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Autore: CandyCaine    02/10/2011    1 recensioni
Le catene dell’amore forgiate da Rodolphus Lestrange sono intessute di fiori ed hanno il profumo della primavera, ed allo stesso tempo sono più infrangibili del diamante. E, come tutte le catene, legano una prigioniera.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Rodolphus Lestrange | Coppie: Rodolphus/Bellatrix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Titolo: Chains Of Love
Autrice: Candy Caine [aka Hellfire]
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Rodolphus Lestrange, Bellatrix Black, Narcissa Black
Introduzione: Le catene dell’amore forgiate da Rodolphus Lestrange sono intessute di fiori ed hanno il profumo della primavera, ed allo stesso tempo sono più infrangibili del diamante. E, come tutte le catene, legano una prigioniera.
Note: Questa shot era un tempo parte di una raccolta che ho cancellato, non avendo poi più avuto l’ispirazione per continuare la raccolta stessa. Ma poiché questo singolo capitolo mi piaceva molto ho deciso di ripubblicarlo in singolo, conservando anche le recensioni che avevo ricevuto e per le quali, di nuovo, ringrazio vivamente. A chiunque legga per la prima volta, un ringraziamento e un invito a dirmi il vostro parere. Alla prossima!
Disclaimer: Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro e non vuole infrangere alcun copyright. I personaggi della saga di Harry Potter appartengono a J.K.Rowling, mentre la canzone Chains of Flowers appartiene ai Grinderman.
 
 




Chains Of Love
 


Nell’aiuola sotto la sua finestra, anche quell’anno erano fiorite le rose bianche. Petali perlescenti dalla fragranza arcana, una nota dolce e dissonante con l’odore di decadimento e corruzione che il giardino dei Black sprigionava ogni volta che la torrida estate cominciava a morire.
 
Quel pomeriggio, aveva passeggiato insieme con Rodulphus nei giardini, conversando amabilmente con lui sotto il cielo nuvoloso di fine settembre. Avevano vagato senza meta fra i fiori appassiti e l’erba stopposa, respirando l’acre aroma dei frutti che marcivano sui rami degli alberi incolti.
 
Quando erano arrivati all’aiuola delle rose, Rodulphus le aveva guardate con un sorriso.
 
<< Crescono sotto la vostra finestra, mia cara. Finanche la natura omaggia la vostra bellezza. >>
 
E lei aveva riso ed era arrossita, e poi aveva sospirato e spasimato quando Rodulphus aveva iniziato a cogliere le rose. Erano irte di spine di un verde quasi nero, che avevano graffiato e lacerato la pelle lattea delle aristocratiche mani di lui; e allora il giovane mago aveva dato un colpo agli steli strappati con la sua bacchetta, e tutte quelle spine erano svanite.
 
Ricordava appena che, mentre lui faceva tutto ciò, avevano continuato a conversare. D’altra parte il matrimonio doveva celebrarsi di li a poco e c’erano ancora così tanti dettagli da discutere, dettagli per i quali era richiesta la sua massima attenzione ed applicazione. Soltanto, lei non riusciva ad interessarsene.
 
Sorda ad ogni cosa era rimasta a guardarlo ipnotizzata, incantata dal modo in cui le sue mani si muovevano intrecciando gli steli con delicati nodi. Gli occhi intenti di lui avevano il colore intenso del mare del Nord, con soltanto uno spruzzo di mistico argento; e stava intrecciando una catena con i boccioli bianchi, parlandole sommessamente con la sua voce suadente.
 
Non era riuscita a pensare ad altro per tutto il resto della giornata, aggirandosi per le austere stanze della sua casa con dentro un tumulto che non sapeva spiegarsi. E aveva parlato e riso e mangiato e bevuto e ripetuto i suoi riti quotidiani senza veramente rendersene conto; pensava solo a mani bianche e boccioli delicati, e a come sarebbe stata bene intorno alla sua vita sottile la catena che Rodulphus aveva intrecciato.
 
Prima di andare a dormire, quando tutta la casa era già silenziosa, era scesa in giardino. La catena di fiori era ancora là dove lui l’aveva lanciata quel pomeriggio, quando li avevano richiamati per il tè.
La prese delicatamente, facendola scorrere fra le dita affusolate; accarezzava quei petali vellutati, ma erano altre vellutate sensazioni che il suo cuore bramava.
 
Silenziosa com’era uscita ritornò in casa e salì le scale per andare a dormire. Intendeva sistemare la catena di fiori sulla testata di ciliegio del proprio letto, ed addormentarsi cullata dal profumo delle rose e da quello dei ricordi.
 
Stava abbassando la maniglia d’argento quando la porta della stanza accanto alla sua si aprì, rivelando la figura assonnata della sua sorella maggiore.
 
<< Cissy, hai finito di vagare per casa? Vorrei dormire! >> brontolò Bellatrix, scoccandole un’occhiata malevola da sotto le ciocche scarmigliate di riccioli scuri. Aveva le labbra gonfie ed umide, come se avesse speso il suo tempo a dare ardenti baci; e dentro Narcissa qualcosa tremò e si spezzò a quella realizzazione.
 
<< Scusa, Bella. Sto andando a letto anch’io, così potrai riposare. >> rispose la bionda fanciulla, con un sorriso amaro.
 
La mora non se ne accorse, perchè i suoi occhi erano fissi sull’intreccio di rose bianche che la più giovane teneva fra le mani. Com’era sentimentale, la sua sorellina, che intrecciava delicate catene di fiori a fare da corona ai propri sogni; Bellatrix sorrise altera.
 
<< Narcissa, non vorrai tenere quella cosa in camera? >> le chiese. << C’è così caldo che entro domani sera probabilmente sarà appassita e morta. Gettala via e vattene a dormire, sorellina. Buonanotte. >> concluse la sorella maggiore, chiudendosi la porta alle spalle.
 
Narcissa, naturalmente, non ascoltò. Drappeggiò la catena di fiori attorno alla testiera del letto, accarezzando ogni singolo perlescente petalo. C’era già un’ombra grigia in quella bianca perfezione, e il profumo delicato delle rose già aveva una nota dolciastra e vagamente disgustosa.
 
Ma a Narcissa non importò. Le catene di fiori che Rodolphus aveva intrecciato poteva anche corrompersi e disfarsi; erano altre le catene che restavano, catene che il promesso sposo di sua sorella neppure sapeva di aver forgiato.
 
The chains of flower are fragile things
They break with time
But the chains of love
Are the chains that bind
(The Chains of Flowers – Grinderman
 
 




Nota dell’Autrice:
La canzone utilizzata è Chains of Flowers dei Grinderman; non è opera mia, purtroppo, appartiene ai soli Grinderman ed è utilizzata senza scopo di lucro. Di seguito riporto la traduzione per i meno ferrati in inglese =) :
 
Le catene dell’amore sono cose fragili
E si rompono con il tempo
Ma le catene dell’amore
Sono le catene che legano.
 
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno letto questa storia, spero di non avermi delusi. Lasciatemi un commentino, mi fareste davvero felice. Sono bene accolti critiche e suggerimenti ma anche e sopratutto le lodi sperticate. XD No, scherzo: voglio solo la vostra sincera opinione.
Grazie ancora, alla prossima.
 
 
 





Recensioni ricevute al 2/10/2011
 
ELEANOR89:
Mi hai completamente spiazzata!
Pensando che parlare di Bellatrix e Rodulphus fosse insolito ho dato per scontato che fosse lei, quindi ho cominciato a leggere incuriosita, chiedendomi come fosse possibile che quella ragazza delicata e innamorata fosse lei, considerato il suo amore imperituro per Voldemort. Nonostante ciò ho apprezzato lo stile che aveva un che di poetico eppure al tempo stesso chiaro e conciso, senza sprecare parole inutili: c'erano le parole esatte per permettere di immaginare la scena alla perfezione, non una di più e non una di meno. Era interessante soprattutto notare il modo in cui la ragazza si è fissata per tutto il giorno nel particolare delle mani di lui su quelle rose, è proprio la tipica ossessività di chi è affascinato in modo impossibile da contrastare.
E poi arriva Bellatrix e la ragazza è Narcissa, e questo spiega tutto, perché ora sì che c'è una perfetta corrispondenza nella soavità con cui la descrivi, nella compostezza che sembra quasi timida ma nasconde gelida forza. E c'è anche tutto il suo dolore, l'amara delusione in quelle rose che da bianche sembrano grigie e il cui profumo da dolce diventa nauseante... E' perfetta, semplicemente perfetta. Anche Bellatrix, nella sua breve comparsa, ha un che di bello e maligno, non riesce minimamente a cogliere la romanticità di quelle rose, dà solo il suo freddo consiglio e poi sparisce di nuovo, con anche quel particolare delle labbra "rovinate" dai baci che non hanno nulla di amore, solo passione.
Veramente bellissima.
 
PRUDENTILLA MCMOANY
Lo ammetto. Colta da spudorata curiosità ai limiti dello stalkeraggio mi sono trovata a spulciare le tue fanfiction senza dignità. Commentando, anche, a quanto pare. Come se non bastasse. E-e... Mi sento onorata il doppio del fatto che tu abbia recensito qualcosa di mio. Finora questa è l'unica cosa che ho letto, ma... Che prosa! E sì, sembro una professorina del liceo, ma... Che descrizioni! Che colori! E vogliamo parlare dello stile? Io non so se è il tuo stile SEMPRE, però l'ho trovato così Austeniano,così azzeccato! Si sposa benissimo col personagio di Narcissa, che mi è sembrata un po' la Cordelia della situazione, e.. E Rodoplphus; mi è venuta una cotta per lui solo leggendolo filtrato dagli occhi di Narcissa

HACHI RO
Ciao!! molto molto bella! che dire? adoro il tuo modo di scrivere....la tua capacità descrittiva è eccezionale (sento addirittura il profumo delle rose ^^) Non avevo mai letto nulla su Rodolphus ma è un personaggio che si presta molto bene a questo genere di ff! non vedo l'ora di leggere gli altri dirty little secrets XD
  
  
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