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Autore: MartiSpunk    02/10/2011    4 recensioni
Un'altra storia Robsten? Sì.
E'la prima che scrivo, perciò non siate troppo critici o offensivi: sono molto sensibile. LOL.
Anyway, che dire? Tramite i Gossip - giusti v.v - ho deciso di cimentarmi su questa storiella.
Alcune frasi sono delle citazioni famose, altre sono di mia pura invenzione. I luoghi e il resto, a volte veri, a volte no.
Per me i Robsten sono nati COSI'. La loro storia è nata così.
Quindi... buona lettura. :D
-MartiSpunk.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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POV KRISTEN:
“Michael, va tutto bene. Tranquillo.” Ripetei per la millesima volta a quel testardo del mio ragazzo. Mi aveva chiamata duecento volte? Se non di più.  ‘Sono preoccupato per te, Kristen’. Mi aveva detto. ‘quello, mi da sui nervi. Ti fissa troppo.
Quello.

Ma perché preoccuparsi così tanto? Del resto eravamo solo colleghi di lavoro. Anche se interpretava il mio ragazzo in quel film, perché irritarsi? La verità era solo una: ed io la conoscevo troppo bene. Mike era geloso.Da quando avevamo girato quella dannata scena del bacio tra i due protagonisti della storia, aveva cominciato a diventare nervoso, insicuro e terribilmente testardo. Lanciava occhiatacce al mio povero collega ogni santa volta che lo incrociava. Che rabbia. Oh, e mi tempestava di telefonate assurde. Ogni cinque minuti mi chiamava per sapere cosa stavo facendo, che scena avevo girato, che cosa avevo mangiato, se stavo bene e soprattutto… se lui continuava ad avere quel rapporto con me. Come se a me importasse cosa faceva lui mentre stava sul set di uno dei suoi film! Bah. Certo, è naturale. Un fidanzato pensa sempre alla propria ragazza… ma non arriva a questo punto! ‘Kristen, il tuo ragazzo è geloso per quanto riguarda la chimica che c’è fra te e Pattinson?Che reazione ha avuto per quanto riguarda la scena del bacio?’ Tipica domanda durante le interviste. ‘Ai tempi del bacio con Robert la cosa non preoccupava minimamente Michael. Era attore da prima di me, quindi sa come vanno queste cose.’ E menomale che sono un’attrice.

“Senti, stai attenta. Mi raccomando Kris.” Ma attenta per cosa?
“Sì, certo, ciao.” E riattaccai, scuotendo la testa. Ecco, adesso la mia giornata era completamente finita. Dovevo stare attenta a tutto e tutti. Merda.
Uscii dalla macchina e mi avviai verso un cerchio di persone. C’era tutto il cast, tranne lui.Ashley Greene si accorse di me e mi venne a salutare con un sorriso enorme stampato sul viso. Mi abbracciò stretta. “’Giorno Kristen!” canticchiò. Ricambiai il saluto con un sorriso timido.  Anche gli altri a poco a poco si accorsero di me, e come Ashey mi salutarono amichevolmente. Scambiammo quattro paroline sulla giornata impegnativa che ci aspettava e su come fossero stati carini quei mesi passati assieme a rendere realtà un libro.  Dopo aver salutato e conversato con quell’oceano di gente, mi allontanai e stetti un po’ da sola a riflettere. Dove era lui?  Non poteva essere in ritardo, non lo era mai stato. E non oggi. Proprio oggi che dovevamo girare l’ultima scena. Oggi, il giorno ‘impegnativo’. Persi la cognizione del tempo viaggiando con la mente e sbadigliai, ancora assonnata.
“Stewart.” Mi chiamò una voce tremendamente familiare e irresistibile.  Mi girai di scatto, sgranando gli occhi verde smeraldo. Era lui.Robert Pattinson. Il mio collega. Il vagabondo solitario e bello come il sole che faceva saltare i nervi a Mike. Il mio Edward.
“Ehi, Pattinson.” Mi aprii in un mezzo sorriso, improvvisamente rossa. Cogliona, Kristen. Cogliona.
“Hai sonno?” chiese allungando il dito verso il mio occhio e ridendo piano. Lo accarezzò dolcemente. Oh cazzo.
Mi spostai immediatamente. Non volevo combinare casini.
“Oggi ultima scena da girare…” buttai lì. Banale.
“Già. Non riesco a crederci: è davvero passato tutto questo tempo?”. Scoppiò a ridere come divertito da non so che cosa. Mi limitai ad annuire timidamente e poi a guardare altrove. Mi sentivo a disagio; la telefonata – la millesima – di Mike mi aveva scombussolata. Improvvisamente si avvicinò di nuovo, e io balzai in aria.
“Senti… mi chiedevo…” farfugliò guardandosi i piedi. “Visto che oggi è l’ultimo giorno…” si arrestò sospirando.
“Sputa il rospo, Pattz.”
“Stasera sei libera?” chiese tutto di un fiato.
Il mondo mi crollò addosso. Cazzo, mi stava invitando ad uscire. Ma perché? Allora Michael…no. Scossi la testa a mo’ di disapprovazione.
“Che c’è?”. Sembrava deluso.
“Robert.” Pronunciai il suo nome seria. “E’ ovvio che non posso. Io sto con Michael. Lui è il mio ragazzo, e non…” feci una piccola pausa di riflessione e poi continuai. “Non posso uscire con un altro! Tanto meno con un mio collega. Con te!”
Increspò le labbra e poi parlò: “Quindi non vuoi.” Concluse, affranto.
“Robert, è complicato. Cerca di capire.”
“Io capisco, Kristen.” Sorrise forzato. “Capisco tutto. Tutto tranne una cosa”. Si avvicinò nuovamente a me.
“Cosa?” indietreggiai e lui fece una smorfia.
“Perché dici di no a una serata tra amici?”. Mi guardò magnetico.
“Una serata tra amici? Ma io…”
“Tu niente, Stew. Noi due siamo amici. E io ti voglio bene come un fratello. Perché questo no a una serata con me?”
Sospirai rassegnata. “D’accordo. Ma una serata tra amici, chiaro?”.
Mi abbracciò automaticamente. “E che serata tra amici sia.”
 
Durante le riprese pensai solo a quel “E che serata tra amici sia.”
Infatti feci molti sbagli: sbagliai alcune battute e caddi parecchie volte. Anche lui sembrava essere assorto dai suoi pensieri. Sbagliò una battuta, chiamandomi Stew invece che Bella. Figuriamoci.
E poi, e poi. E poi niente. Lui girovagava nella mia mente e mi dava sui nervi. Robert, Robert, Robert.
ROBERT!
Ma, mi piaceva? Il crudele destino mi aveva rapita. Lo avrei preso a cazzotti.
Non dovevo raccontarlo a Michael. Si sarebbe lamentato per giorni interi sul come fosse maniacoil tizio in questione. Oppure su come fossi tremendamente stupida e idiota da cedere a ogni cosa. Ma Robert era così. E a dirla tutta, mi piaceva. Non per fraintendermi, ma sotto quell’essere solitario si nascondeva un ragazzo solare e simpatico fino al midollo. Carino, carino, sì.Bisognava solo socializzare. Ci avrei provato.
E lo giurai a me stessa. 






  
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