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Autore: Aesir    25/09/2011    6 recensioni
Questa fiction è il seguito di "Leggende del Mondo Emerso: Il Sigillo della Morte"
Un dannato che si rivela un salvatore.
Una ragazza tormantata dalle incertezze.
Una nuova minaccia che incombe inesorabile.
Una possibilità di vivere di nuovo pienamente.
Ho trovato una strada per l’inferno così nitida e diretta che non potrò mai tornare indietro da essa...
Io porto i semi della morte con me, e li pianto ovunque osi fermarmi in cerca d’amore...
Mi avevano condannata a morire perché gli altri potessero vivere; ora io vivo perché gli altri possano morire..
 
[DubhexSorpresa]
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aster, Dubhe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Leggende del Mondo Emerso'
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 “[...] sopra i suoi uguali. Addio campi felici,
dove la gioia regna eternamente: a voi salute, orrori
del mondo di sotto, e tu profondissimo inferno,
ricevi il tuo nuovo possidente. Uno a cui
I tempi e i luoghi non potranno mai mutare la mente.
È la mente, infatti, il luogo perfetto, e solo lei
può fare un cielo dell'inferno, e un inferno del cielo.

  - John Milton, Paradise Lost, Book One

 

Prologo: COLUI CHE SUSSURRAVA NELLE TENEBRE

 Do you remember me
Lost for so long
Will you be on the other side?
Or will you forget me?
I'm dying, praying,
Bleeding and screaming
Am I too lost to be saved?
Am I too lost?
- Evanescence, Tourniquet

 Il viandante si guardò intorno. C'era potere, in quel luogo, lo sentiva nella terra, nell'aria, tutto intorno a sé. Il santuario doveva essere vicino.
Quella era la celebre Foresta uno dei boschi più grandi e rigogliosi del Mondo Emerso. Ora, era un luogo sterile, gli alberi consumati: tutto per opera di un folle.
Il viandante sorrise amaramente. Nulla è eterno.
Eppure, in quel luogo in cui tutto era perduto, qualcosa restava. Il grande Padre della Foresta non era altro che una pianta rinsecchita, ma una foglia dorata era intrappolata fra le radici. Non c'era vita in quel luogo, l'uomo lo sentiva. Sapeva anche che i guardiani si sarebbero nascosti da lui, non avrebbero voluto aver contatti con una supposta anima impura come lui. Non che gliene importasse del giudizio dei guardiani.
La mia missione è infinitamente più importante.
E non è mia abitudine chiedere ai miei nemici approvazione per i miei atti.
L'uomo si concentrò, ricorrendo a tecniche di un mondo ormai dimenticato. Fu tremendo. Ciò che sentì fu dolore, dolore e ancora dolore.
Un luogo pieno di rimpianti, il Mondo Emerso.
Ma non era la sofferenza che gli interessava. Già troppa ne aveva vista nella sua vita.
Si concentrò. Sì, lei era stata qui.
Evocò un incantesimo, e i suoi occhi videro ciò che era avvenuto, la videro conversare con il guardiano.
Come sai assumere un'aria innocente, quando vuoi. Chi se la prenderebbe con il povero, piccolo rappresentante di una specie estinta?
Le cose sarebbero state più difficili. Avrebbe dovuto rimuovere tutta l'influenza che quell'essere spregevole aveva avuto. Non importa. Sentiva che stavolta avrebbe fatto la cosa giusta. Indugiò ancora.
Mi temi, guardiano? Temimi, dunque, perchè il vostro tempo è giunto.
Alzò gli occhi. Era scesa la notte.
Di solito gli uomini alzavano gli occhi per trovar conforto negli dei, ma nessuna consolazione lo aspettava. Non dopo aver saputo cosa c'era dietro a quelle stelle, e ancora più oltre. Si accampò, e consumò un pasto frugale. Poi, alla luce del fuoco, aprì una bisaccia, e ne estrasse un libro consunto. La figura, vestita di nero, sospesa dinnanzi alle fiamme con quel tomo arcano in mano, sembrava uno stregone pronto a lanciare un maleficio.
Descrizione che non era molto lontana dalla verità.
Il libro era rilegato con un materiale strano, e aveva un che di diabolico.
Sulla copertina era vergato un simbolo composto da linee sinuose, e sotto, in caratteri elaborati, era scritto Al azif. Le sue mani pallide accarezzarono la copertina.
Il Necronomicon.
Mormorò qualcosa, e il falò si spense, mentre un'ombra oscura calava su di lui.
Il mattino dopo, solo la cenere, mischiata a quella antica di anni e anni, testimoniava il bivacco del viandante. Colui che sussurrava nelle tenebre, e il libro nero che possedeva, erano spariti.

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Ebbene, sì, cominciua la parte due!
Data l'alta presenza di riferimenti alle opere lovecraftiane, vi suggerisco di leggerle, o in alternativa di cercare su Wikipedia i seguenti riferimenti.
Intanto, una breve spiegazione del libro:

Il Necronomicon, di cui si può sapere di più in Storia e cronologia del Necronomicon,
il presente testo sarebbe un grimorio nero, scritto da un arabo pazzo, Abdul Alhazred che, riportando per iscritto i ricordi di un suo sogno, avrebbe creato un'enciclopedia sull'Arcano e sull'Evocazione demoniaca.
image
Lovecraft nella sua narrazione, dava la sua esistenza talmente per scontata, che alla fine fu costretto ad ammettere pubblicamente che fosse una sua invenzione, vista la furia con cui i lettori avevano incominciato a cercare tale tomo. 

 

 
 


NdAesir: come mia tradizione, vi avverto che eventuali citazioni interne al fanverse (quindi dai libri delle Cronache/Guerre/Leggende) NON saranno segnalate, ma lo saranno quelle esterne al fanverse (quindi per esempio da Alien... anche se non riesco ad immaginare che potrebbe c'entrare ^ ^) Le citazioni interne al fanverse saranno utilizzate in situazioni più o meno analoghe a quelle "ufficiali": invito eventuali lettori a scovarle tutte.
Buona lettura!
   
 
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