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Autore: Wren    08/06/2006    14 recensioni
Watanuki rinviene un vecchio libro dei Fratelli Grimm nel magazzino di Yuuko... Può mai qualcosa trovato là dentro rivelarsi normale? (WatanukiXDoumeki)
Genere: Romantico, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Qual è la morale della fiaba

 

“Qual è la morale della fiaba?”

 

 

 

"Principessa! Principessa!" cinguettarono due allegre voci infantili.

"E' ora di alzarsi principessa!"
Per un lungo, interminabile, angosciante momento Watanuki si rifiutò di aprire gli occhi, consapevole di ciò che probabilmente lo stava aspettando.
"Principessa Watanuki! Sveglia! Sveglia!" trillarono ancora le vocette con insistenza.
Il ragazzo, rassegnato al suo destino, aprì gli occhi e fissò a metà tra l'assonnato e il depresso Maru e Moro, agghindate con elaborati abitini dall'aspetto lontanamente medievale.
"Avanti principessa! Devi prepararti!" esclamarono in coro trascinando letteralmente Watanuki giù dal letto. Aggrappandosi ciascuna ad un braccio, presero a trascinarlo attraverso l'ampia e lussuosa stanza. Le pareti di pietra erano coperte da grandi arazzi che ritraevano antiche gesta di eroi.
Gli eroi in questione assomigliavano terribilmente a Shaoran, Sakura e agli altri due viaggiatori delle dimensioni.
Watanuki venne spinto oltre ad un paravento dipinto dove erano disposti diversi abiti, nessuno dei quali avrebbe potuto essere adatto a lui. Pizzi, trine, nastri, merletti... Per un istante provò qualche briciola di compassione nei confronti di Doumeki, che già si era ritrovato imprigionato in abiti simili, ma fu un istante soltanto perchè la sua parte razionale si rifiutava di esprimere simpatia evidente per l'arciere.
Ponderò la possibilità di non cambiarsi, ma si rese conto che la camicia da notte rosa che indossava non era certo più dignitosa.
"Non sei ancora pronta?" domandarono in coro Maru e Moro facendo capolino oltre il paravento.
In un istante si avventarono sul povero ragazzo e lo costrinsero a cambiarsi con la forza.
Quando riemerse, sconvolto, indossava un ricco e pesante vestito, dotato di corsetto ricamato (e soprattutto stretto) e di un'ampia gona a balze. Almeno la coroncina di fiori in testa era riuscito a non farsela mettere...
"Prendi!" gli disse Maru piazzandogli in mano una palla di un bel colore rosso.
"Vai a giocare al fiume!" continuò Moro indicando la porta della stanza.
"Perchè dovrei???" esclamò Watanuki, il quale non aveva alcuna voglia di farsi vedere in giro conciato a quel modo. Specialmente considerando che per cercare di uscire da quel libro infernale doveva recuperare Doumeki. Se Doumeki l'avesse visto così...
Un brivido freddo gli percorse la schiena.
"Non fare storie!" insistettero in coro le due bambine.
Con uno scatto felino gli afferrarono un'altra volta le braccia e lo gettarono letteralmente fuori dalla stanza.
Quando Watanuki si rese conto di quanto successo, si rese conto che era già all'aria aperta, il castello alle sue spalle piuttosto lontano, e il fiume gli scorreva placidamente davanti.
Watanuki fissò la palla che gli era stata data con la forza chiedendosi cosa ne dovesse fare.
"Al diavolo!" esclamò lasciandola cadere per terra. Aveva altro a cui pensare piuttosto che mettersi a giocare. Nonostante non ci fosse alcuna pendenza e in mezzo all'erba alta la sfera si sarebbe dovuta fermare dov'era, una forza misteriosa la fece rotolare inesorabilmente fino al fiume. Watanuki la osservò allibito affondare in acqua.
"Ma una palla non dovrebbe galleggiare???" esclamò.
Si avvicinò al letto del fiume, ma subito si rese conto che la corrente era tropo forte per recuperare l'oggetto perduto.
"Pazienza, chi se ne frega!" concluse tranquillo Watanuki.
"Eh no caro mio!"
Poco ci mancò che il ragazzo finise in acqua per lo spavento. Dal nulla era comparsa alle sue spalle Yuuko, agghindata in uno splendido ed appariscente abito regale, corona in testa e scettro in mano.
"Yuuko-san!" esclamò Watanuki ancora sorpreso.
"Devi assolutamente recuperare la palla principessa Watanuki!" gli disse con un sorriso mellifluo sul volto.
"Perchè mai???"
"Perchè quella palla è mia e se non la ritrovi mi dovrai ripagare!" spiegò Yuuko con uno dei suoi sorrisi più ampi.
Watanuki sgranò gli occhi al solo pensiero. Si voltò di nuovo verso il fiume e oservò con crescente preoccupazione la corrente agitata.
"E come dovrei fare?" chiese rivolgendosi alla donna, ma yuuko era svanita nel nulla così com'era apparsa. La preoccupazione crebbe ai livelli del panico mentre continava a girare su stesso, prima verso il fiume, poi verso il luogo dove prima si trovava la Strega.
"E io ora che faccio???" strillò disperato.
"Oi..." gracidò qualcuno ai suoi piedi.
...gracidò???

Watanuki abbassò lo sguardo e vide un bel ranocchio verde appena fuori dall’acqua. Non si stupì tanto del fatto che un animale gli avesse parlato, si trovava in un libro di fiabe dopotutto. Fu quello che aveva detto e quei suoi occhi inespressivi che lo fissavano con saccenza che lo lasciarono esterrefatto.

“…Doumeki?!”

“Sì?” rispose tranquillamente il ranocchio.

“Come diavolo sei conciato?”

“Una strega che assomigliava stranamente a Yuuko mi ha trasformato così. Ha detto che solo il bacio di una principessa può spezzare l’incantesimo. spiegò blandamente Doumeki, gracidando e gonfiando la pancia di tanto in tanto.

Improvvisamente Watanuki, forse per cambiare discorso o forse per genuina necessità, si ricordò del suo problema con la palla.

“Uh! Doumeki, sei una rana!” esclamò illuminandosi.

“Un ranocchio a dire il vero…” rispose Doumeki.

“Sì è uguale! Vai a riprendermi la palla di Yuuko in fondo al fiume!”

Senza farselo ripetere una seconda il ranocchio si rituffò in acqua e dopo pochi istanti riemerse spingendo a riva col muso la palla rossa. Watanuki la recuperò tirando un sospiro di sollievo.

“Quando usciamo da qui voglio dei Takoyaki. gli comunicò Doumeki.

“Non prendo ordinazioni!” si infiammò Watanuki, quasi inciampando nell’orlo del suo ingombrante vestito mentre si agitava.

Oi…”

Cosa???”

“Sei una principessa…” Era più una constatazione che una domanda.

Watanuki fulminò con lo sguardo il ranocchio, mentre costui seguitava a fissarlo.

“Baciami.” ordinò infine con tutta tranquillità.

“CHE COSA???” esplose Watanuki assumendo improvvisamente lo stesso colorito del giocattolo che aveva in mano.

“Sei una principessa. Baciami.” spiegò l’altro con la stessa monotonia di prima.

MA NEANCHE PER SOGNO!” strillò Watanuki scappando in direzione del castello.

Oi…”cercò di richiamarlo indietro Doumeki. Dato che l’altro non sembrava volersi fermare, prese a saltellargli dietro.

Oi…”

Watanuki raggiunse, non senza grande fatica dovuta al suo pesante abbigliamento, il portone del castello a gran velocità, aprì i battenti, si fiondò dentro e richiuse le porte alle sue spalle. Ansimava pesantemente e sentiva il cuore pulsargli nelle orecchie, inoltre gli sembrava di avvertire  ancora un diffuso pizzicore sulle guance.

Maledizione a Doumeki, pensò, sempre ad uscirsene con certe trovate. Scacciò il pensiero, ignorando volutamente il fatto che non poteva uscire dal libro se non finiva questa stupida fiaba e che per farlo aveva bisogno di Doumeki.

“Principessa! Principessa!” lo chiamarono canticchiando Maru e Moro giungendo di corsa. Watanuki si ritrovò di nuovo le due bambine aggranchiate alle braccia.

“La cena è in tavola!” annunciarono trascinandolo via.

In men che non si dica il ragazzo si ritrovò seduto a lato di un imponente tavolo di legno, Yuuko lascivamente accomodata su un trono accanto a lui.

“Vedo che hai ritrovato la mia palla…” constatò la donna.

Watanuki deglutì, non del tutto certo di essere i salvo.

“Bene… Mangiamo!” continuò la Regina Yuuko.

Watanuki stava per dedicarsi al pasto, sua unica consolazione in quel momento, quando un rumore che somigliava, con suo sommo orrore, al gracidare di un ranocchio giunse in avvicinamento kungo il corridoio. Sempre più vicino…

Oi…”

Watanuki sbiancò.

Saltellando e gracidando, fece il suo ingresso nella sala da pranzo il ranocchio Doumeki. In due balzi fu sul tavolo di fronte a Watanuki e Yuuko.

“Oh salve Doumeki!” lo salutò la donna.

“Salve.” rispose il ranocchio.

Watanuki osservò lo scambio di convenevoli senza proferir parola.

Oi… ho fame.” annunciò il ranocchio rivolgendosi all’altro ragazzo.

“E ALLORA???” replicò strillando Watanuki.

“Su Watanuki, non essere scortese! Offrigli da mangiare!” lo esortò Yuuko. Qualcosa nel suo sguardo lo convinse ad assecondarla, pur senza reprimere uno sbuffo. Raccattò con mala grazia il ranocchio e lo depositò accanto al suo piatto.

“Serviti pure! A me è passato l’appetito…” bofonchiò osservando Doumeki avventarsi sul cibo prelibato senza troppi complimenti.

Il resto della cena trascorse senza ulteriori incidenti e si concluse con un Watanuki ancora più affamato di quando era iniziata. Alla fine anche la regina Yuuko si arrese alla sazietà e rinunciò alla dodicesima portata , accompagnata come è ovvio da un abbondate bicchiere di liquore. Il malumore del ragazzo nel frattempo era cresciuto fino alla soglia d’allarme.

“Bene!” sentenziò YuukoDirei che è giunta l’ora di ritirarsi nelle proprie stanze e godersi il giusto riposo!”

“Finalmente!” esclamò Watanuki con un sospiro di sollievo.

Oi!” richiamò la sua attenzione Doumeki, saltellandogli davanti.

“Che diavolo vuoi ancora???”

Ho sonno, portami a dormire.” gli ordinò senza espressività alcuna.

COSA?!”

Watanuki era fortemente tentato dall’idea di tirare in testa al ranocchio il pesante vassoio di metallo che aveva giusto di fronte, ma Yuuko lo trattenne e lo tirò verso di lei.

“Avanti, Watanuki! Non essere maleducato!” gli sibilò in un orecchio.

Watanuki deglutì a fatica, raccolse frettolosamente Doumeki dalla tavola e scappò via dalla sala. Aveva imparato da molto che era meglio non contraddire la donna, sia quella vera che ogni sua eventuale proiezione mentale.

Arrivato, non capì mai come, nella stessa stanza nella quale si era risvegliato si accasciò a terra, stravolto dalla giornata e da quegli assurdi vestiti. Doumeki si liberò dalla sua presa e gli saltò in grembo.

“Che vuoi ora?” gli chiese sconsolato Watanuki.

“Baciami.” gli disse di nuovo.

“TI HO DETTO DI NO!” strillò l’altro alzandosi di colpo e facendolo cadere a terra.

“Dobbiamo finire la fiaba per uscire da qui. Vuoi uscire da qui?”

“Certo che voglio uscire da qui!”

“Allora baciami.”

“NO!”

Doumeki questa volta non si sprecò a rispondere, ma prese a saltellare in sua direzione.

“HODETTODINOSTAILONTANODAMEEEE!” urlò esagitato Watanuki scappando per tutta la stanza.

“Idiota…” commentò il ranocchio inseguendolo senza alcuna fatica.

Quel fuggi-insegui sarebbe anche potuto andare avanti per molto ancora, l’ostinazione di Watanuki riusciva a vincere l’intralcio dell’abito e il ragazzo non mostrava segni di cedimento, così Doumeki mise in atto il piano B.

Watanuki continuò a correre come un forsennato un minuto buono, ma ad un certo punto la netta sensazione di essere rimasto solo lo convinse per lo meno a rallentare. Si voltò e nessun ranocchio lo stava inseguendo. Si fermò e si guardò attorno senza scorgere traccia di Doumeki.

Il ragazzo si sentì risollevato e si accasciò sul grande e morbido letto per riprendere fiato. Finalmente quello scocciatore aveva smesso di tormentarlo!

Sì, però senza Doumeki non poteva certo uscirsene dal libro…

Però era tutta colpa dell’arciere e delle sue inconcepibili proposte! Poteva anche trovare un modo per andarsene da solo!

E come? Sarebbe rimasto prigioniero del libro per sempre? Lui poi era almeno ancora umano, Doumeki sarebbe rimasto un ranocchio per tutta l’eternità! Per quante volte il ragazzo l’avesse fatto infuriare non l’avrebbe mai abbandonato a quel triste destino…

Ma questo voleva dire che doveva proprio baciar…

“ASSOLUTAMENTE NO!” gridò il ragazzo riemergendo dai suoi contorti pensieri.

“Sei rumoroso…” sentì una voce gracidante accanto a lui.

Watanuki si voltò e qualcosa di umido e vagamente viscido gli si spiattellò in faccia. Al colmo dell’orrore si rese conto che il ranocchio lo stava baciando. Fu solo questione di un momento comunque, perché l’istante successivo il ranocchio non c’era più. Era invece il Doumeki umano a baciarlo.

“KYAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!” strillò quanto fiato aveva in gola allontanandosi a massima velocità.

Si stava ancora agitando quando si accorse che la stanza attorno a loro cominciava a cambiare. Doumeki, nuovamente nel proprio corpo, si stava guardando come a controllare se fosse tutto intero. Nel panico del momento Watanuki non se ne era accorto, ma indossava già la sua divisa. L’attimo dopo la stanza era già svanita , così come i ridicoli vestiti che stava indossando. Finalmente nelle sue abituali vesti, il ragazzo pregò con tutto sé stesso che questa volta fosse finita per davvero.

“Allora…” tuonò la voce senza corpo attorno a loro. “Avete capito la morale questa volta?”

Che Doumeki è un maniaco!” rispose con una furia senza precedenti Watanuki.

Doumeki non si scompose ma mormorò un “idiota” tra sé e sé.

Ahhhcome è possibile? Siete davvero così ciechi? Mi sembra così semplice… Ti sei persono preoccupato per lui!” disse la voce con un tono costernato.

“NON E’ VERO!” la contraddisse il ragazzo arrossendo.

“Ti sei preoccupato per me?” domandò Doumeki.

“NO!” strepitò Watanuki

“Più di una volta!” rispose al suo posto la voce.

“ORA BASTA!”

“Se la mettete così… Dovrò essere più drastico!”

La voce riecheggiò e si dissolse mentre lo spazio bianco attorno a loro si colorava di nuovo. Watanuki si voltò verso Doumeki per sfogarsi della rabbia presa, ma le forze gli mancarono e cadde. L’ultima cosa che vide fu l’arciere protendere una mano verso di lui senza però riuscire a raggiungerlo. Era perché stava perdendo conoscenza che il ragazzo gli era parso preoccupato?

 

 

 

 

Continua…

  
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