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Autore: malandrina4ever    09/10/2011    37 recensioni
Era passata poco più di una settimana dall’inizio della strana trasformazione di una delle sue migliori studentesse, quando la professoressa McGonagall si domandò se dovesse per caso intervenire.
La ragazza era ormai fisicamente irriconoscibile ed ogni giorno sembrava trovare qualche altro dettaglio da modificare.
Ma solo Potter sapeva perché.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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SOLO POTTER SAPEVA PERCHE' 

 


 

Quel giorno diversi studenti notarono che gli occhi verde smeraldo di Lily Evans avevano cambiato colore. Ed i pochi che le chiesero il motivo di quel castano scuro, non ottennero risposta. Solo Potter sapeva perché.

Il giorno dopo non ci fu studente in tutta Hogwarts a non spalancare la bocca, trovandosi di fronte, al posto della fiammeggiante chioma della Caposcuola Gryffindor, una liscia cascata di capelli di un nero opaco, spento. E indipendentemente da quale fosse l’insistenza con la quale chiesero spiegazioni, nessuno riuscì a scoprirne il motivo. Solo Potter sapeva perché.

Qualcuno storse il naso, quando ebbe modo di vedere il nuovo abbigliamento della Griffyndor. Perché mai indossare una divisa di tanto più larga della precedente, che non lasciasse indovinare nemmeno la forma del corpo della ragazza? Solo Potter sapeva perché.

Mary McDonald, migliore amica della ex rossa, valutò seriamente se puntarle o meno la bacchetta alla gola per farsi dire la verità, quando la vide Trasfigurarsi il naso per renderlo più grande, più storto e decisamente meno gradevole. Ma Evans aveva la bocca cucita. E solo Potter sapeva perché.

Era passata poco più di una settimana dall’inizio della strana trasformazione di una delle sue migliori studentesse, quando la professoressa McGonagall si domandò se dovesse per caso intervenire. La ragazza era ormai fisicamente irriconoscibile ed ogni giorno sembrava trovare qualche altro dettaglio da modificare. Ma solo Potter sapeva perché.  

 

*****

 

James Potter era comodamente sdraiato su uno dei divanetti della Sala Comune e, come ogni sera, ingannava l’attesa giocherellando distrattamente con un Boccino d’Oro. Quando sentì i passi della sua collega Caposcuola scendere con calma le scale dei dormitori femminili, lo acchiappò e so infilò in tasca, per poi alzarsi e salutare con un cenno della testa la ragazza. In perfetto silenzio i due si avviarono verso il buco del ritratto, pronti per iniziare la ronda serale.

James scrutava dettagliatamente la ragazza, in cerca dell’ultima –e a suo avviso raccapricciante- modifica e lei lo lasciava fare. L’orribile paio di occhiali tondi e spessi facevano bella mostra di sé sul viso della Gryffindor già da qualche giorno, così come le sopracciglia più fitte del solito. Dopo qualche minuto di ricerca, il moro aggrottò la fronte, non capendo proprio cosa ci fosse di diverso in lei quella sera. Eppuresapeva che qualcosa doveva esserci.

Lily lanciò un’occhiata di sbieco al ragazzo al suo fianco e, notando il suo disappunto, decise di facilitargli il compito: socchiuse leggermente le labbra, stando ben attenta a non far assomigliare quella smorfia nemmeno lontanamente ad un sorriso –perché diamine, si sarebbe ingoiata un Doxie vivo piuttosto che sorridere a quel montato di Potter!-, scoprendo così i suoi nuovi, enormi, denti davanti.   

“Per Godric, Evans! Sei semplicemente orribile.” esclamò a quel punto James, guardando sconcertato quella che una volta considerava una delle più belle ragazze di tutta Hogwarts.

“Ma davvero? Ed io che pensavo mi donassero.” sbuffò seccata Lily, stringendo i pugni ed aumentando il passo. Era semplicemente assurdo quello che le toccava fare per liberarsi di quell’idiota di Potter. Ma forse quella era la volta buona, forse i dentoni da castoro sarebbero stati il dettaglio decisivo... 

“Ehy, Evans.” sentendosi chiamare, la ragazza si fermò di scatto.

No, ti prego no. Non sta per dirlo, non sta per dirlo, non sta per...

“Vieni ad Hogsmeade con me sabato?”

Eccola. Di nuovo.  

La frase che si sentiva rivolgere quasi ogni giorno dal popolare Cercatore dei Gryffindor era uscita dalle sue labbra ancora una volta.Nemmeno i dentoni erano serviti a qualcosa.

Che altro c’è, Potter?!” sbottò esasperata, voltandosi di scatto verso il ragazzo e guardandolo con quegli occhi che non erano i suoi “Possibile che ancora non basti?”

Era passato quasi un mese da quando si era messa in testa di liberarsi di Potter una volta per tutte. Sapeva che non sarebbe stato facile, lui era testardo a livelli esorbitanti, ma lei non era da meno. Così aveva chiesto al ragazzo cosa esattamente lo spingesse a chiederle di uscire. E lui...bè, lui non lo sapeva. A quel punto, secondo la Gryffindor, sarebbe stato del tutto lecito schiantare ripetutamente James Potter, sino a quando non gli fosse passata la voglia di assillarla senza motivo apparente. Ma lei era una Caposcuola, oltre che una ragazzaragionevole. Quindi aveva semplicemente chiesto a Potter di elencarle tutto ciò che di lei gli risultava piacevole.  

Aveva così scoperto che Potter pensava che il colore dei suoi occhi non fosse ‘proprio così orribile’, e che quello dei suoi capelli ‘non gli ricordava davvero quello di una carota’, e che in fondo le sue lentiggini erano ‘meno insulse di quanto sembrassero’. 
Ed ogni volta che riusciva a strappare qualcosa di bocca a Potter, con un colpo di bacchetta cambiava quello che, parole sue, ‘non era poi così male’.

Ma Potter continuava a chiederle di uscire.

Ogni volta il ragazzo riusciva a trovare qualche altro minuscolo dettaglio di lei che evidentemente bastava ad accendere in lui l’impulso di invitarla ad Hogsmeade.

James si passò una mano tra i capelli, fissandola pensieroso, mentre lei aspettava in silenzio di sapere cos’altro avrebbe dovuto Trasfigurare per poter finalmente essere libera dalla ‘piaga Potter’.

“Allora?” chiese dopo un po’, seccata dall’attesa.

James continuò a fissarla pensieroso, senza risponderle. Solo diversi minuti dopo, fattosi improvvisamente più serio, la mise a parte dei suoi pensieri.

“Allora abbiamo un problema, Evans.”

“Noi due abbiamo tanti problemi, Potter.” La Caposcuola inarcò un sopracciglio, incrociando le braccia al petto “In particolare ti riferisci a...?”

“Al fatto che mia nonna è più attraente di te, in questo momento.” rispose James, prendendo un profondo respiro. “Ma sento ancora il bisogno di farlo.”

Forse Lily Evans avrebbe dovuto capire, vedendo che Potter si era avvicinato a lei di diversi passi, che con ‘sento il bisogno di farlo’ non si riferiva all’invitarla ad uscire.

Ma senza dubbio capì cosa intendeva quando sentì posarsi sulle sue labbra, rese incredibilmente sottili da una Trasfigurazione di diversi giorni prima, quelle di James Potter.

 

*****

 

Il giorno dopo gli studenti di Hogwarts, vedendo la chioma color rosso scuro di Lily Evans far capolino in Sala Grande, pensarono che tutto fosse finalmente tornato alla normalità.

Ma quando la ragazza entrò completamente nella Sala, sottoponendo allo sguardo di tutti la sua mano destra ben stretta in quella di James Potter, Hogwarts dovette ridefinire il proprio concetto di normalità.

 

 

 

Perché certe cose non possono essere cambiate.

E quello che a James Potter piaceva di Lily Evans, non era scritto nemmeno su Trasfigurazione Avanzata come cambiarlo. 

 

 

 

 

 


   
 
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