Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: Clodie Swan    10/10/2011    10 recensioni
Questa è la mia prima ed unica ff su un attore.Decisamente diversa dalle altre che girano. Una storia che fa ridere e fa anche riflettere.
Robert Pattinson resta bloccato a Roma per 24 ore e decide di prendersi una giornata libera
per potersi svagare in giro per la città come un ragazzo normale.
Ma le cose non saranno tanto semplici...soprattutto quando la sua strada incrocia quella di Isabella una giovane giornalista costretta a scrivere un articolo su di lui. Quanti hanno amato le mie parodie su Twilight potranno apprezzare il modo in cui mi sono divertita a mettere nei guai il suo interprete.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
Il risveglio

Rob
Essere Robert Pattinson a volte può essere una schifezza. Specie quando ti suona la sveglia alle sei di mattina e cerchi disperatamente di alzarti per radunare armi e bagagli e salire sull'areo che ti riporterà negli Stati Uniti. Dov'è che sono adesso? Ah, si...a Roma. Al Grand Hotel di Via Veneto. Ancora rintronato dalla festa organizzata dopo la prima del mio ultimo film, mi trascino in bagno barcollando. Vorrei che mi vedessero le mie fans adesso: con la barba di prima mattina, le occhiaie che toccano terra ed i capelli che sembrano il nido di qualche piccione. Per non parlare del mio alito. Kristen, vieni qui che proviamo la scena del bacio! Ah, già! Kristen non c'è. Questo ultimo film non è sulla saga e lei non recita con me! Beh era ora di fare qualcosa di diverso! Sono stufo di sentirmi chiamare Edward ovunque vado! Ogni volta che qualcuno chiama un Edward mi giro io, ormai. Ma il vampirozzo mi ha portato fortuna, fama, successo, lavoro, viaggi, stress. Lavoro, viaggi, stress...In effetti sono un pò stanchino. E non vedo mamma e papà da troppo tempo. Quando potrò prendermi una pausa?! Mi metto sotto il getto della doccia e comincio ad insaponarmi ma non so perché il sapone non mi scivola sulla pelle come fa di solito.
Dopo qualche minuto mi rendo conto che ho ancora addosso il pigiama! Ho decisamente toccato il fondo e non ho nemmeno bevuto niente ieri sera. Ve lo dico io, questa è carenza di sonno. Sigh. In qualche modo riesco a lavarmi e a strizzare il mio povero pigiama. Mentre tento di infilarmi un jeans ed una t-shirt, suona il telefono.
E' Ciccia, (così la chiamo io) la mia agente. Lo riconosco dal trillo isterico che riesce a dare al telefonino.
«Sono, pronto. Mi metto le scarpe e scendo.» dico.
«Frena Rob. Non vai da nessuna parte. Il volo è stato cancellato. L'unico disponibile è tra 24 ore.»
Ventiquattr'ore? I miei neuroni si rimettono in moto.
«Sfortunatamente» continua lei. «L'ho saputo all'ultimo momento altrimenti avrei sfruttato la giornata in maniera proficua per farti avere qualche altro incontro. Ma pare che non sia possibile. Comunque sto richiamando i giornalisti e magari riesco ad organizzare qualcosa.»
Altre interviste??? Bastaaaaaaa. «Ti prego, non puoi concedermi un giorno libero? Sono tre mesi che non mi fermo.»
Lei ci pensa per un pò. «Rob, la tua carriera richiede continue promozioni, pubblicità, contatti...non ci possiamo fermare.»
Passiamo al ricatto. «Potrei licenziarti.» Silenzio agghiacciante dall'altro capo.
«Tutto considerato una giornata di riposo potrebbe farti un gran bene.» La strega ha ceduto. «Va bene riposati. Ma non uscire dall'albergo da solo. Portati la scorta.»
La scorta. Neanche fossi la Regina Elisabetta. In effetti però senza i miei gorilloni le ragazzine mi si mangerebbero per colazione... Però a che scopo uscire se non posso girare liberamente? Se uscissi con i bodyguards la gente si accorgerebbe subito che c'è un vip dietro quei due armadi a due ante e mi riconoscerebbe subito. Le fans italiane poi sono le peggiori di tutte. Quando sono venuto in Italia per la prima volta a presentare Twilight le loro urla eccitate mi hanno mandato in cura dall'otorino.
Potrei approfittare di questa pausa per fare una scappata a Londra. Mamma sarebbe tanto contenta. Mi attacco al telefono e cerco un volo diretto in Inghilterra che mi riporti qui entro domani mattina. Purtroppo lo sciopero ha cancellato parecchi voli e nessuno corrisponde alle mie esigenze. Bè, mica le compagnie aeree stanno ai comodi miei. Ma non posso neanche arrivare lì di corsa, dire «Ciao mamma!» e poi «A presto mamma.» e rimontare sull'aereo in tempo per il volo del giorno dopo che deve riportarmi negli Stati Uniti.
Bene resterò qui a Roma per ventiquattro ore. E farò una cosa che non faccio da tanto tempo. Mi lascio cadere sul letto vestito e dopo un secondo ecco che ronfo di nuovo come un ghiro. Finalmente dopo tre mesi posso farmi una bella dormita indisturbato.
«Mi scusi!» una voce mi sveglia. C'è una cameriera, una signora di mezz'età con la scopa in mano che mi guarda con aria di disapprovazione. «Devo chiederle di uscire, signore così posso rifare la stanza.»
Mi alzo stringendo i pugni e soffocando un urlo. Mi sento molto Edward adesso.
Non posso uscire dall'albergo. Non posso dormire in camera.
Qualcuno mi dice che cosa cavolo posso fare tutta la giornata!!!!!




 
 
MP
  
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