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Autore: Leah_Chopin    05/10/2011    2 recensioni
La caduta della Prussia avvenne nel 1945, ma questa venne ufficializzata e firmata soltanto il 25 febbraio del 1947. Questa...è la storia di una struggente agonia durata due anni.
Genere: Angst, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Schmutzigen Schnee


Il mio sguardo malinconico percorre le fronde degli alberi che mi sovrastano. Questi ultimi, le cui chiome sono completamente innevate, muovendosi sul ritmo del vento danno l'impressione che nevichi ancora, liberandosi delicatamente dei fiocchi di neve che su di essi si sono adagiati.
E' un giorno speciale questo per me, tanto speciale che nessuno se ne ricorda.

Ci sono stati anni in cui ripetevo a me stesso: "Arriverà, vedrai che arriverà il giorno in cui tutti si ricorderanno di te, sarai grande e forte, nessuno potrà ignorarti, e sarai ricordato nei secoli!"
Quel giorno...non è mai arrivato.
La Germania, crescendo, mi superò a tal punto che il mio nome fu completamente dimenticato. Ero diventato anch'io Germania, e non più Prussia. Quello che era il mio più grande orgoglio si tramutò nel mio peggior incubo. Da quel giorno più che mai sentii la mia solitudine.
Il mio atteggiamento nei confronti del mondo cambiò. Decisi che mi sarei fatto notare, in un modo o nell'altro. Cominciai ad infastidire tutti coloro che nella storia mi avevano voltato le spalle. Austria ed Ungheria, in particolar modo. Coloro che erano stati i miei migliori amici o nemici, coloro che più degli altri avrebbero dovuto riconoscere il mio nome, erano stati i primi a dimenticarmi, a non riconoscermi.
Percepivo sulle spalle la caduta del mio Impero già prima che questa avvenisse.


Un fiocco di neve raggiunge il mio viso, sciogliendosi sulla punta del naso. Non percepisco neanche più il freddo, poichè il mio corpo è congelato dalla morte che mi sta abbracciando. Il colpo di grazia mi è stato dato nel 1945, da quel giorno sono passati due anni, ed io ancora non trovo pace. Il sangue continua a scivolar via da questo corpo ormai morto, le cui funzioni vitali sono decedute, tuttavia, il mio crollo formale deve ancora avvenire.
La mia mente è cosciente. Il mio cuore non batte, ma il cervello ancora risponde.

20 febbraio 1947, la mia debolezza è accresciuta, la fine incombe su di me, e qui non ha mai smesso di nevicare. Che bello, non è vero, morire solo come un animale? Ai miei cani sono sempre stato vicino, fino alla fine, proprio per risparmiare loro una morte in solitudine. E' il caso di dire quindi ch'io non sto morendo solo come un cane, io sono ormai anche più inutile di una bestia, più solo di un animale, dimenticato dal mondo, tramutato in uno stupido nome su un fottutissimo libro di storia! Entrare nella storia era quello che più desideravo, ma non a questa condizione.

25 febbraio 1947. E' giunta l'ora ormai, la percepisco. I sensi mi stanno abbandonando, il mio cuore ormai spento mi fa intendere con qualche spasmo che presto anche la mia coscienza finalmente avrà pace.
Ebbene io attendo, com'è giusto che sia, quella che sarà la mia fine. Vorrei parlare per dire le mie ultime parole, ma il mio corpo morto non risponderebbe ai comandi, e non si sarebbe nessuno ad ascoltarmi.
Vorrei almeno chiudere gli occhi e piangere, ma non riesco a fare neanche quello. Sto vivendo in un corpo defunto. Un bellissimo, meraviglioso corpo senza vita.

Percepisco dei passi dietro di me, non riesco a voltar le iridi per guardare chi sia, tuttavia...sento una mano sfiorarmi la spalla, una mano calda che mi dà conforto.

« Quanto è vero che ti amo, ti prometto che ti porterò indietro, amore mio... »

Di chi sono queste parole? Sono dovvero riferite a me? Chi sei? Fatti vedere, ti prego!
E' la prima volta nella mia esistenza che le sento!!

Gemo, non riesco ad alzare gli occhi. Ti prego, fatti vedere! ...E poi...eccoti davanti a me. Colgo il tuo viso rigato dalle lacrime, un viso sfigurato da qualche cicatrice. Mi accarezzi una guancia, ed i tuoi occhi d'ametista mi riempiono l'animo.
Se fossi cosciente, ma soprattutto vivo, riderei. Sei il mio assassino...che mi giura di riportarmi a vivere?
Pff...Per tutta la vita ti ho amato senza ricevere nulla in cambio, da me cos'altro vuoi? Il perdono? Eccotelo! Ormai non m'importa più niente! Mi hai ucciso, fine della storia! Io ho amato uno stupido bastardo che prima mi ha ignorato, poi mi ha umiliato, infine mi ha ucciso, ed ora te ne vieni all'ultimo...dicendo di amarmi? Almeno questa risparmiatela, per favore!
Il tuo tocco insistente sul mio viso mi nausea. Se potessi ti strozzerei con le mie stesse mani. Vattene! Lasciami solo come hai sempre fatto! Io non ti voglio più, non voglio più nessuno!
Mi avete lasciato solo, e lasciatemi morire in pace adesso!!

« Perdonami... »

Te l'ho dato il mio perdono, ora vai via!

« La mia follia...la mia prigionia...tutto ciò mi ha impedito di guardare a quel che di buono era rimasto... »

Ma fammi il piacere! Cosa vai blaterando? Guarda tu con che chiacchiere devo morire! Stavo meglio prima!

« Ho bisogno del tuo sangue, Gilbert... »

E prenditelo! Guarda quanto ne hai versato!

« ...per farti tornare in vita »

Ho smesso di crederci...alla vita. Sento che la tua mano rafforza la stretta sulla mia spalla.

« Un giorno ti spiegherò...tutto ciò che vorrai sapere »

E' troppo tardi ormai, non ci sarà alcun giorno futuro, perciò vai via...

« Gilbert... »

Cosa vuoi ancor-...?
I miei pensieri tormentati vengono soppressi da delle morbide labbra che si posano sulle mie ormai secche a causa del gelo. Ti mollerei un ceffone...altro non aspetto da tutta la vita e tu ti decidi adesso? Se veramente tornerò ti darò così fastidio, ma così fastidio...che ti pentirai amaramente di quello che mi hai fatto passare!!
Ti amo...razza di bastardo...
Sento i miei pensieri affievolirsi. E' giunta l'ora. Le tue mani mi chiudono gli occhi, dai quali ora scivolano due lacrime. Il buio mi avvolge, ma non c'è più freddo ormai. Alla fine...ho ottenuto quel che volevo, ma non come mi aspettavo.
Sei uno stronzo...ma ti amo...perchè dopo anni di solitudine sei stato l'unico che nel giorno peggiore della mia vita mi è stato vicino...
Ci vedremo al mio risveglio...me l'hai promesso!

Fur Roderich





La caduta della Prussia avvenne nel 1945, ma questa venne ufficializzata e firmata soltanto il 25 febbraio del 1947. Questa...è la storia di una struggente agonia durata due anni.
  
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