«-(¯`v´¯)--« RICORDATI DI ME
«-(¯`v´¯)--«
Sono le sette e trenta di
mattina, il suono di una sveglia, irrompe nel silenzio di un appartamento
assopito.
Una ragazza si sveglia, poggia
rumorosamente la sua mano sulla sveglia, e maledicendo il giorno già alle
porte, si dirige in bagno.
E intanto non sa, che non
sarà, un giorno come tutti gli altri..
*********
-“E tu, chi sei?!”-
-“Nel mio paese, colui che
salva una vita ad un uomo, fa sua quella vita. Ecco, ora la mia vita ti
appartiene.”-
Non so chi fosse,
non so perché evadeva sempre dalle mie domande, ma provai un tale senso
di protezione nei suoi confronti, che non potei far altro che portarlo via con
me.
“Ricordati di me”,
solo una storia d’amore, dimenticata o nascosta, nei meandri della mente
invecchiata o distratta.
Ma pur sempre una storia d’amore.
aawaa GIORNO QUALUNQUE aawaa
Chap n.1
Eccomi qua questa,
sono io!
Capelli biondi
inesorabilmente lisci, occhiaie profonde e scure ad incorniciare occhi neri e
grandi.
Non sarei poi
tanto male, se non fosse per il grigiore che il mio volto emana riflesso nello
specchio; ma è ancora troppo presto, ed io come al
solito ho dormito troppo poco.
Mi passo
lentamente ancora una mano di fluido idratante sul viso, tirando queste
piccole, impertinenti rughe a “zampa di gallina”, come le chiamano
quei simpaticissimi omini in camice bianco, chiamati chirurghi estetici.
Ok sì, ho
trenta anni, ma non sono poi da buttare!
E’ che mi
piace lamentarmi, penso sia il passatempo preferito d’ogni essere umano;
ma sì, è un po’ il prezzo da pagare per essere stati messi,
a gratis aggiungerei, su questa terra senza arte ne
parte.
Vi starete
domandando chi è colui che ronfa nel mio letto; quel dormiglione
è il mio compagno, Simone.
Siamo insieme da
un anno, ma conviviamo da tempo immemorabile, in quanto siamo stati amici,
molto prima di avventurarci in una storia vera e propria.
Praticamente
comprammo questa casa con i nostri risparmi, convinti che avremmo passato, per
forza di cose, una vita insieme; io sono sempre stata un disastro con gli
uomini, vengo da un passato burrascoso e poco felice, lui invece è
sempre stato uno spirito libero, misogino a tratti, un’
anima costantemente in pena.
All’epoca,
nessuno dei due aveva la minima intenzione di sposarsi, così ci siamo
appoggiati l’uno sulle spalle dell’altra, in nome di una grande
amicizia. Ovvio.
Ci siamo sempre
capiti, compensati, praticamente perfetti nello stare insieme, in senso lato
ovviamente, ma poi l’amore si è messo in mezzo e così, dopo
dieci anni di convivenza e due mesi di fidanzamento, ci siamo sposati.
Bello, romantico,
penserete voi.
Così
è stato, oltre perché ci siamo sposati su una spiaggia caraibica, le cose fra noi andavano a meraviglia.
Andavano, ah
già, ho usato il passato.
Beh sì,
andavano.
E’ un
po’ di tempo che fra noi non va più nulla, ma proprio niente!
Siamo troppo
lontani, sembriamo così distanti, ognuno perso fra le sue cose, ognuno
preso da qualcosa che non siamo noi.
Io vorrei tanto un
figlio, ma il fato proprio non ne vuole sapere!
Ci proviamo da
mesi ormai e quando parlo di specialisti con Simone, si arrabbia ed alza la
voce; questo, non fa altro che aumentare le tensioni fra di
noi.
Che poi, non so
nemmeno se ne sono ancora innamorata; siamo stati migliori amici per
così tanti anni che forse l’affetto, tramutato in amore un tempo,
non era poi così amore come credevo… .
Eccolo, si muove,
si agita,. Quando fa così, sta per svegliarsi.
Adesso
aprirà gli occhi, verdi, profondissimi e tirerà la coperta un
po’ più su, per scacciare via la luce; io gli passo accanto,
afferro la borsa dell’ufficio, ma mi fermo.
Ciocche di capelli
biondi e ribelli, sono sparse sul cuscino. Sembra un angelo.
L’accarezzo.
Forse, ne sono
ancora innamorata.