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Autore: Barn Owl    01/10/2011    3 recensioni
"Io Gertrude, anche conosciuta come la Signora, scrivo di ciò che resta di me in queste quattro mura che mi circondano come fossero la mia eterna prigione, le stesse mura vuote che col passare degli anni mi hanno vista crescere e cambiare agli occhi distratti del mondo circostante"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gertrude
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come io scriverò su queste linde pagine intingendole del nero delle parole, senza il loro permesso, così privandole del loro puro colore originario, allo stesso modo il mio nero destino è stato da tempo scritto senza che a nessuno importasse ciò che io desiderassi realmente.
 
Io Gertrude, anche conosciuta come la Signora, scrivo di ciò che resta di me  in queste quattro mura che mi circondano come fossero la mia eterna prigione, le stesse mura vuote che col passare degli anni mi hanno vista crescere e cambiare agli occhi distratti del mondo circostante.
 
Temuta e rispettata come nessun’altra, apparentemente forte e fredda, come distaccata dal mondo reale, quasi per ripagarlo con la sua stessa moneta.

Sprezzante delle regole, ma allo stesso tempo incapace di imporre la mia volontà, fragile, forse rimasta la bambina viziata  che poco più che dodicenne venne costretta a farsi monaca, per volere di una famiglia che probabilmente non è mai stata tale.
 
Riverita in ogni mia singola richiesta, dai cambiamenti apportati all’abbigliamento alla ciocca nera che si intravede dalla fascia bianca del copricapo, ma nulla di tutto ciò mi ha mai soddisfatta realmente, la mia è una bellezza ormai sfiorita, seppure la mia giovane età.

Tutto ciò non ha però ostacolato l’amore che provavo per Egidio e che lui ricambiava fortemente, un amore cieco, pronto ad eliminare chiunque si fosse intromesso tra di noi, e così è stato, tuttora  quella fatidica scena dell’omicidio della conversa mi perseguita  costantemente ogni notte.
 
Oh caro diario, protettore dei miei più grandi segreti, come vorrei poter essere fuori di qui, potendo vivere come le donne della mia famiglia tra palazzi e lussi.

Qui il tempo sembra non scorrere mai, persino la luminosa primavera  si risveglia svogliatamente dal suo lungo sonno invernale.
 
Tutto questo aumenta in me il senso di tristezza interiore e provoca una forte fitta al cuore, forse, mio caro,  è semplicemente il rimorso di non esser stata capace di imporre la mia volontà.

Dopo tutto questo tempo, mi resta solo che immaginare, anche se per pochi momenti una vita come l’ho sempre sognata, libera, priva di scheletri nell’armadio e con una famiglia, la stessa che forse avrei voluto fosse sempre stata vicino a me.


Angolo autrice:

L'idea di immedesimarmi nei pensieri dei personaggi di cui leggo continuamente i racconti, mi ha sempre affascinato molto.
Per questo, un giorno, ho  voluto provare a dare una mia interpretazione di uno dei "caratteri" della letteratura italiana più enigmatici che conosca.

Spero possa essere di vostro gradimento, "ma se invece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che  non s'è fatto apposta".

 

Barn Owl

 

  
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