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Autore: sary19    27/09/2011    2 recensioni
La guerra è finita da poche settimane e l'equilibrio sulla terra sembra relativamente stabile, i giovani piloti possono finalmente tornare alla vita quotidiana e Relena Peacecraft, rimasta sola, li ospita provvisoriamente.
Heero Yuy si è impegnato a proteggerla, ma i rapporti tra loro restano ancora confusi.
La vita sembra iniziare a riprendere una parvenza di normalità e con il ritorno sui banchi di scuola iniziano nuovi incontri...impossibile sapere chi si abbia veramente di fronte.
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heero Yui, Relena Peacecraft, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 - Borderline

 

Coloro che reprimono il desiderio, lo fanno perché il loro desiderio è abbastanza debole da poter essere represso”.

William Blake, Il matrimonio del cielo e dell'inferno

 

 

Rannichiata sul letto, Relena non riusciva a dormire. A tenerla sveglia erano i suoi sentimenti nei confronti di colui che ultimamente era diventato il suo chiodo fisso, Hero Yuy. Continuava a ripensare ai momenti che avevano passato insieme negli ultimi giorni, lo desiderava in maniera quasi dolorosa. Quella consapevolezza la fece arrossire...

 

Il comportamento di Hero le sembrava così ambiguo, ma al tempo stesso non aveva nessuna prova del fatto che il pilota potesse provare per lei gli stessi sentimenti che lei provava per lui. Qualche volta sembrava divertito dalle attenzioni di lei, ma non appena si lasciava andare un po' di più del dovuto lui reagiva con rabbia o imbarazzo. Era davvero incredibile per Relena dover corteggiare in quel modo un ragazzo, rischiando anche di essere respinta. Quando ci ragionava su si diceva che non lo avrebbe mai più sfiorato “per caso”, che non gli avrebbe più lanciato occhiate maliziose e che non lo avrebbe più cercato solo per poter stare un minuto con lui. In sua presenza tutto cambiava, era una calamita a cui non sapeva resistere...sarebbe riuscita a finire nel suo letto, era decisa. Nulla avviene per caso.

 

Si alzò veloce dal letto, passando davanti allo specchio e controllando la sua impeccabile immagine di sfuggita, si diresse al guardaroba. Era notte fonda. “Al diavolo!”, pensò. Si sfilò in fretta il buffo pigiama che indossava, per sostituirlo con una maglietta un po' larga, che le lasciava scoperte le gambe chilometriche e uscì dalla stanza. D'ora in poi si gioca sporco.

 

***

La camera di Hero era dall'altra parte del corridoio, che Relena attraversò velocemente a piedi nudi, il buio non la infastidiva, conosceva quella casa come le sue tasche. Passò davanti alla porta di Duo, riflettendo su quanto sarebbe stato facile conquistare uno come lui, sempre così allegro e disponibile. Poi aprì la porta della camera di Hero, senza bussare. Era steso sul letto, con solo i pantaloncini addosso, notò con piacere la biondina. Ancora quell'album di foto fra le mani e un portatile aperto ai piedi del letto. Alzò lo sguardo incontrando gli occhi azzurri di lei.

 

“Cosa ci fai qui?”

“Ciao anche a te!”, rispose lei con una smorfia. Lui alzò un sopracciglio.

“Ho fatto un incubo orrendo, mi sono alzata a prendere un bicchiere d'acqua e ho visto la luce accesa in camera tua...”, appena pronunciate le parole, si rese conto di quanto suonassero banali, di fronte all'espressione scettica che apparve negli occhi di lui. Ormai era stata scoperta, cos'aveva da perdere?

“Tutto -pensò. Tutto, merda!”

 

Relena si sedette sul letto e restò in silenzio per un po'. Quando si viene scoperti non ci sono che due scelte, continuare a negare l'evidenza, o dire la verità; ma attenzione, la verità va maneggiata con cura.

 

“Volevo solo vederti...”, lo guardò negli occhi, ma lui distolse lo sguardo, improvvisamente spaesato. Così lei continuò, mettendo da parte tutto l'orgoglio che avrebbe potuto frenarla.

“Posso restare a dormire qui?”

 

Hero taceva, Relena pensò che l'avrebbe cacciata nel giro di dieci secondi, invece lui si limitò a chiudere l'album di fotografie e spegnere la luce. Infilandosi sotto le coperte le disse:

“Fai come preferisci”.

 

***

Dormire con un'altra persona non è sempre piacevole, ma quando lo è, lo è davvero. Non sto parlando del sesso, ma del fatto di addormentarsi fra le braccia della persona che ami. Sto parlando di quando spegni la luce e inizi a superare un confine, ma ancora non hai rovinato tutto. Sto parlando della calma che precede la tempesta, quando è tutto così soave. Quello che sto descrivendo è il momento in cui pensi che sia tutto perfetto, quello che aspettavi da una vita e pensi darà una svolta alla tua storia, alla vostra storia.

Quello che non sai è che quella svolta non sarà come te la immaginavi.

 

È buffo quanto delle volte la fantasia si avvicini alla realtà, è interessante pensare che forse, bene o male, immaginiamo tutti le stesse cose. La fantasia fa brutti scherzi, a tutti quanti, duri di cuore compresi.

 

***

Relena era intimidita dall'idea di essere lì con lui. Si stese lentamente al suo fianco, cercando di non stargli addosso, ma inevitabilmente toccandolo.

Era terrorizzata all'idea di esagerare, non voleva fare la prima mossa. Non si rendeva conto di averla già fatta. Aveva osato e ora era nel suo letto, aveva ottenuto quello che voleva.

 

Hero non era come gli altri, era orgoglioso e taciturno, era un assassino, un terrorista, un hacker. Hero era un ragazzo. E Relena lo aveva provocato per giorni, l'aveva fatto impazzire di desiderio, aveva sfruttato ogni opportunità per potersi conquistare un posto nel suo cuore. Hero non era fatto di ghiaccio e il sangue gli ribolliva nelle vene come a un qualsiasi altro diciottenne.

 

Relena era innamorata e l'amore, soprattutto quando si è inesperti, fa perdere il controllo. Non le interessava più l'orgoglio, non aveva più paura di sbagliare...lei lo voleva, lo voleva più di qualunque altra cosa, avrebbe calpestato chiunque pur di averlo.

 

Hero aveva promesso di proteggerla e sapeva che non avrebbe mai potuto entrare a far parte davvero della sua vita. Hero non sapeva neanche se l'amava, ma ciò che davvero contava era il fatto che lei ora fosse lì, il desiderio è una brutta bestia.

 

Fu facile lasciarsi abbracciare e accarezzare dalle mani ruvide che aveva sognato per mesi, lasciarsi andare ai suoi baci sul viso, sul collo, fra i capelli. Fu facile stringerlo a sé come se fosse l'unica cosa di cui le importava davvero, e lo era. Non fu facile tenere a freno la voglia di andare oltre, e le sue mani fra le gambe, ma Relena era vergine, e voleva delle risposte.

Delle volte seguiamo il cuore, ma raramente lo facciamo fino in fondo, d'altra parte, noi siamo animali pensanti e sappiamo valutare i rischi, ma non è sempre detto che le nostre valutazioni siano esatte.

 

Fu così che Hero e Relena dormirono insieme come fratello e sorella, circa. Era evidente che Relena Peacecraft non sapeva giocare sporco sul serio, almeno per ora. 

  
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