Dedicata a gemellina che oggi (11/06/2006) compie 18 anni!!!
Auguroni, giò!!!!
MA CON
TUTTI I NOMI CHE C’ERANO DOVEVI PER FORZA CHIAMARLO
RON???
“Hermione, cos’è questo?”.
Quella gabbietta blu, posta su un tavolino accanto al
letto di Hermione, aveva attirato l’attenzione di Ron, che adesso si trovava a
esaminarla attentamente.
“Non hai
mai visto una gabbia, Ron?”, chiese Hermione divertita sedendosi sul
letto.
Ron
fissava la gabbietta corrucciando la fronte, inclinando la testa, smorfiando,
come se fosse la cosa più strana che avesse mai visto in vita sua. Era
buffissimo!
“No…non la gabbia…quello!”, fece Ron, indicando con un
dito un punto all’interno della gabbia.
“Ah, Ron, quello è un criceto”, spiegò
Hermione.
“Un
tricheco-che???”.
“Criceto, Ron!”.
“Ma…è un topo!”.
“Non è affatto un topo! Come? Nel Mondo Magico non ci
sono i criceti?”.
“Credo di no…non ho mai visto un topo così piccolo e
peloso!”.
“Ti
ho già detto che non è un topo! Perché devi sempre criticare i miei
animali?”.
“A
proposito, come
“Perché è un gatto educato, non come una certa
partita…”.
“Questa certa
partita sarebbe il sottoscritto?”.
“Si!”.
Ron
lasciò perdere per un attimo la lite con Hermione per concentrarsi sulla
creaturina che aveva iniziato a giocare sulla ruota.
“Ehi, Hermione, guarda! Sta giocando con la ruota…ehm,
no…a dire il vero è la ruota che gioca con lui…”, disse, dopo aver visto che il
cricetino che aveva qualche difficoltà a girare con la
ruota.
“Il
criceto è molto piccolo. L’ha portato mio padre ieri”.
Ron
cercò di infilare un dito tra le sbarrette della gabbia per far avvicinare il
criceto.
“Su, piccolino…vieni qui…”.
“Ron, non fargli del male!!!”.
“Non gli faccio nien…AHIA!!!”, urlò Ron, dopo che il criceto
l’aveva morso, cosa che fece suscitare le risa incontrollate della
ragazza.
“Cosa ridi???”, esclamò infastidito Ron, “Ero io quello
che non doveva fargli male, eh? Vai a mangiare il tuo mangime, non il mio
dito!”.
Hermione continuava a ridere.
“La
tua padrona è molto strana, sai…???”.
Ron
guardò il piccolo animale che annusava il suo dito.
“Hermione, ma questo cosetto ce l’ha un
nome?”.
“Beh, no…non gliel’ho ancora
dato”.
“E
come mai?”.
“Non ne ho trovato uno adatto a
lui”.
“Dai, non posso credere che la più grande strega di
Hogwarts non sia riuscita a trovare un nome per un
criceto!”.
“Ron, non sei affatto
divertente!”.
“Oh, non prendertela. Vorrà dire che lo cercheremo
insieme il nome da dargli, ti va?”.
Hermione annuì con la tesa, arrossendo
impercettibilmente.
Nel
frattempo il piccolo criceto era andato a divorare quanti più semi di girasole
possibile.
“La
prima cosa da fare per trovare un nome a un crocetto…”, iniziò
Ron.
“Criceto, Ron!”, lo corresse
tempestivamente Hermione.
“Si, insomma, quello che è…la prima cosa da fare,
dunque, è capire se è maschio o se è femmina…”.
“E’
maschio”.
“E
tu come fai a dirlo?”.
“Beh…chiamalo intuito femminile”.
“Una volta Fred e George mi insegnarono un incantesimo
banale che serve a scoprire il sesso di un animale”.
“Tipo quello che ti ho visto fare sull’espresso per
Hogwarts la prima volta che ci siamo visti?”.
“Beh…la stupidità è la stessa…ma credo
funzioni”.
Hermione lo guardava perplessa. Lei, di sicuro,
conosceva un incantesimo mille volte più efficace. Ma, che volete farci?
Era un piacere guardare Ron alle prese con un incantesimuccio…la faceva tornare
con la mente al primo anno.
“Allora…”, esordì Ron, che fece destare Hermione dai
suoi pensieri, “…adesso io pronuncerò l’incantesimo. Se appare del fumo rosa è
femmina, se il fumo è blu è maschio”.
Ron
prese il criceto tra le sue grandi mani e gli avvicinò la
bacchetta.
Si
schiarì la voce con fare altezzoso e mormorò:
“Se
dolce è lo zucchero e salato il sale, svelami il sesso di questo
animale”.
Hermione si lasciò scappare una risatina. Ron la guardò
male.
“Scusami…”, disse la ragazza soffocando le risate, “…ma
questo è l’incantesimo più stupido che abbia mai sentito! Persino più stupido di
quello al primo anno!”.
“I
complimenti sono sempre graditi”.
E
mentre i due ragazzi discutevano animatamente, dalla bacchetta di Ron uscì del
fumo blu.
“Visto?”, disse Hermione, “Te l’avevo detto che era
maschio”.
“Si, come sempre hai ragione tu! Ora spremiamo le
meningi e cerchiamo un nome”.
Ron
incrociò le braccia al petto, assumendo un’aria
concentrata.
“Se
solo ti concentrassi così anche con i compiti…”, sussurrò
Hermione.
“Quanti complimenti in una sola giornata!”, ironizzò
Ron.
“Senti, Ron, non credi che dovremmo dargli un nome che
rispecchi le sue qualità o difetti?”.
“Mmmh…”, fece Ron, “Ottima idea! Quali sono le qualità o
difetti del criceto?”.
“Non riesce a giocare con la ruota”, cominciò a elencare
Hermione.
“Mangia come un porco”, continuò
Ron.
“E’
un dormiglione”.
“Mi
ha morso!”.
“E’
carino e tenero”.
“E’
peloso”.
“E
poi è…”, si bloccò a guardare Ron, che ricambiò lo
sguardo.
“E’
cosa, Hermione?”, chiese Ron.
“Dai, non l’hai notato??? E’ rosso!!! Il suo pelo è
rosso!”.
Ron
la guardava perplesso. Non aveva ancora capito dove la ragazza voleva andare a
parare.
“Ho
deciso! Si chiamerà Ron!”, esclamò contenta Hermione, balzando in
piedi.
“Cosa??? Ma,
Hermione…”.
“No, non mi interessa! Ormai ho
deciso!!!”.
“Ma…ma…miseriaccia, con tutti i nomi che c’erano dovevi
per forza chiamarlo Ron???”.
“Preferisci che lo chiami
Viktor?”.
“Nooo!!! Cioè…volevo dire…no, non credo sia adatto! Ma
proprio il mio nome???”.
“Senti, fino a poco fa avevamo detto che il nome doveva
rispecchiare le qualità o difetti del cricetino…e Ron credo sia un nome
adattissimo!!!”.
“Non ti piacciono nomi tipo Ciccio, Muffo, Tolomeo, o
che so…Harry…?”.
“A
me piace Ron!”.
Non
ne capiva il motivo, ma quella frase pronunciata da Hermione aveva fatto
colorare le orecchie di Ron di un bel colore rosso
accesso.
Hermione si voltò a guardarlo.
“Lo
chiamo Ron perché è rosso come te, mangione e dormiglione come te, carino e
tenero come…te…”, Hermione si bloccò improvvisamente, diventando rossissima e
abbassando lo sguardo.
“Credo che…”, disse Ron, avvicinandosi a lei, “…credo
che Ron, il criceto, si senta…come dire…solo…ci vorrebbe la compagnia di un
altro criceto…magari di una bella cricetina color cioccolato che io chiamerei
volentieri Hermione”.
Adesso il volto del bel rosso era vicinissimo a quello
di lei.
Le
loro labbra si sfiorarono per poi unirsi in un bacio
dolcissimo.
Dopo un po’ di tempo si separarono, guardandosi negli
occhi.
“Allora dirò a mio padre di portarmi una
cricetina”.
Lui
sorrise e la baciò di nuovo.
Ma
lei distaccò velocemente, lasciando Ron stupito per aver interrotto quel
meraviglioso momento.
“Aggiudicato il nome Ron,
allora?”.
“Si…credo sia perfetto”.
FINE
TA
DAAAAAAAAAAAN eccomi di nuovo qui con una ficcy scritta di getto in 10 minuti!
Mi è venuta guardando il mio criceto (che si chiama Ron!!!! *_*) e così ho
pensato di scriverla! Che ve ne pare? Un commentucccio?
CIAO A TUTTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII