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Autore: Luna_R    07/06/2006    6 recensioni
Sono le sette e trenta di mattina, il suono di una sveglia, irrompe nel silenzio di un appartamento assopito.
Una ragazza si sveglia, poggia rumorosamente la sua mano sulla sveglia, e maledicendo il giorno già alle porte, si dirige in bagno.
E intanto non sa, che non sarà, un giorno come tutti gli altri..
*********
-“E tu, chi sei?!”-
-“Nel mio paese, colui che salva una vita ad un uomo, fa sua quella vita. Ecco, ora la mia vita ti appartiene.”-
Non so chi fosse, non so perché evadeva sempre dalle mie domande, ma provai un tale senso di protezione nei suoi confronti, che non potei far altro che portarlo via con me.
“Ricordati di me”, solo una storia d’amore, dimenticata o nascosta, nei meandri della mente invecchiata o distratta.
Ma pur sempre una storia d’amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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«-(¯`v´¯)--« RICORDATI DI ME «-(¯`v´¯)--«

 

«-(¯`v´¯)--« RICORDATI DI ME «-(¯`v´¯)--«

 

Sono le sette e trenta di mattina, il suono di una sveglia, irrompe nel silenzio di un appartamento assopito.

Una ragazza si sveglia, poggia rumorosamente la sua mano sulla sveglia, e maledicendo il giorno già alle porte, si dirige in bagno.

E intanto non sa, che non sarà, un giorno come tutti gli altri..

 

*********

-“E tu, chi sei?!”-

-“Nel mio paese, colui che salva una vita ad un uomo, fa sua quella vita. Ecco, ora la mia vita ti appartiene.”-

Non so chi fosse, non so perché evadeva sempre dalle mie domande, ma provai un tale senso di protezione nei suoi confronti, che non potei far altro che portarlo via con me.

 

“Ricordati di me”, solo una storia d’amore, dimenticata o nascosta, nei meandri della mente invecchiata o distratta.

 Ma pur sempre una storia d’amore.

 

 

aawaa GIORNO QUALUNQUE aawaa

 

Chap n.1

 

 

Eccomi qua questa, sono io!

Capelli biondi inesorabilmente lisci, occhiaie profonde e scure ad incorniciare occhi neri e grandi.

Non sarei poi tanto male, se non fosse per il grigiore che il mio volto emana riflesso nello specchio; ma è ancora troppo presto, ed io come al solito ho dormito troppo poco.

Mi passo lentamente ancora una mano di fluido idratante sul viso, tirando queste piccole, impertinenti rughe a “zampa di gallina”, come le chiamano quei simpaticissimi omini in camice bianco, chiamati chirurghi estetici.

Ok sì, ho trenta anni, ma non sono poi da buttare!

E’ che mi piace lamentarmi, penso sia il passatempo preferito d’ogni essere umano; ma sì, è un po’ il prezzo da pagare per essere stati messi, a gratis aggiungerei, su questa terra senza arte ne parte.

Vi starete domandando chi è colui che ronfa nel mio letto; quel dormiglione è il mio compagno, Simone.

Siamo insieme da un anno, ma conviviamo da tempo immemorabile, in quanto siamo stati amici, molto prima di avventurarci in una storia vera e propria.

Praticamente comprammo questa casa con i nostri risparmi, convinti che avremmo passato, per forza di cose, una vita insieme; io sono sempre stata un disastro con gli uomini, vengo da un passato burrascoso e poco felice, lui invece è sempre stato uno spirito libero, misogino a tratti, un’ anima costantemente in pena.

All’epoca, nessuno dei due aveva la minima intenzione di sposarsi, così ci siamo appoggiati l’uno sulle spalle dell’altra, in nome di una grande amicizia. Ovvio.

Ci siamo sempre capiti, compensati, praticamente perfetti nello stare insieme, in senso lato ovviamente, ma poi l’amore si è messo in mezzo e così, dopo dieci anni di convivenza e due mesi di fidanzamento, ci siamo sposati.

Bello, romantico, penserete voi.

Così è stato, oltre perché ci siamo sposati su una spiaggia caraibica, le cose fra noi andavano a meraviglia.

Andavano, ah già, ho usato il passato.

Beh sì, andavano.

E’ un po’ di tempo che fra noi non va più nulla, ma proprio niente!

Siamo troppo lontani, sembriamo così distanti, ognuno perso fra le sue cose, ognuno preso da qualcosa che non siamo noi.

Io vorrei tanto un figlio, ma il fato proprio non ne vuole sapere!

Ci proviamo da mesi ormai e quando parlo di specialisti con Simone, si arrabbia ed alza la voce; questo, non fa altro che aumentare le tensioni fra di noi.

Che poi, non so nemmeno se ne sono ancora innamorata; siamo stati migliori amici per così tanti anni che forse l’affetto, tramutato in amore un tempo, non era poi così amore come credevo… .

 

Eccolo, si muove, si agita,. Quando fa così, sta per svegliarsi.

Adesso aprirà gli occhi, verdi, profondissimi e tirerà la coperta un po’ più su, per scacciare via la luce; io gli passo accanto, afferro la borsa dell’ufficio, ma mi fermo.

Ciocche di capelli biondi e ribelli, sono sparse sul cuscino. Sembra un angelo.

L’accarezzo.

Forse, ne sono ancora innamorata.

 

 

 

 

 

  
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