Three songs challenge;

Autore: ClaryMorgenstern
Paring: Jace/Clary
Raiting: Verde

I - Airplaines;  Hayley Williams Ft.  B.o.b.
 
Clary soffiò piano ed una nuvola argentea si formò davanti ai suoi occhi, scomparendo subito dopo. Da piccola cercava delle forme nel suo fiato congelato. Quello lì gli ricordava una papera.
«Clary» sussurrò Jace al suo orecchio, spedendole una scossa alla spina dorsale. «guarda. Una stella cadente.»
Clary rise piano seguendo lo sguardo del biondo. Quando gli aveva spiegato certi giochi da mondani - Come adorava definirli lui - fissava il cielo nero la notte in attesa di vedere la sua prima stella cadente. Clary si stupiva ancora che sotto quella corazza da cinico stronzo che Jace portava, ci fosse un bambino che cercava le stelle cadenti. «Jace, è un aereo.»
Jace guardò l'aereo allontanarsi, deluso. «Fingiamo che sia una stella cadente» disse.

«E allora, cosa hai desiderato?»
Le sorrise, infagottato nel cappotto ingombrante. il suo sorriso brillò nell'oscurità della notte Newyorkese. Le si avvicinò catturandole la bocca in un bacio dolce. Il suo Jace sapeva di cioccolata calda e vaniglia. Il suo Jace. Faceva ancora un effetto strano.
Clary aprì gli occhi e scorse quelli di lui, leggermente offuscati, a guardarla sorridenti. «Funziona davvero» sussurrò sulle sua labbra.
 
 
II - Tre allegri ragazzi morti; Il mondo prima.
 
Clary osservava Jace mentre si allenava. Non era ancora pronta per allenarsi insieme a lui, quindi si prendeva quei venti minuti per osservarlo in santa pace prima che lui la rapisse per il suo di allenamento. Osservava i capelli biondi scompigliarsi ad ogni affondo, l'espressione concentrata e seria che assumevano i suoi occhi color caramella. Il guizzo dei muscoli asciutti sotto la tenuta da cacciatore. Il tendersi dei nervi del braccio ad ogni affondo della spada angelica. Clary pensò che non avrebbe mai potuto disegnarlo mentre si allenava, semplicemente  perché la bellezza del ragazzo in quel momento non poteva essere fermata in un solo momento. A volte la ragazza si chiedeva quanto di quello che era stato prima di conoscere lei fosse cambiato nel biondo davanti a lei.
«Jace.» Il ragazzo si fermò di colpo guardandola di sbieco. «Com' era il mondo prima che arrivassi io?»
Jace scrollò le spalle con nonchalance, prima di tornare ad allenarsi. «Il mondo non esisteva prima. Non per me.»
 
 
III - Shiver; The Gazette.
 
Le lacrime cominciarono a scorrere da sole, senza che Clary potesse fermarle in alcun modo.
- Anche se l’infinito dolore ti portasse via, dimmi che qui non ci saranno cose come i nostri cuori che si separano -
E pianse ancora il dolore che si riversava nel suo petto come un onda in piena.
«Clary.» La voce di Jace aveva suonava strana coperta dai singhiozzi strozzati della ragazza che piangeva accanto a lui. «Dimmi che non stai piangendo per la morte di un personaggio di un anime.»
La ragazza tirò su con il naso. Teneva lo sguardo basso sulle scarpe. «Ma lui non doveva morire Jace. Era solo un bambino. Era innocente. » e quando alzò lo sguardo sui suoi occhi, Jace capì che non si riferiva all'anime in sé. Ma ad un altro ragazzino che come Ciel Phantomhive aveva i capelli neri e gli occhi azzurri.  E come Ciel aveva visto fin troppo dolore per degli occhi così giovani.
Jace la strinse forte nel suo abbraccio mentre la ragazza piangeva tutte le lacrime che finora aveva trattenuto. Dolore, paura, rabbia, tristezza si riversarono tutte nelle lacrime versate sulla sua spalla.
Clary si staccò piano da lui tirando su con il naso arrossato. «Sfido chiunque a non piangere alla fine di Kuroshitsuji  II.» disse con un piccolo sorriso forzato.
Jace posò le labbra su una piccola lacrima rimasta sulla sua guancia. Avrebbe imparato a convivere con il lato Otaku della ragazza. Prima o poi.