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Autore: LadyNorthstar    12/06/2006    3 recensioni
AubreyXPullings! E vai che non sono normaleeee! Comunque, solo un momento di rilassata intimità tra i due in uno snervante periodo di torrida bonaccia...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il legno ruvido della cabina che gli graffiava il mento e il petto, i capelli incrostati dal sale disordinati sulle sue spall

Titolo: Cambio di Paesaggio…

Genere. OneShot, Comico/Romantico

Rating: R

Serie: Aubrey/Maturin (Master&Commander)

Paring: Jack Aubrey X Thomas Pullings

Note: Ok, per chiunque non conosca ne film ne libro faccio un mini-riassunto della situazione: il capitano Jack Aubrey è a capo della fregata britannica Surprise, dove si trovano anche il suo vecchio amico e sottoposto, il tenente Thomas Pullings, e il suo migliore amico, il dottor Stephen Maturin… scontato quindi dire che l’ambientazione è navale-militare, no? Killik, che ogni tanto pronuncio, è il famiglio (cioè servo-cameriere-badante) di Jack ed è la creatura più brontolona del mondo.. un mito! XDDD

Il legno ruvido della cabina che gli graffiava il mento e il petto, i capelli incrostati dal sale disordinati sulle sue spalle, l’ondeggiare della superficie sotto i loro piedi, il rumore dei passi dal ponte, il fischio del vento, il caldo umido dell’Oceano… tutte quelle sensazioni li avvolgevano, coronando la loro furiosa ressa di spinte, graffi, annaspanti prese e gemiti, di sudore e di sperma, di lacrime e di piacere.

Poi tutto finiva, e i suoni e le sensazioni cominciavano a tornare normali, mentre stavano sdraiati sul pavimento umidiccio tenendosi per mano, come due ragazzini, respirando affannosamente, assaporando l’eco di quello che avevano appena consumato.

Era sempre Jack il primo a parlare.

- Perché ho la bruttissima sensazione che un giorno Killik ci scoprirà?-

- Lei è Lucky Jack, capitano, non succederà…-

Era una delle loro discussioni tipiche, senza senso di essere fatte o di esistere, portate avanti solo per prolungare quell’intimo angolo di godimento, per cercare di rubare al tempo qualche altro istante lontano dagli affanni che la loro condizione di ufficiali imponeva loro.

- Tom…-

- Si?-

Jack gli si era accovacciato accanto e gli aveva passato un braccio intorno al collo.

- Sbaglio o eri un po’ soprappensiero?-

- Mmmh…-

Il marinaio più giovane scosse la testa, in segno di dissenso.

- È solo lei che è così concentrato da far apparire chiunque soprappensiero…-

- A si?-

- Già…-

Si abbracciarono, pelle nuda contro pelle nuda, entrambi sudati e non eccessivamente puliti, a casa della forte mancanza d’acqua che ormai aveva reso la maggior parte dell’equipaggio una stalla su gambe, in quanto olezzo.

- Scusami se puzzo come una stalla…-

- Mi scusi lei capitano… comunque per me non è un problema, credo di essermi assuefatto..-

- Assuefatto, eh? Non ditelo al dottore o cercherà di sezionarvi per scoprire come avete fatto…-

Il tenente Pullings rise, appoggiando la testa sulla spalla del suo capitano.

- Ne sono convinto…-

- Non sottovalutate Stephen Maturin, mai, non è buono quanto sembra…-

Recitò Aubrey con tono teatrale, approfittando del successivo momento di ilarità del suo sottufficiale per rubargli un bacio, un breve ma intenso bacio.

- E questo per cos’era?-

- C’è sempre bisogno che sia per qualcosa?-

Tom sorrise, e questa fu lui a prendere l’iniziativa per il bacio, che si protrasse a lungo, mentre le loro mani esploravano impudiche i rispettivi corpi.

Da due mesi erano di nuovo in mare insieme, dopo tanto tempo, e da un mese avevano gettato alle ortiche ogni finto pudore, non avendo scordato dell’insegnamento “ogni uomo di mare è scapolo passata Gibilterra”, e quindi dimentichi giustamente delle rispettive (e alquanto accessorie, a dir la verità) consorti si erano dati all’esplorazione di un campo dell’erotismo che sicuramente il loro prode dottore avrebbe definito “affascinante, se pur decisamente degradante”; all’inizio erano entrambi abbastanza convinti che si trattasse solo di un consolarsi dalla forzata castità che veniva imposta dal navigare su una fregata, poi si erano resi conto (anche se nessuno dei due osava ammetterlo) che la cosa andava ben al di la del semplice svago… e così avevano cominciato a passare ora da soli a parlare, accovacciati sul pennone di controvelaccio o su una sartia, e spesso Pullings si era scoperto fissare ammirato il profilo del capitano quando quello scrutava i flutti dal bompresso.

Ora si trovavano a rotolarsi insieme sul pavimento della cabina del capitano, con Killik nella stanza accanto che con ogni probabilità sentiva dal primo all’ultimo rumore, e, cancellata ogni differenza di età o grado, erano solo due uomini, due uomini che provavano un sentimento l’uno per l’altro, un sentimento al quale avevano deciso non era il caso di dare un nome.

- Jack…- sussurrò Pullings all’orecchio del suo capitano, poi cominciò a percorrere la linea del collo dell’uomo più massiccio con le labbra, coprendolo di leggeri baci, simili a tocchi di una farfalla, mentre Jack ronfava come un gatto.

- Lo sai, Thomas, quando fai cosa del genere mi viene sempre in mente che in quanto abilità ti calzerebbe un altro mestiere oltre a quello di marinaio…-

Il tenente si fermò e fece un mezzo sorriso, carezzando poi il mento non ben rasato del suo ufficiale superiore, quindi disse:

- Sorvolando sul fatto che quello non sia esattamente un mestiere onorato, e quindi il suo non è stato esattamente un complimento, comunque non credo che sarei adatto per un lavoro del genere…-

- A no? E perché? -

- Perché il mio copro e i miei sensi non riescono a desiderare nessun altro che lei, mio capitano…-

Jack lo guardò stupito, poi sorrise, sorrise e lo baciò, e intanto con le dita percorse le cicatrici che gli solcavano il viso.

- Questo è un giuramento di fedeltà, signor Pullings?-

- Eterna e incondizionata, signore…-

- Accetto di buon grado la tua fedeltà, la tua amicizia e anche tutto il resto del carico, Tom…-

- E io sopporterò con piacere tutte le incombenza del caso…-

I sue uomini si fissarono intensamente negli occhi, poi, resistendo alla tentazione di ricominciare a far scricchiolare il legno, Jack si trascinò in piedi.

Tom, che era ancora sdraiato a terra, in una pigra rilassatezza permessagli dalla situazione mortalmente tranquilla in cui versava la Surpirise in quel momento, ed osservò il capitano rivestirsi, con occhio divertito.

- Posso farle un appunto, Jack?-

- Non una parola sulla mia linea, Tom, non una parola!- lo prevenne Aubrey, che ne aveva già abbastanza delle illazioni di Stephen.

- Va bene, va bene… allora cripterò la mia osservazione: il dottor Maturin non ha tutti i torti quando le consiglia di restringere “il suo orizzonte”… stiamo velocemente passando dal collinoso alle Ande…-

- Molto divertente, Pullings, davvero un paragone esilarante…- brontolò Jack, ma l’ufficiale più giovane lo trovava seriamente molto divertente, e se la stava ridendo di gusto.

- Ma guarda te, vengo in mare per stare alla larga dalle donne e mi trovo non una, ma due comari pettegole che mi ronzano intorno! Altro che Fortunato…-

** THE END…. OR NOT? **

Stephen: Jack, voi mi deludete! Mai avrei creduto che avreste tradito Sophia in tale modo!

Jack: non stare sempre a recriminare, Stephen, come ho già detto ne ho abbastanza di comari!

Tom: io non sono una comare…

Northy: ma la fai benissimo XD

Stephen: è colpa di questa malefica donna!

Norhty: no, è colpa di “colui-che-alloggia-nel-cavallo-dei-pantaloni”… spiacente, doc, ma dovrai accontentarti di Blakeney…

Blakeney: eh? Cosa? Quando?

Jack: -piglia per mano Pullings- imboschiamoci finchè non stanno attenti…

Tom: Siiii :3

Norhty: ehi! dannati! Non scappate così!

Stephen: basta, non ne posso più, dichiaro che questa è la vera FINE

Norhty: volevo dirlo io ç_ç

Stephen: F-I-N-E, vuole dire che non devi più parlare dopo che l’ho detto! FINE!

Northy: ok..

Stephen&Blakeney: -.-||||

  
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