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Autore: Leah_Chopin    05/10/2011    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se... Feliciano non avesse avuto la forza di sconfiggere suo padre nel 1868?
Genere: Angst, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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R I S O R G I M E N T O


Flebile la voce sottile che proviene da quel viso dai dolci tratti, le labbra rosee si muovono appena, con la delicatezza d'un battito d'ali di farfalla. Gli occhi d'ametista son lucidi e schiusi, intenti ad osservare le scalinate di quell'altare ove il suo corpo giace, immobile o quasi, di tanto in tanto spostando le gambe intorpidite, lì ferme da ore, in un'assorta preghiera dedita a tutti coloro che son caduti prima di lui, coloro che sono i suoi antenati, coloro che sono stati i suoi sovrani

Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis.

[L'eterno riposo dona loro, Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.]


E' lì da quanto? Due ore? Tre? Nella preghiera il tempo passa sempre troppo in fretta, ed egli non si rende conto né dello scorrere delle persone, nè dei sacerdoti che lo sorpassano, che salgono sull'altare, sbrigando i loro doveri, sfogliando qualche testo, dirigendosi verso la sacrestia, o verso le cappelle interne. La sua è una preghiera assorta e intensa, dedita a gran voce al suo Impero, poichè s'è reso conto che un giorno non molto lontano questo potrebbe sgretolarsi sotto le sue mani, ed egli, potrebbe cadere con esso. Prega indi perchè rimanga intatto, splendido, prosperoso, rigido, solenne, un Impero degno del nome di Dio, invidiato da tutta Europa

Exaudi orationem meam;
ad te omnis caro veniet.

[Esaudisci la mia preghiera,
a te venga ogni mortale.]


Il suono argentino e graffiante dell'organo lo desta dalla profonda concentrazione in cui era caduto. Gli occhi s'aprono rapidamente e si spalancano, le labbra rimangon socchiuse, prima di morder quello inferiore con delicatezza. Un sospiro esce spontaneo. La messa sta per cominciare. Si alza lentamente, con una fluidità ed un eleganza che ogni nazione l'invidia, e con la stessa compostezza eccolo che eretto s'incammina lungo la navata centrale, immergendosi nella folla crescente, e tuffandosi al di fuori della Cattedrale, così scivolando sulla scalinata, diretto alla propria dimora

Kyrie eleison
Christe, eleison
Kyrie eleison.

[Signore pietà
Cristo pietà
Signore pietà]


Quest'oggi pare completamente assorto, dedito ai propri pensieri, forse ancora in preghiera, dato il brusco risveglio che l'ha portato ad allontanarsi dalla Cattedrale senza neanche porgere un segno della croce al proprio Dio, quel Dio che ancora continua ad invocare, seppur inconsciamente, in quella testa che s'appesantisce, vi sia la triste consapevolezza che forse, per creature del suo genere, Dio non ne può nulla, e nulla può neanche con la sua popolazione. Maria Teresa lo ha educato alla religione meglio d'ogni altro suo sovrano, è stata la prima che l'ha reso tanto attaccato alla Chiesa, forse per il suo essere materna, la prima donna umana a stargli tanto vicino da influenzare le sue scelte, ed il suo culto, ripulendo il suo territorio da ogni impurità. Ma ora cosa gli rimane? I tempi cambiano, ed il mondo cambia con essi. I secondi passano, i minuti avanzano, le ore lasciano il posto alle giornate, ed esse si tramutano in mesi, i mesi concatenanti divengono anni, ed essi danno vita ai secoli. S'egli dovesse cadere, cosa ne rimarrà? E' cosciente dei suoi metodi, è cosciente di essere un padre severo, ed un marito esigente. Il suo carattere è duro come la roccia, ed il suo animo è invece tremante, fragile quanto una roccaforte in carta.

Quantus tremor est futurus,
quando judex est venturus,
cuncta stricte discussurus.

[quanto terrore verrà,
quando sarà giunto il giudice,
che esaminerà tutto severamente]


Rabbrividisce, mordendo il labbro inferiore con più forza mentre raggiunge la propria dimora, risalendo su di essa con la stessa fluidità che tuttavia or pare più lenta e decadente, salda eppure sul punto di cedere. Come saranno giudicati i suoi atti? Cosa accadrà se qualcuno deciderà di ribellarsi a lui? Se il suo atteggiamento nei confronti di chi ama verrà frainteso e condannato, quale sarà in effettiva la condanna che gli spetterà? Sente un alito di vento scompigliargli i capelli, e farlo rabbrividire ancora. Si catapulta all'interno con occhi lucidi, sente il terrore salire in lui, sente il giudizio e l'ira di Dio su di lui

Dies irae,
dies illa solvet saeclum in favilla

[ il giorno d'ira,
quel giorno dissolverà il mondo in una favilla]


Raggiunge il salotto, si siede con un movimento rapido al pianoforte dopo aver rigettato bruscamente il mantello d'un lato,su una poltrona, in modo tanto scomposto da non riconoscersi. Nessuno lo giudicherà. Deve calmarsi! Le dita scivolano sulla tastiera d'avorio del proprio prediletto strumento con la forza d'un tornado, la sua potenza è forte, ma v'è sempre in agguato quell'onnipotenza che sarà pronta a schiacciarlo come un chicco d'uva. Stringe gli occhi ed accentua il tocco sul pianoforte, facendo sì che la musica riempia con tanta forza la casa da scacciar via i pensieri d'ognuno, ma non i suoi. Più tenta di concentrarsi, più sente le mani incandescenti di Dio premergli sulle spalle e spingerlo verso il basso. Più tenta di elevarsi verso il cielo, di spiccare il volo come un'aquila, più sente le ali sgretolarsi sotto il Giudizio Divino. I presentimenti di questo genere sono sempre temibili, e sono sempre reali. Dannazione!

Mors stupebit et natura,
cum resurget creatura,
judicanti responsura.
Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus judicetur.
Judex ergo cum sedebit,
quidquid latet apparebit,
nil inultum remanebit.

[La morte e la natura stupiranno,
quando la creatura risorgerà,
per rispondere al giudice.
Verrà aperto il libro,
nel quale tutto è contenuto,
in base al quale il mondo sarà giudicato.
Non appena il giudice sarà seduto,
apparirà ciò che è nascosto,
nulla resterà ingiudicato]


La musica si fa possente e solenne, la musica diviene stridente ed il suono del pianoforte si tramuta in quello di un organo inquietante che gli fa sgranare gli occhi. Abbandona la tastiera, e sente la porta aprirsi di scatto. Si alza in piedi rapidamente. E' Dio! E' giunto lì per giudicarlo! E' lì per portarlo via con sé! E' lì per...Il cuore che batte all'impazzata si placa all'udire invece la leggera e candida voce dell'italiano. Sospira, e si lascia ricadere sullo sgabello del pianoforte, togliendo gli occhiali con un sospiro. Sente il viso impregnato di sudore, e la mente confusa eppure ora libera, come non mai. Neanche presta ascolto alle parole dell'italiano. E' talmente confuso che non s'è accorto del ritardo di quest'ultimo. Cosa va blaterando poi? La cena? E' già ora di cena? Volge un'occhiata verso l'orologio e sospira, sentendo un nodo allo stomaco grosso quanto una casa
« Ja... »
Sospira, passando una mano in viso
« ...sbrigati »
Risponde con voce sottile, eppur lievemente tremante. Non vede l'ora di andare a letto...ma riuscirà a dormire, questa notte?

Quid sum miser tunc dicturus,
quem patronum rogaturus,
cum vix justus sit securus?

[E io che sono misero che dirò,
chi chiamerò in mia difesa,
se a mala pena il giusto è tranquillo?]


E il giorno è arrivato. Tra tutti coloro che avrebbe potuto immaginare in ribellione, mai avrebbe sospettato dell'Italia...eppure, è proprio l'Italia quella che ha scorto a cantare, e quel canto..quel dannatissimo canto! Una musica così bella mai avrebbe potuto immaginare ciò che in realtà nascondeva! La sente, percepisce l'aria di sfida,avrebbe dovuto rendersene conto prima, egli se n'era difatti reso conto...ma perchè? Perchè non aveva fatto nulla? Se n'era stato lì, a trattarlo come al solito, in quelle consuete punizioni che gli aveva sempre dato, stupide punizioni che tuttavia non gl'insegnavano ciò che invece tanto avrebbe dovuto dirgli. Vuole la sua indipendenza, il SUO territorio, perchè da un bambino, sta diventando un uomo...e quale uomo non desidera l'indipendenza, dopotutto? Lui, da padre, non gliela darebbe mai, è SUO figlio, e con LUI dovrà rimanere. Ma sarà costretto, lo sa benissimo, sarà costretto a combattere contro di lui, e contro quegli alleati che già sta prendendo dalla sua parte. Verdamm!

Confutatis maledictis,
flammis acribus addictis
voca me cum benedictis.
Oro supplex et acclinis,
cor contritum quasi cinis
gere curam mei finis

[Messi a tacere i maledetti,
gettati nelle vive fiamme,
chiama me tra i benedetti.
Prego supplice e prostrato,
il cuore contrito come cenere,
abbi cura della mia sorte.]


Dall'altra parte del fronte può scorgere i soldati Italiani, che non son ribelli, nossignore. Questa non è una ribellione, questa è una vera è propria guerra, una guerra per l'indipendenza. Carichi d'armi e di divise, col tricolore bell'e pronto, quel tricolore che richiama gli splendidi versi di Dante, una bandiera carica di cultura che gli avanza contro, istante dopo istante, minuto dopo minuto, ora dopo ora. La tensione cresce, i suoi soldati con lui sono sbigottiti, la mente colma di risentimento e di rimorsi lo sta uccidendo ancor più intensamente degli stessi fucili che vede puntati contro le proprie armate. Che siano messi a tacere i maledetti che osano andargli contro! Che siano tutti uccisi, che si prostrino ai suoi piedi, che invochino pietà!
" Un giorno ti guarderò. E non dall'alto al basso, ma faccia a faccia. E pregherò di non vederti sul serio..e pregherò di vedere il tuo sorriso invece che una smorfia d'odio nei miei confronti,che cerco di fermarti "

Lacrimosa dies illa,
qua resurget ex favilla judicandus homo reus.
Huic ergo parce, Deus.
Pie Jesu Domine,
dona eis requiem! Amen!

[Giorno di lacrime,
quel giorno,
quando risorgerà dal fuoco l'uomo reo per essere giudicato.
Ma tu risparmialo, o Dio.
Signore Gesù buono, dona loro riposo! Amen!]


Il viso abbassa, le mani tremano, il sangue scivola lungo la neve fredda d'inverno con la delicatezza d'un ruscello, un ruscello nel quale è stato versato il rosso dell'odio e della rabbia, il rosso del sacrificio e del dolore. Ma non è il dolore fisico che l'uccide, no, egli è arrivato al giudizio finale, è arrivato alla fine d'ogni cosa. Sente un canto divino levarsi attorno a sé, sente le fredde mani di chi ama puntargli contro un'arma, le fredde mani di chi non ha inteso ciò che in realtà provava, le fredde mani di colui che quest'oggi...gli ha dimostrato di essere diventato un uomo, in tutto e per tutto. Le mani di suo figlio, che ha deciso per l'indipendenza, e l'ha avuta
" Un giorno ti guarderò come se mi stessi strappando l'unica cosa che mi tiene legato a te. E quel giorno..è arrivato "

Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt coeli et terra gloria tua.
Hosanna in excelsis.

[Santo, Santo, Santo
Signore Dio degli eserciti.
Pieni sono i cieli e la terra della tua gloria.
Osanna nell'alto]


Respira a fondo e la tensione cresce, apre le labbra ma non riesce a parlare. Sente il gelo penetrarlo nelle ossa, e la morte raggelargli lo spirito. Vorrebbe invocare la sua pietà, ma è certo di quanto già lo stia supplicando. Lo sguardo non si alza più, gli occhi si stringono.
" Osanna nell'alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti preghiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie nella tua gloria immensa. Signore Re dei Cieli, Dio Padre Onnipotente. Signore Dio, figlio di Dio...tu che accogli i peccati del mondo, abbi pietà di me. Tu che accogli i peccati del mondo, dona a noi la pace. "
Vorrebbe chiedergli questa pietà, questa pietà per un padre che ama il proprio figlio ma che mai è riuscito a dimostrarlo come avrebbe voluto. Amore egli mai ha ricevuto nella vita, e mai è riuscito a dare. Crescendo da solo ha subito le sue sconfitte, e si è rialzato ogni qualvolta lo umiliavano. Il sorriso ingenuo che possedeva da fanciullo è tramutato in un ghigno, e il ghigno è diventato una severa espressione d'indifferenza. Al posto degli abbracci ha conosciuto la frusta, e la frusta ha fatto conoscere a coloro che amava. Ma è forse colpa sua? Nein..ma or si rende conto di quanto le sue azioni siano state sbagliate nei suoi confronti.

Benedictus qui venit in nomine Domini.
Hosanna in excelsis

[Benedetto Colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell'alto dei cieli]


Sente l'arma tremare nelle mani del figlio e stringe gli occhi. E' pronto a morire, definitivamente. Ma ciò che sente non è altro che un tonfo sordo che gli fa sgranar gli occhi d'ametista, e che lo porta a rialzarli verso colui che ora giace in ginocchio a lui dinanzi, nuovamente alla pari, nuovamente faccia a faccia, entrambi sconfitti, entrambi addolorati, entrambi tra le braccia di un Dio che li ha portati ad uccidersi a vicenda. Perchè? Perchè sono arrivati a questo punto?

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,
dona eis requiem sempiternam.

[Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
dona loro pace.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
dona loro pace eterna.]


Sente le lacrime cadere lungo il viso, sente il calore del sangue scivolargli nelle vene e raggiungere la neve, assieme a quello del suo amato fanciullo. Alza la dritta e raggiunge il suo viso gelido, le dita sfiorano quella pelle lattea con la più totale delicatezza, non per tartassarlo, non per fargli del male, ma per donare lui un gesto di assoluta dolcezza, quel gesto che per tutti questi anni mai si era degnato di donargli, da assoluto mostro qual'è stato. La sua cattiveria era inconsapevole, eppure c'è stata. E ora? Ora che è stato giudicato, cosa rimarrà di lui, e cosa rimarrà del suo amato bambino? Avanza con delicatezza, cerca di raggiungerlo. Lo prende tra le braccia, affonda il viso sulla sua spalla, piange lacrime mai versate e lo ringrazia tacitamente con quel gesto di tale misericordia.

Lux aeterna luceat eis, Domine,
cum Sanctis tuis in aeternum,
quia pius es.
Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux aeterna luceat eis, Domine.
Cum Sanctis tuis in aeternum,
quia pius es.

[Luce eterna splenda per loro, Signore,
con i Santi tuoi in eterno,
poiché sei buono.
Pace eterna dona loro, Signore,
e luce eterna splenda per loro, Signore.
Con i Santi tuoi in eterno,
poiché sei buono]


Che la luce possa risplendere su entrambi, che l'amore riempia i loro cuori, che la pace attraversi le loro Nazioni. E' finita, ed è finita con una consapevolezza in più. La coscienza ha attraversato l'anima del maledetto, ed il mostro s'è tramutato in un uomo. Il miracolo della misericordia divina è avvenuto tramite le innocenti mani del suo fanciullo, ed ora, ora finalmente potrà tornare a vivere, e vivrà correggendosi, vivrà rimediando agli errori fatti. Vivrà anche per il suo salvatore.
Pie Iesu, Domine,
Dona eis requiem.
Amen.


  
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