Anime & Manga > Ao no exorcist
Ricorda la storia  |       
Autore: Roev_Chan    09/10/2011    0 recensioni
"La musica è l'armonia dell'anima."
Roev è una studentessa del corso speciale per esorcisti. Pessimo carattere, fredda, asociale e silenziosa, quando non studia, lavora in un negozio di strumenti musicali nella città della Vera Croce, nascondendo a tutti la sua incontenibile passione: ama suonare il pianoforte. Ed è proprio questo che la farà cacciare nei guai, entrando (senza accorgersene) a far parte del sadico gioco del preside dell'Accademia, Mephisto Pheles...
///
-Facciamo un patto, Roev-Chan? ♥- 
-Un patto?-
-Si, un patto! A te piace suonare il piano, no? Bhe, io ti darò la possibilità di suonarlo ogni volta che vuoi, ma in cambio dovrai sottostrami e obbedire a ogni mio ordine! Ci stai?- [...]
-D’accordo, ci sto.-
-Sapevo che potevo contrattare con te, Roev-Chan! Ma ti avverto: se smetterai di suonare, io mi prenderò la tua anima! ♥-

[cap. 4 - "Il patto"]
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fu breve e istantaneo, e penetrò nelle orecchie di Roev come un chiodo che viene piantato a martellate su un’asse di legno: un grido. La ragazza si tira su in fretta dal letto, e corre verso la stanza del fratellino.
-Masama!- Lo chiamò spalancando la porta. Il bimbo era sul letto che si dimenava mentre un Goblin grande poco più di un cane gli faceva i dispetti. Roev afferrò una scopa e colpì il demone, mentre questi indietreggiò guardandola minaccioso –Vattene via!- Urlò la ragazza mentre il fratellino andava a nascondersi dietro di lei. Il Goblin balzò intento a morderla, ma lei fu più veloce: agitò quel vecchio manico di scopa e lo colpì di nuovo, ma quello lo spezzò grazie ai suoi forti denti. Cadde, mentre il demone si avventò su Masama. Roev non seppe più che fare: oltre a quel vecchio manico di scopa, non sapeva che altro usare. Furono le urla del bimbo a spingerla ad agire di istinto: si avventò sul demone e lo calciò, lo prese a pugni e qualunque oggetto gli capitava tra le mani, lo usava per picchiarlo. Quando il Goblin si accorse che era meglio tagliare la corda prima che quella ragazza umana l’avesse letteralmente ucciso a suon di botte, così si dileguò nell’ombra. Roev rimase ferma e fissava il punto in cui il demone era scomparso. Ansimò, mentre sentiva suo fratello piangere dietro di lei. Si guardò le mani: erano sporche del sangue del Goblin, e le nocche, da cui sgorgava denso il sangue di Roev, erano completamente sfasciate. Se avesse aguzzato un po’ di più la vista, avrebbe potuto vedere l’osso. Continuò a guardarsi la mano, poi cominciò a tremare. Alzò lo sguardo e gridò.



Roev spalancò la porta di colpo ed entrò in classe.
-Buongiorno.- Salutò senza degnare di uno sguardo i suoi compagni. Si piazzò in un angolo in fondo alla classe e appoggiò la borsa nel banco di fianco. La lezioni scolastiche all’Accademia della Vera Croce erano iniziate da poco più di una settimana, e la classe non era il massimo, dal punto di vista di Roev, ma solo perché nessuno faceva niente per socializzare. Okumura parlava sempre e solo con Moriyama, il “trio di Kyoto” formato da Suguro, Shima e Miwa non cagava nessuno, Kamiki e Paku erano sempre per le loro e il burattinaio e Yamada non parlavano con nessuno… proprio come lei. Roev non aveva nessuna intenzione di fare il primo passo per cercare di farsi degli amici, così appoggiò i piedi al banco e sfogliò alcuni libri di testo, aspettando che il professore entrasse in classe; e quando arrivò, lei non se ne accorse.
-Akuma, togli i piedi dal banco e mettiti composta.- Le ordinò Noihaus, un esorcista Tamer, esperto invocatore di Ghoul. Roev l’aveva osservato a lungo: a forza di invocare quei demoni, sarebbe finito col morire dissanguato in poco tempo. Si portava sempre dietro un enorme compasso e delle scorte di gesso per i cerchi invocativi. Roev appoggiò i piedi a terra e si mise composta, estraendo un block notes e disegnandoci sopra dei Green Man, mentre il professore cominciava a spiegare le basi si come disegnare i cerchi invocativi. Prese un paio di appunti qua e là e a fine lezione, disegnò ancora, mentre non si accorse che Paku si stava avvicinando a lei.
-Che belli questi Geen Man!- Esclamò con la sua vocina. Roev saltò dal banco, spaventata.
-Gra… grazie.- Rispose, presa alla sprovvista. Paku le consegnò un foglio e le spiegò che aveva fatto segnare tutti i numeri di telefono e le e-mail dei membri della classe.
-…gli unici che non l’hanno scritto sono Yamada e Takara… però fa nulla, magari non se la sentono perché sono troppo timidi. Bhe, ti saluto, Akuma-San!- Fece la ragazza tornando al proprio posto. Roev passò il resto del tempo a scarabocchiare sul suo block notes, poi, finite le lezioni tornò alla sua stanza al dormitorio dove passava solo per mangiare e dormire. Avrebbe voluto andare a vivere da sola in una casa della Vera Croce, ma i prezzi erano molto elevati e Roev guadagnava uno stipendio da cane, lavorando tre giorni a settimana presso un negozio che vendeva strumenti musicali, posto vicino al Luna Park Mepphyland. Roev amava la musica. La faceva entrare in mondo tutto suo, e le dava la concentrazione giusta per pensare. Poi, nel negozio, c’era LUI: il pianoforte che il gestore teneva come esposizione. Diceva che era talmente vecchio che non serviva a niente, aveva anche un paio di note stonate. Roev ci aveva lavorato su per un paio di mesi, cercando le corde per sistemarlo, e alla fine ce l’aveva fatta a ripararlo. Però, quello stronzo del suo capo, non voleva darlo via senza farlo pagare. “Piuttosto che cederlo a te, ragazzina, lo faccio a pezzi e lo butto in pattumiera!” Le aveva detto. Roev l’avrebbe gonfiato di botte, ma se avesse provato anche solo a rispondergli, avrebbe perso il lavoro. Così, si era limitata ad annuire in silenzio. E poi, quell'uomo le faceva paura: era violento di natura, e bastava poco per farlo irritare. Uscì dal dormitorio e si diresse verso il negozio, aprendolo con le chiavi. Prima di entrare, notò un cagnolino dal pelo bianco e un foulard rosa a pois bianchi. Lo guardò a lungo e si chinò ad accarezzarlo, accennando un breve sorriso. Poi entrò nel negozio, si sistemò e si sedette di fronte al pianoforte, lo aprì con delicatezza e, mentre aspettava che arrivassero i clienti, si mise a suonare.



____________________________________________________________________ 



Angolo idiota dell'autrice idiota:
Ngah, sono tornata! xD Non ho voglia di continuare l'altra storia che sto scrivendo,
così ho deciso di dedicarmi ad Ao no Exorcist! E' la mia prima fic "seria" su questo serie
che adoro tanto, quindi siate clementi con me. °^° Poi, a parte che l'anime è
finito piuttosto di cacca, cioè, ci sono un sacco di buchi da tappare D8
Io ero anche curiosa di sapere qualcosa di più su alcuni personaggi...
Va bhe, io tengo le dita incrociate per una seconda serie!
Cià, vi saluto e la pianto qui, che è meglio xD
Verox_XVIII
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ao no exorcist / Vai alla pagina dell'autore: Roev_Chan