Serie TV > Robin Hood (BBC)
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Autore: N a n n a    02/10/2011    3 recensioni
quella che potrebbe essere l'ultima battaglia sta per riprendere, ma tutto viene interrotto dall'arrivo di quattro persone conosciute ma del tutto inattese....
vi prego di lasciare un commento, è ciò che da la carica ad un autore^^perciò fatemi sapere cosa ne pensate**baci baci
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La vicenda si svolge durante l'ultima puntata della terza serie. Robin e la sua banda stanno cercando di difendere il castello di Notthingam. Allan NON è morto: hanno capito che non è un traditore ma lui è ancora al rifugio legato. Guy non ha mai dato il veleno ad Isabella, la quale è ancora nelle prigini. ci sono altri cambiamenti che saranno più o meno specificati nel corso della storia:) per favore lasciate un commento...sapere che c'è chi mi segue mi da la voglia di leggere...
 
 
Robin Hood e la sua banda si erano ritirati all’interno delle mura del castello e avevano tutta l’intenzione di difenderlo fino all’arrivo del re. Il legittimo re d’Inghilterra. Gli uomini che avevano deciso di combattere al fianco della leggendaria banda di fuorilegge erano nel cortile, le armi in pugno, pronti a combattere per la loro vita, ma soprattutto per le loro famiglie e per la loro patria. Robin e i suoi compagni invece erano sulle mura del castello ed osservavano i soldati di Vasey che si preparavano ad attaccare.
*vi voglio bene ragazzi, a tutti* la voce rotta dalla commozione di Much, il vecchio Much. Era questo il suo modo per salutarli quando le probabilità di uscire illesi erano scarsissime. Aveva detto così anche in Terra Santa. La Terra Santa. Il pensiero di quel giorno distraette Robin dalla probabile vicina disfatta. Non aveva paura di morire perché sapeva che se fosse morto sarebbe stato per la giustizia, per il suo popolo, e se Dio esisteva veramente allora avrebbe rivisto finalmente la sua Marian.
*lo sappiamo Much! Oggi è un buon giorno per morire, ma facciamo il possibile per non raggiungere il Creatore!* John, per fortuna che c’era lui. Per un momento la tensione si allentò leggermente e Robin non potè fare a meno di rivolgere uno sguardo verso i suoi compagni, verso la sua famiglia. Voleva bene ad ognuno di loro: a Much, a John, a Tuck, ad Archer, a Kate e perfino a Gisbourne. E voleva bene ad Allan, e tutto sommato era contento che non fosse lì con loro: era furbo, si sarebbe liberato e avrebbe continuato a combattere per il re. Non avrebbe nemmeno faticato a trovare degli uomini perché ormai era stata accesa la miccia e il popolo si sarebbe ribellato.
I soldati dell’ex sceriffo erano in posizione, pronti a sfondare la porta per accedere al castello. Dietro di loro ce n’era una file con la spada sguainata, dietro lo sceriffo e i suoi scagnozzi, dietro ancora un gruppo di arceri e poi altri e altri.
*ci si rivede amici miei!*
*Noi siamo Robin Hood*si levò un coro generale in risposta al saluto di Robin.
Era tutto pronto la battaglia stava per iniziare. John ,Tuck e altri uomini erano scesi e stavano sprangando la porta, Much e Kate seguiti dal suo gruppo aveva sguainato le armi e aveva occupato il cortile, Archer, Gisbourne e Robin erano sul camminamento delle mura del castello l’arco teso pronto a tirare.
Robin si voltò un ultima volta verso il cortile e il suo sguardo si posò su Kate, che aveva uno sguardo vacuo. Robin immaginò a cosa stesse pensando e un piccolo sorriso, segno della sua incontrollabile spavalderia gli increspò le labbra.
 
4 giorni prima
Kate e Allan erano rimasti al campo, mentre gli altri erano andati in missione a Notthingam. Dopodichè la banda si era recata a sfamare i poveri con il bottino, mentre Robin aveva deciso di tornare al campo per affilare la sua spada.
Quando raggiunse il rifugio vide ciò che non si sarebbe mai aspettato di vedere: Kate e Allan avevano le labbra che quasi si toccavano e si stavano sussurrando qualcosa. Poi il giovane dal volto angelico avvicinò la sua testa a quella della ragazza e le stampò un bacio appassionato. Robin osservava la scena da dietro un albero e si stupì nel rendersi conto di ciò che provava: non era geloso, per nulla. Anzi aveva un motto d’affetto per quella coppietta che sperimentava per le prime volte la gioia di amare. L’unico pizzico di gelosia derivava dal fatto che lui, Robin Hood, non avrebbe mai potuto rivivere la gioia dell’amare, non come l’aveva conosciuto. Perché una volta che hai assaggiato la carne prelibata fatichi a mangiare quella secca e vecchia.
Così la sera aveva deciso di parlare con Kate, di spiegarle ciò che provava e di darle la sua benedizione, perché sapeva che la biondina era coraggiosa, ma soprattutto leale, e non avrebbe iniziato una relazione senza sapere qual era il suo rapporto con Robin. E Robin sapeva che non poteva darle ciò di cui lei aveva bisogno, ciò che si meritava.
Non sapeva se lei ne avesse parlato con Allan, ma nei giorni seguenti li aveva visti sempre più affiatati e aveva notato che non facevano altro che scambiarsi sorrisi imbarazzati o complici.
 
Ora, pronti per quella che poteva essere la loro ultima battaglia sperava che almeno Kate ne uscisse viva, perché si meritava il suo lieto fine.
*avanti!sfondate quella dannata porta e portatemi Robin Hood morto!!Morto!*
I soldati cominciarono a battere il tronco sulla porta del castello nonostante le frecce dei “ribelli”.
*La porta sta per  cedere! Ritiratevi nell’atrio del castello subito!!* gli uomini stavano correndo verso l’atrio quando l’urlo del vecchio sceriffo fece fermare i soldati.
Cinque frecce erano state lanciate tutte contemporaneamente da dietro l’esercito di Vasey, e a giudicare dalla traiettoria anche da molto lontano, non potevano perciò essere opera di qualcuno degli uomini di Robin, ne di quelli di Vasey. All’orizzonte però non si vedeva nessuno.
Una freccia si era impiantata esattamente davanti il cavallo dello sceriffo, una dietro, una a destra, una a sinistra e una sulla sella. Quest’ultima aveva infilato un  biglietto che lo sceriffo lesse con mani tremanti dalla rabbia. L’aria era tesissima, tutti, dai soldati ai fuorilegge, dalle donne ai bambini fino ai feriti più gravi erano in ansiosa attesa. Tutta la banda era sui bastioni e attendeva che Vasey parlasse. Quando ebbe finito di leggere il vecchio lanciò uno sguardo sprezzante d’odio verso Robin e Guy, poi giro il cavallo e sbraitò ai suoi uomini di aprire le file e di lasciar passare i cavalli che sarebbero sopraggiunti. Così fecero e oltre la collina fuori dalle mura arrivarono quattro cavalli al gran galoppo, che rallentarono solo in prossimità delle mura di Notthingam.
Solo quando furono davanti lo sceriffo Much e gli altri li riconobbero. Riconobbero tutti tranne uno.
* Djaq, Will, Allan…e chi è l’uomo incappucciato?* Much era incredulo. Come tutti del resto.
  
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