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Autore: Rebychan    26/09/2011    5 recensioni
Sebastian è un comune essere umano. E' un insegnante di nobili natali, anche se la sua famiglia è decaduta, e gli verranno affidati dal Conte Phantomhive come protetti i figli: Ciel e sua sorella maggiore.
Cosa accadrà?
Non serve infatti essere un diavolo per essere diabolici.
AU completa - Pairing: Sebastian X Ciel
Dal capitolo 15: Quando entrò nel grande salone tutti gli occhi ovviamente furono su di Ciel. E’ inutile dire che quelli più insistenti furono proprio quelli di Elizabeth.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo Questa è la mia prima storia su questo fandom per cui non so come mi uscirà.
Chiedo già scusa in anticipo se qualcun altro ha sfruttato l'idea per scriverci una storia, purtroppo non ho avuto ancora modo di visionare tutte le fic presenti nella sezione. Mal che vada se fosse così fatemelo pure notare che la ritirerò e la finirò solo per me a beneficio del mio forum, okay? L'ultima cosa che voglio infatti è passare per qualcuno che plagia qualcun altro.
E' una AU ed il pairing principale sarà Sebastian x Ciel, anche se forse prima o poi sullo sfondo potrebbe apparire anche qualche altra coppia.
I personaggi sono degli aventi diritto, io scrivo solo per diletto personale.
Scusate se ci saranno degli errori, io leggo e rileggo ma qualcosa mi sfugge sempre.
Ringrazio in anticipo chiunque leggerà e mi farà sapere il suo parere personale.
Vi lascio alla lettura.
Rebychan

PROLOGO

All’apparenza sembrava una giornata come tante altre  al maniero di campagna dei conti Phantomhive, ma se si scavava in profondità si capiva invece che non era così.

All’interno della grande villa si respirava infatti aria di novità.

Le cameriere pulivano con perizia ogni stanza, si occupavano del bucato e di strofinare l’argenteria e le porcellane dei servizi di the fino a farli risplendere.

O meglio quasi tutte le cameriere erano impegnate in quelle attività visto che una invece non faceva che intralciare quel lavoro minuzioso sporcando dove le altre passavano e rompendo sbadatamente le tazzine che prendeva in mano con l’intenzione di strofinarle, facendole cadere  a terra.

Non era però lei, quella ragazza dagli occhiali spessi, la novità.

No, ormai la sua goffaggine infatti era diventata routine nella grande villa e quindi più nessuno ci faceva caso.

Il buon cuore del conte aveva deciso di assumere la ragazza per toglierla dalla strada ed invece da farsi sconfiggere dagli insuccessi la capo cameriera tentava con tutti i mezzi di trasformarla da un’incapace in un elemento di primo piano tra le domestiche. Anche se ormai passati dei mesi in cui la cameriera non faceva che commettere sempre gli stessi errori la  sicurezza iniziale della capo cameriera cominciava a vacillare. Avrebbe mai raggiunto lo scopo di renderla una persona capace? Solo il futuro ovviamente avrebbe potuto rispondere a quella domanda.

Nel frattempo, in cucina, i cuochi preparavano chi l’occorrente per il the del pomeriggio, chi la cena utilizzando  i prodotti più raffinati.

Anche qui però c’era un elemento di disturbo. Il nuovo cuoco assunto sempre per via del buon cuore del conte che aveva voluto salvarlo da una vita di miseria che avrebbe potuto portarlo in galera visto le brutte compagnie frequentate, invece di cucinare le pietanze con la maestria che un buon cuoco dell’alta società avrebbe dovuto avere, carbonizzava ogni cosa le sue mani toccassero, con sommo dispiacere del capo chef che non sapeva più cosa fare per impedirgli di fare disastri.

Aveva provato a fargli tagliare solo le verdure, o a fargli mettere semplicemente le pietanze nei piatti, intimandogli di non cucinare, ma l’uomo non ascoltandolo invece preda da un raptus ogni santo giorno non faceva che disobbedirgli e nell’intento di cucinare metteva a soqquadro ogni cosa.

Le esplosioni che provenivano dal grande forno della villa ormai non si contavano più per cui no, non era nemmeno quella la novità che rompeva la solita quiete di casa Phantomhive.

Intanto, in giardino, i giardinieri si prendevano cura delle piante e dei fiori in modo che fossero sempre in perfetto ordine e con la loro bellezza adornassero il grande parco della villa. Od almeno la maggior parte dei giardinieri si occupava di quelle cose, visto che un ragazzotto biondo da poco portato a casa dal Conte e liberato da una vita di recluso causata da dai genitori violenti invece di curare le piante le diserbava  con grande rammarico del capo giardiniere che non faceva che sgridarlo. Lui però a quelle sgridate rispondeva sempre sorridendo, asseriva facendo intendere di aver capito l’errore ma poi tornava sempre a commetterlo.

Come si è capito, però nemmeno lui era la novità che attendeva quel giorno il maniero dei Phantomhive.

Anche lui ormai era cosiddetta “carne vecchia”. Lo conoscevano tutti ed i suoi sbagli non facevano più parlare poi più di tanto.

Se dovessimo essere pignoli era proprio la minuziosa pulizia che si stava svolgendo nella villa che avrebbe potuto essere la vera novità.

Di solito infatti tutta la servitù guidata dal direttore di casa non lavorava così duramente.

Ci si accontentava di un lavoro alla meno peggio, senza fare degli extra per ripulire anche dove lo sguardo del Conte non sarebbe mai potuto arrivare.

Quel giorno però era diverso.

Tutti lavorarono con particolare impegno, perché doveva essere tutto perfetto.

Ed il perché era molto semplice. I coniugi Phantomhive attendevano un ospite speciale.

E la servitù non voleva sfigurare. Non voleva fare una cattiva impressione. Non voleva che l'ospite in futuro dichiarasse in giro che nella villa del Conte regnava il caos e la scarsa igiene. Sarebbe stata un onta difficile da ripulire.

Tutto doveva essere perfetto per quando il  nuovo venuto sarebbe arrivato, anche se quest'ultimo alla fin fine, in seguito, sarebbe stato destinato a diventare un abitante della casa.

Se un giorno però quest’ultimo avesse deciso di andarsene, doveva essere chiaro fin da subito che non era stato a causa dell'incapacità della servitù, ma che tutto era dovuto alle due piccole pesti.

I figli del conte dopotutto di persone che avevano occupato quel ruolo, ne avevano già fatte fuggire dieci a causa dei loro modi sgarbati e dei loro scherzi sadici e nessuno dubitava che prima o poi anche il nuovo venuto avrebbe fatto quella fine.

O meglio la servitù pensava che sarebbe successo, perché invece Vincent e Rachel Phantomhive finalmente erano più che sicuri di aver trovato la persona giusta per tenere a bada i loro due turbolenti eredi.

Sentivano che lui era la persona che li avrebbe raddrizzati per renderli dei veri membri dell’alta società come era consono al loro stato.

Il nuovo venuto era alla prima esperienza in quel lavoro, ma non aveva mai fallito qualunque occupazione e scopo si fosse prefissato.

Era il figlio di un piccolo nobile decaduto e povero in canna, e ogni risultato che aveva raggiunto lo aveva perseguito contando solo sulle sue capacità.

Aveva affrontato ogni difficoltà e si era laureato con il massimo dei voti all’università più prestigiosa del regno.

Aveva vissuto dei brevi periodi all'estero per perfezionare le lingue e ora ne parlava correttamente una decina.

Era giovane eppure aveva un bagaglio d'esperienza in diverse occupazioni, come se avesse avuto il triplo della sua età.

Di sicuro, non era una persona che si arrendeva facilmente e quindi i due ragazzi stavolta avevano trovato pane per i loro denti.

Vincent Phantomhive, infatti, aveva già avvertito l'altro di come erano i suoi figli, e subito lui si era dimostrato desideroso di conoscerli, dicendogli che le sfide gli erano sempre piaciute e che quindi sarebbe stato ben felice di rimetterli in riga, bastava solo che gli desse carta bianca. Ed il conte era stato felice di dargliela. Era giunto il momento infatti che i suoi ragazzi si prendessero le loro responsabilità.

Erano quelli i pensieri che affollavano la mente del conte, mentre aspettava il suo ospite.

Quando il maggiordomo venne ad avvisarlo che la carrozza con il nuovo venuto era arrivata, Vincent chiese all’uomo di avvisare la moglie ed i figli di raggiungerlo nello studio e di far accomodare lì anche il nuovo tutore per i suoi ragazzi.

Ebbene sì, era giunto il momento che i suoi due figli, una ragazza di quattordici anni ed un giovane uomo di tredici, conoscessero il loro nuovo tutore ed insegnante privato.

Lui avrebbe  insegnato loro le buone maniere, e tutte le materie in cui erano carenti in modo in futuro di renderli degni di poter partecipare agli incontro con l'alta società.

Ovviamente in cuor suo sapeva che i suoi due figli non avrebbero accettato di buon grado la presenza di quel nuovo insegnante, ma stavolta era intenzionato a non dargliela vinta.

Dovevano diventare adulti, non potevano rimanere sempre bambini.

L'uomo dentro di sé non faceva che sperare tuttavia che almeno alla presentazione Ciel e Angelina, i nomi dei due ragazzi, non facessero qualcosa di sgarbato. Potevano almeno aspettare che Sebastian Michaelis, il nuovo tutore, s'insediasse in casa prima di iniziare a dargli contro, in modo così che potesse respirare un po'.

Dopotutto quest'ultimo era l'ultima spiaggia anche per il conte, se anche Sebastian avesse fallito infatti difficilmente avrebbe trovato un nuovo tutore disposto a prendersi cura dei suoi figli, e così sarebbe stato costretto a separarli e mandarli in collegio per tentare di raddrizzare il loro carattere.

E la cosa gli sarebbe spiaciuta perché lui amava i suoi ragazzi ed avrebbe voluto tenerli vicino a sé.

Sospirò e poi fu finalmente pronto ad accogliere il nuovo arrivato.

FINE PROLOGO

Come accoglierà il figlio maschio del conte la notizia dell'arrivo del nuovo tutore? Quale sarà la sua prima impressione? Cosa succederà? Tutto quello lo scoprirete leggendo il prossimo capitolo.

L'ANGOLO DI REBYCHAN:
L'idea di questa storia mi è venuta leggendo il volume due del manga quando Ciel si è travestito da donna e Sebastian gli faceva da tutore di nobili natali.
Ed ho pensato e se davvero il loro legame fosse stato quello cosa sarebbe successo tra i due?
E così ecco qui questa storia.
Ho poi donato a Ciel una sorella che ha il nome della zia per tutta una serie di ragioni che si sapranno più avanti.
Questo prologo spiega poco o niente lo so, ma spero un pochino di avervi incuriositi. Fatemi sapere.
Se ci sono dubbi, chiedetemeli pure, okay?
Spero di riuscire ad aggiornare questa storia con regolarità, almeno una volta ogni quindici giorni, impegni permettendo.
Con questo, anche stavolta mi sembra di aver detto tutto.
Chi vuole contattarmi può farlo qui si commenti EFP, per Email o sul mio forum.
Alla prossima.
Rebychan
   
 
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