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Autore: Ginny2301    02/10/2011    8 recensioni
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-Cosa?! E perchè mai?
-Stasera c'è una specie di festa della sua scuola. Lei e le sue amiche la stanno organizzando da quando Kagome è tornata. Non mancherà mai. Ti conviene tornare di là, la faresti solo arrabbiare se ti vedesse adess...
Ma era troppo tardi. La porta di casa si aprì con un colpo secco e Kagome fissò Inuyasha come se avesse appena visto un fantasma.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Preparativi

 

 

Aveva detto tre giorni. Oggi è il terzo. Finalmente.

Ecco quale fu il primo pensiero di Inuyasha quando si svegliò dal ramo su cui era solito dormire quando non doveva vegliare su Kagome. Erano solo tre giorni tutte le volte, ma passavano lenti come tre anni. E poi... era interessante il modo in cui dormiva. Inuyasha ne era come ipnotizzato. La sua ninna nanna era diventata il respiro della ragazza.

Inuyasha scosse la testa. Sentì dei passi e scese dall'albero di Goshimboku con un salto.

-Ehi, Inuyasha, oggi torna Kagome, non è vero?

Era Shippo, il piccolo demone volpe. Inuyasha sospettava che Shippo si fosse attaccato tanto a Kagome perchè lei lo trattava quasi come un fratellino, ma forse la piccola volpe, in Kagome, vedeva quasi una seconda mamma.

Di sicuro non mi vede come un padre per come lo tratto.

-Sì, Shippo, tranquillo la sto andando a prendere proprio ora.

-Aspetta, Inuyasha! Inuyasha!

-Uh?

Inuyasha si voltò e vide Sango che correva verso di lui.

-Ehi, Sango, tutto bene?

-Sì, sì. Mi faresti un favore?

Il mezzo demone annuì, leggermente preoccupato.

-Diresti a Kagome ventuno?

Inuyasha alzò un sopracciglio -Ventuno?

Sango sbuffò, impaziente -Sì, Inuyasha. Ventuno. Il numero! Aah, diglielo e basta, per l'amor del cielo!

-Mpf.

-Glielo dirai, non è così?- chiese la sterminatrice di demoni, con un'espressione che lasciava chiaramente intendere che non era esattamente una richiesta, ma un ordine.

-E va bene. Ma, devi perchè ventuno.

Sango rise -Scordatelo.

Inuyasha si voltò dall'altra parte fingendosi pensieroso -Allora credo proprio che potrei sbadatamente dimenticare di dirle il tuo numero magico...

Sango assottigliò pericolosamente gli occhi, un po' come faceva Kagome un istante prima che lo mandasse a cuccia.

-È una cosa tra donne.

Inuyasha sbuffò. Tipica scusa per tagliare corto, pensò Inuyasha.

-Allora, Inuyasha, ti muovi o no ad andare a prendere Kagome?!- urlò Shippo.

-Ah, ma quanto rompete! E per la cronaca se non fosse stato per Sango e le sue cose tra donne sarei già di là da un pezzo!

-E sta' un po' zitto!- ribatté Sango, divertita.

-Bene, a dopo- li salutò Inuyasha.

Il mezzo demone corse verso il pozzo e vi si buttò all'interno. Un attimo dopo si ritrovò sul fondo del pozzo del futuro.

Subitò sentì un odore strano. Ormai lo chiamava "odore del futuro" tra sé e sé. Era diverso da quello del Sengoku, aveva un che di... nuovo. E sapeva di tante cose messe insieme che Inuyasha non conosceva.

S'incamminò pigramente verso casa di Kagome e vi entrò.

-Ehi, Kagome! Kagome, dove sei?

-Fratellone, sei tu?

Era Sota, il fratellino minore di Kagome. Avevano odori simili, ma quello di Kagome era molto più dolce. Ma la cosa che faceva più effetto a Inuyasha era che avevano gli stessi, identici occhi marroni.

-Ciao, Sota. Dov'è tua sorella?

-Non c'è. Doveva fare non so cosa a scuola e ha detto che sarebbe tornata tardi.

-Che cosa?! Perchè diavolo non è venuta di là? Accidenti a quella ragazza...

Poi, il mezzo demone, si accorse che Sota lo stava guardando in modo strano. Inuyasha si mosse a disagio.

-Hai finito di fissarmi a quel modo? Che ti prende?

Sota sospirò -Non penso che la sorellina tornerà dall'altra parte del pozzo fino a domani.

-Cosa?! E perchè mai?

-Stasera c'è una specie di festa della sua scuola. Lei e le sue amiche la stanno organizzando da quando Kagome è tornata. Non mancherà mai. Ti conviene tornare di là, la faresti solo arrabbiare se ti vedesse adess...

Ma era troppo tardi. La porta di casa si aprì con un colpo secco e Kagome fissò Inuyasha come se avesse appena visto un fantasma.

-Che diamine ci fai tu qui?!

Inuyasha, dapprima spaventato, ribatté -Sono venuto a prenderti, che domande! Sbrigati che gli altri ci stanno aspettando!

Kagome divenne rossa di rabbia -INUYASHA-A-CUCCIA-OGGI-È-UN GIORNO-IMPORTANTISSIMO-PER-ME-E-NON-LASCERÒ-CHE-TU ME-LO-ROVINI-IN-QUALSIASI-MODO-HAI-CAPITO?!

SBAM!

Inuyasha venne scaraventato sul pavimento, mentre la ragazza posava una busta sul divano del salotto e usciva nuovamente, come una furia.

-Dannazione, Kagome! Ma che diavolo ti è preso?!- le urlò dietro la porta appena chiusa da lei.

-A CUCCIA!- fu la risposta di Kagome.

RI-SBAM!

-Ma chi diavolo si crede di essere...?

Sota lo fissava con sguardo compassionevole -Te l'avevo detto di lasciarla stare. È tre giorni che non fa altro che borbottare tra sé che questa serata deve riuscire alla perfezione e che tu non le rovinerai la festa. Sul serio, fratellone, torna domani. Lo dico per il tuo bene...

Inuyasha lo ignorò, prese il copricapo che metteva sempre prima di uscire da casa di Kagome e uscì. Cominciò a correre seguendo l'odore di Kagome.

Ma come diavolo si permette? Prima mi dice che dopo tre giorni torna e quando la vado a prendere mi manda a cuccia senza un cavolo di motivo!

Correre per strada non era sicuro. Avrebbe destato troppi sospetti per via dell'aspetto, per non contare la velocità a cui correva. Si spostò sul tetto più basso con un balzo e continuò a seguire la traccia di Kagome.

La scia portava nell'edificio che Kagome chiamava scuola. Si appollaiò alla finestra dove era solita sedersi, ma era vuota. Seguì meglio l'odore e finì nella stanza dove un po' di tempo prima aveva fatto la recita. Con un salto raggiunse una finestra e guardò all'interno.

Kagome era vestita con la sua solita divisa scolastica (come la chiamava lei) e stava attaccando al muro dei cartelloni con l'aiuto di una scala veramente alta e di un paio di altri ragazzi. C'erano anche altre ragazze che stavano allestendo il resto della sala tra cui Inuyasha vi riconobbe le tre amiche di Kagome Yuka, Eri e Ayumi.

Dai movimenti sembrava stremata. Le mani le tremavano e aveva la fronte imperlata di sudore. La veste era opaca e i capelli corvini completamente sottosopra. Anche gli altri ragazzi sembravano stanchi, ma Kagome era l'unica con ancora uno scintillio degli occhi che la faceva continuare a lavorare.

Inuyasha la guardava mentre una forte sensazione di caldo gli invadeva lo stomaco. Era così... così Kagome. Nessuno che aveva la forza di andare avanti mentre lei, nonostante fosse la più stremata, era l'unica che sapeva trovare l'energia per continuare e che la distribuiva anche agli altri. Tipico di lei.

Maledettamente tipico di lei.

Meravigliosamente tipico di lei.

Poi, Inuyasha colse uno strano movimento. Non era da Kagome. Era sbagliato. I suoi movimenti non erano mai goffi, erano sempre aggraziati. Appena colse quell'incongruenza, il mezzo demone ruppe il vetro della finestra con gli artigli e afferrò al volo il corpo esile della ragazza.

-Kagome!

Inuyasha atterrò il più dolcemente possibile al suolo. Il corpo di Kagome tremava violentemente. Non l'aveva mai vista così stanca, o almeno, non che si ricordasse.

Il mezzo demone si accorse con orrore che Kagome era pallidissima. Ma che cosa le era successo?!

-Inu... Inuyasha...- sussurrò la voce di Kagome. Quasi non la riconobbe. Era debolissima quasi come l'impercettibile sussurro del vento.

-Kagome, come stai? Ti senti male?

La ragazza sorrise docilmente tenendo gli occhi chiusi -Sei... sei venuto anche dopo prima... credevo che sarei m...

Inuyasha la strinse un po' più a sé -Non lo devi neanche pensare. Su, ora ti porto a casa. Letteralmente ti porto a casa, che non ti passi per la testa di camminare- aggiunse quando la ragazza fece per alzarsi. Lei sorrise e mimò un "grazie" con le labbra.

Il mezzo demone la strinse tra le braccia e si alzò. Ma quando guardò davanti a sé si pietrificò dall'imbarazzo. Tutti i ragazzi che prima stavano aiutando Kagome li stavano fissando. Inuyasha arrossì fino alla punta dei capelli.

-Quello non è il ragazzo di Kagome?

-Sì, penso di sì...

-Sssst! Se Hojo vi sente...

Queste erano le tre amiche di Kagome che sussurravano l'una nell'orecchio dell'altra. Solo Inuyasha le sentì per via del suo udito canino. Chi è Hojo? Si chiese il mezzo demone, mentre portava Kagome fuori dalla scuola.

Mi chiedo cos'abbia mai fatto per stancarsi in questo modo... neanche nei combattimenti con i demoni nella mia epoca si è mai ridotta in questo stato...

-... dimenticato... ho... ho dimenticato...- mimavano le sue labbra.

Inuyasha le baciò la fronte -Ssssst, Kagome, tranquilla. Ora ci penso io a te.

La ragazza si calmò all'istante. Poco dopo cadde in un sonno profondo. Una volta arrivati al tempio, Inuyasha la fece sdraiare sul suo letto e fu allora che notò un'altra cosa. Sembrava più magra, ma anche più sciupata.

Si accucciò al fianco del letto e cominciò a contemplarla dolcemente. Sentì la porta che si apriva e si voltò per vedere un Sota con i lucciconi agli occhi per la preoccupazione.

Inuyasha schizzò in piedi -Sota! Che succede?

Teneva in mano due dei sacchi che assomigliavano ai cestini del pranzo che Kagome si portava a scuola.

-La mamma e il nonno sono via da tre giorni per via di una visita medica del nonno. Io e la sorellina siamo rimasti soli per tre giorni. La mamma ci aveva lasciato dei cestini come questi per il pranzo e la cena. Giù ce ne sono altri. Kagome non ha mangiato niente da quando ha cominciato a lavorare alle preparazioni del ballo.

-Cosa?!

-E io non mi sono accorto di nulla... la sorellina andava via la mattina per la scuola, poi restava lì fino a sera tardi e quando tornava andava direttamente a dormire. Non ha toccato cibo da quando è tornata dal Sengoku!- lasciò cadere i cestini e scappò via.

Inuyasha sgranò gli occhi e guardò verso Kagome. La poveretta doveva essere al limite delle forze.

Come ha potuto non mangiare per tanto tempo e aver continuato a lavorare?

-Kagome...

Inuyasha le prese la mano e la strinse forte. Era molto fredda. Vi posò sopra la fronte e chiuse gli occhi.

Probabilmente oggi era tornata per mangiare qualcosa, ma... ha trovato me... e io... io... l'ho fatta arrabbiare...

-Inu... yasha...

-Kagome!

La ragazza aprì gli occhi. Aveva uno sguardo sperduto.

-Mi sento così stanca...

-Kagome come hai potuto non mangiare per tre giorni? Hai rischiato grosso... ora mangia subito qualcosa.

Kagome non rispose. Cominciò a mangiare il cibo all'interno di uno dei cestini che Inuyasha le aveva passato, in silenzio.

Ecco spiegato perchè sembra sciupata.

-Inuyasha, mi dispiace di averti fatto preoccupare...- disse la ragazza una volta finito di mangiare. Inuyasha salì sul letto accanto a lei e la strinse in un abbraccio.

-Non ti devi preoccupare di questo, scema. Avresti potuto morire se non ci fossi stato io...

-Inuyasha...

Kagome tremava ancora leggermente, ma rispose comunque all'abbraccio.

Quando si separarono Kagome chiese -Inuyasha, ma... ora che mi viene in mente... tu ti sei fatto vedere da tutti i miei compagni che mi acchiappavi al volo?!

Inuyasha arrossì -Mi dispiace, Kagome, ma tu stavi cadendo e...

Lei scosse la testa -Tranquillo. Non sono arrabbiata. Grazie per avermi salvata. Ora scusa, ma mi devo preparare. Ci metterò un po' ed è tardi. Andresti a scuola mia? Lì ci sono Yuka, Eri e Ayumi già pronte che sistemano le ultime cose. Dì loro che ho avuto un calo di zuccheri e che verrò un po' più tardi.

Inuyasha annuì e uscì dalla finestra con un balzo. Cominciò a correre. Voleva tornare il più presto possibile da Kagome.

La palestra allestita era molto diversa da come Inuyasha la ricordava qualche ora prima. Sarà stato un gioco di luce, ma sembrava più calda e accogliente.

Tre bellissime ragazze stavano sedute sul palco e parlottavano tra di loro. Inuyasha le riconobbe a stento come Yuka, Eri e Ayumi. Era strano non vederle in divisa scolastica. Avevano abiti corti dello stesso modello, ma di diversi colori.

Appena lo videro entrare, schizzarono in piedi e lo tartassarono di domande.

-Ehi, ma tu sei il ragazzo di Kagome!

-Come sta Kagome?

-Che le è successo?

-Perchè è svenuta?

-Come hai fatto a salvarla saltanto dalla finestra?

-Ehm...- rispose Inuyasha mentre le domande aumentavano e le tre ragazze alzavano sempre più la voce.

-Ehi, aspetta un momento!- urlò una delle tre guardando Inuyasha come se fosse stupido -Tu non avrai intenzione di vestirti così al ballo, vero?

-Al che?

-Ma come, Kagome non te l'ha detto?

-Be'... suo fratello mi ha detto che c'era una specie di festa e... che lei ci teneva tanto...

-Ti ha detto perchè ci teneva tanto?

-No...

-Come sospettavamo non sa niente di Hojo!- sussurrò una credendo che solo le altre due la potessero sentire.

-Chi diavolo è Hojo?- chiese Inuyasha assottigliando gli occhi.

Yuka, Eri e Ayumi arrossirono.

-Ma... ma come hai sentito...?

-Come sta Kagome?- chiese una.

Inuyasha abbassò lo sguardo -Kagome teneva così tanto ai preparativi di questa festa che da tre giorni non mangia per fare in modo che tutto fosse perfetto. Mi sorprende che non si svenuta prima...

-Cosa...?

-Kagome... Kagome non ha mangiato niente per tre giorni?- chiese una voce dietro di loro. Inuyasha si voltò e vide un ragazzo. Lo riconobbe tra quelli che aveva visto insieme a Kagome e le sue amiche mentre preparavano la palestra. Era visibilmente terrorizzato. Anche lui così preoccupato per lei... Kagome è una ragazza con molte persone che le vogliono bene intorno... tutto il contrario di come sono io.

Ma ora hai amici grazie a lei.

Inuyasha guardò Yuka, Eri e Ayumi e le sorprese mentre facevano saettare gli occhi da Inuyasha all'altro ragazzo. Poi lo riconobbe veramente. Lui era lo stesso ragazzo con il quale Kagome aveva recitato tempo prima. Quello che aveva tentato di abbracciarla, ricordò con un'impeto d'ira.

-Oh cavolo, deve aver riconosciuto Hojo! Ma allora Kagome gli aveva detto che era il suo accompagnatore...

-LUI COSA?!- urlò Inuyasha verso le tre ragazze che stavano borbottando ancora tra loro. Loro arrossirono.

-Ma come diavolo ha fatto a sentirci...?

-Vado a vedere come sta. La porterò io al ballo stasera. Non vi preoccupate, mi prenderò cura io di Kagome.

-Che cosa?!- chiese Inuyasha, cominciando a ringhiare -Non osare...!

Yuka, Eri e Ayumi, però avevano afferrato il mezzo demone per le braccia e avevano cominciato a trascinarlo via.

-Ma che cosa state facendo?!- le aggredì Inuyasha.

-Oh, ma quanto è fortunata Kagome... due ragazzi che lottano per lei! Ti renderemo bellissimo, così potrai battere Hojo...- commentò una di loro.

-Che cosa?! Io quello lo batto a occhi chiusi!

-Yuka!- urlò una di loro -Corri da Kagome e dille di mettersi quell'altro vestito.

-Ne sei sicura, Ayumi?- chiese Yuka, titubante.

-Ci saranno due che si contenderanno Kagome, non può vestirsi come voleva lei. Certo che sono sicura e ora muoviti!

Yuka annuì e corse via.

Dannazione tutti stanno andando da Kagome quando quello che dovrebbe andarci sono solo io!, pensò Inuyasha, rabbiso.

-Eri! Devi rimanere qui, se arriva il DJ e non trova nessuno se ne va!

-Sicura che ce la fai, Ayumi?

-Sicurissima. Vai!

Anche la ragazza di nome Eri corse via, ma in direzione della palestra.

-Bene- disse Ayumi e lasciò cadere Inuyasha a terra con un tonfo sordo.

-Ahi! Ma che diavolo prende a tutti oggi?

-Ah, dai alzati. Dobbiamo andare a trovarti un vestito decente.

-Cosa?! E perchè mai?

Ayumi assottigliò pericolosamente gli occhi -TI VUOI ALZARE IN PIEDI O NO?!

Inuyasha schizzò in piedi. Cavolo, queste femmine del futuro fanno più paura dei demoni...

-Ora ti spiego come stanno le cose mentre andiamo a casa mia.

-Ehm...

-Non era una domanda la mia!

Inuyasha si affrettò a seguirla.

-Cos'è che mi devi spiegare?

-Hojo è un ottimo ragazzo e come hai visto prima è uno schianto assurdo. Tu sembri cosplay mal riuscito conciato in questo modo. Non avresti nessuna possibilità contro Hojo. Mi segui?

-Cosa sembro, scusa?!

-Devo trovarti un vestito che ti non ti faccia sembrare un completo idiota...

-Ehi!

-...e devo tagliarti anche i capelli...

-Scordatelo!

-Va bene, va bene, se ci tieni quelli te li lascio, ma non ti donano per niente.

-Grrr...

-E ovviamente delle scarpe decenti... ma perchè sei scalzo?

-Ehm...

-Non importa, sbrigati! Ehi, cos'è quella cosa che porti al fiano? Via anche quella, eh!

-Grrrrrr...

 

Intanto, a casa di Kagome...

 

Driiiiiiin.

Driiiiiiin.

-Sota vai ad aprire, io mi sto vestendo!

-Va bene!

Sota scese velocemente le scale e aprì.

-Buonasera. Kagome è in casa?

-Oh, tu devi essere Hojo.

-Sì.

-ASPETTA HOJO! FERMO LÌ!

-Eh?

Hojo, che aveva appena fatto un passo per entrare dentro a casa di Kagome, venne travolto da Yuka che corse immediatamente in camera di Kagome.

-Yuka!

-Ma che credi di fare?! Togliti immediatamente quello straccio, Ayumi ha detto che devi metterti quell'altro vestito.

Kagome era in piedi che stava finendo di sistemarsi il vestito addosso, e appena sentì le parole dell'amica strabuzzò gli occhi e arrossì.

-Ma cosa vi viene in mente?! Io quello non lo metto!

-Te l'abbiamo preso oggi. Cove l'hai messo?

-L'ho... l'ho lasciato sul divano quando sono venuta a casa oggi...

Yuka non sentì una parola di più e schizzò a prenderla. Kagome si sentì morire. Perchè diavolo doveva mettersi quell'altro vestito?!

Un secondo dopo entrò Yuka con la busta.

-Coraggio mettilo- disse tirandole il vestito addosso.

Kagome sospirò -Mi darai scelta?

-Ovviamente no. Avanti, muoviti.

Kagome sorrise, rassegnata.

Qualche minuto dopo si guardava allo specchio con un'aria contrariata.

-Quel muso lungo rovina il quadretto- commentò Yuka.

-Dovrei ridere?! Guarda come mi avete conciata!- ribatté Kagome mentre avvampava.

-Ah, falla finita stai divinamente.

-Mi sentivo più a mio agio con l'altro. Questo mostra troppa carne...

-Ma quale carne? Tu sei solo ossa e tette.

Kagome arrossì ulteriormente. Incrociò le braccia al petto.

-Continuo a non essere convinta...

Yuka l'afferrò per le spalle e la costrinse a fissarla negli occhi.

-Kagome ascolta, stasera sia il tuo ragazzo che Hojo ci saranno al ballo. Non potevi mica vestirti con quell'altro vestito visto che stasera Hojo e il teppista si scontreranno per te!

Kagome la fissò per un attimo come se fosse cretina, poi scoppiò a ridere.

-Inuyasha che partecipa a un ballo?! Ma dai, non sa nemmeno cosa sia ballare!

-Ah, approposito, mettiti questi orecchini. Stanno da dio con il vestito. Su chiudi gli occhi adesso, devo truccarti.

-Ma... non vado bene così?

-Sul serio, tesoro, sai cosa sia il mascara e, soprattutto, come si metta?

 

A casa di Ayumi, invece...

 

-Col cavolo che mi metto quest'affare! E ridammi Tessaiga!

Inuyasha si sporse per prendere la sua katana, ma Ayumi l'allontanò ulteriormente.

-Ma questa collana non te la puoi levare?- chiese la ragazza, mentre cercava di strappargliela via dal collo.

-Sei impossibile tu! Ti ho detto che questo rosario non me lo posso mai levare per colpa della vecchia Kaede e di Kagome!

Un lampo di comprensione le illuminò il volto -Ah! Ma allora è un regalo di Kagome! Perchè non l'hai detto subito?

-Grrr... ma io l'ho fatto! Sei tu che mi tartassi di domande e non vuoi mai ascoltare la risposta!

-Ma che hai da urlare tanto? E sta' un po' fermo, non riesco a sistemarti la cravatta!

-Visto?! L'hai fatto di nuovo! E questo vestito è troppo succinto!

Ayumi lo fissò per un secondo, poi scoppiò a ridere.

-Che ho detto?

-Succinto?

-Sì! Mi sta troppo stretto!- urlò Inuyasha e arrossì quando la ragazza rise ancora di più. Quando vide che Ayumi stava piangendo dalle risate non ne poté più.

-Ma si può sapere che c'è di così tanto divertente?!

-Aaaah, Inuyasha, nessuno dice più che un vestito è succinto. Comunque ti devi sbrigare, perchè se Kagome mi ha dato retta e si è messa il vestito che le ho detto, Hojo potrebbe essersi appiccicato a le sue labbra se non peggio...

-C-che vuoi dire?

-Kagome sarà uno schianto. E, tra parentesi, ora lo sei anche tu grazie a me. Comunque voglio dire che è naturale che se una ragazza diventa una "bomba sexy" i ragazzi cominciano a sbavarle dietro. Intendo dietro dietro. E davanti. Sbavano su culo e tette. Se ti scopro a farlo spudoratamente, sappi che ti farò una foto.

-Una bomba che?- chiese Inuyasha spalancando gli occhi.

-Oh, cielo, è tardissimo! Sbrigati, ti ho detto che sennò Hojo le si attacca come una piovra, no?!

-Ehi! Aspetta, ma dove andiamo, adesso?

-Al ballo. Sei pronto o no, Cenerentola?

  
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