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Autore: callistas    04/10/2011    12 recensioni
Dunque, il titolo dovrebbe già dire tutto. Draco fa un sogno e lo racconta a Blaise dopo la lezione di Incantesimi. Cosa gli dirà? Spero vogliate fare un salto, anche solo per capire - finalmente - di cosa sia capace la mente umana. Sinceramente ringrazio, callistas
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il sogno - erotico - di Draco Malfoy Draco Malfoy non riusciva a seguire la lezione.
Complice il venticello estivo che entrava dalla finestra e il sogno che aveva fatto quella notte.
Merlino se ancora ci pensava… chiuse gli occhi e strofinò le braccia per levarsi la pelle d’oca. Non ci poteva credere: lui e la Granger… su una spiaggia… a…
“… serve un buon lavoro di polso…”
Sgranò gli occhi, bianco più del solito. Si sporse anche dal banco per essere sicuro di non aver capito male.
Che diavolo aveva detto il professore? Ci mancava solo che la lezione di Incantesimi venisse letta in chiave erotica per agitarlo ancora di più!
Continuò a perdersi nei meandri di quel sogno, chiedendosi come mai per una simile fantasia avesse dovuto scegliere proprio la Granger per metterla in atto.
“… bagnerà l’avversario da capo a piedi…”
Draco sussultò per l’ennesima volta.
“Ehi, che ti prende?” – il suo amico Blaise lo aveva visto molto preoccupato.
E distratto.
E concentrato.
Sulle gambe della Granger.
“Niente…”
“Draco è tutta l’ora che fissi le gambe della Mezzosangue. Contieniti!”
Il biondo scosse la testa e sentì il cuore battere all’impazzata nel vedere i capelli della riccia in questione veleggiare sinuosamente all’indietro.
Le gambe accavallate non facevano altro che aumentare i battiti del suo cuore, notando quanto la sua gonna si fosse accorciata.
Mentre qualcos’altro di lui si stesse allungando…
La camicetta stringeva dolcemente le sue forme.
Mentre lui sentiva le mutande strozzargli il suo migliore amico…
E quella piuma… quella piuma che accarezzava dolcemente le sue labbra dischiuse. Sgranò gli occhi quando vide la ragazza leccare con la punta della lingua la punta della piuma.
Serrò le chiappe in una morsa letale che avrebbe spezzato anche il tronco di un baobab.




Come arrivò vivo e vegeto a fine lezione non lo seppe mai dire.
“Adesso mi dici che t’è preso. Sembravi indemoniato!” – fece Blaise, strattonandolo per un braccio.
Draco si guardò intorno e trascinò l’amico in un posto più tranquillo.
“Ho fatto un sogno, stanotte.”
“E allora?”
Draco guardò l’amico, terribilmente imbarazzato. Blaise non impiegò tanto a fare due più due.
“COSA?!?”
“Abbassa la voce, cazzone!” – sibilò Draco. – “Vuoi che ti sentano?”
“Tu… tu e la Granger? Dettagli, dettagli!” – sbottò l’altro, più interessato alle posizioni che allo stato d’animo dell’amico.
“Io… ero su una spiaggia. Stavo passeggiando per i fatti miei quando a un tratto arriva la Granger…”
Blaise guardava Draco con gli stessi occhi di un pervertito sessuale.
“Indossava un vestitino estivo azzurro con le spalline sottili. Era… trasparente…”
Blaise si tappò la bocca con entrambe le mani.
“Ci siamo incontrati a metà strada e abbiamo iniziato… a…”
“A? Dai, dai dimmelo…”
“A farlo…” – concluse Draco, chiudendo gli occhi spossato, come se quell’ammissione gli avesse succhiato via tutte le energie.
“Su tutta la spiaggia, non… non c’era verso di fermarla. Merlino!, sembrava posseduta!”
Blaise spalancò la bocca ma non disse niente. Draco invece ci stava dando dentro con la descrizione del sogno e sembrava riviverlo lì, in quel corridoio, per il trasporto che usava nel descrivere quelle scene.
“Mi diceva… “Di qua… fai così… più dritto…più veloce!” non… non sapevo più cosa fare…” – si passò una mano tra i capelli, terrorizzato dalle ripercussioni – più che evidenti – che quel racconto stava avendo sui due ragazzi.
“E… e tu?”
“Ho fatto come mi diceva lei… abbiamo scopato!”
Un gemito roco e Blaise dovette appoggiarsi alla parete.
“Su… tutta la spiaggia! E continuavamo! Continuavamo! Continuavamo! Io… io ero stanco morto ma lei voleva farlo ancora! Ancora e ancora!” – disse, con sempre maggior trasporto.
Blaise non si curò della macchia scura che si stava allargando sulla patta dei suoi pantaloni.
“Le… le chiedevo di farmi riposare, ma lei era inflessibile! Sembrava la versione magica di Elga Frusta e Manette! Avresti dovuto vederla! Si… si è messa… si è messa…”
“Cosa? Come si è messa?”
“A novanta… e giù a scopare! Scopare e scopare!” – Draco era evidentemente eccitato per il sogno, e sembrava quasi sul punto di piangere tanto era stato intenso. – “Non… non ho mai scopato così tanto in vita mia! Mi sono svegliato in una pozza di sudore!”
“E… e poi?” – dove trovò la forza di parlare – pigolare – a distanza di anni, Blaise non se lo seppe mai spiegare.
Draco appoggiò il capo al muro e chiuse gli occhi. Blaise temette il peggio. Quando li riaprì, il moro palesò non poca perplessità nel vedere sul volto dell’amico un’espressione tranquilla, come se fino a quel momento gli avesse raccontato di un compito di Pozioni.
Draco fece le spallucce.
“E poi… e poi è finita la sabbia.” – disse Draco, andandosene.









Gli studenti che passavano di lì ridevano alla vista di Blaise Zabini, con lo sguardo allampanato fisso nel vuoto, una mano poggiata al muro e una macchia sui pantaloni.









Note di me:

In teoria, certi abomini, si commenterebbero da soli.
Spero lo faccia anche questa… cosa, perché sinceramente non saprei cos’altro aggiungere. Credo che abbiate avuto modo di scoprire quanto può essere contorta la mia psiche con Verità Nascoste.
Posso solo dirvi com’è nata questa… cosa.

Ieri sera stavo defalcando l’erba dal mio infinitamente piccolo – se non microscopico – giardino. I filetti di erba che mi sono scappati fuori dal raccoglitore del tosaerba sono finiti sul marciapiede (chiamiamolo così, perché non mi viene in mente la parola giusta) che separa il giardino dalla porta-finestra della mia camera e ho dovuto pulirlo.
*me maniaca delle pulizie*.

Ho preso scopa e paletta e mentre pulivo, pensavo “Ma guarda… sto scopando” – con tanto di sorrisetto idiota mentale. Da qui, la mia perversione.
Dire che il doppio senso non mi saltò dai piedi alla testa è come bestemmiare, così ho rivisitato ciò che era partito come un semplice repulisti del mio giardino in qualcosa di più sconcio, che spero abbia strappato qualche sorrisino a voi.
Detto ciò, mi ritiro in attesa di nuovi spunti erotici.
E sperando che l’erba del mio giardino non cresca più. ù_ù

Buona serata,
callistas.
  
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