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Autore: Il circolo di Aro    02/10/2011    6 recensioni
In quel preciso istante qualcosa, dentro di lei, si svegliò all’improvviso: una piccola creaturina dagli occhi vispi e maliziosi aveva sollevato il muso, drizzato le orecchie e fiutato l’aria con espressione circospetta.
In quel preciso istante la piccola slasher che era in lei uscì dal letargo e con decisione afferrò saldamente le redini del gioco.

[Dedicata a Francesca Fila che oggi compie gli anni. Tantissimi auguri, cara!]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Corin, Felix, Santiago
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Per la serie…
“Quando vannagio vaneggia!”






Dedicata a Francesca Fila, che oggi compie gli anni.
Tantissimi auguri, cara!
Anche e soprattutto da parte di Aro.








Slash Fiction
A Felix non piace questo elemento




«Non è possibile!».
Corin sbatté il pugno con rabbia sul ripiano della scrivania. Mouse e tastiera piroettarono in aria due volte.
«Qué pasa, querida?».
Alle sue spalle, Santiago si sporse in avanti verso il monitor del computer. Quando avvertì il pizzetto incolto solleticarle la guancia, Corin si irrigidì giusto un pochino.
Santiago lesse rapidamente il contenuto della pagina web in questione e sorrise.
«Non ci vedo nulla di strano».
Si raddrizzò e si accese l’ennesima sigaretta.
«Nulla di strano?». Corin si girò verso di lui. Sperava che l’occhiataccia che gli aveva appena rivolto fosse abbastanza eloquente ed esprimesse tutta la sua disapprovazione. «Terence e Norman sono nemici mortali che amano la stessa donna. Non potrebbero mai e poi mai fare certe cose. Proprio non lo capisco, lo slash. Che gusto si trova ad accoppiare due persone che nel canon non si toccherebbero neanche con un dito? E poi, nessun essere umano sarebbe capace di simili acrobazie».
Corin aveva parlato con tono infervorato, senza mai concedersi una pausa per riprendere fiato. Non che ne avesse realmente bisogno, eh?
Santiago invece continuava a sorridere. Un angolo della bocca arricciato all’insù, la cicca incastrata tra quelle labbra sottili.
«Se fossi in te, non ne sarei così sicuro, bimba».
Corin sgranò gli occhi, sconcertata.


***


Corin non aveva nulla contro lo slash.
Lo leggeva di rado, solo se credibile e in canon. Per di più non aveva mai scritto racconti di quel genere: non credeva di esserne capace. E poi, se doveva essere proprio sincera, preferiva di gran lunga il femslash.
Forse aveva bisogno di qualcuno che la aiutasse a comprendere il fascino dello slash. In quel modo, forse, avrebbe potuto apprezzare a pieno tutte le Terence/Norman che erano così popolari nel fandom. O, quanto meno, non sarebbe più rabbrividita ogni volta che per curiosità ne leggeva una.
Schiamazzi, imprecazioni digrignate tra i denti e risate sguaiate distrassero Corin dalle sue riflessioni.
Senza neanche rendersene conto, aveva camminato fino all’ingresso della palestra. Probabilmente, Santiago e Felix stavano facendo buon uso del regalo che avevano ricevuto a Natale da lei e Renata.
Decise di entrare. Scostò appena la porta e sbirciò dentro.
«Oh, cielo».
Le sue labbra si schiusero in una piccola o di meraviglia e un groppo di veleno andò a incastrarsi in fondo alla gola. Deglutì a fatica.
Felix e Santiago si stavano allenando.
Solo che la parola allenamento sembrava del tutto fuori luogo in quel contesto. Quasi un eufemismo, ecco.
Entrambi erano denudati dalla cintola in su. I resti delle loro felpe erano sparsi sul pavimento. Santiago era appena saltato addosso a Felix e gli stava tempestando la faccia di pugni. Ma Felix assorbiva i colpi come se quelle di Santiago fossero state soltanto gentili carezze. Aveva la sfacciataggine di sorridere. Sembrava quasi che gli piacessero.
A un certo punto riuscì ad assestargli un pugno sul mento. Santiago venne scaraventato contro la parete. Rapido come un fulmine, Felix lo raggiunse. Lo afferrò per il collo e gli fece sbattere la testa contro il pavimento della palestra, che non si spaccò solo perché era stato appositamente progettato per dei vampiri.
Corin osservava entusiasta quei corpi possenti, quei petti marmorei, quei bicipiti guizzanti, scontrarsi, avvinghiarsi, stringersi, rotolarsi tra i calcinacci. Le zanne conficcate nella carne, le unghie che graffiavano la pelle, le braccia strette intorno ai toraci, i ghigni soddisfatti, gli sguardi ardenti.
Non era la prima volta che Corin assisteva a un combattimento, ma non aveva mai fatto caso a quanto potesse essere… sensuale uno scontro tra due marcantoni simili.
Santiago ribaltò ancora una volta le posizioni e si ritrovò seduto a cavalcioni sulla schiena dell’avversario. Sotto di lui, Felix ringhiava, gemeva, imprecava e con le mani cercava di togliersi Santiago di dosso. Questi invece rideva, con la testa buttata all’indietro. Le spalle, scosse dalle fragorose risate, venivano accarezzate dai nerissimi ricci ribelli. Corin si incantò ad ammirare quelle ciocche dondolanti e impertinenti. Poi Felix riuscì ad agguantare Santiago per un braccio e lo scontro riprese più violento e suggestivo di prima.
«Oh, cielo», ripeté Corin.
In quel preciso istante qualcosa, dentro di lei, si svegliò all’improvviso: una piccola creaturina dagli occhi vispi e maliziosi aveva sollevato il muso, drizzato le orecchie e fiutato l’aria con espressione circospetta.
In quel preciso istante la piccola slasher che era in lei uscì dal letargo e con decisione afferrò saldamente le redini del gioco.


***


«Felix e Jacomus: ardente passione nell’arena dei gladiatori?».
Corin strillò, presa alla sprovvista, e in tutta fretta abbassò lo schermo del portatile.
«Santiago! Come ti…»
«Hai scelto titoli migliori, querida».
Il vampiro aveva inarcato un sopraciglio e la stava fissando con espressione perplessa.
«È provvisorio», si giustificò. «Comunque, sei proprio un cafone. Non è educato spiare la gente in questo modo».
Santiago ignorò le sue proteste.
«Credevo che non ti piacesse lo slash. Alla fine anche tu sei stata sedotta dal lato oscuro delle fanfiction?».
Rise senza pudore e Corin abbassò lo sguardo.
«Non vergognarti, bimba». Le prese il mento tra le dita e la costrinse a guardarlo negli occhi. «Non mi da fastidio. Anzi, mi lusinga che tu abbia certe fantasie sul mio conto».
Corin fece per ribattere che le sue fantasie non c’entravano un bel niente, che quello era solo un timido tentativo di approcciarsi al genere dello slash e che lui era arrogante ed egocentrico se davvero pensava che…
Ma Santiago le rivolse quel sorriso. Da criminale, proprio.
E la lingua di Corin si incollò al palato.
«Mi raccomando, però», aggiunse Santiago, allontanandosi da Corin quel tanto che bastava affinché lei riprendesse fiato. «Non parlare di questo racconto col… Gladiatore Felix». Scoppiò di nuovo a ridere. «Non credo che ne sarebbe molto contento».
«Tu… manterrai il segreto, vero? Sul tuo onore?».
Santiago tornò immediatamente serio e portò la mano al petto.
«Te lo giuro, querida».
Abbozzò un inchino, per poi girare sui tacchi e uscire dalla stanza. Non si era ancora chiuso la porta alle spalle, però, che già aveva ricominciato a ridere. Irrequieta, Corin fissò il suo portatile per qualche minuto. Poi scattò in piedi e si precipitò in corridoio.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Soprattutto quando c’era di mezzo un vampiro di nome Santiago.










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Note vannagio:
Questa shot nasce: in seguito a una chattata notturna a tema slash con Abraxas, Dragana e OttoNoveTre; a causa del mio fanghèrlismo sfegatato per la coppia Corin/Santiago - che, a proposito, appartengono entrambi a OttoNoveTre -; durante una notte insonne.
Perciò ho colto l’occasione al volo e ho scritto una ff per il compleanno di fila. Ti è piaciuta, tesoruccio? <3
Questa ff è anche un piccolo omaggio alle slasher e alle yaoiste, che amano scovare ammiccamenti inseriti - a loro uso e consumo - nel testo dall'autore dell'opera originale.
Ho provato a rendere i tuoi personaggi più IC possibile, Chiara. Spero di esserci riuscita e di non averti in alcun modo offesa. Ammetto di essermi lasciata trascinare parecchio dal fanghèrlismo.
Jacomus dovrebbe essere la versione latina del nome Santiago. Così dice Wikipedia, e la regia (alias Kagome_86) sembra confermare.
La palestra per vampiri a Palazzo dei Priori come regalo di Natale per Santiago e Felix proviene da questa storia, mentre Terence e Norman sono personaggi di un romanzo che Corin ha letto e che viene citato qui. Entrambe le storie linkate sono di OttoNoveTre.
Il Felix che odia lo slash è di Dragana e se volete conoscere le motivazioni di questo suo odio, andate qui.
Praticamente non c’è niente di mio in questa storia. Ringraziate le persone che ho creditato sopra. Non tutte le fanwriter permettono ad altri autori di usare i propri personaggi. Grazie mille per la fiducia, ragazze!
Grazie infinite anche a Kagome_86 per il betaggio.
A presto, vannagio
   
 
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