Capitolo 6
Dalia mise qualche cubetto di
ghiaccio in una busta di plastica e fece un nodo per chiuderla saldamente; poi
la appoggiò sulla fronte arrossata di Arianna, cercando di trattenere una
risata.
-Non c’è nulla da ridere- borbottò l’amica.
-Oh, si invece.
-Ma cosa diamine è successo?- chiese Camilla che osservava la scena,
seduta su una sedia della sala comune.
-Abbiamo colto in fragrante Sho-kun che
tentava di sedurre Arianna-san- rispose Nino
estasiato dalla situazione ridicola.
Sakurai gli rivolse un’occhiataccia- Il
fatto che entrambi abbiamo delle enormi chiazze rosse sulla fronte non ti fa
sorgere il dubbio che sia stato un incidente, vero?
Kazunari non si degnò di rispondere,
continuando invece a ridere di gusto.
-Stavate origliando…- li accusò Arianna prendendo il sacchetto del
giaccio dalla mano di Dalia, per tenerlo lei stessa.
-Vero- confermò Aiba senza remore- Ma grazie a
questo abbiamo potuto salvarti!
-Salvarla da cosa?- domandò sconcertato Sho.
-Dalle grinfie del terribile Uomo-Comodino, terrore di tutte le
fanciulle ingenue- Ninomiya scoppiò a ridere per la
sua stessa battuta, seguito a ruota da Dalia e Masaki,
mentre anche Camilla, Matsumoto e Ohno
faticavano a restare seri.
Sakurai scosse la testa allibito e cercò
con gli occhi Arianna, nella speranza di trovare del sostegno, speranza che
scomparve quando si accorse che anche la ragazza era in procinto di scoppiare a
ridere.
-Mi dispiace…- disse Arianna cercando di dissimulare molto male una
smorfia divertita- Ma quella dell’“Uomo-Comodino” era proprio bella!
Ninomiya riprese a ridere immensamente
compiaciuto e alla fine anche Sho cedette a un
sorriso rassegnato.
Tornata nel loro appartamento con
Dalia e Camilla, Arianna gettò nel cestino il sacchetto del ghiaccio quasi
completamente sciolto e con un fazzoletto si asciugò la fronte umida.
-E’ meglio andare a dormire…fra una testata e l’altra si è fatto tardi.
Le due amiche si misero a ridere,
entrambe dirigendosi verso l’armadio per prendere i loro pigiami.
-Eravate buffissimi con le fronti rosse- disse Camilla-
E comunque potevi dircelo che avevi in programma un incontro clandestino con Sakurai!
-Ma quale incontro clandestino?- chiese Arianna sbattendo gli occhi.
Dalia scoppiò a ridere- Voleva
tenerlo tutto per sé, mi pare ovvio! Ma ti capiamo cara e ti perdoniamo.
Arianna si tolse la maglietta e
indossò la felpa di DragonBall che usava come
pigiama- Non siete nemmeno degne di risposta.
-Oh suvvia…- riprese Dalia- Non c’è bisogno di nascondere il tuo
interesse per lui. E’ alto, bello, muscoloso, famoso…oddio, il taglio di
capelli è alquanto discutibile, ma nessuno è perfetto.
Camilla fu colta una crisi acuta di
risate e Dalia la seguì a ruota, mentre Arianna si toglieva i jeans e le
guardava sconsolata. Non se la sentiva nemmeno di controbattere che no, non
provava il minimo interesse verso Sakurai, perché,
diamine, non era propriamente vero.
Ma non aveva nemmeno intenzione di
rivelare questa sua inclinazione: rabbrividiva al pensiero dei guai che avrebbe
potuto combinare Dalia se avesse ricevuto una simile informazione.
In quel momento qualcuno bussò alla
porta e le due ragazze che ridevano a crepapelle si zittirono improvvisamente.
-Chi è?- chiese Arianna alzando la voce. Era abbastanza tardi perché
qualcuno bussasse da loro.
-Sakurai- rispose la voce dall’altra parte.
Sui volti di Camilla e Dalia si
dipinsero due espressioni estremamente ilari e maliziose. Arianna corse verso
di loro e iniziò a spingerle verso l’altra stanza.
-Andate di là! Forza!!- esclamò.
-Ma io voglio assistere alla scena!- si lamentò Camilla, cercando di
opporre resistenza.
-Non gli aprirà nemmeno se non ci nascondiamo- disse Dalia trattenendo
le risate- Nascondiamoci dietro gli shoji.
Le due ragazze chiusero le porte
scorrevoli e dopo aver controllato che non fossero visibili, Arianna andò ad
aprire la porta.
Sakurai le stava proprio di fronte,
appoggiato alla ringhiera del balcone, con un lieve sorriso stampato sul volto.
-Scusa, lo so che è tardi- le disse avvicinandosi- Volevo portati
questo, l’hai lasciato nell’altro appartamento.
Arianna vide che le stava porgendo
il suo copione, della cui esistenza la ragazza si era effettivamente
dimenticata.
-Oh, grazie- disse prendendolo con entrambe le mani.
In risposta il ragazzo fece un lieve
cenno con la testa.
Si guardarono negli occhi un paio di
secondi, poi Arianna sentì la necessità di rompere il silenzio.
-La tua fronte non è più rossa.
Si pentì un istante dopo di averlo
detto. “La tua fronte non è più rossa” che frase geniale! Ma Sakurai non sembrò notare niente di strano e invece annuì.
-Anche la tua. Mi dispiace di esserti caduto addosso in modo così goffo.
Arianna si affrettò a scuotere la
testa- Non importa! In fondo è stato divertente.
Sho sorrise- Che cosa buffa da dire,
però è vero. È stato divertente.
Un altro momento di silenzio, poi
Arianna fece un passo indietro, verso l’interno della stanza.
-Allora buonanotte, Sakurai-san.
Il ragazzo annuì, soffermandosi
brevemente con lo sguardo sulla stampa della felpa di lei: un piccolo Goku
troneggiava al centro, in piedi sulla sua nuvola dorata.
-Bel pigiama- disse divertito, mentre la ragazza si rendeva orribilmente
conto di aver aperto la porta con solo quell’enorme felpa addosso, che le
arrivava fino a metà coscia.
-Sei molto carina- aggiunse Sho con un tono di
voce che le fece venire la pelle d’oca.
L’idol le
diede la buonanotte e si diresse verso la sua stanza, mentre Arianna chiudeva
la porta con le guance che le parevano in fiamme.