- Titolo: Happy D-Day, Lily
Paring o personaggio protagonista: Scorpius Malfoy; Lily Potter.
Personaggi secondari: Rose Weasley; Albus Severus Potter; James Potter; Lucy Weasley.
Genere: Commedia.
Rating: Verde.
Avvertimenti: One-Shot.
NdA:
Salve a tutti. Questo è il primo contest al quale partecipo dunque non ho l'ambizione di voler vincere.
Mi sono divertita molto a scrivere questa storia e descrivendo uno Scorpius particolare, una Rose ambita, un Al spietato e singolare e una Lily petulante.
James è lo stesso di sempre: tale nonno, tale nipote.
Questa storia è scritta al solo scopo di divertirmi e divertirvi (si spera). Non è stata scritta a scopi di lucro.
Lots of Love.
Manu.
- Happy B-Day, Lily
- Lily
amava Scorpius.
- Lo amava
come si ama un figlio, di quell’amore viscerale e potente che ti porta fino agli
estremi delle tue capacità.
- Lo amava
come si può amare solamente un fratello, con tanto affetto e devozione, con
sincera ammirazione.
- Lo amava con
il cuore in mano e con tutta la disperazione che la rendevano la tale
Lily Potter che tutti nel suo dormitorio stimavano.
- Insomma,
Lily amava Scorpius e niente avrebbe cambiato ciò, pensava
lei.
- Nemmeno suo
fratello Albus - nonché stupidissimo e inutile migliore amico di
Malfoy- ci sarebbe riuscito,lui che non faceva altro che ricordarle che niente,
niente, portava a suo vantaggio la cosa.
- Quale
cosa?
- Scorpius;
ecco cosa.
- Oramai Lily
era diventata paranoica, malata, dipendente e ossessionata da quel ragazzo;
sembrava essere diventato la sua unica ragione di vita!
- Agli occhi
di James la cosa era pressoché patetica- avanti, lui era un Serpeverde!-, ma per
lei non aveva importanza.
- Lily amava
Scorpius ( se lo ripeteva in continuazione,tanto che oramai anche il suo gatto
pareva esserne convinto) e se la sua famiglia non era d’accordo, se ne sarebbe
fatta una ragione.
- Perché
lei amava Scorpius e gli amori contrastati erano sempre i più belli,
dopotutto.
- Non le
importava se lui al momento non sembrava particolarmente preso perché in realtà
lei era convinta che lui fosse solamente troppo immaturo per rendersi
conto che loro erano perfetti insieme.
- Nonostante
lui sembrasse godersi la vita da puttaniere che ogni ragazzo con gli ormoni
attivi desidererebbe avere, Lily lo amava.
- D’altronde
che importanza aveva se lui aveva camminato mano nella mano , pomiciato e chissà
che altro fatto con la maggior parte delle ragazze della scuola?
- Niente.
- Anzi,pensava
con un sorriso talmente macabro che faceva pensare che la vera serpe lì
in famiglia fosse lei e non Al, questo avrebbe comportato
solamente tanta esperienza per il ragazzo e
di conseguenza un considerevole vantaggio per lei.
- Era per
questo, dunque, che Lily camminava con orgoglio maestro per la scuola, a testa
alta, maestosa così come solo un Potter potrebbe essere.
- Raggiungeva
la Sala Grande con fierezza sempre con il mento delicato alzato, il nasino
all’insù puntato sul soffitto e un sorriso a illuminarle il
volto.
- Felice.
- Perché Lily
amava Scorpius, tanto.
- E perché
anche lui amava lei.. questo era un dato di
fatto.
- ~©
- Scorpius non
sapeva esattamente chi fosse Lily Potter.
- Insomma,
sapeva che lei respirasse- Albus non faceva che
nominarla otto o nove volte al giorno-, ma se doveva descriverla
aveva solo un enorme punto interrogativo in testa.
- E la cosa
tragica era che lui aveva passato due settimane delle vacanze estive nella
residenza dei Potter quindi non ricordarsi di questa mocciosa, che a quanto
diceva Al era anche l’unica della famiglia, era preoccupante.
- Solo quando
la mattina di quel 12 Novembre il suo migliore amico lo trucidò con lo sguardo
Scorpius capì che aveva fatto qualcosa di sbagliato senza nemmeno
accorgersene.
- Era un
talento, diamine!
- Aveva
distrutto l’autostima di Annabelle con un solo sguardo- la ragazza ora non lo
fissava,troppo concentrata, rossa in volto, a scrutare il piatto di pancetta-
aveva fatto incendiare il volto di quella stupida primina Tassorosso solamente
urtandole il sedere- era stato puramente casuale, ma non gli era spiaciuto- e
aveva fatto innervosire il suo amico senza nemmeno avergli prestato molta
attenzione quella mattina.
- Scorpius
gongolò convinto di poter vantare l’abilità della onnipotenza a
suo padre, la prossima volta.
- Con il piede
destro che gli dondolava dal lato della sedia e una faccia non del tutto
riposata si mise a guardare con insistenza il secondogenito dei Potter mentre le
sue labbra secche e sottili si storcevano in un ghigno
maldestro.
- «Buongiorno
Severus,»sibilò, ma il ragazzo non gli restituì il sorriso-
o quello che sarebbe dovuto essere tale- perché si sedette al suo fianco
lasciandosi scappare un gemito a fior di labbra per poi riprendere a guardarlo
truce.
- Scorpius
arricciò il naso delicato, infastidito da quella prepotenza, poi si sporse in
avanti afferrando la brocca del succo di zucca per versarsene un po’ nel
bicchiere.
- «Allora,amico, cosa è successo di così sconvolgente?» lo
provocò, ancora « sono solo le otto e venti del mattino e tu già sei
l’immagine perfetta del ragazzo scazzato dopo tre ore di storia della
magia.»
- Albus gli
pestò un piede con cattiveria godendo della smorfia sofferente che per breve
comparve sul volto dell’amico, poi sorrise «punto primo,
Hyperion, non chiamarmi mai più Severus...»
- «E’ il tuo
nome!» si difese il biondo massaggiandosi la parte lesa.
- «Oh,
anche mio padre ha salvato la vita al tuo, ma questo non significa
che io farò lo stesso con te se mai dovesse presentarsi
l’occasione.» Guardò con insistenza l’espressione confusa o forse offesa del suo
interlocutore, poi si lasciò andare ad un sospiro rassegnato.
- «Ti sei del
tutto scordato che giorno è oggi?», gli domandò poi con un tono di voce
che sfumava dal depresso allo sconsolato.
- Scorpius
sbarrò gli occhi, poi la bocca, sbiancando « perché, che giorno è? E’ ancora
Novembre, no? Gli esami ci saranno a Giugno, quindi…»
- «Non sto
parlando degli esami, stupido! Lo sappiamo entrambi che sei abbastanza
intelligente- o solamente molto fortunato, non mi è ancora chiaro- da riuscirti
a parare il culo anche se non hai studiato per niente. Sto parlando di oggi,
Scorpius!» vedendo che l’amico non aveva reazioni, Albus parve
capire solo in quel momento che il suo amico non stava fingendo di non ricordare
ma che fosse realmente così cretino come
sembrava.
- Per un
momento fu tentato di dargli del deficiente, ma poi fu assalito dai sensi di
colpa e tacque; non era mica colpa sua, dopotutto!
- «Ma perché
che giorno è oggi, Sev..cioè, volevo dire, Albus?»
- Il moro si
passò una mano sul volto stanco, sopra gli occhi verdi e dietro al collo sottile
e mingherlino. Magari sarebbe stato meglio, si disse, se fosse capitato nei
Grifondoro con i suoi cugini almeno a quest’ora non sarebbe stato costretto a
sedere accanto al suo demente migliore amico cercandogli di spiegare un concetto
forse più grande del suo intero cervello.
- Con una
calma e pazienza che lo provava fino agli spasmi, cercò di mantenere il
controllo di se il più possibile «è il suo compleanno, Scorp. E’ il suo
compleanno e io ti avevo chiesto di ricordarmelo!»
- Il biondo
sollevò un sopracciglio, confuso « Compleanno? Di chi?» il suo sguardo si spostò
istintivamente verso la sedia del preside e scosse la testa « sapevo che tu
fossi leccaculo, Al, ma addirittura spingerti a tanto solo per essere
considerato il cocco della McGranitt! Non credi sia un tantino… come dire…
eccessivo?»
- Potter gli
riservò uno sguardo di puro odio, poi fece una risatina isterica arrossendo
debolmente « ma cosa diamine dici?» gracchiò.
- «Non stai
parlando della McGranitt?,» chiese nuovamente indeciso.
- «Oh, certo
che no! Che vuoi che mi importi di quella vecchia ora? Sto parlando di
Lily!»
- «Lily? Tua
sorella?» Scorpius trattene una risata.
- «Chi altri
sennò?» Albus si alzò in piedi, isterico «oggi è il suo compleanno e diamine,
solo Merlino sa quanto avrei voluto farle un regalo.»
- «Ma noi
siamo andati ad Hogsmeade, proprio la settimana scorsa.»
- Uno sguardo
inceneritore lo colpì in pieno volto « pensi che io non lo sappia? Ti ricordo
che c’era anche io quando ci siamo ubriacati alla Testa di
Porco.»
- Il biondo
ghignò, come se andasse particolarmente fiero dell’accaduto, poi
rizzò la schiena « non capisco quale sia il problema
allora.»
- «Il
problema, » la voce gli tremò rabbiosa « è che tu non conosci Lily. Non sai
quanto asfissiante possa diventare alle volte. Merlino, non voglio nemmeno
immaginare quello che mi farà quando saprà che non le ho regalato
nulla!»
- Scorpius
rise «sembrerebbe quasi che tu sia terrificato da lei.»
- «Dici?» se
solo i restanti Serpeverde non fossero stati così assonnati tutti avrebbero
dubitato della sanità mentale del ragazzo « vogliamo forse scambiarci di ruolo?
Non sei tu, carino» e qui la sua voce suonò leggermente isterica « a dover
andare incontro alla morte, consegnare la tua testa al boia, posare il collo
alla ghigliottina e essere scordato da tutto e da tutti nel giro
di qualche anno. Non sei tu, amico, quello che non si riprodurrà mai
perché sua sorella lo ucciderà prima ancora che finisca
realmente di svilupparsi. Quindi sì, Scorpius, sono terrorizzato da Lily
e se per davvero mi vuoi bene- almeno un po’, pochissimo bene- fammi
conservare la dignità e lasciami deprimere in santa
pace», poi sotterrò la testa tra i palmi delle grandi mani da
cercatore.
- I capelli
che gli sfuggivano alla presa gli solleticavano la fronte provocandogli un
fastidio non indifferente, ma li ignorò, troppo preso a cercare una soluzione..
una che funzionasse.
- Non ebbe
nemmeno il coraggio di posare gli occhi al tavolo dei Grifondoro
alla ricerca sconsiderata dello sguardo di suo fratello (poteva spacciare il suo
regalo anche per proprio, d’altronde), ma era sicuro che se lo avesse fatto Lily
lo avrebbe mentalmente condannato a morte perché avrebbe capito
le sue intenzioni. Lei capiva tutto, sempre.
- Era come una
iena: una tremenda, terribile, atroce, malvagia, cattiva, sudicia, perversa
iena.
- E lui invece
era come carne in scatola, oramai, quella che puzza, quella che non ha più senso
alcuno se non soddisfare i piaceri animaleschi della iena.
- Se i suoi
occhi non fossero stati così prosciugati dalla stanchezza, forse avrebbe trovato
anche la forza di piangere!
- Non si
sarebbe trovato in quelle condizioni, pensò, se solo Scorpius gli avesse
ricordato del compleanno di sua sorella.
- Se solo il
suo migliore amico fosse stato solamente un po’ migliore e
un più bravo amico, Albus avrebbe potuto continuare a vivere senza temere
per la sua stessa esistenza e la cosa che lo mandava più in bestia, si accorse
con una smorfia disgustata, era che il biondo non pareva minimamente scosso o
preoccupato. Infatti Scorpius continuava a ingurgitare quanto più bacon potesse,
quasi che da quella singola azione dipendesse la sua stessa vita ed era una
scena pressoché disgustosa.
- Come poteva
Lily amare un essere simile, si chiese?
- Non solo non
riusciva ad articolare una frase decentemente seria e tendeva a prendere tutto
sotto gamba- anche la prematura e futura morte del suo migliore
amico-ma, diversamente da come un qualsiasi essere vivente si aspetterebbe,
pareva essere allergico al galateo che i Malfoy vantavano dagli albori della
loro esistenza.
- Eppure Lily
lo amava e lo adorava a tal punto che probabilmente sarebbe riuscita anche a
perdonargli la svista del suo compleanno se solo lui avesse ricambiato il suo
folle sentimento adolescenziale, pensò sconsolato.
- Quando il
suo sguardo cadde nuovamente sulla gobba figura di Scorpius, il mondo gli parve
più fiorito e roseo e provò un affetto pari a quello materno verso il proprio
figlio.
- Per un solo
istante credette quasi di essersi innamorato del suo compagno di
stanza!
- Lo ammirò
per qualche istante da varie angolazioni con un sorriso ampio e luminoso che
avrebbe inquietato anche il Signore Oscuro in persona, poi arpionò velocemente
un braccio di Scorpius e lo costrinse ad alzarsi.
- «Ho avuto un
idea!», urlò al suo orecchio.
- Malfoy fece
una faccia disgustata più per il dolore al timpano destro che per vero ribrezzo,
poi gli concesse un espressione confusa.
Deglutì.
- «Ah,
sì?»
- «Assolutamente,» ribadì iniziando a trascinarsi il corpo del
biondo, muscoloso e più alto del proprio, accanto a lui per tutta la
sala.
- «Bene, sono
contento per te Al.. ma ehi… Al?»
- «Sì?» il
ragazzo non si voltò, ma continuò a camminare velocemente quasi avesse fretta di
concludere la sua vita con un sonoro crack nei pressi del suo
collo.
- «Perché mi
stai trascinando quasi fossi la tua puffola pigmea?»
- Il sorriso
dolce di Potter si trasformò velocemente in uno macabro e sadico; serpentesco
«hai presente quello che ti ho detto prima?»
- «Cosa, che
oramai la tua fine è stata scritta e che volevi deprimerti in santa pace? Oh,
sì, infatti ti ho lasciato crogiolare mezzo steso sul tavolo. Sono o non sono un
bravo amico?»
- «No,
intendevo quando ti avevo chiesto di riferirmi che oggi sarebbe
stato il compleanno di Lily e tu te ne sai allegramente
fregato...»
- «Ehy! Io non
so nemmeno come è fatta tua sorella, come pretendi che ricordassi
questo?»
- Albus gli
avrebbe risposto per le rime, ma non ne aveva il tempo, la forza e la voglia
quindi lo ignorò « non importa», fece spallucce con noncuranza «tanto ho trovato
una soluzione.»
- «Bene. Sono
contento per te, veramente, ma ora vorrei tornare al nostro
tavolo, se permetti, per finire di fare colazione lì dove tu
mi hai interrotto..»
- Il sorriso
del giovane Potter si allargò maggiormente con fare maligno, diventando sempre
più cinico, poi la sua mano si chiuse intorno al polso del suo amico
stringendolo forte « No, caro Scorpius. Tu mi hai messo nei casini e tu
stesso me ne tirerai fuori.»
- «Io? Io non
ho fatto nulla? Mollami Al. Voglio mangiare il mio
bacon.»
- «Lo
mangerai, ma dopo che sarai venuto al tavolo dei Grifondoro con me. Vieni
Scorpius, non vorrai mica far aspettare la festeggiata?»
- «Ma io ho
fame!»
- «Se non
mangerai non ti sciuperai, vedrai. E poi mica vogliamo consegnarle un regalo
brutto, brufoloso e obeso alla mia sorellina, vero?»
- Quando
Scorpius registrò il vero significato della frase era oramai troppo
tardi.
- ~©
- Lily era una
principessa, glielo diceva sempre il suo papà quando era bambina.
- Era una
principessa un po’ particolare- non aveva capelli biondi, occhi azzurri-, ma era
sempre una regina.
- Era così che
si sentiva quella mattina quando scendendo a colazione tutti i ragazzi del suo
dormitorio le rivolsero un sorriso- non che gli altri giorni non la
calcolassero, sia chiaro. Lei era importante!- per poi porgerle gli
auguri.
- Suo cugino
Hugo fu il più pigro, ma non se ne sorprese; non era mai stato particolarmente
espansivo.
- Quindi si
accontentò del suo «Auguri peste!», per poi rivederlo fiondarsi sul piatto di
pancetta davanti a lui.
- Lo avrebbe
fulminato con lo sguardo- insomma, dove era il suo regalo?!-, ma l’arrivo di suo
fratello James la fece spaventare e saltare sul posto.
- L’imprecazione che ne seguì aveva poco di principesco, in
effetti.
- «AUGURI
LILS!», l’urlo acuto del ragazzo non era che l’abituale tono di voce che usava
anche per sussurrare le risposte esatte ai test a sorpresa del professore di
Trasfigurazione- non che le sapesse, la maggior parte delle volte era lui a
chiederle-.
- «Giorno
James. Grazie.» si sforzò di sorridergli per poi porgere immediatamente le mani
in avanti come in attesa di qualcuno.. o qualcosa.
- Il moro
sbatté gli occhi, confuso, guardandola con un sorriso che andava scemando piano
piano che capiva realmente cosa stesse succedendo, poi si grattò la testa
imbarazzato.
- «Oh, il
regalo dici?»
- Lei continuò
a sorridere ponendo le mani sempre più avanti impaziente,
forse, di scoprire cosa la carta da regalo- inesistente, direi-
celava.
- Ma James non
era della stessa opinione perché arretrò spaventato « Oh, Lils, vedi.. » si
grattò nuovamente la testa « Hai mai fatto caso che abbiamo i nomi dei nostri
nonni? Wow, che coincidenza, vero?» tentò invano di cambiare argomento, con
scarsi risultati.
- «James…», il
tono basso di chi la sa lunga, di chi sta per esplodere, di chi tenta
pazienza.
- «Cioè, e
pensare che loro erano marito e moglie, sai? E noi siamo fratelli! Ah!
Che strana la vita, vero Lily?» sforzò una risata ma lei gli rispose con un
occhiata gelida al che, sempre più imbarazzato, prese a grattarsi il collo
freneticamente « Perché non ridi con me, Lils?»
- «Riderò
quando mi avrai dato quello che mi spetta, James. Regalo, prego!?»le sue mani da
fata- che presto sarebbero diventate da omicida- sfiorarono il naso adunco del
fratello.
- James
deglutì.
- «Ma non lo
sai che è maleducato pretendere un qualcosa? Un regalo lo si fa con il cuore,
non lo si chiede mica» tentò ancora incerto delle sue mosse, spinose « questo
non si fa Lily! E quindi io, come bravo fratello maggiore, ho il diritto
di punirti. E’ inutile che mi guardi così, Lils, lo devo fare. Pensa a come
sarebbero delusi mamma e papà: la loro figlia prediletta- l’unica donna di casa-
che è prepotente, molto più dei suoi due fratelli maschi.»
- «James..» il
tono dolce, pacato, impaziente fu sostituito da uno
roco, frenetico, rabbioso.
- «Penso
proprio che ti punirò negandoti il mio regalo, Lils. E credo proprio che non
cambierò idea!» sorrise, poi, forse orgoglioso di quella strana bugia che era
andato a tirare su ma che somigliava molto più ad uno strano castello
contorto.
- Annuì
velocemente a se stesso, poi scavalcò la sorella con fare superiore sedendosi
accanto a Fred che dormiva con la testa sopra una pagnotta di pane,
esausto.
- Sentiva
ancora lo sguardo di Lily sul suo viso, ma lo ignorò. Sapeva che stava
rischiando tanto, ma non sapeva cosa fare. Non era mica colpa sua se si era
scordato di comprarle un regalo lo scorso sabato! Era uscito con l’intenzione di
spendere i suoi quindici galeoni in qualcosa per lei- anche una stupidissima
puffola pigmea sarebbe bastata-, ma poi la tentazione del negozio di scherzi di
suo zio George aveva preso il sopravvento. Quelle pasticche
vomitose erano magnifiche, veramente. Grazie a loro era riuscito a evitare la
noiosissima lezione del professor Rüf! Segnandosi mentalmente di congratularsi
con suo zio quando lo avrebbe rivisto, allungò una mano ad afferrare una fetta
di pane tostato quando quella piccola e delicata di sua sorella si chiuse nel
suo polso, spaventandolo.
- «James,»sussurrò con un tono che somigliava tantissimo alla
bambola assassina di qualche vecchio film Horror.
- Il ragazzo
tremò, ma le sorrise «dimmi.»
- «Voglio il
mio regalo.»
- «Non posso,
sei in punizione» con uno strattone si liberò dalla presa ferrea della
ragazzina.
- «Ma io
pretendo il mio regalo.»
- «L’anno
prossimo, Lils.»
- «Ora.»
- «Non posso,
sei in pun-» non finì la frase perché a salvarlo- o forse solo a peggiorare la
situazione-arrivò l’altro suo fratello, quello traditore, quello serpe, quello
che, forse, ora, lo avrebbe salvato da quel mare di casini che inconsciamente lo
aveva cacciato la pasticca vomitosa.
- Quando
incontrò lo sguardo verde di Albus seppe con certezza che non era nei suoi
stessi casini e sotterrò il mento sul palmo aperto della mano.
- «Buongiorno,
Lily!» proruppe Al posando una mano sulla spalla della sorella che era ancora
intenta a fissare in cagnesco il maggiore dei suoi fratelli.
- Quando la
ragazza si voltò i capelli rosso fiamma urtarono violentemente il viso di
Scorpius facendolo arretrare.
- «Oh, ciao
Al!»mai nessun saluto gli era stato concesso con più malizia e doppio fine «
come va?»
- «Benissimo e
tu? Oh, prima che mi scordi, oggi è il tuo compleanno, vero? AUGURI!» la faccia
scettica della ragazza lo fece tentennare « non che mi possa scordare di te,
ovvio.»
- Qualcuno
dietro di lui sibilò una frase che somigliava ad un “che paraculo,”ma la
ignorò.
- Lily gli
concesse un sorriso radioso che abbagliò e fece rilassare il ragazzo« ma grazie
mille, veramente non dovevi»-James pensò che se tutte le ragazze fossero state
false come lei, sarebbe rimasto scapolo a vita-«e.. ehm .. hai qualcosa
per me?» finì la frase con quel tono zuccheroso che era
costato un bel diabete a Harry- Hugo ancora doveva capire se la reale causa non
fossero tutte le gelatine tutti i gusti più uno che ingurgitava con
Ron-.
- «Io? Oh,
ehm.. io sì. Ti ho portato un.. ehm.. regalo, se così può essere
definito.»
- «Davvero?
Oh, ma non dovevi!» James falsificò una risata isterica « e dimmi, cosa
è?»
- Albus le
sorrise ancora tenendo una mano fermamente stretta dietro al sua
schiena quasi nascondesse un unicorno, poi si chinò verso la guancia di sua
sorella e le schioccò un bacio.
- Quando con
uno strattone fece fuoriuscire Scorpius dal suo nascondiglio- strano che Lily
non lo avesse notato, era così alto!-, la ragazza trattenne un urlo di gioia
nemmeno un gigolò babbano si stesse prostrando ai suoi piedi, poi scattò in
piedi.
- «Oh,
Scorpius! Che piacere vederti.»
- Al diede un
calcio al piede all’amico che borbottò un imbarazzato « Auguri Lily», per poi
trucidare il secondogenito dei Potter con una maestria che riuscì
quasi a passare inosservata.
- Vedendo che
il biondo non dava segni di incoraggiamento,toccò ancora ad Albus prendere in
mano la situazione « Scorpius mi ha detto che gli farebbe piacere passare la
giornata con te, sai, in occasione del tuo compleanno.»
- Se solo non
fosse stato troppo impegnato a trattenere un sorriso ilare causato dalla stessa
Potter che sembrava essere diventata dislessica per l’emozione, avrebbe chiesto
cosa diamine stesse dicendo quell’ammasso animato che era il suo migliore
amico.
- «Davvero,
Scorpi?»
- Scorpi; James non si trattenne e scoppiò a ridere, Scorpius gli
lanciò uno sguardo risentito e annuì, flebile.
- Insomma,
aveva passato due settimane a casa Potter senza nemmeno accorgersi
dell’esistenza di quella ragazzina; non poteva essere così terribile,
no?
- «Ma è
magnifico!»trillò ancora lei « Grazie Al. E’ un regalo fantastico! Non
potevi farmi di meglio.»
- Mentre Albus
si gongolava stretto nell’abbraccio della sorella, mentre Scorpius risentito e
moralmente sconfitto- affamato, pure- fissava le sue scarpe lucide, James si
illuminò e alzò in piedi, scattando così velocemente da urtare il tavolo e far
volare qualche fetta di pane tostato sotto di esso, ma non se ne curò. Sbatté
violentemente le mani sul piano lungo e rettangolare dove cinque secondi prima
era mezzo sdraiato nel tentativo di attirare l’attenzione di Lily
e poi urlò:« insomma, cosa è questo razzismo? Non lo sai che anche io ho
partecipato alla realizzazione di questo regalo? Tadan,
sorpresa!»
- Albus non
fece in tempo ad incenerirlo che Lily tempestò anche lui di
baci.
- ~©
- Lily restò
attaccata alla spalla destra di Scorpius per l’intera giornata.
- Esibì con
trionfo un sorrisino sfrontato che voleva solamente marcare il possesso-anche se
provvisorio- che lei aveva sul ragazzo.
- Non degnò
della minima attenzione nemmeno i suoi amici Alan e Selena che cercarono più
volte di attirare la sua attenzione ma che liquidava con un semplice “ ho da
fare, ora.”
- Scorpius la
trovò patetica ma non ebbe cuore di dirglielo- e sinceramente non ne ebbe
nemmeno il tempo; ma quanto diamine parlava quella?-
- Si limitò a
scortarla alle lezioni sentendola ciarlare su quanto bello lui fosse- nonostante
fosse un ragazzo egocentrico dopo la decima volta che viene descritta l’ampiezza
del proprio petto ci si stanca( e poi lei come lo sapeva?)- e su quanto fossero
perfetti insieme.
- Ogni tanto
annuiva, qualche volta sorrideva, ma la maggior parte delle volte sospirava
esausto. Maledì mentalmente Albus almeno una decina di volte prima che
giungessero alla lezione di Trasfigurazione, poi rallegrato dalla prospettiva di
non vederla per almeno due ore sorrise raggiante.
- «Sei stato
molto gentile, Scorpius. Grazie.»
- Il ragazzo
non le rispose stando ben attendo a gestire la situazione «Di niente», sibilò
infine anche se avrebbe voluto sussurrare un «posso andarmene ora? Per
favore!»
- Lily arrossì
vistosamente, poi si avvicinò e gli sfiorò un braccio con fare civettuolo; anche
se era solamente una piccola ninfomane di tredici anni,per la prima volta,
Scorpius capì perché Al ne avesse realmente paura.
- Lily non era
una ragazzina normale,per niente.
- Aveva gli
occhi castani, ma non dolci e limpidi, porcini.
- Aveva un
sorriso steso costantemente sulle labbra che sapeva di falsità e
crudeltà, e infine aveva un corpo esile e mingherlino che sembrava quello
delle bambole cinesi. Scorpius ebbe paura che a momenti lo avrebbe costretto a
mangiare palle di maiale; strabuzzò gli occhi disgustato.
- Mentre la
carezza della ragazza- quando si era fatta così audace?- iniziò a spostarsi
verso la spalla, a salvarlo giunse un angelo.
- Non aveva
ali d’argento e nemmeno capelli biondi.
- Era
maldestro.
- L’angelo lo
salvò in un modo singolare e distinto scivolando sul pavimento scivoloso- Pix
aveva da poco finito di lanciare minuscoli gavettoni sui primini-
per finire tra le loro gambe facendoli allontanare- sia lodato il Signore, pensò
lui- pur di non essere investiti.
- Rose Weasley
cadde a gambe all’aria, la testa a terra e i capelli rossi e ricci sparsi a
incorniciarle il volto.
- «Auch!»,
proruppe; stessa eleganza del padre.
- «ROSE!»
- «Weasley!»
- La ragazza
si tirò debolmente a sedere aggiustandosi la gonna che si era alzata a scoprirle
le gambe; forse arrossì pure ma Scorpius non se ne accorse in mezzo a tutto quel
rosso che erano i suoi capelli.
- Non era mai
stata una ragazza particolarmente offensiva, anche nelle rare volte in cui era
andato a passare il Natale con i Potter e vi erano anche i Weasley, Scorpius
l’aveva notato.
- La vide
alzarsi lentamente da terra per poi spolverarsi anche il golfino nero dalla
quale spuntava una cravatta blu, Corvonero.
- Portandosi i
capelli dietro con un abile gesto della mano, poi, Rose scosse la testa e
sorrise alla cugina « Giorno Lily. Scusate l’interruzione.»
- La più
piccola dei Potter fece una smorfia odiosa, ma l’altra non se ne
curò.
- «Scusami
tanto se oggi non ti sono venuta a fare gli auguri, ma Oliver mi ha tenuta tutta
la colazione impegnata.»
- «Posso
immaginare,»la gelosia era palese nella voce di Lily «stavate forse studiando,
come sempre d’altronde? Non fai altro, tu.»
- Rose sorrise
serafica « e qui ti sbagli, cuginetta», la competizione era lampante nel suo
sguardo « stavamo ripassando la strategia per la partita di Quidditch della
settimana prossima contro i Serpeverde,» si rivolse verso Scorpius e gli sorrise
«siamo pronti a stracciarvi, comunque», rise facendogli
l’occhiolino.
- Nonostante
fossero cugine Lily e Rose erano completamente diverse: i lineamenti erano
simili, ma il carattere completamente differente.
- Scorpius era
sicuro che la Weasley non si sarebbe mai abbassata dall’ accettarlo come
regalo di compleanno da parte da quel lugubre traditore di Albus e la stimò per
questo.
- Rose, poi,
era una ragazza di singolare compagnia: era brava in tutto: Quidditch, studio,
aveva una discreta comitiva e anche un alto successo con i
ragazzi.
- Non era a
caso che Lily la odiasse tanto da non pretendere nemmeno- diversamente da come
aveva fatto con gli altri suoi parenti- un regalo da parte
sua.
- Scorpius si
ricordava di Rose, diversamente da Lily, e se ne sarebbe sempre
ricordato.
- A
tredici anni aveva avuto anche una terribile cotta per quella ragazzina
dalle lentiggini sul volto e un sorriso candido, ma suo padre gli aveva
impedito di portare avanti quel sentimento.
- «Scorpius
Hyperion, se ci tieni a vantare una casa e dei genitali ti obbligo e non
stringere alcun rapporto con quella ragazza!»gli aveva detto, poi
se ne era andato borbottando un «! Weasley! Blasfemia!», e vomitando
insulti.
- Tornato al
presente, alla realtà, con sguardo attento, Malfoy vide la sua
coetanea sistemarsi un boccolo dietro l’orecchio per poi sbuffare e raccogliere
una spilla da terra infilandosela nella borsa.
- «Io ora
vado; ho lezione e non vorrei far arrabbiare il professor
Rüf.»
- «Non sia
mai, Rose,» Lily sorrise «una punizione ti rovinerebbe il curriculum,
giusto?»
- «Il tuo è
già rovinato, non corri di questi rischi,»Rose diede una pacca sulla spalla a
Scorpius per poi allontanarsi allegramente e sinuosamente; in quel momento il
ragazzo avrebbe tanto voluto seguirla! Ma invece rimase lì, fermo, impalato, ad
aspettare un nuovo aiuto divino che invece non arrivò.
- Nonostante
non fosse famoso per il suo tatto con le ragazze, non riuscì a comportarsi da
stronzo con quella che aveva scoperto essere la sorella del
suo migliore amico e quindi tacque, sorridendo intimidito.
- Sorrise
anche quando Lily gli si avvicinò schioccandogli un bacio sulle labbra,
civettuola e ridendo, lasciandolo lì impalato e schifato, terribilmente
confuso.
- «Sei tanto
carino, sai? Saremo una coppia perfetta noi due insieme!» cigolò la Potter
sparendo dentro l’aula mentre lui si chiedeva ancora perché diamine fosse
diventato la Puffola Pigmea di quella tizia di cui ora- spaventato, ne era
sicuro- non si sarebbe mai scordato.
- ~©
- A lezione
con i Corvonero si mise a fissare la schiena di Rose,
incantato.
- Scorpius si
chiese perché mai non potesse essere il suo compleanno; non gli sarebbe
spiaciuto più di tanto essere baciato da lei.
- Nonostante
suo padre avesse minacciato i suoi genitali, Scorpius era certo che un bacio da
quella sedicenne sarebbe stato migliore da quell’altra
poppante.
- Al suo
fianco Albus faceva finta di scrivere qualche appunto mentre invece giocava a
tris con la sua penna incantata senza degnarlo di uno sguardo quasi fosse
offeso.
- Lui!
- Scorpius,
lui sì che poteva essere offeso visto che era la vittima della
dimenticanza del suo amico, non Al!
- Non aveva
avuto il coraggio di dire a nessuno di quel lurido e ruvido bacio che Lily gli
aveva regalato- se ne vergognava, diamine!- e aveva passato tutto il tempo che
aveva a disposizione crogiolando in quel ricordo.
- Lily ora era
convinta che fossero una coppia e lui non poteva offendere la sorella-
seppur per lui inesistente fino a quella mattina- del suo migliore
amico.
- Era stato
costretto a trascinarsela in Sala Grande e a mangiare al suo tavolo- non sapeva
nemmeno se era contro regola- per poi ricondurla alle lezioni.
- Albus
evitava accuratamente il suo sguardo quasi avesse paura di essere ucciso
lentamente- cosa che si sarebbe avverata, prima o poi, la sera non poteva essere
così lontana!- mentre Rose ogni tanto incontrando il suo sguardo si rabbuiava
confusa.
- Non aveva
mai avuto un buon rapporto con la Weasley, lui, ma nonostante tutto la preferiva
di gran lungo alla Potter; almeno era carina, dolce,
simpatica!
- Alla fine
della lezione si alzò velocemente mettendo tutto nella borsa quasi sperasse che
prima sarebbe andato da Lily prima ancora sarebbe finita quella tortura; erano
già le quattro del pomeriggio e prima o poi quell’orrenda giornata sarebbe
terminata e lui sarebbe tornato a essere tranquillo e spensierato scordandosi di
quella bambina capricciosa, rossa e impertinente. Sadica. Scorpius sperò
di riuscire a non rimanerle traumatizzato, poi uscì dall’aula ma si sentì
trattenere per un polso quindi si voltò.
- Merlino,
fa che non sia lei, pensò spaventato rimanendo piacevolmente sorpreso notando
che lei fosse non Lily ma Rose.
- Le sorrise
dolcemente« Weasley,»
- «Malfoy!»
- «Serve
qualcosa?»
- Rose era
sempre stata una ragazza diretta, di quella che vanno subito al punto e che non
amano girare intorno a questioni che non facevano altro che annoiare la gente,
lei compresa- Al glielo ripeteva sempre e lui adorava starlo ad
ascoltare-.
- La ragazza
gli sorrise e inclinò la testa «veramente avrei una domanda da
farti.»
- «Se vuoi
sapere la strategia che useremo noi nella partita della settimana
prossima, mi dispiace ma non ti dirò nulla.»
- Improvvisamente la vide ridere « per quanto la proposta sia
allettante- e credimi, lo è- non è questa la domanda che ti voglio porre.» si
inumidì le labbra, seducente, poi parlò « tu sai che mia cugina Lily è infatuata
di te, vero?»
- «Come tutta
Hogwarts, dici?»
- «Egocentrismo a parte, Malfoy, sì, come tutta
Hogwarts.»
- Scorpius
sorrise e posò una mano sul fianco «posso essermi fatto un idea della
situazione, sì.»
- «Quindi il
fatto che Al ti ha costretto ad essere il suo regalo di compleanno non c’entra
nulla?», sopracciglio inarcato.
- «Touché,» il
ragazzo alzò le mani in segno di resa «quello ha influito, veramente. In
sincerità-è brutto a dirsi, lo so- la considerazione che ho di Lily è sempre
stata molto bassa.»
- «Immaginavo.» Rose sorrise mesta, tra se e
se.
- «Bene, sei
una ragazza molto deduttiva Weasley: complimenti!» Scorpius desiderò che
continuassero a parlare in modo tale da non raggiungere Lily e tornare nel
glaciale inferno fatto di bambole assassine e sguardi civettuoli e
imbarazzanti.
- «Ora vorrei
sapere io una cosa, se posso.» Non aspettò una sua risposta e si avvicinò « come
mai vuoi sapere tutte queste cose, Weasley?»
- Diversamente
da come si aspettava, Rose non arrossì rimanendo ferma nella sua posizione
originale. Se l’avesse baciata lei non si sarebbe scomposta.
- «Perché sono
curiosa e perché, come hai detto, non hai mai prestato molta attenzione a Lily
quindi mi sembrava strano che l’avessi rivalutata, così, da un giorno
all’altro.»
- «Gelosa?»
azzardò.
- «Io? Mai!
Noi Corvonero non abbiamo rimpianti o gelosie. Siamo
perfetti»
- Il ragazzo
rise « la tua arroganza è molto serpentesca»
- «Tutti lo
siamo, infondo infondo.»
- Scorpius la
guardò allungo, attento, trovando le imperfezioni di lei e facendoli piccoli
dettagli straordinari: il neo sulla fronte, il viso tondo, le labbra a cuore.
Tutto conduceva a quella ragazza dolce e immacolata che aveva davanti e che non
lo annoiava, non come la Potter.
- Sorrise e si
mise una mano in tasca.
- «Ehm.. avrei un'altra domanda,
Malfoy.»
- «Dimmi tutto
Weasley!»
- «Sei libero
il mese prossimo? Sai, ci sarebbe l’uscita ad Hogsmeade e mi chiedevo..», lui la
interruppe.
- «Certamente
Weasley! Non ho impegni!», la vide sorridere e sorrise di rimando,
contento.
- La compagnia
di quella ragazza- che infondo gli piaceva da quando aveva tredici
anni,nonostante le minacce virtuose di suo padre- lo rallegrava miracolosamente.
Doveva solo liberarsi della Potter entro quella giornata- poco importava la
sorella di chi fosse- per poi uscire con la Weasley.
- La ragazza
gli rivolse un occhiolino dolce e carismatico « Ehm.. perfetto allora. Ci
vediamo.»
- «Ci
vediamo.»
- La schiena
della Weasley, pensò Scorpius con un sorriso, di Rose,
era molto più bella di quella della Potter.
- Molto,
molto
più bella.
- ~©
- Lily Potter
aveva pianto, scalciato e lo aveva insultato dicendo che aveva urtato la
sua sensibilità femminile.
- Nonostante
tutto Scorpius rimase fermo e inverosimilmente deciso a non diventare il suo
ragazzo.
- «Io non lo
sono mai stato,» le aveva sussurrato mentre Al cercava di non ridere; ridicolo
fratello insensibile, e lui che aveva creduto che si sarebbe offeso a morte per
quello che stava facendo!
- Lily lo
aveva preso a calci- facendo ridere James, questa volta- urlando istericamente
che lui era un puttaniere- Roxanne rise dicendo che quella poppante non ne
sapeva nemmeno il significato- per poi cadere in lacrime sul pavimento,
deprimendosi.
- Ma Scorpius
non se ne curò; la prospettiva di un appuntamento con Rose gli dava la carica
che quella petulante marmocchia gli toglieva, quindi aspettò con ansia il 19
Dicembre.
- E quel
giorno arrivò: tempestoso, freddo, scuro e Scorpius lo attese vicino la Sala
Grande vestito di una sciarpa e di un sorriso aspettando
lei.
- E lei
arrivò.
- Ma non era
sola.
- Affianco a
lei c’era una ragazza.
- Una
bambina.
- Questa
bambina aveva i capelli rossi, gli occhi scuri e porcini.
- Un sorriso e
una sciarpa blu e nera; Scorpius sapeva chi lei fosse, ma non ricordava
minimamente il nome: Mary, Andy, Stacy.. forse Olly.
- Quando Rose
gli arrivò al fianco gli diede un bacio sulla guancia, poi lo salutò con un
sorriso.
- «Ciao
Scorpius. Lei è mia cugina, Lucy, te la ricordi?Ha passato il natale con noi
l’anno scorso.» Lui la guardò e lei arrossì vistosamente facendolo
sorridere.
- «Ciao
Lucy.»
- Rose sorrise
e continuò «Oggi è il suo compleanno e Lucy compie quattordici
anni.»
- «Oh, auguri
Lucy.»
- La ragazzina
provò a ringraziare con la sua vocina flebile e delicata.
- «Mi ha fatto
molto piacere che tu non avessi impegni per oggi, Scorpius, sai, credevo che
fossi già impegnato.»
- Lui le
sorrise, ancora «nessun problema.»
- «Perfetto,
allora.» batté le mani e rivolgendosi alla cuginetta con un sorriso «contenta
Lucy? Scorpius passerà la giornata con te e come vedi ne è euforico proprio come
lo sei tu.»
- Il sorriso
sul volto del ragazzo andò scemando lentamente, quasi il gelo e la neve gli
perforasse anche il cervello.
- Prima di
allontanarsi e lasciarlo solo Rose gli si avvicinò cauta poggiando una guancia
contro la sua e sibilando piano, quasi fosse un sussurro « grazie mille,
davvero. Lei è terribilmente cotta di te e sei il regalo migliore che le potessi
fare.»
- Scorpius
sorrise, falso, guardando il cielo e la tempesta imminente, sentendo Lucy
prendergli la mano e trascinarlo fuori sotto il freddo e la
pioggia.
- Un rauco
urlo di terrore gli si smorzò in gola, gemendo.
- Non ci poteva credere.
- Non ancora.
- Non di nuovo
Questa storia è stata scritta per il contest: Malfoy Contest - Perché i biondi dagli occhi di ghiaccio ci piacciono eccome!
Non ci sono parole per descrivere l'eterna soddisfazione di aver partecipato non tanto per la storia in se per se che non reputo particolarmente buona, ma per il coraggio che ho trovato iscrivendomi a questo mio primo concorso sul forum di EFP.
Vorrei dunque ringraziare chi mi segue sempre, chi mi sostiene, chi crede in me e chi mi dà la gioia di leggere anche questa ultima stupidaggine.
Vorrei dire molto, ma non so cosa dire.
Spero solo che i miei personaggi vi abbiano divertito e che apprezziate questo sforzo. La storia non è stata scritta a scopi di lucro.
Con affetto, vostra, Manu!