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Autore: Leslie_burke    07/10/2011    3 recensioni
In questa ff ho immaginato che Pervinca si sia innamorata di uno degli alleati del Nemico... Chissà se allora la sua fedeltà al villaggio della quercia fatata sarebbe stata così certa!
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 Capitolo a raiting un più alto dei precedenti, siete avvertiti! Comunque niente di esplicito ;-)

Shirley rimase ancora un po' a guardare i fiocchi di neve scendere dal cielo. Era confusa, non riusciva a spiegarsi come potesse la scena appena vista suscitare in lei sollievo e confusione allo stesso tempo. La prima emozione era facile da spiegare: scoprire che Vì li aveva traditi e ingannati tutti era un shock... l'aveva sempre considerata come una ragazza forte, in grado di decidere con giustizia le scelte più corrette da prendere, ma a quanto pare si era sbagliata. Però... quel ragazzo. L'istante in cui aveva visto il suo viso era successo qualcosa. Il suo cuore aveva accelerato di battiti, di gioia. No, non era stato qualcosa del tipo: "quant'è bello!" "quant'è figo!", insomma, un colpo di fulmine. No, era stato qualcosa di molto più strano, una sorta di deja-vu che l'aveva lasciata senza fiato. L'ho già visto. Ne sono sicurissima. Ma questo è ridicolo! Corrugò gli occhi, decidendo di rimandare le questioni personali per il momento, anche perché, riflettendoci, forse si era lasciata trascinare dagli eventi: come poteva conoscere il Terribile 21? Così aveva chiamato il giovane dai capelli scuri. Ma il nemico giurato della valle non era umano... o forse sì?

♦♦♦

Vì e il Terribile 21 volavano nella notte, sicuri come due falchi dell'oscurità, le dita intrecciate le une alle altre. La ragazza aveva un sorriso sulle labbra, guardando distrattamente il paesaggio scorrere sotto di loro. Sorpassarono la rocca e... se lui non l'avesse abbracciata, si sarebbe sicuramente schiantata a terra.
Centinaia, forse migliaia di tende erano disposte sul terreno: ancor più soldati erano impegnati nelle più svariate attività. Per loro, la notte era il periodo di veglio, il fastidioso giorno quello del riposo.
« C-Claude, come diavolo hai fatto?! Sono ancora più dell'altra volta! » esclamò stupefatta, ritrovando l'equilibrio e staccando, con un filo di dispiacere, il viso dalla maglia di lui.
L'altro sorrise, allentando appena la presa dai fianchi della compagna.
« Devi abituarti a chiamarmi col mio nome... Terribile 21, che cavolata! » protestò lui, notato il balbettio, che sicuramente era però anche da attribuire alla sorpresa.
« Beh... allora fammici abituare e non scomparire per mesi! » ribatté Pervinca, orgogliosa quanto lui. Scoprire che dietro un nome tanto inquietante si nascondeva un uomo altrettanto affascinante era stata una vera sorpresa. Decisamente piacevole, tra l'altro.
« Comunque, quello è il nostro esercito. La maggior parte sono umani, ma ho chiamato a me anche altre razze. Quelli là che se li guardi troppo a lungo scompaiono sono fantasmi, per esempio. Non mi piacciono, detesto non poterli controllare. »
Per un attimo rimasero così, complici sotto la luna. Solo in quell'attimo di pace la ragazza si rese che ciò che aveva di fronte a sé era dannatamente vero. Le armi, le gabbie, gli sguardi pieno d'odio che avrebbero sterminato il suo villaggio. Perché? Perché non riesco a provare paura, o rimorso o qualcosa del genere di fronte a questo preludio di battaglia?! Mi ha stregata, è l'unica spiegazione che regga. L'idea che presto sarò una sovrana - una sovrana! - non fa che riempirmi di eccitazione! E se pensò al mio re... Scosse la testa. Dal momento che adesso si sentiva così bene, perché cercare di deprimersi da sola? Si sentì tirare verso il basso, e toccarono dolcemente il suolo, davanti alla tenda più grande. Tenne alta la testa mentre i soldati si inchinavano al loro passaggio.
« Bentornata, mia Lady. » salutò un uomo dai capelli castani. « Sua altezza, potrei parlarle un momen... »
« No. E non ti azzardare a disturbarmi per le prossime 3 ore. Ah, già che ci sei, controlla che nessun altro lo faccia. » ordinò l'altro col tono sicuro di chi è abituato al comando.
La giovane strega del buio sentì il proprio cuore accelerare di battiti, mentre il fidanzato la prendeva in braccio proprio come un vero principe e la portava dentro. Poggiò delicatamente le proprie labbra contro quelle di lei, e lasciò che la lingua seguisse i propri desideri. Lei sentì un brivido lungo la schiena, come ogni volta che i loro respiri si fondevano in uno solo. Poi, le braccia muscolose che l'abbracciavano mollarono la presa. Pervinca spalancò gli occhi, sorpresa, ma prima ancora di potersi spaventare atterrò sul morbido. Poteva vedere il riflesso del proprio volto affannato negli occhi di Claude. Sospirò, e allungò una mano verso di lui, che ridendo si mise seduto sopra il bacino della ragazza. Cos... cosa sta facendo?! Non vorrà mica... la fanciulla si accorse per la prima volta da quando aveva varcato l'ingresso di quella dimora che quello al centro, quello dove loro erano adesso, altri non era che un letto matrimoniale. Con due cuscini. Due comodini ai lati. Niente luci ovviamente. No. Lo amo, ma ancora non sono pronta! Ho "solo" diciotto anni!  si disse, in preda al panico, ma cercando di non darglielo a vedere. Sentì la sua voce sussurrarle un  « ti amo » nell'orecchio sinistro, e un morso scherzoso sul padiglione subito dopo. Una mano, quasi fosse lì per caso, cominciò a giocherellare con i bottoni del primo maglione. Era vestita a strati, come al solito. D'improvviso, si ricordò di quando lo aveva scelto, insieme a Babù. Fuori splendeva il sole, e in negozio si moriva di caldo; forse era per quello che non riusciva trovare nulla che le piacesse... poi, la povera commessa, esausta, le aveva mostrato anche il modello più vecchio possedeva in negozio. Poco dopo, le gemelle stringevano un pacchettino, ridendo a crepapelle. Grisam le aveva viste, e aveva insistito per sapere cosa contenesse la busta, e lei, per scherzo, non glielo aveva mostrato, facendo la misteriosa.
« Claude... no... » si meravigliò del tono della voce: sembrava quasi una preghiera. Quegli occhi scuri che la dominavano diventarono ancora più neri, mentre un silenzio pesante calava su di loro.
« Vì... ti spiace dirmi qual'è il problema?! »
« Nessuno... cioè... voglio farlo quando mi sentirò pronta. »
« E quando pensi che accadrà? »
No, il dialogo non stava andando bene, decisamente. E non sembrava deciso ad alzarsi o spostare la mano. Anzi, le mise quella ancora libera sul ginocchio.
« Dai, dimmi, quante volte sei andata a letto con Grisam? »
Rimase sorpresa dal fatto che si ricordasse quel nome. Voleva dire che ci teneva davvero così tanto a lei? O forse era solo abituato a ricordare i nomi? Sentì i propri occhi diventare lucidi.
« Mai! Non mi ha mai chiesto di... » si bloccò... non riusciva ad andare avanti.
« Capisco... è passato direttamente hai fatti, eh? Allora voglio farlo anch'io! »
Pervinca cercò di concentrarsi sui rumori che provenivano dall'esterno, sebbene sembrassero lontanissimi, perché quelli più vicini facevano male. Quella risata, così diversa da prima. Spietata. Ma se il signorino si aspettava di avere campo libero, si sbagliava di grosso. Il suono inconfondibile di uno schiaffo risuonò nella tenda. Lui si alzò, lentamente, portandosi una mano sulla guancia. Poi sorrise.
« Non mi deludi mai, amore mio. »
 Quelle parole così dolci. Quel tono allo stesso tempo tenero e sensuale. La principessa sentiva il proprio cuore sciogliersi lentamente, e questo la confuse ancora di più. Non importava la ferisse, cosa le facesse, bastava una semplice frase per cancellare tutto.
« Dai, mi giro mentre ti cambi, e prometto che non ti sfiorerò neppure con un dito. » sospirò accondiscende il Terribile 21 dando le spalle al letto.
Lei non disse nulla, rendendosi conto solo in quel momento di una cosa essenziale. O meglio, molte cose essenziali.
« Ehm... » cominciò incerta, sicura di essere rossa.
« Che c'è? Non ti fidi di me? » adesso il suo tono di voce cominciava ad essere arrabbiato.
« No! Cioè si! Voglio dire... come lo portavo qua il guardaroba?! » spiegò d'un fiato.
L'altro si mise a ridere così forte che fu costretto a sedersi di nuovo, tenendosi la pancia con le mani.
« Oh, è troppo! Non hai portato assolutamente nulla! Beh, allora... dormi nuda. Per me va benone! » esclamò, asciugandosi gli occhi con la macchina. Si chinò e la baciò dolcemente.
« Uff! Purtroppo, ho ancora i vestiti tessuti dai sarti durante la tua scorsa visita. »
Si cambiarono in silenzio, e, quando il ragazzo si mise sotto le coperte e l'abbracciò, lei non poté fare a meno di poggiare la testa contro il suo petto... era così comodo! Mentre sentiva i suoi capelli venire accarezzati cadde nel mondo dei sogni.

♦♦♦


Claude! Non si fanno queste cose a fanciulle più o meno innocenti! Questo capitolo non ha portato molto avanti le vicende, ma il prossimo vi prometto che sarà pieno di colpi di scena! Inoltre Shirley e Babù avranno un ruolo molto importante... ho già cominciato a scriverlo, quindi dovrei postarlo al massimo in una settimana!
Un grazie di cuore a tutti quelli che stanno commentando questa ff, spero che continuerete a seguirla! Vi voglio bene ragazzi *_* Mi dispiace davvero molto, credetemi, ma ho deciso di chiudere questo account di eff, finchè non riuscirò a scrivere in maniera seria, senza fare false promesse... un grazie ancora a tutti coloro che hanno seguito i miei progetti! Leslie
  
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