EPILOGO
14
anni dopo
Ginny
spinse avanti James, Elizabeth e Charlotte afferrando per il mantello, prima che
le sparisse da sotto il naso, Hermie
-Vieni
qui tu-
-Mamma!-
l’unica rossa di tutti i Malfoy gonfiò le guance –Lasciami! Voglio andare
con papà!!-
-Non
credo proprio-
-Ma
voglio andare da Harry!- si impuntò –Perché
non posso?!-
-Perché
lui è già andato e non voglio che ti perdi negli spogliatoi!- la guardò
–Con il rischio che ti perdiamo e che tu ti metta nei guai-
-Non
mi metto mai nei guai io-
-Si
come no- saltò su Charlotte che era tornata da loro mentre gli altri due
continuavano a salire verso la tribuna d’onore. Le ultime due figlie di Ginny
erano gemelle ma come per Harry e Lilian, erano completamente diverse sia di
aspetto(occhi azzurri e altezza erano le uniche due cose che le accomunassero
dato che i capelli erano per una biondi e per l'altra rossi) che di carattere
(dato che Charlotte era studiosa e molto presa dalle regole –“che non vanno
mai, per nessuna ragione al mondo discusse”- mentre l’altra era tutta presa
dalle avventure, dalle nuove scoperte e dallo sprezzo del pericolo che l’aveva
vista da piccola nei guai non in una sola occasione e che era stata pure
smarrita nella calca di gente in cui si erano imbattuti ad una festa
folkloristica in Germania durante una delle tante visite a Hermione e famiglia)
–Tu sei sempre nei guai!- sorrise divertita
-Non
è vero!-
-Basta discutere- sbottò Ginny –Andiamo su e tu mi starai attaccata come una sanguisuga se non vuoi finire molto male- Hermia la guardò molto seccata ma si lasciò tirare su per le scale senza fiatare. Nella tribuna d’onore c’erano già Hermione, Viktor(che allenava una squadra di Quidditch tedesca), un serissimo Anthony(appena assunto da un giornale famosissimo tedesco ed uscito dal Drumstrang con voti che avevano superato pure quelli di Hermione), una sempre più bella Stefy che non andava affatto d’accordo con la vanitosissima Elizabeth(che da essere vanitosa ne aveva motivo ma anche secondo Ginny esagerava coi suoi modi da prima donna. Peccato che niente era riuscito a renderla modesta) e l’ultimo figlio dell’amica: Alexis. Quest’ultimo, un quattordicenne che andava d’accordo con tutti, stravedeva per colei che la sorella trovava antipaticissima: Elizabeth appunto. Hermione scherzava sin da quando erano piccoli sul loro futuro matrimonio che, a detta di Ginny, era quasi certa che ci sarebbe stato se uno dei due non avesse trovato un altro. I due erano inseparabili, si scrivevano sempre ed erano da tenere d’occhio quando erano insieme durante le vacanze che le due famiglie passavano da uno o dall’altro. Anche se erano giovani infatti, Ginny aveva saputo, durante un tete a tete tra madre e figlia, che lui aveva tentato di baciarla facendola piangere per poi consolarla portandola via dal luogo in cui si erano diretti. Ginny poi aveva avvertito Hermione che tra le sue urla e quelle di Viktor, il poveretto era finito in camera sua chiuso a chiave e poi tra le scuse senza fine rivolte dai due a Ginny(che aveva cercato di evitare una tale umiliazione) e a un Draco fumante di rabbia e che aveva minacciato di tornarsene immediatamente in Inghilterra, tutto si era risolto. I due erano tornati amici come prima e Draco si era calmato(anche se poi aveva preso a tener d’occhio il ragazzo che ormai lo temeva come temeva sua madre quando si irritava). Arrivate in tribuna Hermie corse a sedersi di fianco a Hermione che adorava da sempre chiamandola zia, Charlotte si sedette vicino ad Anthony che le insegnava il tedesco via gufo e che Ginny riteneva un insegnante sprecato ed Elizabeth si buttò a capofitto su Alexis che controllò che suo padre non ci fosse
-Ecco
i due futuri sposini- ridacchiò Charlotte mentre Elizabeth la fulminava con lo
sguardo –Che schifo- guardò Anthony –Ho fatto un sacco di esercizi- disse
lei allegra –Ti ci vorrà un sacco per correggerli sai!- disse allegra
–Mamma è molto contenta di quello che ho fatto sai?-
-Bene-
disse lui. Era un ragazzo di poche parole…come era vero che Charlotte aveva
una parlantina per tutti e due!
-Ti
devo dire un sacco di cose!- disse Elizabeth ad Alexis sedendosi compostissima e
guardando Stefy che fingeva nemmeno di averla vista
-Anche
io- disse il ragazzo –Ma per la partita non potremo parlare perché sennò qui
facciamo una brutta fine- e le segnò il padre –Non vuol sentire un fiato-
-Lo
so- disse lei –Non è la prima partita che guardiamo insieme, ricordi?- lui la
guardò e annuì
-Tacete
un po’- sbottò Stefy –Che diavolo avete da dirvi dopo due giorni che non vi
siete scritti per la miseria!- Alexis la guardò male ed Elizabeth sorrise
-Problemi
con Franzie…Steffffy- la sfottè la ragazza divertita
-Come
osi raccontarle i miei fatti!- strillò Stefy colpendo il fratello in testa con
uno scappellotto da far piangere anche una trave di ferro –Razza di traditore!
Io che ti racconto le cose e tu le vai a dire a lei!? Che fratello deficiente
che ho!-
-Stefy
per piacere basta!- Hermione si alzò e la mise al suo posto –Alexis…santo
cielo!- lui alzò le spalle
-Mica
sapevo che si sarebbe arrabbiata così- si massaggiò la testa –Che male…-
-I
fatti suoi lo sai che non ama che si sappiano in giro- intanto Stefy si era
messa a piangere singhiozzando
-Elizabeth
perché devi sempre essere così?- domandò Hermia –Mai possibile che debba
sempre far piangere tutti?- Charlotte guardò Hermia e la colpì ad un braccio
-Fatti
i tuoi, non immischiarti in cose che non ti riguardano!-
-Da
che pulpito-
-Ehi
che diavolo avete oggi tutti? Mai possibile che siate in rotta anche i primi due
minuti che vi vedete?- chiese Ginny –Santo cielo- roteò gli occhi
-Donne-
fece James –Tu guarda che pettegole e impiccione- Ginny lo guardò stupita:
sapeva di chi erano quelle parole
-Sante
parole- rispose Viktor
-Viktor-
fece Hermione –Ti prego non ti ci mettere eh?-
-Dato
che ci sono perché non posso? Parlate e dite su tutte quante!- sbottò
-Ma
dove sarà Lilian? Non si vorrà perdere l’entrata di suo fratello spero!
Santo cielo, aveva promesso di essere qui prima dell’inizio!- Ginny si guardò
intorno preoccupata
-Mancano
ancora dieci minuti- disse Viktor –Non tarderà- la rassicurò. Ginny annuì
-Speriamo!
Harry non glielo perdonerà mai!- fece un sospiro e guardò lo stadio gremito di
persone che attendevano la finale della Coppa del Mondo di Quidditch
Medium(17-25 anni) in cui Harry avrebbe giocato come cercatore grazie ad un
aiuto di Viktor che lo aveva inserito in squadra come secondo cercatore con
l’unica clausola che se la squadra inglese fosse finita in finale, lui avrebbe
dovuto giocare tutta la partita. Viktor sperava così facendo che fosse notato
da alcuni allenatori e fosse chiamato se non in Inghilterra, a giocare
all’estero come era successo a lui. Harry si era allenato da solo con Viktor,
con la squadra che allenava in Germania e aveva anche partecipato ad una partita
di allenamento con la nazionale Bulgara. Aveva tutta l’esperienza, e la
bravura nel sangue per far vincere la squadra e Ginny, per rassicurarlo anche un
po’, gli aveva regalato i guanti, i para ginocchi, para polsi, para gomiti di
suo padre che erano in buono stato ma che comunque erano stati revisionati dallo
stesso Viktor che poi aveva dato il suo benestare
-Mamma
devi stare calma- disse Charlotte –O ti verrà un attacco di panico! Non cadrà
dalla scopa e farà un figurone!- Ginny la guardò
-Si
si…giusto, hai ragione- Charlotte alzò un sopracciglio e fece spallucce:
tanto sapeva che durante la partita se non si fosse messa a piangere dallo
spavento per ogni movimento fuori dal normale di Harry sarebbe stato solo un
miracolo…
§
-Mancano
solo cinque minuti…oddio oddio oddio!- Harry girava per lo spogliatoio deserto
con le mani nei capelli –Oddio farò una figuraccia, non prenderò il
boccino…cadrò! Dovrei andarmene di qui adesso, ora!- Draco che lo guardava a
braccia incrociate fece un sospiro
-E’
mai possibile che di tutti i geni di tua madre tu abbia preso proprio quello che
la porta alle crisi di panico ingiustificate?- domandò l’uomo disperato
dall’atteggiamento del ragazzo. Il moro lo guardò da dietro i suoi occhiali
tondi che lo rendevano senza possibilità d’errore, tale e quale al
padre(aveva pure tentato di avere la montatura degli occhiali del padre che
Ginny teneva sotto vetro con ancora le lenti rotte e con due gocce del sangue di
Harry ancora presenti, ma Ginny lo aveva quasi cacciato fuori dalla stanza a
suon di Stupeficium)
-Io
sono giustificato!- sbottò lui –Ci sono…milioni di persone qui e io…che
ci sto a fare con dei geni del Quidditch?! Nulla! Nulla! dovevo rimanere a
giocare nel mio piccolo tra Hogwarts e casa…chi voglio prendere in giro qui?
Dal panico fingerò di essere colpito da un bolide e mi sfracellerò a terra con
meno danni di quelli che creerei in scopa!-
-Ecco
bravo, così tua madre sviene e semmai ci muore direttamente!- lo prese per un
braccio –Apri le orecchie, non osare fare nulla di questo OK? Viktor farebbe
una figuraccia e tu…saresti uno zimbello che si è fatto fregare la vittoria e
la possibilità di diventare qualcuno come desiderava esserlo tuo padre sulla
sua Firebolt che tanto ammiri a casa- il ragazzo lo guardò senza fiatare –Ora
ficcati in testa che devi giocare, vincere e farti vedere da uno di quegli
allenatori che sbavano all’idea di avere un nuovo genio del Quidditch da
inserire nella loro squadra! Capito?-
-Si…-
-Perfetto.
Ora fai emergere un po’ di quel tuo pomposo padre e pomposo nonno, vai li
fuori a fai vedere a tutti che il figlio del “Bambino sopravvissuto”, che ha
salvato i loro culi, è qualcuno. Mi hai capito?!-
-Si…certo-
-Perfetto-
lo lasciò e annuì –Perfetto- gli battè una mano sulla spalla –E ora vedi
di stenderli ragazzo, OK?-
-Si…giusto-
-Ehi,
Harry, vieni, muoviti- entrò l’allenatore –Mancano cinque minuti-
-Si
arrivo- guardò Draco –E’ arrivata Lily?- chiese subito dopo con aria
preoccupata
-Lo
saprò fuori di qua, quando siamo venuti era ancora al lavoro-
-Ho
bisogno che lei ci sia- bisbigliò il ragazzo sedendosi
-Sentirai
se c’è, non ho mai sentito così tante urla ad un allenamento- Harry sorrise
-Già…vero!-
disse raggiante –E poi anche se non urla sento che c’è!- sorrise –Sono
calmo…calmissimo- annuì –Vado-
-Ecco
bravo-
-Grazie-
annuì –Mi hai fatto…stare molto meglio- lo abbracciò e Draco lo strinse
-Vai,
non farti aspettare…-
-Si-
lo lasciò e corse via in tutta fretta. Draco uscì subito dopo e sulle scale fu
fermato da Lilian che lo chiamava
-Papà!
Papà!- gli saltò addosso facendolo barcollare –Sono arrivata! Non ho fatto
tardi vero?- coi capelli tagliati sotto le orecchie, truccata in modo leggero
che la faceva sembrare ancora più bella(quando aveva cominciato a farlo a
quindici anni, Draco l’aveva minacciata di buttarle tutti i “pitturini” giù
dalla finestra perché non era possibile che una ragazza di rispetto si
conciasse in quel modo. Ginny poi aveva scoperto che era solo insana gelosia
paterna che lo portava a dire quelle cose) e un odore di menta che le aleggiava
intono come se ci si fosse immersa dentro lo fece sorridere
-Ciao,
arrivi appena in tempo. Se saliamo in fretta arriviamo su che entrano i nostri-
e le segnò l’entrata in scena dell’Italia
-Andiamo
andiamo!- lo spinse su e arrivarono con lei che aveva i fiatone
-Eccoti!-
disse Ginny –Ma perché sei arrivata in ritardo!- si alzò abbracciandola come
se non la vedesse da ore ed ore
-Sono
puntuale mamma- disse Lilian
-Mi
hai fatto preoccupare tesoro!- questa sorrise
-Tu
ti preoccupi sempre!-
-E
ho ragione-
-Ciao
a tutti- disse Draco dando la mano a Viktor e posando un bacio sulla guancia di
Hermione
-Stai
bene?- chiese questa
-Si,
tutto bene- guardò Alexis ed Elizabeth con cipiglio
-Non
ho fatto nulla- disse piano il ragazzo
-Mmmmh,
ti tengo d’occhio…ragazzino- lui lo guardò senza lamentarsi ed Elizabeth
guardò il padre seccata. Stefy sorrise raggiante. Si sedette ed Hermia incrociò
il suo sguardo e gli sorrise andandogli sulle ginocchia
-Ciao
papi-
-Che
hai combinato Hermia?- lei lo guardò offesa
-Nulla!-
annuì –Nulla!-
-E
perché sei qui?-
-Voglio
andare a fare un giretto- sorrise –Posso?- lui si accigliò e l’alzò
-Credevi
di fregarmi a suon di moine?! Per chi mi hai preso?- lei si accigliò –E
comunque no, ti vai a ficcare nei guai o ti perdi. Siediti e non osare mostrarmi
due lacrime da coccodrillo come quelle che sto vedendo!- lei battè il piede a
terra e si rimise a sedere. Ginny lo guardò
-Fa
così perché tu gliele dai sempre vinte- bisbigliò
-Non
è vero- l’ammonì lui –Ogni tanto, quando ha ragione!- annuì –Solo
quando l’ha!- Ginny sorrise
-Come
no…- annuì –Lei per prima non ha notato le tue preferenze-
-Non
ho preferenze- disse incrociando le bracci al petto
-E
non è venuta da te a fare le fusa ora…vero?-
-Si
ma lo fa perché con te non si può parlare di certe cose- lei lo guardò e alzò
un sopracciglio
-Volevi
che la lasciassi…-
-VAI
HARRY!!!- l’urlo di Lilian portò tutti alla realtà –SEI IL MIGLIORE!!! IL
MIGLIORE!!!- dopo un giro intorno allo stadio tra le urla generali il Ministro
della Magia diede avvio alla partita e le urla di Lilian che si succedettero per
tutta la partita suonavano cosi’ –GRANDE!!! BRAVISSIMO HARRY!!!
…SCHIVATO!…NO ATTENTO!!!…MALEDETRTO ITALIANO COME HAI OSATO CERCARE DI
BUTTARE GIU’ MIO FRATELLO! SEI SOLO UN IMBEECILLE!… MALEDETTO ARBITRO DEI
MIEI STIVALI E’ FALLO!!!- molti altri sproloqui seguirono e anche un tentativo
di buttarsi giù dalla tribuna per raggiungere il segnapunti poco sotto di loro
che aveva dato un punto agli italiani che avevano quasi ammazzato il portiere
inglese con un bolide. Oltre a tutto questo, il cronista parlò dei giocatore si
soffermò su Harry per un’infinità di tempo mandando in visibilio Lilian che
per tutti quei minuti annuiva dando ragione quando sosteneva che era identico a
suo padre, che era bravissimo nel volo e che dava del filo da torcere
all’altro Cercatore come suo padre faceva a suo tempo, che aveva la stoffa del
campione e chissà quali altre attitudini nascoste. Parlò anche delle divisa in
parte appartenuta a suo padre etc…La partita poteva andare meglio comunque.
Alla parità in cui si trovavano a venti minuti dall’inizio, il Cercatore
dell’altra squadra aveva dato battaglia senza un attimo di tregua e quando
l’Inghilterra era andata in vantaggio di cento punti, l’avversario aveva
perso il boccino per un soffio dando ad Harry la possibilità di prenderlo anche
se non era successo. Dopo venti minuti l’Inghilterra era in super vantaggio e
l’avversario si era preso il boccino. Come era successo anni addietro(nella
battaglia Irlanda/Bulgaria dove Viktor aveva preso il boccino ma la partita era
stata persa comunque), non per la presa del boccino, ma per i punti fatti dai
cacciatori, l’Inghilterra aveva vinto. Harry comunque aveva giocato bene e
nessuno gli diede addosso dato che la vittoria c’era comunque stata. Il moro
però era delusissimo
-Sei
stato bravo-
-Grazie,
non mi risolleva la tua bugia mamma- Ginny fece un sospiro
-Non
è una bugia Harry!-
-Invece
si mamma!- sbuffò Harry –Non sono…stato bravo come dovevo…sennò avrei
preso il boccino-
-Che
noia Harry!- sbottò Charlotte –Mai di quello che fai ti va bene, ti soddisfa-
i due si guardarono –Se aveste vinto perché tu avevi preso il boccino so, che
ti saresti lamentato per chissà quale altro motivo. Accontentati un po’ di
quello che fai. Essendo la tua prima seria partita, hai fatto anche tanto: non
sei caduto e non hai fatto la figura dell’idiota!- lui la guardò accigliato
-Ma
sta zitta và!- lei fece una smorfia
-Sei
stato bravo- disse Ginny –Fidati di quello che ti dico una volta ogni tanto!-
-Non
lo sono stato-
-Draco
lo vuoi convincere tu?- domandò Ginny sedendosi sulla poltrona con aria molto
seccata
-Se
si ritiene una schiappa…lo è- fece calmo il biondo. Harry lo guardò
spaventato da quella frase
-Grazie-
sbottò lei –Sei sempre di molto aiuto!-
-E’
vero, se lui crede di esserlo, lo è. Se si credesse un genio, lo sarebbe. È
tutta questione di testa…- fece un sospiro –Non c’è altro- Ginny lo guardò
male
-Ecco
vedi mamma, ho ragione! Sono un buono a nulla!- sbuffò e Lilian lo guardò
scuotendo la testa
-Come
sei noioso Harry. Invece che piangerti addosso pensa alla tua prossima mossa
no?!- si alzò tutta un sorriso –Fai domanda in qualche squadra! Non fare lo
scemo e creati il tuo futuro!- sorrise –Io non sarei dove sono ora se non mi
fossi rimboccata le maniche- annuì –Mi sento realizzata per quello che ho
fatto e tu…devi fare come ho fatto io. Mal che vada scrivo per te, ti va?-
-No
grazie!- la guardò male–Non voglio il tuo aiuto, mi faresti fare delle
figuracce-
-Ma
come osi! Io voglio solo darti il mio appoggio!- pestò il piede a terra
–Grazie per la tua fiducia!-
-Non
voglio il tuo aiuto!- sbottò –Sarebbero solo guai a non finire!-
-Bè,
peccato per te, mi sono già messa all’opera- sorrise raggiante mentre tutti
si mettevano sull’attenti
-Che
hai fatto…Lilian?- domandò Hermia che sapeva benissimo quanto la sorella
fosse pericolosa quando prendeva iniziative che non rivelava a nessuno
-Ho
spedito delle lettere- sorrise
-Tu
cosa?!- fece Draco allibito –Tu cosa hai combinato?!-
-Bè,
ho scritto lettere su lettere con una dozzina di penne prendi appunti e…sono
nate lettere formidabili che ti rendono giustizia sulla tua bravura e sul tuo
splendido raggiante futuro- sorrise
-E
le hai spedite?!- domandò Harry pronto a strozzarla
-No,
ma se mi dai il via io…-
-No,
non lo fare- entrò Viktor velocemente –Non lo fare- lo guardarono –Ho io
una squadra che ha fatto un contratto da…molti, molti…galeoni per te- segnò
Harry con entusiasmo –Ho detto che te ne avrei parlato e che poi…avresti
deciso se farlo e soprattutto avresti chiesto ai tuoi se…così lontano ci
saresti potuto andare- Harry lo guardò incuriosito
-Dove?-
domandò Ginny –Qui in Europa vero? Non in posti pericolosi o lontano come
l’America o…posti in cui potrebbe prendere virus letali come in Asia o in
qualsivoglia dannato posto…vero?- domandò preoccupata –E chi ci sarebbe con
lui? E poi perché lontano? Non potrebbe esserci una squadra qui così lui
starebbe con noi?-
-Mamma…per
piacere sono abbastanza grande da…riuscire a vivere fuori da questa casa!-
Ginny lo guardò pronta a piangere –E poi non devo chiedere il permesso a
loro- guardò Viktor –Dove dovrei andare?- lui lo guardò –Dai Viktor!-
sentiva che l’uomo non era più così sicuro di volerglielo dire –Per
piacere fai decidere a me!-
-Ne
ho parlato con il presidente della squadra Greca Athene Brako. L’allenatore è
un mio amico e ci ha messo a sua volta una buona parola. Sarebbero cinquemila
galeoni a stagione-
-Un
po’ poco per un giocatore- sbottò Draco –So che tu arrivavi a prendere
molto di più. non dico quanto logicamente-
-E’
ancora giovane, se diventa molto bravo…e diventa primo cercatore, potrebbe
portarsi a casa quattro volte tanto- Hermia dilatò gli occhi
-Diventiamo
miliardari-
-Lo
siamo già- sbottò Draco
-Lo
divento io- precisò Harry guardando la sorella che quando c’erano dei soldi
in ballo si interessava del discorso in pochi secondi
-Grazie
Harry- fece Hermia acida –Grazie per il tuo appoggiò finanziario, questa
famiglia non ti ha mantenuto per vent’anni, no no-
-Quindici-
gli riferì lui –Tu sei mantenuta da tutta la tua vita io…-
-HARRY!-
gridò Ginny –Piantala!- ora si era alterata. La Grecia…era lontana…e lui
quando sarebbe tornato a casa? Dio…già le veniva male –Quando tornerebbe a
casa?- chiese Ginny –Poche volte? O due o tre volte all’anno per qualche
mese?- Viktor alzò un sopracciglio
-Non
credo così tanto. Natale, Pasqua, un mesetto per l’estate ma poi non credo
avrà altri permessi. Gli allenamenti sono giornalieri e le domeniche sono
soprattutto volte ad analisi e ore in palestra, saune, massaggi-
-Con
delle belle ragazze?- domandò James molto incuriosito e pronto a intraprendere
quella carriera
-Oh
bè…-
-James-
ringhiò Draco –Taci o ti faccio andare via-
-Così
poco a casa?- domandò Ginny –Oh no…è orribile…- guardò il figlio
–Harry…-
-Mi
sa che ne dobbiate parlare. Comunque potete andare voi da lui. Non è vietato-
Ginny si illuminò
-Davvero?
Si può?! Che bellezza-
-Adoro
la Grecia!- fece Charlotte –Gli antichi monumenti e le bellissime dee
dell’epoca!-
-Ehi
no, non dire così o chissà quante volte me li ritrovo in casa!_ disse Harry
–Viktor perché gli hai detto una cosa simile!- si leccò le labbra
-Spedisci
questa firmata e compilata quando hai deciso- Viktor gli porse un foglio –Se
avrai accettato, arriverà un uomo che spiegherà a voi tutti cosa dovrete
aspettarvi e via dicendo- sorrise –Ci vediamo presto. Hermione domani vi vuole
a pranzo a proposito- si diresse alla porta –Mezzogiorno, e non tardate- Harry
guardò il foglio rigirandolo e Ginny uscì senza degnare nessuno di una parola
-Mi
sa che è meglio se parli con mamma- disse Lilian –Se non sta per mettersi a
piangere, ti chiuderà in casa per evitare che te ne vada- Harry annuì
-Vado
vado- lasciò li il foglio e corse fuori –Mamma mamma- le si affiancò –Lo
sapevi che se fosse successo sarei andato- Ginny lo guardò
-Si
lo so. Speravo di no in realtà ma…dato che tutti diventano grandi era logico
che anche tu prima o poi saresti partito per fare quello che hai sempre sognato-
sorrise –Non ce l’ho con te comunque- alzò le spalle –Ma con me, che sono
sempre stata troppo convinta nella vita che prima ci fosse la famiglia e poi i
propri sogni- lui si leccò le labbra
-Venite
voi per primi mamma! Se tu mi dici che non vuoi che vada io…non vado- lui si
fermò e lo guardò
-Davvero?-
lui guardò per terra e annuì
-Si-
-Ci
tieni così poco a diventare famoso come cercatore?- lui la guardò accigliato
-Eh?
Mamma ma tu mi hai detto…-
-Lo
sai che non voglio che tu rinunci razza di sciocco! Certo che puoi andare. Ma
sentirò così tanto la tua mancanza che…- lo guardò e gli prese il viso tra
le mani –Ascolta tesoro non…dovrai fare sciocchezze. Ci sono così tante
brutte cose in questo mondo che solo Dio sa. Partendo dalle arrampicatrici
sociali come possono essere alcune donne…- alzò un sopracciglio –Voglio
vederla la tua…futura fidanzata e se non la troverò di mio gusto…-
-Sarà
proprio come piace a te, bene? Non troverò una poco di buono- annuì –Giuro-
-Per
tua sfortuna, sei un maschio. Sennò, sapresti bene quanto siete facili da
convincere- sorrise –Immagino non ti debba spiegare i nostri metodo- lui
scosse la testa
-No
ti prego risparmiami…mi verrebbe male a parlarmene con te- lei sorrise
-Ecco
appunto. La prima che ti si butta addosso, è la prima da mollare. Vuole solo i
tuoi soldi- annuì –Fidati- lo lasciò –E poi c’è la droga. I babbani
sono un casino in questo campo. I loro figli sono o morti, o col cervello fritto
o ex tossici che sicuramente della vita saranno…null’altro che ex drogati.
Non voglio che tu entri in un giro del genere. So che anche qui nel nostro mondo
ci sono di questi problemi!- lo guardò –E mangia bene, non porcherie.
Altrimenti diventi grasso…o magro e ti dovrò rimpinzare quando veniamo da te
o viceversa- andarono verso la sua camera –E poi scrivi OK? Ogni tre giorni! E
mal che vada ogni tanto smaterializzati qui, sarebbe bello- sorrise –E poi…-
-Mamma
ho capito, non mi ricordo tutto se me lo dici così in fretta- lei annuì
-Allora
ti scriverò tutto…si, farò così- sorrise –Tuo padre sarebbe…fuori di se
dalla gioia per te, te lo assicuro- annuì –Anzi, ora probabilmente sta
gridando di gioia per il tuo brillante futuro- sorrise –Si si, me lo vedo!-
-Mi
porto delle foto OK?- lei annuì
-Ma
certo, di tutti noi e anche di tuo padre! Che domande che mi fai! A proposito,
so che Luna è in Grecia- alzò le sopracciglia –Le scriverò che ti tenga
d’occhio e che…si trovi un moroso perché…per tutti i malefici non può
avere quarant’anni e non avere ancora una famiglia!-
-Lo
sai che non si sposerà mai mamma, non insistere-
-E
invece si! Sarebbe più felice…sposata e con dei figli…altro che! Guarda
me!-
-Tu
sei stressata e molto incline agli attacchi di panico-
la prese in giro il ragazzo
-Solo
quando siete nei guai o in situazioni pericolose- riferì lei –Quindi tu su
una scopa è un esempio che calza a pennello!- fece un sospiro –Stai attento-
disse con voce incrinata –Non farti male ti prego e se vedi che la squadra ha
dei problemi con te perché sei giovane, nuovo e chissà che altro…torna a
casa da noi OK? Poi ci pensiamo noi e…-
-Mamma
non sono un bambino- lei annuì –Me la caverò e poi ti scriverò tutto come
ti ho detto- sorrise –Stai calma eh? Non farti venire i nervi, hai altri
problemi oltre a me- lei annuì
-Si
lo so ma tu mi preoccupi molto di più andando così lontano, è doloroso per
me-
-Si,
ma pensa se fossi con soltanto me e Lilian come ti sentiresti. Invece hai
Elizabeth e la situazione con Alexis, James e il suo unico pensiero: le ragazze,
Charlotte e Anthony che le “insegna” il tedesco via gufo, anche se per me
non le insegna solo il tedesco, ed Hermia e il suoi costante mettermi nei
casini- sorrise –Ne hai per tutti i gusti mamma- lei annuì abbracciandolo
–E poi c’è papà che di certo non ti farà pensare sempre a me coi suoi
scatti di ira quando vede le sue “eterne bambine” truccate. Ho visto
Elizabeth l’altro giorno coi trucchi di Lilian, temo che papà la uccida se si
fa vedere così conciata- lei annuì ridacchiando
-Si,
credo anche io che avrò molto…molto di cui occuparmi mentre tu non ci sei,
non hai tutti i torti-
-Tienimi
informato-
-Scommettici,
mi sfogherò con te-
-Che
gioia, non presentarti sempre la però…o mi manderai in crisi- lei sorrise
-Avvertirò
sempre del mio arrivo, promesso-
-Benissimo…con
questa tua promessa…mi sento molto meglio-
-Vuoi
Dobby con te a proposito?- chiese calma sfregandogli la schiena con la mano
-Mamma
ti ho detto che ti avvertirò di tutto, non hai bisogno di spie all’interno
della casa- lei arrossì
-Non
era per questo- borbottò –Non lo era- lui sorrise
-Come
no…come no…Quanto bene ti conosco?- lei ci pensò –Ecco…tanto, nemmeno
sai rispondermi!- lei ridacchiò
-OK OK, hai vinto, non dirò più nulla, più nulla-
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Ed ecco l'ultimo capitolo. E' passato quasi un mese da quando ho impostato l'ultimo chap m...per una volta non è stata colpa mia questo ritardo!!! Ringrazio chi ha letto questa storia e chi ha recensito...spero davvero che ce ne siano ancora molte altre di vostro gradimento anche se per gli esami e i miei impegni non ho ancora scritto nulla...e con "Il Male " sono per mia sfortuna ancora ferma...
un bacione
Jade^^