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Autore: UselessMManda    06/10/2011    7 recensioni
Due settimane fa, il risultato del gioco. Il mio nome scritto lì e un messaggio privato con una convocazione.
Avevo vinto davvero e avevo la possibilità di domandare tre cose, una per ciascun componente. Qualsiasi domanda concessa e una sola possibilità di risposta: la verità.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Come al solito i personaggi non mi appartengono (tranne Johnny che è frutto della mia mente), non scrivo a scopo di lucro e il tutto non è mai accaduto!




“Parlaci un po' di te”

“Bè, che dirvi? Mi chiamo Johnny ma questo lo sapete già, ho la bellezza di venticinque anni, lavoro in una rivendita di auto e l'anno prossimo mi sposo.”

“Wow, ti piace fare le cose in fretta, eh?”

“Bè, stiamo insieme da quasi dieci anni..non siamo stati proprio velocissimi.”

Jared ridacchia.

Sì, Jared. Jared Leto. Lui in persona. Affiancato da suo fratello Shannon e da Tomo, che mi sembra poco presente, almeno mentalmente.

“Perchè non ci dici chi sei veramente?” puntualizza il cantante.

“Ma non ero io a dover fare le domande?” ribatto.

“Certo. E più tardi avrai tutto il tempo ma prima vogliamo conoscerti un po'. Converrai anche tu che non possiamo essere totalmente sinceri ed onesti per una volta in vita nostra con un perfetto estraneo!” e di nuovo quel sorriso magnetico che non può lasciare indifferente nessun essere umano.

Ancora non so come sono riuscito ad essere qui.

Un mese fa, un gioco su twitter indetto dal The Hive. Un mese fa, una partecipazione del tutto casuale e con il solo intento di divertirmi. Non avevo mai vinto nulla in vita mia e non immaginavo che la prima volta sarebbe stata così!

A cena con loro, con una delle rock bands più straordinarie e particolari del momento.

Due settimane fa, il risultato del gioco. Il mio nome scritto lì e un messaggio privato con una convocazione.

Avevo vinto davvero e avevo la possibilità di domandare tre cose, una per ciascun componente. Qualsiasi domanda concessa e una sola possibilità di risposta: la verità.

C'era un'unica clausola di cui in realtà mi importava poco: non avrei potuto parlare con la stampa e non avrei potuto riferire, attraverso internet, alcunchè della nostra conversazione.

Pensavo che due settimane non sarebbero mai passate e invece ora mi trovo qui e non so ancora cosa domandare!

“Sì, hai ragione.” Sorrido anche io e cerco di rilassarmi. “Chi sono veramente? Un ragazzo che ne ha passate parecchie, che ha avuto dei crolli, che ha pensato di farla finita una volta per tutte ma che dalla merda in cui era caduto è riuscito a risalire. Piano, ma ce l'ho fatta. E la vita adesso va meglio. Sono sensibile, ancora molto fragile ma determinato ad andare avanti e a non lasciarmi più manipolare dai pensieri e dalle azioni degli altri. Forse vorresti sentirmi dire che sono anche un echelon, ma non è così. La musica gioca un ruolo importante nella mia...chiamiamola redenzione, e la vostra musica mi trasmette tanto, ma non mi vedrete mai in giro con un milione di volantini attaccati addosso o con in faccia scritte fluo che dicono: Jared ti amo!”

Shannon scoppia nella tipica risata fragorosa ed estremamente contagiosa, tanto che anche Tomo sembra riemergere dai suoi pensieri per prestarci un po' di attenzione.

“Per te è importante la famiglia?” È proprio lui a pormi questa domanda che mi lascia piuttosto spiazzato.

“...Io...bè sì! O non mi sposerei!”

Ci sono un milione di cose che vorrei aggiungere sulla famiglia ma i pensieri si intrecciano e non so più come poter continuare a parlare..

“Tutto ok?” È Shannon che sembra accorgersi del mio caos mentale.

“Sì, scusate. Mi ero perso in un vortice a cui non so mettere mano.”

“Ce la farai al momento giusto.” aggiunge il batterista dandomi una pacca sulla spalla. “Ora che ne dici di mangiarci un boccone?”

“Direi che sarebbe perfetto visto che muoio di fame!”

Ci alziamo da quei comodi divanetti in pelle per dirigerci verso la tavola dove, spero, non ci sia una cena a base di tofu, verdurine e pop corn!


Sono passate un paio d'ore e siamo ancora seduti ad abbuffarci e bere. Non avrei mai immaginato quanto cibo potessero ingurgitare questi ragazzi nè quanto bene si potesse chiacchierare con loro! Senza che chiedessi nulla mi hanno raccontato un po' della vita on the road, qualche retroscena spiacevole della vita da rockstar, un mucchio di pettegolezzi sui ragazzi della crew. È della loro vita personale che non parlano mai. Chi sono Jared, Shannon e Tomo?

Credo sia giunto il momento di iniziare con le domande.

“Ehm..mi rendo conto che siamo ancora a tavola ma..”

“Senza problemi, amico! Sei qui per farci delle domande, no? Spara!” mi dice un rilassatissimo Shannon.

“Scusate...prima di iniziare devo chiamare Vicki.” Tomo, invece, è sempre più pensieroso e distaccato.

D'un tratto penso alla telefonata che sta facendo. Penso alla domanda che mi ha posto qualche ora fa. Penso ai tweet che hanno scritto lui e Vicki in questi giorni.

Tomo torna a sedersi e io parlo senza pensarci troppo.

“Vicki è incinta?”

Non riesco a interpretare la sua espressione.

“È la tua prima domanda?”

“Sì.”

Prende un paio di profondi respiri, come se volesse sciogliere la lingua ma non ci riesce.

Io ho già avuto la mia risposta ma aspetto comunque che dica qualcosa. Quel qualcosa arriva dopo pochi altri secondi di silenzio.

“Porca puttana sono finito! Come diavolo faccio a crescere mio figlio se sto sempre in giro per il mondo a suonare? Io e Vicki ci siamo sposati per amore ma, cazzo, non ci aspettavamo un bambino così in fretta! Oh, per carità, sono felicissimo eh! Ho quasi pianto quando Vic me l'ha detto ma ho anche una paura fottuta di quello che succederà. Un figlio, capisci? UN FIGLIO! Io! Tomislav! E se non fossi un buon padre? Se facessi solo casini? PEGGIO: se fossi sempre assente quando ha bisogno di me? Avere un figlio dovrebbe essere una questione studiata a tavolino....”

Sono sconcertato. Non mi aspettavo certo questo grado di verità! Nè che Tomo attaccasse a parlare senza fermarsi mai. Credo non abbia avuto modo di sfogarsi prima di stasera.

“...no ma che stronzate dico? Un figlio studiato a tavolino? Quando è a sorpresa la gioia è immensa. L'ho detto che sono quasi scoppiato a piangere quando l'ho saputo? È una sensazione straordinaria. Papà. Diventerò papà.”

Sta sorridendo.

Ora mi guarda negli occhi.

“Sì, per rispondere alla tua domanda, Vicki è incinta. E nonostante il terrore ogni tanto ti bloccherà il respiro, il pensiero di un piccolo te nella pancia della tua compagna che negli anni futuri scorrazzerà per il mondo ti renderà un uomo orgoglioso ma soprattutto felice.”

Sorrido anche io all'immagine di un piccolo me incrociato con una piccola Caroline. Me lo vedo già con degli occhialini da nerd mentre prova a smontare un modellino di camion dei pompieri.

Vengo però distratto dagli occhi sbarrati dei fratelli Leto. Evidentemente non sapevano alcunchè del nascituro.

Noto anche un velo di tristezza nelle iridi del maggiore. Colgo la palla al balzo: non si aspetterà una domanda bruciapelo e voglio provare a sfondare quel muro di sicurezza che si è costruito attorno.

“Shannon?”

Esita un secondo di troppo nel rispondermi e io sferro il mio attacco.

“Hai mai amato qualcuno?”

Deve rispondere con sincerità, questi sono i patti e il panico sul suo volto è palese.

Fissa il tavolo e con una mano comincia a grattarsi il collo..è teso. Mi sa che ho superato troppo il limite. Forse dovrei chiedergli scusa e passare ad altro.

“Sai cosa c'è?” mi dice. “Certo che sono stato innamorato. E ti dirò di più: lo sono ancora!”

Nel giro di dieci secondi ha recuperato tutta la sua natualezza e il suo buonumore.

Lo lascio continuare, incuriosito da ciò che sta per uscire dalla sua bocca.

“Amo mia madre e mio fratello. Amo Tomo. Amo la band. Amo gli echelon che ci sostengono. Amo Christine.”

Ok, m'ha fregato! Furbo il ragazzo. Avrei dovuto specificare, colpa mia.

“Ma soprattutto mia madre e mio fratello. Vedi, senza mamma non avrei saputo dove sbattere la testa...e le mani! Mi ha dato lei le prime pentole, è stato grazie a lei che ho scoperto la mia vocazione, che ho realizzato quanto il ritmo e la musica mi rendano felice. È grazie a lei che sono l'uomo che hai di fronte oggi. Bè, non è solo merito suo ma ha fatto gran parte del lavoro.”

“E di Jared? Che mi dici?”

“Ehi bello, era una sola domanda a componente!”

“Sì ma tu hai girato intorno alla vera questione – maledetti vizi di forma – e poi...” mi blocco perchè non so come andare avanti, come spiegare quella parte della mia vita.

“Poi cosa?” incalza lui.

“Ecco...io...” è difficile parlare del dolore e di ferite che non si chiuderanno mai.

“Sputa il rospo Johnny!” sento il ghiaccio degli occhi di Jared trapassarmi il cranio.

“Mio fratello Trent era di due anni e mezzo più grande di me. Eravamo molto amici, passavamo un sacco di tempo insieme. È stato lui a tirarmi fuori dalla merda della droga. Poco prima di morire aveva cominciato a darmi qualche lezione di chitarra, volevamo metter su una band. Lui se ne è andato che aveva poco più di vent'anni e io avevo sprecato i quattro precedenti con la cocaina. Non aver passato tutto quel tempo con mio fratello è il rimpianto più grande che ho. Per questo, Shannon, ti ho chiesto di Jared. Come sarebbe potuta essere la mia vita se avessi fondato il gruppo con Trent? Come si sarebbe potuto evolvere il nostro rapporto? Quanto avrei potuto fare per lui in cambio dell'aiuto che mi ha dato?”

Sento le lacrime fare capolino da dietro le palpebre chiuse. Devo respirare a fondo e ricacciarle giù. Non voglio piangere ancora, sarebbe come darla vinta alla droga. Ho dei rimpianti, sì, ma adesso sono un uomo migliore grazie a quello che Trent e Caroline hanno fatto per me, e per loro devo sorridere, devo dimostrare di aver sconfitto i miei demoni. È quello che vorrebbe lui ed è ciò che ogni sera mi sussurra lei. Dio quanto la amo.

“Come saprai, anche la nostra famiglia ha avuto dei problemi in passato e ti posso assicurare che Jared è il miglior fratello che avessi mai potuto desiderare. A volte siamo stati complici nelle cazzate, ma spesso ero io a far casini. In quei momenti Jay prendeva le mie difese quando nostra madre o gli amici mi davano addosso, ma poi andava giù di cazziatoni quando rimanevamo da soli in camera. È stato lui il fratello maggiore, molto più di quanto lo sia stato io fino ad oggi.”

Guardo Jared che sorride quasi imbarazzato, ad occhi bassi, mentre tenta di strappare via una pellicina dall'indice della mano sinistra.

“Lavorare con qualcuno della famiglia poi è stimolante. Nessuno mi conosce meglio di Jay, nessuno sa come spronarmi meglio di lui. Si diventa un modello l'uno per l'altro. Guardandoci a vicenda diamo il meglio di noi stessi, non vogliamo essere una delusione anche se poi sarebbe impossibile perchè non esistono giudizi tra di noi! Siamo cresciuti insieme a livello umano e a livello lavorativo e non ringrazierò mai abbastanza Dio, l'Universo, il Karma o quello che è, per questo! E se devo dirla tutta...probabilmente lui è l'unica persona con cui vorrei passare il resto della mia vita.”

Sto per ridere a quella che penso sia una battuta ma Shannon si gira a guardare Jared e capisco che è serio. Il legame che c'è tra loro è qualcosa di indescrivibile. Si amano come solo due fratelli che si sono spalleggiati per l'intera vita sanno fare.

Penso di nuovo a Trent e stavolta una lacrima non riesco a trattenerla, la lascio scorrere solitaria tra i peli ispidi della barba.

“Poi, visto che siamo in vena di confessioni, voglio dire a Jared che sono orgoglioso di lui. Penso lo sappia ma non gliel'ho mai detto esplicitamente. I Thirty seconds to Mars esistono grazie a lui. Tutti ci abbiamo messo del nostro ma senza la sua passione e la sua testaccia dura non saremmo arrivati dove siamo ora.” Si rivolge direttamente al fratello. “Grazie Jay, davvero. Sei brillante, creativo, dannatamente intelligente e furbo. Se penso a quello che sei riuscito a fare...porca troia hai tutte le ragioni per fare la divah!!”

Il momento fluff è ufficialmente terminato e tutti scoppiamo a ridere.

“Un'ultima cosa...” mi dice. “Non pensare che sia sempre tutto rose e fiori tra di noi! Proprio perchè ci conosciamo bene, a volte i nostri difetti ci sembrano insormontabili, anche se non è così. Io sono molto disordinato e caotico, ovvero l'opposto di Jared che è sempre mr. Perfezione! La sua puntigliosità una volta mi fece andare su tutte le furie, non ricordo il motivo preciso, ma ricordo esattamente che mi incazzai come una bestia e litigammo per ore come due furie. Alla fine tentai addirittura di tirargli una sedia!”

“Per fortuna intervenni io! O quella sera avremmo rischiato la fine dei Mars!” finì di raccontare Tomo.

“Che storia! Questa davvero non è mai uscita dalla Mars House o avrebbe fatto il giro del mondo attraverso twitter in meno di dieci secondi!” dico io in un misto di stupore e divertimento.

Faccio un sorso dalla bibita ghiacciata che ho in mano, cercando di assimilare tutto quello che i ragazzi mi stanno confessando. Poi Jared attira la mia attenzione schiarendosi la gola.

“Insomma...credo che ora tocchi a me, no?” mi domanda con tutta calma.

Continua a fissarmi e io non ho una domanda pronta per lui, per il grande Jared Leto, cantante, attore, regista, chitarrista, fratello, amico. Cosa posso chiedere ad un uomo che non sta mai fermo, che ha sempre mille idee, che nelle interviste riesce sempre a cavarsela prendendo per il culo i giornalisti, che riesce a tenere per sè tutta la sua vita?

Perchè è così chiuso e schivo?

“Di cosa hai paura Jared?”

Un guizzo nei suoi occhi mi fa intuire che sta per fregarmi come ha fatto Shannon quindi aggiungo: “Paura vera, nel profondo. Gli squali non vale come risposta!”

Eccolo! Ora sì che il suo cervello lavora. Ma comunque non c'è la reazione che mi sarei aspettato. I suoi due compagni si sono innervositi, quasi spaventati. Lui no, nonostante la domanda, lui rimane calmo. Si prende qualche secondo per scrutarmi ancora, per calibrare le parole.

“Se ti dicessi che ho paura di tutto?”

Non stacca il suo sguardo dal mio.

“Ti ricorderei che dovresti dirmi solo la verità.”

Lo sostengo ancora, lo sguardo.

“Ho paura di tutto.”

“Dovresti dirmi solo la verità.”

“Perchè pensi che stia mentendo?”

“Perchè nella tua vita hai fatto talmente tante cose e raggiunto talmente tanti obiettivi che non puoi aver paura di tutto. E poi, tutto cosa?”

“Vedi? Questo è il problema. La gente pensa sempre che se sei in grado di fare un mucchio di cose allora sei superman e niente e nessuno possa toccarti. Non è così. Sono nato e in me c'era del potenziale che sono riuscito a sviluppare, a coltivare ma pensi che non mi abbia fatto paura buttarmi nel mondo del cinema? O nella musica? Il fallimento è sempre dietro l'angolo e tutto quello che ho avuto la forza di costruire e mandare avanti potrebbe collassare da un momento all'altro e allora cosa mi rimarrebbe? Pensi forse che la vita da nomade sia stata uno spasso? Non riuscivo a fare amicizia con nessuno, ogni volta venivo sbattuto di qua e di là senza possibilità di una vita come quella degli altri. Pensi che non fossi un ragazzino terrorizzato e complessato? Ma è stato grazie alle mie paure e alle mie insicurezza che tutto è nato. C'è sempre qualcosa che riesce a darti una piccola spinta, che ti dà quel pizzico di coraggio per affrontare una paura alla volta e superarla.”

Trasuda sincerità da ogni poro.

“Ai casting avevo sempre paura di non essere all'altezza, di essere scartato e di non arrivare da nessuna parte; la prima volta dietro una macchina da presa ero terrorizzato all'idea di essere considerato una schiappa; prima di salire per la prima volta su un palco ho vomitato per un quarto d'ora. E non credere che poi queste sensazioni passino. Restano sempre con te, solo più attutite. L'importante è non farsi sommergere, se non reagisci è la fine.”

Jared Leto l'uomo.

“Sai, il fatto di essermi cimentato in tante attività diverse è frutto non solo della passione per ogni forma artistica ma anche del timore che prima o poi qualcosa svanirà. Se avessi continuato solo con il cinema ad un certo punto si sarebbero stancati di me, come fanno con la maggior parte degli attori e a quel punto? Lo stesso vale per la musica, per la regia, per la fotografia. Se rimanessi senza fare niente probabilmente finirei per suicidarmi. La morte forse è l'unica cosa che non mi intimorisce. Sappiamo tutti che prima o poi ce ne andremo e arrivati a quel punto cosa importa? Semplicemente sarai svanito e non sentirai più niente, non ti dovrai curare più di nulla. Quello che mi preoccupa di più è una vita sempre uguale, senza stimoli. Una vita fermo in un solo posto a ripetere le stesse azioni alla stessa ora tutti i giorni. Sia chiaro che non sto esprimendo giudizi. È solo questione di abitudine, e io non sono abituato alla routine.”

“Ma la paura è riuscita a sommergere qualcosa...o sbaglio?”

“A cosa ti riferisci?”

“Dicono tutti che, dopo Cameron, hai preferito darti al sesso piuttosto che impegnarti in un'altra relazione per paura di rimanere di nuovo col cuore spezzato.”

“Ci credi?”

“Non ne sono sicuro.”

“Ti facevo più intelligente, Johnny, lo sai?”

Per fortuna è tornato a mostrare i suoi perfetti denti bianchi, la tensione aveva cominciato a farsi sentire.

“Tutti, almeno una volta nella vita, finiamo per avere il cuore spezzato e non sempre smettere di cercare l'amore è una reazione a questa rottura. La fine della storia con Cameron è stata dolorosa, non posso negarlo, ma avevo già capito che restare accanto alla stessa persona per il resto della vita è un impegno troppo grande. Non ne sono capace, non è nella mia natura. Sarebbe come vivere per sempre nello stesso posto. Non sono io. Non cerco l'amore perchè non sarei più libero di vivere come faccio ora, dovrei ridurre i miei impegni e incastrarli con quelli dell'altra persona e so di non esserne capace. Le storie non durerebbero. Non lo fanno mai.”

Modo un po' triste e malinconico per concludere la conversazione, ma sono contento di aver avuto la possibilità di scoprire qualcosa in più della loro vita, del loro carattere. Sono convinto che la sincerità, riguardo il proprio vissuto, sia un modo di donare parte di te agli altri; fa capire cosa ti porti sulle spalle e nel cuore. È un buon modo per urlare al mondo con voce silenziosa chi sei.

Credo sarà impossibile dimenticare questa serata. Si sono intrecciati ricordi e parole, lacrime e sorrisi, le vite di quattro persone diverse e in fondo simili.

“Spero che possiate essere felici.” dico sull'uscio, con la giacca in mano e un grazie scritto in fronte a caratteri cubitali.

Mi stringono a turno la mano. Mi salutano e mi fanno gli auguri.

Chiedo a Tomo un recapito. Sia mai che l'anno prossimo sono liberi e vengano davvero al mio matrimonio!

“È stato un piacere passare la serata in vostra compagnia. Siete in gamba. Magari divento un echelon!”

Eccola qui, l'ultima risata della serata. Grazie.


“SHANNON!!” urlo circa dieci secondi dopo la chiusura della porta.

Il batterista si affaccia e io gli corro incontro.

“Cazzo, quasi mi dimenticavo! Questo è il numero della mia migliore amica. Prova a sentirla...magari ti innamori di nuovo!”

Prende il biglietto, mi fa l'occhiolino e scompare di nuovo dietro la porta.

Appena in tempo. O Amanda questa volta mi avrebbe ammazzato!

   
 
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