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Autore: Miriam85    12/06/2006    10 recensioni
Tre ragazzi; una consegna; un cadavere.
Una commedia teatrale brevissima, la prima che ho scritto, ideata per un pubblico di giovanissimi. Ma penso che possa far sorridere anche degli adulti.
Se vorrete lasciarmi un consiglio, ve ne sarò grata ^^
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appuntamento con Delitto

Appuntamento con Delitto

 

*Scena: una stanza normale. C’è una scrivania con della roba sopra. Da essa spuntano il braccio allungato di un uomo sdraiato a terra, forse morto*

*Entrano tre ragazzi: Daniel, Tara e Miriam. Daniel è il primo che entra; è un ragazzo vestito con abiti firmati, ed un espressione di sufficienza nei confronti dell’ambiente casalingo poco curato. Miriam, ultima ad entrare, porta un’enorme scatolone, che le impedisce la vista dell’ambiente; Tara l’aiuta nel trasporto, mentre Daniel si guarda attorno con aria decisamente poco intelligente*

Tara: Quanto pesa!

Miriam: Accidenti, Daniel! Vuoi darci una mano?

Daniel: Sei pazza? Vuoi che mi spezzi un’unghia?

Miriam: Sei inutile, come al solito!

Tara: Su, su, calmiamoci… dov’è il signor Svent?

*Daniel, vagando per la stanza e storcendo il naso per la polvere, con sorpresa intravede il braccio che sporgono. Lo guarda con aria smarrita, guarda il pubblico, torna a guardarlo.*

Miriam: Signor Sveeent! Siamo arrivati!

Tara: Le abbiamo portato le cose che ci ha chiesto!

*Daniel va dietro alla scrivania, osservando con aria impaurita il cadavere*

Daniel: Ragazze…?

Miriam: (mentre con Tiara tenta faticosamente di scaricare lo scatolone a terra) Sì?

Daniel: Ditemi, il signor Svent… ha… diciamo, ha mica l’abitudine a stare accasciato a terra?

Tara: Eh? No…

Daniel: Oh. E rientra forse nei suoi passatempi il sembrare bianco come un morto, stando rigido come un morto, con un’espressione da… morto?

Miriam: Certo che no!

Daniel: Uhm. Allora abbiamo un problema.

Miriam (finalmente hanno posato lo scatolone. Si deterge il sudore sulla fronte): Che genere di problema?

Daniel (Si accuccia accanto al corpo, esaminandolo): Questo genere di problema. (Le due ragazze allungano il collo per osservare)

Tara: Oh, CIELO! Oh, CIELO!

Miriam: Che ha? Sta male?

Daniel: (gli sente il polso) Oh, no. Le sue condizioni sono stabili. (le due ragazze sospirano di sollievo, abbracciandosi) E’ stabilmente morto. (le poverette tornano ad avere un’espressione sgomenta)

Tara: Pover’uomo! Deve aver avuto un malore…

Miriam: (Si guarda attorno con aria sospettosa) Nessun malore… per conto mio, è stato ucciso!

Daniel(si alza con aria ispirata, indice puntato al cielo): Hai ragione! E’ STATO IL MAGGIORDOMO!

Miriam: Ma cosa dici?

Daniel: E’ sempre colpa del maggiordomo!

Tara (Annuisce con aria saputa): E’ vero. Dobbiamo denunciare il maggiordomo!

Miriam: Ma…

Tara: Chiama la polizia, svelto!

Miriam: Ma…

Daniel: Sì! (solleva il ricevitore del telefono sulla scrivania) Pronto? Parlo col Tenente Colombo?

Miriam (strappandogli la cornetta di mano) Ma quale maggiordomo? Quale colombo? Il signor Svent non aveva un maggiordomo!

Daniel: (Sbalordito) Davvero? Allora chi è stato?
Miriam: E’ appunto questo che dobbiamo scoprire! Cerchiamo degli indizi!

Tara: Eccone uno, eccone uno! (saltellando, indica a terra, verso il morto)

Miriam: Dove, cosa?

Tara: Beh, il cadavere è un indizio, o no? (Miriam la colpisce ad un braccio) Che c’è?

Miriam: Non sai niente d’investigazione? Dobbiamo cercare ogni minima traccia… Analizzare ogni particolare…

Daniel (Studia il cadavere): E’ spettinato.

Miriam: Questo può essere un elemento utile. Che altro?
Daniel: Indossa la vestaglia.

Miriam: Acuta osservazione. E poi?
Daniel: Ha bisogno di una manicure. (Estrae una limetta, si siede a terra accanto al braccio sporgente, e comincia a lavorare la mano.)

Tara: (commossa) Che ragazzo premuroso!

Miriam: No, che ragazzo stupido. Oh!

Tara: Cosa c’è?

Miriam: (Indica a terra) Guarda lì!

Tara: Il cadavere? Visto.
Miriam: Ma no! Questa! (Si china, raccogliendo tra le dita della polverina bianca) Cosa sarà? (l’annusa) Mmh… profuma di limone!

Tara: Sentire! (Si accuccia e annusa) E’ vero… Credo sia sapone per piatti.

Daniel: (Salta in piedi, puntando la lametta al cielo) E’ STATO IL MAGGIORDOMO!

Miriam: Ancora?!

Tara: (esaltata pure lei) Il detersivo per piatti è una prova schiacciante! Chiama la polizia!

Daniel: Sì! (Solleva nuovamente la cornetta) Parlo con l’ispettore Derrick?

Miriam: (Gli strappa ancora il telefono di mano) NO! NO! NON CE L’AVEVA, IL MAGGIORDOMO!

Daniel: (Sbalordito) Ah, no?
Miriam: NO!
Daniel: (lisciandosi il mento) Il caso s’infittisce… (Miriam si batte una pacca sulla fronte)

Tara: In ogni caso, non capisco come la polvere possa aiutarci…

Miriam: Come no?  Certamente è una traccia lasciata dall’assassino!

Tara: Ma se l’assassino non vuol essere rintracciato, perché lascia tracce?

Miriam: Perché non se ne accorge, no?

Tara: (lampo di genio) AH! Allora deve trattarsi di…

Daniel: Di…?

Tara: Di un assassino estremamente stupido! (Miriam scuote il capo con aria depressa)

Daniel: Ehi! Ho trovato l’arma del delitto! (trionfante, fa un balzo dietro la scrivania, riemergendo con un mocassino, che tiene in alto come una coppa) ECCOLA!

Miriam: Quello è un mocassino.

Daniel: E’ un oggetto contunmendente!

Tara: Eh?
Miriam: Contundente, voleva dire contundente.

Daniel: (lo esamina) Numero 42, fattura non molto pregiata. E’ sporco di uovo da un lato, mentre scorgo una macchia di vernice verde sulla suola. I lacci indicano un’usura di circa dodici, tredici mesi, e queste leggere usura sulla parte sinistra può far intuire un’andatura leggermente zoppa…

Tara: Accidenti!
Miriam: Ma allora sa usare il cervello!

Daniel: Questo mocassino è la prova finale… E’ STATO IL MAGGIORDOMO!

Miriam: BASTA!

Tara: Hai ragione, hai ragione! (Alza la cornetta) Pronto, è il detective Conan?
Miriam: SMETTETELA! (i due si bloccano all’istante) Punto primo: come accidenti fa un mocassino ad essere l’arma di un delitto?! Punto secondo: NON AVEVA NESSUN MALEDETTO MAGGIORDOMO! (il braccio del morto ha uno spasmo, che Tara, spaventata, nota) Punto terzo: DERRICK, COLOMBO, CONAN… NON ESISTONO! Io mi chiedo se il cervello lo usiate solo per tenere la testa gonfia, o… (Il braccio ha un altro spasmo; Tara picchietta la spalla di Daniel, che lo nota, facendo un salto indietro dal terrore)

Daniel: IL CADAVERE! Si muove!

Miriam: (Distolta dalla sua predica) Come, si muove?
Tara: IIIK! Aiuto!

Daniel: (Si arma del famoso mocassino) EHI TU! Vuoi fare il cadavere come si deve?

Miriam: (lo trattiene a fatica) Fermo! Se si muove vuol dire che NON è morto, no?

Daniel: (Sbalordito) Ah, davvero?

Signor Svent: (Riemerge a fatica da dietro la scrivania, tenendosi la testa dolorante) Aaah… che male… (Si volta a guardare i tre ragazzi, che lo fissano sempre più sbalorditi) Oh, buongiorno.

Tara: Lei è vivo?

Signor Svent: (Perplesso, si studia) Mmmh, direi di sì… sì, lo sono! (conclude, soddisfatto) E voi?
Tara: (Cinguetta amabile) Anche noi, grazie!

Miriam: Ma… ma… INSOMMA! Che diamine è successo? Avevi detto che era morto! Gli hai sentito il polso!

Daniel: Non sono mica capace di sentire il polso, io. (Miriam apre la bocca per replicare qualcosa di cattivo. Ci ripensa, si rivolge al non-morto) Ma lei… che cosa aveva, per stare lì sdraiato a terra come un morto?
Signor Svent: Un gran guaio… ho avuto una discussione con Marcus, perché ha rovesciato il sapone per piatti per terra, e lui mi ha colpito con il suo mocassino… Poi non ricordo più nulla.
Tara: Chi è Marcus?

Signor Svent: Il mio maggiordomo! L’ho assunto ieri!

 

  
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