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Autore: alenefos    08/10/2011    2 recensioni
Seguito di "L'unica che abbia mai amato". Tony e Pepper si ritrovano ad affrontare una nuova esperienza, quella di rivelarsi al mondo. Ma i cattivi sono sempre in agguato e Tony dovrà tornare a combattere e non solo per se stesso!nRomanticismo, azione, nuovi nemici, vecchi amici e...un'avventura tutta nuova! + DISEGNI!!! XD
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa è la mia seconda Fanfiction, spero di fare meglio della prima! La storia che leggerete è infatti il seguito della mia prima fan fiction “L’unica che abbia mai amato”.
Spero vi piaccia, e spero di ricevere commenti e consigli per migliorarmi.
Un bacio a tutti!
 
 
CAPITOLO 1:  “Solo io e te”


Rimasti nuovamente soli in cima al grattacielo, Tony e Pepper restarono con le mani strette l’uno in quelle dell’altra, fissandole senza avere gran coraggio nel tornare a guardarsi negli occhi.
<< Forse…>> iniziò lui << Dovrei riportarla a casa, signorina Potts >>.
Pepper allora alzò lo sguardo.
<< Cosa? Non posso andare a casa sapendo che lei è conciato così! >> protestò lei.
<< Non sono così a pezzi! E’ solo la mia armatura che ha bisogno di una lucidatina! >> scherzò Tony.
Pepper gli toccò appena il sopracciglio sinistro.
<< Ahi! Ma che fa! Mi fa male! Non tocchi! >> disse scostandosi e coprendosi l’occhio.
<< Ecco! Visto?! Deve medicare queste ferite! Non può lasciarle così! Dobbiamo tornare subito al laboratorio, ci penserò io e… >>
<< Perché non mi dice chiaramente che vuole venire via con me, Pepper? >> disse riprendendo un po’ del suo solito atteggiamento altezzoso e da grande seduttore.
<< Io...mah…dico solo che potrei darle una mano a medicare queste ferite! Se la lasciassi andare via da solo lei si infilerebbe sotto la doccia e poi se ne andrebbe a letto senza pensare minimamente a disinfettare tutti questi tagli! >> si giustificò lei.
<< C’è Jarvis che può aiutarmi! >> concluse lui in tono angelico.
Pepper aprì la bocca per dire qualcosa ma subito la serrò nuovamente.
Tony storse il muso rendendosi conto di averla probabilmente delusa. Con tutte le probabilità lei stava pensando che Stark stesse cercando di scappare da quella imbarazzante situazione.
<< Voglio dire… >> cercò di rimediare << Jarvis potrebbe darmi tutti i migliori consigli ma…in effetti io non ho molta pazienza e avrei sinceramente bisogno di qualcuno che mi dia una mano ma…non so, magari lei ha impegni e si è offerta di aiutarmi solo perché si sente in dovere di farlo perché non ho accettato le sue dimissioni…forse ha altri programm…>>
Pepper gli mise una mano sulla bocca fermando quel fiume di parole in caduta libera.
<< Il mio solo impegno, signor Stark, è assisterla nel lavoro! E…per quanto mi concede, nelle sue missioni e…in tutto quello in cui posso esserle utile. Ora credo sia meglio andare perché, forse non se n’è accorto, ma continua a sanguinare e se sviene qui, non credo di essere in grado di sollevarla di peso per portarla a casa! >>
<< Ehm…giusto! >> disse Tony. Raccolse l’elmo e cercò di rimetterselo anche se era parecchio malconcio. Prese Pepper tra le braccia e volò diretto verso casa.

***

<< Ma insomma! Faccia piano! >> si lamentò.
<< Lei è come un bambino, non le sto facendo nulla! >>
<< Brucia! >>
<< Non è così forte, resista! >>
<< Per lei è facile, la faccia è la mia! >>
<< Lei è Iron Man! Resista e non si lamenti! >> lo zittì Pepper.
<< Signore, devo avvisarla che, secondo i miei calcoli, lei ha bisogno di almeno un giorno di riposo privo da impegni che la portino fuori di casa se vuole ristabilirsi e placare le incongruenze che il nuovo reattore dimostra con il suo corpo! Non abbiamo eseguito tutti i test e dovremmo essere cauti! >> intervenne Jarvis.
<< Non ti ci mettere anche tu! >> rispose Stark mentre Pepper gli tamponava il sopracciglio restando in piedi davanti a lui.
<< Le annullo tutti gli impegni di domani? >> disse ancora la voce metallica a Tony che era a braccia conserte e seduto sulla sedia della scrivania.
<< No! >> rispose lui.
<< Si! >> disse Pepper con fermezza << Jarvis, annulla qualunque appuntamento o impegno di domani>>.
<< Jarvis, fai la stessa cosa con l’agenda della signorina Potts >> intervenne Tony.
<< Mah….! Non posso prendermi un giorno di libertà, ci sono mille cose da fare! >>
<< Se resto qui io…lei resta con me! >>.
Il suo sguardo era serio, ma non arrabbiato. Era dolce e sembrava quasi incerto.
<< Tony…io non posso restare qui… >>
<< Qualcuno l’aspetta a casa? >> chiese sospettoso.
<< No! No! >> si affrettò a dire Pepper << Non posso stare qui perché…domani ci sarà sicuramente la folla di giornalisti e se mi trovano qui penseranno… >>
<< Che lei è la mia segretaria e che è normalissimo che possa restare qui! >> rispose lui con are tranquillo.
<< No, Tony! Non è così! Io non sono una di quelle donne! >>
<< Quali donne? >>
<< Una delle sue! >>
<< Io non ho donne, Pepper! >>
<< Non sono una di quelle che entrano ed escono dal suo letto! >> gli urlò Pepper arrabbiata << Non lo sono e non lo sarò! >>
<< Lei non lo è affatto! >> cercò di fermarla lui alzandosi dalla sedia.
<< Io non permetterò a quei tizi di scrivere che lei ha passato una notte con me! Non se ne parla assolutamente Tony! Se ha un po’ di rispetto per me non lo permetta! >> continuò puntandogli un dito contro.
<< Ma può almeno permettermi di fargli scrivere che ho passato la notte a casa mia con la mia compagna?! >> rispose lui afferrandole con delicatezza il polso e spostandoselo dalla faccia.
Pepper si blocco a bocca aperta, incredula delle parole appena sentite.
<< Mah…Tony…cosa…? >> balbettò lei confusa.
<< Pepper, ti prego…>> anche Tony non sapeva cosa dire. Non era bravo ad esprimere a parole i suoi sentimenti. Sempre tenendole il polso, la attirò a se fino a cingerle la vita e portare i loro visi vicinissimi.
<< Pepper…vuoi…vuoi restare con me…e non solo per questa notte? >>
Pepper lo fissava allibita e imbambolata stretta nel suo abbraccio.
<< Vorrei che tu diventassi davvero la mia…ecco… >> trovare le parole adatte non era facile << Diventa la mia…diventa…mia e basta. Diventa mia… >>
<< E tu >> disse lei seria << Sarai mai…mio? >> chiese quasi spaventata.
<< Credo di esserlo da così tanto tempo che ormai ne ho perso il conto. Voglio…vorrei solo te, Pepper, tu sei l’unica di cui io sia innamorato.>>
Gli occhi di Pepper divennero lucidi ed una lacrima spuntò timida sulla sua guancia. Tony baciò quella lacrima bagnandosi le labbra, per poi toccare quelle di lei che tremavano.
Ancora un bacio, ancora un’emozione nuova per il suo cuore. Era una tacita conferma, un consenso…ma lui voleva sentirlo dalla sua voce, era fatto così.
<< Pepper, vuoi essere la mia metà…o fidanzata, o compagna…usa qualunque termine tu voglia, ma dimmi che sarai mia e che potrò stringerti così…magari per sempre >>.
Pepper gli accarezzò la guancia << Lo voglio, Tony…sono innamorata di te da così tanto che non credevo più che si potesse realizzare questo giorno…e tu…quindi, sarai mio? >> chiese con negli occhi una speranza devota alla parola Amore.
<< Io sono tuo >> sussurrò lui.
<< Io sono tua >> rispose lei.
Un bacio li trascinò nel calore spontaneo che si sente nel corpo quando si è al massimo della felicità. Le carezze, le braccia che stringevano, le mani che si cercavano, fecero il resto. Senza accorgersene troppo, si trascinarono dolcemente a terra. Ferrovecchio, il robottino che gironzolava per il laboratorio, estrasse da un armadietto delle coperte ed un cuscino ancora imballati e lasciati lì da Tony in caso di “nottata al lavoro” in laboratorio e mai serviti.
Il robot li scartò rompendo in malo modo il celophan che li conteneva e li adagiò a terra per poi allontanarsi mentre Tony li afferrava facendoci adagiare sopra Pepper.

*

Il mattino dopo, quando Pepper aprì gli occhi, vide il viso dell’uomo che amava, ancora addormentato, serafico. Non aveva idea di che ore fossero, non le importava affatto. Erano a terra, avvolti dalle coperte e dividevano lo stesso unico cuscino. Si erano addormentati abbracciati, insieme, dopo la più bella notte che entrambi avessero mai avuto. Pepper prese ad accarezzare il viso di Tony con delicatezza, per non svegliarlo. Lo fissò a lungo tra le carezze, come se cercasse di auto convincersi che non era un sogno, e solo toccandolo riusciva a confermarlo a se stessa.
<< Preparo la colazione, Signorina Potts? >> intervenne improvvisamente Jarvis facendola spaventare.
<< Shhh! >> fece Pepper << Jarvis, abbassa la voce! >>
<< Chiedo scusa signorina! Ma dato che eravate svegli entrambi credevo di poter parlare liberamente. >>
<< Ma Tony dorme! >> sussurrò lei.
<< No… >> sussurrò in risposta Tony, ancora ad occhi chiusi!
<< Mah… >> si stupì lei.
Tony la guardò, finalmente, con un sorriso << E’ da un po’ che sono sveglio! >>
<< E perché facevi finta di dormire? Mi stavi prendendo in giro… >>
<< No, mi stavo solo godendo le tue carezze. Ho pensato che se ti fossi accorta che ero sveglio non me le avresti fatte più. >>
<< Ma che dici… >> disse lei con un dolcissimo sorriso che le si era illuminato sul volto alle parole dell’uomo.
<< Sicuro! >> disse lui serio << Mi saresti saltata addosso non resistendo al mio fascino calamitico! >>
Il sorriso di Pepper mutò in una smorfia di disapprovazione, ma era tipico di lui scherzare nei momenti più assurdi. Lei lo amava anche sotto quell’aspetto. Tony riusciva sempre a farla ridere e da quando era diventato Iron Man, era cresciuto, maturato…e questo lo rendeva ancora più speciale agli occhi di lei.
<< Sciocco! >> disse cercando di non dare molto peso all’ultima provocazione << Ti preparo la colazione? >>
<< No, ci penso io! >>
<< Tu? >>
<< Che ne dici di un’omelette?! >>
<< A colazione? Ma poi…possibile che tu sappia cucinare solo quella? >>
<< Su Youtube era l’unica cosa semplice tra i piatti mostrati nei video! >>
<< Per i fornelli ci penso io! >> concluse Pepper in tono convincente.
<< E va bene… >> si arrese lui << …ma stasera faccio l’omelette! >> sorrise.
Pepper scoppiò a ridere abbracciandolo. Alla fine, questo round lo aveva vinto lui.


 
  
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