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Autore: Kat Logan    10/10/2011    4 recensioni
Frank e Gerard sono due amici che vogliono entrare in una scuola d'arte molto selettiva a New York per inseguire i loro sogni. Charlotte e Kathrine non si conoscono.La prima vuole fare della sua vita il cinema, la seconda vive all'ombra della madre prima ballerina e vuole riscattarsi sul palco. Nello stesso giorno quattro vite s'incrociano nella grande mela, ma il bivio per tutti i protagonisti sarà sempre una domanda "A chi appartiene il mio cuore? All'amore o all'arte?"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Kathrine uscì dalla tavola calda aperta ventiquattro ore su ventiquattro, dove ora faceva turni massacranti per mantenere in parte l’affitto di Charlotte, con cui conviveva da qualche giorno dopo essersene andata di casa, lontano da quell’arpia di sua madre.
Infilò gli auricolari alle orecchie, camminando a passo svelto per la via di New York ancora immersa in una fitta cortina di nebbia mattutina, sperando che la musica ad alto volume riuscisse a tenerla sveglia dopo aver lavorato tutta notte.
Dio che stanchezza, forza Kat, devi andare a lezione, non puoi fermarti ora, non puoi…non dopo quello che Frank ha fatto per te.
Frank. Si era impegnato così tanto nel ballo che era riuscito a farle passare la selezione, solo che ancora non lo sapeva.
Madame Rolland l’aveva contattata al telefono la sera prima annunciandole con tono lievemente piccato che era stata scelta per andare a Parigi ed esibirsi nel lago dei cigni.
Non posso mollare tutto così…ma…come glielo dico?
La ragazza rallentò il passo consapevole di essere ad un bivio.
Doveva scegliere tra le due cose che amava di più al mondo.
Frank o il ballo? La persona che l’aveva appoggiata e aveva fatto salti mortali e che gli aveva regalato il proprio cuore senza pretendere nulla in cambio, o la passione per cui aveva lavorato una vita sputando sangue, il proprio sogno?
Forse mamma aveva ragione. Quel pensiero la colpì per la prima volta in tutta la sua vita.
Forse sua madre non voleva si legasse a qualcuno proprio per non trovarsi a scegliere un giorno tra le due cose.
Sospirò passandosi una mano tra i lunghi capelli blu leggermente spettinati.
Come farò ora?
 
 
*
 
“Svegliati Frank! Svegliati!” Gerard scosse l’amico che mugugnò rigirandosi su un fianco nel letto.
“Frank devo parlarti è urgente!” Insistette.
“Non rompere…” sbiascicò l’altro coprendosi la testa col cuscino.
Gerard s’infilò sotto le coperte accanto a lui.
“Ha chiamato Kathrine!”
Frank scattò come un fuso in piedi, guardando da ogni parte della stanza “cosa? Come? Quando? Perché? Che ha detto? Sta bene? Oddio un’altra volta il turno di notte e io ho dormito anziché farle compagnia! Le è successo qualcosa? E’ arrabbiata? Mi odia? Mi ha lasciato? Oddio Gerard! ODDIO!”
Ha funzionato, ora ho la sua attenzione! Pensò tra se e s’è l’amico impassibile.
“ALLORA?”
A Frank sarebbe venuto un infarto o gli sarebbe scoppiato un embolo se non si fosse calmato.
“Frankie…” cominciò lasciandosi sorprendere da uno sbadiglio “era una bugia, non mi avresti prestato attenzione se non avessi nominato Kat!”
“Quindi…” il ragazzo si grattò la testa “non ha chiamato?”
“No”
“Stronzo!” spintonò Gerard lontano da sé, cercando di farlo cadere dal letto.
“Sei meschino! Non si fa così! Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Ho notato!” ridacchiò l’altro.
Frank sbuffò sonoramente buttandosi nuovamente sul materasso e tirando a sé tutta la coperta.“Fa freddo!” si lamentò guardandolo in cagnesco.
“Cosa ci fai poi nel mio letto? Fa molto gay la cosa lo sai?”
Gerard alzò un sopracciglio e tirò il lenzuolo prepotentemente “Fuori dalle coperte è freddo”, sottolineò con la voce l’ultima parola. “E tu nemmeno con le cannonate ti svegli, io devo parlarti! Sei o non sei il mio migliore amico?”
“Che palle! Spara!” si arrese il tatuato puntando i suoi occhi in quelli verdi cangianti di Gerard.
“Abbiamo fatto l’amore”.
“COSA? Chi io e te? Oddio mi hai drogato? Non me lo ricordo! Pervertito! Che stai dicendo?”
“Frank calmati cazzo!”
“No, che non mi calmo! Sono rivelazioni da fare a quest’ora del mattino?!” si portò le mani alla testa con gli occhi fuori dalle orbite “l’ho tradita! No, no! Ma come ho fatto? Che droga mi hai dato? Non ti facevo così, Gee! Dai cazzo!”
Gerard rise a crepapelle “Oddio sei folle! Ti guardi troppi film!”
“Potevi dirmelo che eri innamorato di me!”
“Ah si? E sapendolo che avresti fatto?” domandò incuriosito.
“Lo sei?”
“No.”
“E allora perché?!” il tono di voce si fece flebile.
“Frankie…non sto parlando di me e te…”
L’espressione del ragazzo tatuato mutò mentre le labbra andarono a formare una o.
“OH!” esclamò poi a voce alta “OOOH!”
“Ci sei arrivato?!”
“OOH!” il cervello gli si era inceppato sulla vocale.
“Sta mattina mi preoccupi più del solito!”
“Tu e Charlotte! Ok, recepito, WOW!” gli occhi gli s’ingrandirono rivelando dei riflessi più chiari, era quasi emozionato “e…come è stato? Bello?”
Che domanda idiota, se l’ama certo che è stato bello!
“Intenso…”
“Tu mi rompi ad un orario improponibile per dirmi questa cosa, dopo che mi hai fatto saltare una coronaria, per poi dirmi solo…INTENSO? MA DI CHE COSA TI FAI?!”
 
 
*
 
“Ehi, tu!” un ragazzo incappucciato da una felpa nera dei greenday, da cui spuntava un giovane viso adornato da un paio di occhiali e qualche ciuffetto spettinato biondo la indicò attirando la sua attenzione.
Charlotte si bloccò interdetta davanti l’entrata dell’istituto, con il dito bloccato sui tasti del cellulare che stavano mandando un sms a Kat.
“Parli con me?” domandò indicando poi se stessa senza capire.
Lo sguardo le scivolò sul borsone dall’aria pesante, che il ragazzo stringeva in una mano.
Dev’essere arrivato qui da poco, un nuovo studente?
“Sei Charlotte vero? La regista!”
Gli occhi nocciola della ragazza si sgranarono per la sorpresa.
Come fa a conoscermi?
“La fidanzata di Gerard! La francese!” continuò quello con tono entusiasta.
“ehhmmm…” si sentì in imbarazzo, quel ragazzino sapeva tutto di lei, mentre nella sua mente riguardo lui, c’era solo il buio più totale.
“Si, sono io…”
Gli occhi dell’altro sembrarono illuminarsi. Il ragazzo allargò le braccia e si avvicinò a lei stringendola “Sarai la mia cognataaaaaaaaaaaaaaaa!”
“Che…che…”
“Sono Mikey! Il fratello di Gee!”
Oh mio Dio, Gee ha un fratello e non me l’ha mai detto!!!
“Impossibile non riconoscerti, mi ha mandato dei tuoi ritratti! Certo che è peggiorato nel disegno, sei molto più bella dal vivo!”
“Grazie…io non…non sapevo saresti arrivato!”
“Quello stupido di mio fratello omette sempre dettagli importanti! Andiamo a fare colazione insieme?” propose all’improvviso.
“Mi piacerebbe…” sorrise dolcemente ma dovette declinare l’invito, “purtroppo devo raggiungere la mia insegnante! Al telefono sembrava una cosa importante, devo discutere con lei del mio ultimo corto…” sospirò “in cui compare anche tuo fratello, non posso proprio tardare!”
Mikey fischiò. “Cavoli, fate proprio sul serio qui!”
Si voltò a guardare l’edificio elegante ed imponente a cui aveva dato le spalle per tutto il tempo.
“Pensi ci metteranno molto?” chiese specificando poi “Gee e Frank!”
“Di solito sono gli unici ritardatari dell’istituto!” rise lei, ripensando al primo giorno di corso.
“Però dovrebbero arrivare a momenti!”
Il ragazzo rispose con un sorriso alla rassicurazione dell’altra e infilò le mani in tasca con fare tranquillo.
“Bene, aspetterò qui ancora un po’, è stato un piacere conoscerti Charlotte!”
“Anche per me! Ci vediamo più tardi!”
“Ci conto!”
Si scambiarono un cenno di saluto con la mano e la ragazza corse su per le scale per poi scomparire nell’atrio.
E’ proprio un tipo strano il fratello di Gee!
 
 
*
 
Lago dei cigni, prima ballerina, Frank. Parigi, New York. Correre per i propri sogni o rinunciare.
Le alternative s’inseguivano nella mente di Kat. Guardò l’ultimo sms inviatole dall’amica.
“Sii sincera, appena lo vedi diglielo, lui capirà…ne sono certa!”
Sospirò. Aprì l’armadietto con un colpo secco della mano e ripose alcune cose al suo interno.
Una foto di lei e Frank con un cono gelato in mano dalle dimensioni esagerate in mano attirò la sua attenzione.
Era stata scattata subito dopo aver lasciato sua madre e la sua casa.
 
“Sai, non c’è niente di meglio di un gelato per scacciare il buon umore!” disse Frank mettendole il braccio attorno al collo e tirandola a sé, mentre camminavano sul marciapiede a pochi metri dai taxi gialli che sfrecciavano per le vie della città.
“Ci vuole uno di quelli grandi, di quelli tutti colorati che ti mettono allegria solo a vederli. Fidati, ti metterà di buon umore! E’ il mio rimedio segreto alla tristezza!”
“Sei proprio buffo!” rise Kat appoggiando la testa alla spalla dell’altro.
“Credi possa farcela anche senza di lei?” domandò flebilmente riferendosi a sua madre.
“Ne sono certo! Andrai a Parigi, ballerai davanti a tutti e lo farai divinamente!! Sarà un grande passo per la tua carriera! Ci riuscirai Kat! Ti appoggerò sempre…”
“Sempre, sempre?”
“Sempre.” Lo sguardo più chiaro del suo rivolto in lontananza e pieno di certezze “Basta che non mi lascerai per un ballerino biondo e per bene!” aggiunse in una risata.
“Impossibile!”
“Allora sei pronta?” Frank si fermò davanti ad una vetrina dall’insegna dai colori sgargianti.
Kat alzò la testa e notò sopra di lei un cono al neon dalle dimensioni enormi.
“Mi verrà mal di pancia…” mugugnò.
La testa di Frank si mosse in segno negativo “non puoi sottrarti. Deve superare le dimensioni della tua faccia, è ufficiale!”
“Va bene…”
“Più entusiasmo Kathrine Lewis!” la incitò il ragazzo.
“VA BENE!” accompagnò la frase da una piroetta e un sorriso.
“Fantastico, dopo faremo una foto!”
“Una foto?”
“Esatto, come ricordo della felicità ritrovata!”
“Sembra la frase di un film…”
“No, l’ho inventata io ora!”
 
Ripose la fotografia dove l’aveva trovata.
Lui così dolce e premuroso avrebbe capito. Aveva ragione Charlotte.
Quello non voleva dire abbandonarlo, ne scegliere l’arte a lui, semplicemente era rincorrere ciò per cui aveva lavorato e che era riuscita a raggiungere anche grazie a lui.
Era un ringraziamento per tutto il tempo e la voglia che le aveva dedicato.
 
“Tieni lontano tuo fratello da me, Gee!” la voce di Frank, squillante e cristallina raggiunse le sue orecchie.
Chiuse lo sportello dell’armadietto e la figura dei due amici entrò nella sua visuale.
Un altro ragazzo era in loro compagnia.
Stava appiccicato a Gerard e saltellava ripetendo “dov’è?! Dai voglio vederla! Vediamo se è bella quanto quella del mio fratellone!”
“Perché gli hai raccontato gli affari miei?” Domandò leggermente irritato il tatuato.
“Eddai Frank, aiutami! Lo sai che è insopportabile! Condividi questo fardello con me!”
Frank si portò una mano alla fronte con aria sfinita “Solo se la smette di fare l’isterico!”
“Francucciooooo!!!” Mikey si catapultò ad abbracciarlo.
“Staccati, mollami!”
“Dai Mikey fai il bravo! Ci vediamo dopo dobbiamo andare a…” Gerard venne interrotto dall’arrivo di Kat.
“Ciao ragazzi!”
“Oooh è leii! La fata dai capelli blu!!”
“Io sono che?!”
“La ballerina! Quella con la madre aci…” Frank intervenne tappando la bocca al biondino.
“E’ il fratello di Gee, ha problemi al cervello!” si affrettò a spiegare.
Kat scoppiò in una risata. Trovò i tre ragazzi così buffi che non riuscì a trattenersi.
La pazzia di Gee e Frank le sarebbe mancata parecchio.
 
 
*
Dopo una lunga cena a base di pizza sul tetto dell’appartamento di Charlotte, addobbato per l’occasione con luci e tavolini, che aveva avuto come ospite speciale Mikey, le due ragazze si appartarono per parlottare senza che gli altri ospiti le sentissero.
“Non gliel’ho ancora detto, non ce l’ho fatta. Parto domani pomeriggio!” disse Kat con le mani nei capelli.
“Ehi calma, ci sono io con te e ci sarò anche a Parigi!”
“Come?” gli occhi scuri di Kathrine si sgranarono senza capire, poi un’illuminazione.
“Oddio non dirmi che…” un sorriso di felicità per la sua amica.
“Ti hanno presa! Hanno scelto il tuo corto!!”
“Puoi dirlo forte, sorella! Sarò incaricata di fare un montaggio sul vostro lago dei cigni! Quindi non ti lascerò in balia della solitudine e del ballo! Sarò li, al tuo fianco!”
“Oh Charlotte!” kat si slanciò in un caloroso abbraccio.
Era un po’ più sollevata al pensiero che avrebbero affrontato il loro sogno e la distanza dai sue ragazzi di cui erano innamorate, insieme.
“E tutto questo affetto? Sono geloso!” il tono scherzoso di Frank irruppe prepotente.
“Vuoi rubarmi la ragazza?” disse Gerard intromettendosi.
“Dobbiamo dirvi una cosa…”
Quanto sarebbe durato quel coraggio? Sarebbe riuscita ad arrivare alla fine di quel discorso.
A chi appartiene il mio cuore?
“Frankie…” la ballerina si avvicinò al musicista prendendogli le mani. “Perdonami ti prego…” dovette trattenere le lacrime.
“Ehi…dimmi tutto…” la voce calda del moro le diede un po’ di coraggio e allo stesso tempo le rese le cose più difficili.
“Mi hanno presa per Parigi, grazie a te mi hanno…”
“Perché stai piangendo? Era il tuo sogno no?” Non la fece finire di parlare anche se sapeva benissimo cosa significavano quelle parole.
“E’ solo un lungo arrivederci, non certo un addio” sorrise sinceramente, felice del risultato ottenuto dalla propria ragazza. “Questo non mi renderà meno tuo”.
 
“Parti anche tu, non è vero?” chiese Gerard guardando Charlotte.
“Hai fatto furore, hai bucato il video!” sorrise l’altra.
“Sono contento…” sospirò, “non che te ne vai è chiaro, ma che tu sia riuscita in quello per cui sei qua, in ciò per cui lottiamo ogni giorno!”
“Le ragazze ci hanno proprio superati!” commentò Frank.
“Su con la vita, ci sarò io qui a tenerveli d’occhio!” La voce di Mikey partecipò a quei saluti.
“Credo saranno proprio in buone mani allora!” disse la francese guardando l’amica che ora sorrideva.
“Come sarebbe a dire? Gee! Lo hai sentito? Si ferma qui? E dove lo mettiamo?”
“Frank io non lo sapevo!! Lo giuro!” tentò di discolparsi l’amico con le mani alzate in segno di resa mentre lanciava uno sguardo torvo al fratello minore.
“E’ pericoloso! Lui mette le forchette nel tosta pane! Ci farà saltare per aria! Non voglio morire! Voglio diventare un musicista!”
“bla, bla! Lagnoso!”
“Mikey userò la violenza!”
“Ma fammi il favore nano!”
“A Mikey penseremo dopo, propongo un brindisi!” disse Gerard prendendo un bicchiere dal tavolo e sollevandolo al cielo.
“A noi. Ai nostri sogni e al giorno in cui potremmo ritrovarci!”
Tutti i presenti seguirono l’esempio del ragazzo e brindarono a quelle speranze.
Tutti col sorriso nonostante il futuro li stesse per dividere.
Senza paura anche se non sapevano cosa sarebbe stato di loro, perché in mezzo a tutte quelle incertezze, a quei passi nel vuoto erano ormai consapevoli di appartenere l’uno all’altro.
Avrebbero fatto dei sacrifici per l’arte, per diventare qualcuno. Avrebbero lasciato indietro cose e persone, ma nel loro profondo sapevano di poter contare su una mano amica. Su un sorriso conosciuto.
A chi appartiene il mio cuore? La domanda di Kat trovò nell’abbraccio di Frank e nel sorriso degli amici, finalmente una risposta.
Appartiene a loro, che sono i miei passi di ballo su una musica sconosciuta.
 
 
Note dell’autrice:
Ho aggiunto per questo finale l’avvertimento incompiuta alla ff.
L’idea di partenza era un’altra, ma purtroppo l’ispirazione iniziale per questa fic è andata scemando e piuttosto che tirarla per le lunghe e scriverla di malavoglia ho voluto concluderla.
Potete interpretare voi il finale, ciò che succederà…finirà bene tra loro o no? Ho fatto questa scelta anche per tenermi aperta la possibilità un domani - che mi torni la voglia di scrivere in questo fandom – di scrivere un seguito e di svelare la fine effettiva di questi ragazzi.
Ringrazio di cuore tutti quelli che han seguito fino a qui Who Owns My Heart e che hanno lasciato un recensione per darmi la spinta di continuare.
Chissà che non ci si ritrovi…
Kat :D

   
 
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