Fumetti/Cartoni americani > Iron Man
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Autore: Lolindir    09/10/2011    1 recensioni
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Obadiah Stane. Un ricco vecchio rompicoglioni. Era il vice del padre negli anni settanta, quando insieme comandavano l’impero delle armi globale. Avevano ideato le armi per combattere i vietnamiti, per combattere ogni singola guerra o baruffa tra stati o clan o signori della guerra africani. I loro residui sono ben visibili ogni giorno negli ospedali di mezzo mondo. 

 

- A cosa devo l’accoglienza.

- Tira ad indovinare. 

- Sei banale, Stane…

- E tu un genio.

- Modestamente…

 

Tony non era di certo un modesto. Era un delle menti più brillanti del ventunesimo secolo e questa sua mente aveva salvato la sua pelle più di una volta, da situazioni ben più complesse.

Stane voleva l’armatura. Tutti vogliono l’armatura. 

 

- Mai nessuno che mi ami per quello che sono…

 

Rise leggermente. Premette, con un movimento delle mani ad arco, il chip che aveva nell’avambraccio destro. Era silenzioso, era potente. E aveva un ricevitore. 

 

- Tony non mi prendere in giro. Dammi i progetti dell’armatura e ti lascerò vivere. Più o meno.

- Che proposta allettante. Grazie ma rifiuto. 

 

La Bentley sfrecciava tra le strade della capitale. La direzione era, stranamente, la stessa che originariamente era nel progetto. La casa bianca era a non più di una mezzora di strada da loro e la testa di Tony si inondò di idee. 

 

- Sai che non ti darò niente. Perché insisti!

- So che non esiste un pilota. 

- Ma certo che esiste, come credi che si guidi? Da sola?

- So che il pilota non è Happy.

- Ah, ce lo vedi lui dentro l’armatura?

- So che sei tu Iron Man.

-… Compra una vocale. 

- Cos--

BOOM!

 

Un mini razzo aveva appena distrutto il portabagagli. L’auto aveva armi la dietro e queste detonarono riducendo anche l’interno a un colabrodo. L’esplosione permise a Tony di liberarsi dalla minaccia della pistola di Stane ma le munizioni esplose colpirono anche lui. Braccio destro, arteria femorale destra, fianco destro. L’auto sbandò andandosi a schiantare contro un palo della luce, la detonazione dei proiettili aveva creato intorno a loro un area di totale vuoto, ogni cittadino della capitale era terrorizzato da quella sottospecie di attacco terroristico, già alla prima esplosione si erano dileguati urlando aiuto e pregando i pochi agenti di quartiere di fare qualcosa. 

 

- Tutto bene signore?

- Cristo Happy! Ahh… Potevi fare più piano!!

 

La guardia del corpo rientrò il lanciarazzi dentro il veicolo e, uscendo di gran corsa, sparò in anticipo al guidatore armato di glock che stava per difendere il suo datore di lavoro. 

 

- Ahhhh-- Dannazione fai piano!

- È gravemente ferito, un medico al punto cinque. 

 

Happy caricò Tony su una spalla e rapidamente lo portò dentro la sua macchina bianca. Mentre veniva caricato, Tony vide con la coda dell’occhio il corpo di Obadiah crivellato di colpi sputare ancora sangue. Incrociò il suo sguardo per poco più di un istante prima di sparire nel traffico silenzioso della città. 

 

- Signore, il pacco è andato. Ripeto, il pacco è andato. 

- Merda. Siamo nei guai. Recuperate Stane, io chiamo il Presidente. 

 

Il telefono nello studio ovale squillò. 

   
 
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