno di fronte l’altro, ai due lati del letto. Ritornò dov’era e sorrise anche lei, mostrandomi un sorriso che non arrivò a farle illuminare gli occhi.
Era l’ultimo giorno. Tra un ora e trentacinque minuti avrei iniziato un secondo conto alla rovescia.
“Bene, la mia è pronta” sussurrò chiudendo la valigia posata sul letto. Era stupenda anche tutta sudata, i capelli legati in ciò che doveva essere una crocchia arrangiata sulla nuca.
“Hai dimenticato questo piccola” le dissi raccogliendo ciò che intendevo.
Si sporse di nuovo verso di me e io le mostrai i due cappellini.
Sorrise, un sorriso vero. Prese il suo carezzando con le dita la scritta in bianco. Da ormai due o tre giorni nella nostra vita regnava il silenzio. Non avevamo bisogno di dirci mille parole. Bastava uno sguardo, un gesto per farci capire quanto ci sarebbe mancato l’altro.
Lasciai che posasse il cappello sulla sua testa, aggiustandoselo sulla crocchia malridotta, per poi attirarla a me.
Un abbraccio. Un semplice abbraccio. Poggiò la guancia sulla mia spalla destra, mentre col naso mi sfiorava leggermente il collo.
Forse passarono pochi minuti, o forse tutta l’ora e trentacinque minuti. In quel momento mi interessava solo poter stringerla ancora, sentire il suo calore sulla pelle, sentirla sfiorare con le piccole mani la mia schiena.
“Tutto pronto ragazzi. Pattie dice di scendere” annunciò dall’uscio della porta Ally, cercando di far suonare la sua voce più bassa per non disturbarci.
Avevo già salutato i ragazzi – quasi sempre facevamo così, senza recitare la solita scenetta d’addio d’avanti all’imbarco.
“Andiamo” sussurrò Adele al mio orecchio districando l’abbraccio per andare a prendere la valigia. Sospirai.


*


“Allora alla prossima Bieber” mi salutò Adele, una lacrima sull’angolo dell’occhio, quasi impercettibile. Si sforzava tanto di sorridere..
“Ti amo piccola” le baciai di nuovo le labbra. Era la quarta volt che dicevamo le stesse due frasi, senza uscirne.
La voce metallica annunciò l’arrivo del mio aereo.
“Ti amo anche io” mormorò quasi impercettibilmente spingendomi verso la porta d’imbarco.
“Mi mancherai” sussurrammo all’unisono. Mi sorrise. Diamine, quel sorriso.
La salutai di nuovo, facendole un pigro gesto della mano.
“Non portartene troppe a letto in mia assenza, Justin Bieber” scherzò voltandomi le spalle. Faceva sempre così. Quando era sulla soglia delle lacrime faceva una delle sue battute.
“Vale lo stesso anche per te” le dissi, quando ormai aveva già iniziato a camminare nella direzione opposta alla mia, mano nella mano con Ally, verso l’imbarco per Detroit.
Rassegnato voltai lo sguardo su mia madre, che cercò di sorridermi incamminandosi. La seguii.
“A presto amore mio” pensai lasciando sfuggire una lacrima.






-Adele.


‘Ciao ragazzo che m‘ha cambiato vita e anima. A presto. ‘ sono le prime e ultime parole che gli ho scritto su uno stupido foglio di carta. Le uniche parole che avrà di me durante questi sei mesi.
Guardo un ultima volta i suoi occhi. Oro e nocciola. Era strano vederli così lontani, così tristi.
Sospiro, cacciando via le poche lacrime che avevo riservato al momento dell’addio. Non volevo ancora piangere, non d’avanti a lui. So che gli farebbe male, e non voglio questo.
“Allora alla prossima Bieber” gli ripeto, ho perso il conto delle volte in cui gliel’ho detto.
“Ti amo piccola” mi risponde lui, baciandomi di nuovo. Le sue labbra sulle mie che giocano dolcemente, sfiorandosi quasi impercettibilmente.
Quella fastidiosa voce annuncia quel maledetto aereo. Quanto vorrei prendere a bastonate gli altoparlanti in questo momento, e far si che tutti i voli fossero cancellati.
“Ti amo anche io” mormoro invece, rassegnandomi e spingendolo verso la porta.
Vorrei dirgli che m’ha davvero cambiato la vita. Vorrei dirgli che è l’unico che io abbia davvero amato, l’unico con cui io sia mai stata dolce, l’unico che non fosse Ally che è riuscito a farsi amare con tutta me stessa. Vorrei dirgli qualcosa di unico qualcosa che gli faccia pensare a me quando sarà solo, stanco dopo un concerto. Ma le uniche parole che mi escono sono banali e scontate.
“Mi mancherai” le diciamo insieme, sorridendoci. Mi saluta on la mano, come un bambino.
“Non portartene troppe a letto in mia assenza, Justin Bieber” scherzo cacciando di nuovo via quelle fottute lacrime.
“Vale lo stesso anche per te” gli sento dire, ma io mi sono già girata. La parte dura di me è andata via da quando l’ho conosciuto più a fondo , da quando gli ho dato l’anima e adesso devo accettare il fatto che io stia piangendo per lui.
Ally mi stringe la mano, trascinandomi quasi verso il nostro, d’imbarco.
‘A presto amore mio’ .
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: despicableandri