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Autore: Viki_chan    25/09/2011    32 recensioni
Dolce disposizione.
Hermione e Harry svuotano la borsa di perline, ultimo ricordo del lungo viaggio alla ricerca degli Horcrux.
Rimasi incollata al suo petto come una bambina, in attesa.
Borbottò ancora qualcosa su gite fuori porta e pomeriggi alla Tana, poi tacque.
Lentamente, goffamente, alzò le braccia e mi strinse a sé, rispondendo all'abbraccio.
“Non sto per morire Hermione, non più.” sussurrò tra i miei capelli. “Sei la mia migliore amica, io non ti lascerò mai.”

--- Epilogo pubblicato ---
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'All we need is Harmony'
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Sweet disposition

Epilogo.

 

Be young,
be foolish,
but
be
happy



Ci volle quasi un anno perchè tra di noi tutto tornasse come prima.
Perchè io potessi sedermi su quel divano senza aspettarmi le sue mani sul mio corpo.
Non penso che tutto poi sia tornato come prima.
E' aumentato il silenzio.
Pensoso, talvolta malinconico.
Il primo giorno di primavera, ogni anno, io e Harry evitiamo di vederci.
La prima volta fu casuale, poi un rito.
Se ci incontriamo per caso al Ministero, gli lancio giusto un'occhiata.
Perchè noi umani siamo fatti così, talvolta compiamo delle azioni anche se sappiamo in partenza che ci faranno male.
Io e Harry ci guardiamo e capiamo, ogni anno, che ricordiamo.
Ricordiamo di quel divano, l'unico mobile che Harry ha voluto conservare quando ha venduto l'appartamento sopra ai Tiri Vispi.


Ricordo ancora l'ultima volta vi ci siamo seduti.
Quattro anni fa.
Faceva freddo, in un angolo del salotto erano ammonticchiati gli ultimi scatoloni di Harry.
Eravamo lì, con il camino spento.
Quasi al buio, ché il sole era coperto da una fitta coltre di nuvole.
Io e Harry, insieme.
“Hai trovato a chi vendere questa casa?”
“Dennis Canon, il fratello di Colin. Farà uno stage alla Gringott, in primavera.” disse gettando delle occhiate veloci intorno a noi. “Quello, però, lo porto via.”
Il divano.
“Non avete un divano nella casa nuova?” chiesi senza pensarci. “Ah.”
Silenzio.
Ci scambiammo un'occhiata, Harry fece un mezzo sorriso.
“Che dici, ci sediamo un'ultima volta?”
Annuì.
Uno accanto all'altra.
Harry si avvicinò goffamente, mi abbracciò.
Entrambi rimanemmo quasi spaventati dall'intensità di quel gesto.
Non eravamo pronti.
Eravamo troppo soli per concederci un abbraccio.
Ci alzammo di scatto, come due automi prendemmo le scatole.
“Addio casa di Harry.”
“Addio.”


Addio è davvero una brutta parola.
Talvolta, però, è necessaria.
Sai, Rose, io non credo che la storia d'amore tra me e zio Harry sia stata un errore.
La sento come una cosa necessaria, che doveva succedere.
Tu, piccolina mia, hai avuto la fortuna di nascere in un mondo in pace, con una famiglia unita.
E se siamo qui, ora, è merito di Harry.
Ma noi no, era.. era tutto un disastro.
Gente che spariva e sangue..
Vedi, non è semplice da spiegare, ma dopo la guerra tutti ci trattavano come degli eroi.
Giovani e pieni di gloria.
Forse è per questo che ci siamo uniti, sai? Per sentirci vivi, reali.
Per sentirci esattamente ciò che eravamo a quel tempo: arrabbiati e stanchi di tutte quelle responsabilità.
Volevamo spogliarci di tutta quella gloria.
Sentirci liberi.
Sbagliare.
Andare oltre.
Sai, nonostante io ami tuo padre, Rosie, quello è stato il periodo della mia vita in cui mi sono sentita più padrona delle mie azioni.
Poi sono arrivati il lavoro, il matrimonio e sei mesi fa tu, che sei la mia felicità.
La morale di questa favola è che devi provarci, sempre.
Perchè commettere degli errori non è sbagliato, anzi.
Commettine quanti puoi, se ti fanno sentire felice.
Se ogni volta che ricordi quello che hai fatto hai ancora i brividi, anche se sono passati tanti anni.
Devi sapere che se cerchi l'amore, quello vero, dovrai mettere in conto una dose di sofferenza.
Guarda mamma e Harry.
Eravamo perfetti, Rosie.
Eppure...
Non tutte le storie d'amore hanno il lieto fine che ci aspettiamo, che meriterebbero.
Credimi, non è stato facile dimenticare.
Lo scoprirai, certe passioni lasciano un segno.
Qualcosa come una cicatrice, come quella che zio Harry ha sulla fronte.
Cicatrici che bruciano, pizzicano, fanno male.
Poi, arriva un momento in cui taciono.
Perchè se si è fortunati, ciò che si ha diventa ciò che si vuole.
Anche se..
“Non si è ancora riaddormentata? E' un'ora che ti sento borbottare.”
“Ora sì, penso che dorma.”
“Che hai Herm, sembri distrutta.”
“Sai che ore sono?”
“Quasi le due.”
“Quanto quasi?”
“Scusa?”
“Quanto quasi, Ron?”
“Mmh.. Mancano cinque minuti e quindici secondi alle due.”
“Credo che dopo una giornata di lavoro, sia più che legittimo essere stanchi a quest'ora.”
“Dai, vai. La metto io nella culla.”
“Anche io.”
“Cosa anche tu?”
“I-io... Non stavo parlando con te, Ron.”

 
Fine.
 

Grazie.
Grazie a tutti coloro che hanno seguito questa storia, l'hanno commentata.
Grazie a quelli che hanno sofferto con Hermione, Harry, Ron.
Grazie a chi ha capito, a chi invece mi terrà il muso perchè questa Auror non è una Auror vera.
Grazie a chi ha creduto in me e in SD dall'inizio.
Grazie a Cercando chi dà la Roba alla Rowling, agli Aurorucci.
Grazie a Light, Roxy, Jay, Patronus trip.
Ma anche alle altre, a Morgana e alle sue recensioni ipercurate, a Fefi e i suoi deliri.
Grazie a chi magari non si è espresso fino ad ora, a chi ha seguito SD in silenzio.
Aspetto le ultime recensioni.
Grazie.
Vik
   
 
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