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Autore: Sciarpata di verde    09/10/2011    3 recensioni
- Ok, allora dimmi cosa trovi di negativo in Edoardo Varchi! – fece con tono di sfida.
Sta volta aveva ragione, non potevo trovare niente che non mi piacesse in lui [...] - Lui è il mio tipo, ma io non sono il suo. È come dire che una ragazza qualunque, un’adolescente che ama alla follia Orlando Bloom decidesse tutto d’un tratto di corteggiarlo e di provarci. Ma è una cosa inutile, perché lui ha altri standard di cui lei non fa minimamente parte! -
Piccola one-shot dedicata all'amore. Spero di trovare belle recensioni! ^^
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Say Love'
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Camminavo tranquilla per i corridoi dell’agenzia. E come al solito ero tormentata dalla mia migliore amica, convinta che a me servisse per forza un fidanzato.

- Ma chi te l’ha detto?! Io non lo voglio! A me non serve! Mi lasci lavorare? – risposi seccata.

- Ti assicuro che se ti trovassi un ragazzo, prenderesti molti meno caffè e non saresti sempre così nervosa! Faresti sempre zichete zachete, e di conseguenza saresti più allegra ogni mattina! – insisteva lei, che si era appena fidanzata…

- Già sono abbastanza allegra così come sono! Se oggi sono nervosa, non è certo colpa del “non avere un ragazzo”, è quel cretino del direttore che mi ha dato lavori extra non retribuiti e onestamente avevo altri impegni per la serata piuttosto che rimanere in agenzia a catalogare fumetti! Che neanche vendiamo!! Bah, io non capisco con che criterio ordina le cose quell’essere… - guardavo carte su carte senza leggere veramente.

- Si, crede di avere il potere assoluto… eppure è così giovane… e anche carino! – lasciò passare una piccola pausa – Non è che vorresti provarci con lui? –

- Claudia! Ma sei impazzita?! – sputacchiai il caffè che stavo sorseggiando.

- Che c’è?! Non ho detto niente di male! È bello per essere uno della … sua età! –

La guardai sbalordita:- Clà, tu sei arrapata! Non fai altro che pensare a quello! Ma la gente non è sempre così! E di certo non voglio farmi il capo! – tornai a bere il caffè lungo.

- Ok, scusami… -

Passò un minuto di silenzio, mentre lei cercava di aprire con la chiave la porta del nostro ufficio.

Quando si spalancò, ci sedemmo immediatamente ai nostri rispettivi computer accendendoli.

Passò il signor Esposito davanti alla porta.

- E che mi dici di Carlo Esposito? Non è un bell’uomo? –

- Si, ma che faccia egocentrica! È bello, si, non lo nego, ma ha proprio una faccia di schiaffi! Ha il proprio ego stampato in faccia. Ed è presuntuoso. – spiegai.

- Va bene, allora che mi dici di Francesco Garigliano? – capii che mi voleva elencare tutti quelli che conoscevamo o che comunque facevano parte dell’agenzia.

- Troppo pompato… -

- In che senso? – sempre a pensare a male questa!

- Passa più tempo in palestra a farsi dei muscoloni giganteschi piuttosto che parlare con gente normale! E onestamente ha non solo l’aspetto da cafone, ma anche lo sguardo stupido! Quindi, evitiamo i palestrati, cortesemente… - da questo discorso si potrebbe dire che sono proprio un tipo complicato. Ma la verità è che non lo sono, non lo sono affatto. Anzi, passo la vita ad innamorarmi di gente che non mi considererà mai solo come donna, figuriamoci come fidanzata! Ma certe persone, perdonatemi, ma io non riesco nemmeno a guardarle, pensate poi al baciarle!

- Effettivamente mi è sembrato che avesse un po’ il cervello bacato, eh? –

- Te ne sei accorta! Incredibile! Alleluia! – mi finsi emozionata.

- Ok, allora dimmi cosa trovi di negativo in Edoardo Varchi! – fece con tono di sfida.

Sta volta aveva ragione, non potevo trovare niente che non mi piacesse in lui: era magro al punto giusto, alto, col sorriso dolce e gli occhi verdi magnetici e profondi, i folti capelli neri corvino, lo sguardo intelligente, l’atteggiamento elegante e beneducato, la camminata leggera, di carattere umile, non si è mai vantato della sua bravura nel disegno, o del suo talento per la musica con l’orecchio adatto e le mani affusolate giuste per suonare pianoforte e qualunque altro strumento, per non parlare dei bellissimi libri che ha scritto e che hanno avuto così tanto successo pur essendo così giovane, un po’ testardo e viziato, ma lo fa sembrare solo più nobile di quanto già il suo modo di fare non  lo rendesse, comprensivo, gentile, quel sottile velo di mistero che lo avvolge lo rende solo più interessante, quando a molta gente, per me la rende solo più introverso e fastidiosa, incredibilmente attraente con quei suoi occhialini da intellettuale, la delicatezza che usa quando cucina qualche prelibatezza appena scoperta che l’ha appassionato o quando recita a teatro nella sua piccola compagnia di attori di un altrettanto minuscolo teatro, la passione che esprime quando dipinge quei quadri stupendi pieni di sentimento e che lui appende in casa, senza mostrarli a nessuno tranne che a qualche caro amico, la malizia con cui guarda una bella ragazza e col quale probabilmente vorrà passare la notta... ragazza che non sono mai stata io. E che non sarò mai.

- Hai ragione… -

- Davvero? – rispose lei sorpresa distraendosi dallo schermo.

- Si, lo ammetto. Lui è davvero il mio tipo. Sogno tutti i giorni un uomo del genere al mio fianco, capace di mantenere la famiglia anche da solo, che mi aiuti a rialzarmi quando cado… ma le persone così non guardano le donne banali come me… lui è il mio tipo, ma io non sono il suo. È come dire che una ragazza qualunque, un’adolescente che ama alla follia Orlando Bloom decidesse tutto d’un tratto di corteggiarlo e di provarci. Ma è una cosa inutile, perché lui ha altri standard di cui lei non fa minimamente parte! E a meno che lei non faccia delle cose inverosimili come diventire un’attrice, lui non la considererà mai. Perché lei non è nessuno, mentre lui è una “celebrità”. Più o meno è lo stesso concetto. –

- Ma, tu non sei un’adolescente qualunque, sei una donna speciale… - la interruppi.

- No, non ho niente di diverso, di particolare a differenza di te, di Luisa, di Mariangela e di chicchessia… non ho un talendo particolare, non sono questa bellezza straordinaria, non sono magra… non ho un carattere unico, non sono ricca… non sono nessuno… non sono il suo tipo… - e senza accorgermene avevo cominciato a piangere.

Capendomi, Claudia mi abbracciò al proprio petto, consolandomi, e intanto mi accarezzava i capelli dolcemente.

 

 

 

 

Angolo autrice:

è un po’ triste questa piccola one-shot, ma mi è venuta in mente all’improvviso mentre scrivevo un’altra fanfiction e dovevo assolutamente scriverla. Rappresenta un po’ il mio punto di visto riguardo all’amore, anche se è un po’ deprimente come cosa. Spero vi sia piaciuta! Aspetto vostre recensioni con ansia!

 

   
 
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