Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: Jehanne    11/10/2011    3 recensioni
Una storia tragicomica che racconta dei giorni di scuola e dei professori visti dal punto di vista di alcuni alunni.
Gli insegnanti più strani, gli episodi degni di essere ricordati per sempre di 8 anni passati a scuola.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Educazione fisica
 

Da dove comincio…
Allora, educazione fisica (o ginnastica come la chiamavamo noi) era fra le mie materie preferite alle elementari, perché potevamo scatenarci, correre per la palestra e giocare con i palloni, i materassi e tutti quegli attrezzi che trovavo meravigliosi.
Dalle medie in poi però ha iniziato a piacermi sempre di meno… Perché?
Perché la nostra professoressa era una sadica. O almeno così la vedevo io…
Ero (e sono tutt’ora) convinta che quella provasse un sottile piacere a vederci correre in tondo, sudati fradici, con i muscoli di pastafrolla e il cuore che aveva preso un ritmo tutto suo da un pezzo, mentre lei tranquillamente seduta su una panchina urlava comandi a casaccio.
Ma la sua fissazione peggiore era la Palla tamburello.
 Non chiedetemi di spiegarvi cosa sia… è meglio se lo cercate su Wikipedia. Ci ho giocato per tre anni e l’unica cosa che so dire su quello sport è che fa schifo!
È in un certo senso simile al tennis, ma si gioca a squadre di 5 e la racchetta non ha il manico.
Fin qui era semplice. Peccato che quella pallina gialla andava ovunque fuorché dove volevi mandarla tu.
Erano un incubo… maledette palline… quando non le colpivi sembravano ridere e prenderti in giro “Haha! Mi hai mancata!”
E la prof che urlava cose del tipo “Il braccio deve essere teso!” o “Piega le ginocchia! Cosa sei pinocchio?” oppure “Dovete fare questo movimento! Il gesto è questo!” di certo non aiutava a farmi piacere quello sport. Io gli avrei fatto un altro genere di gesto… con la mano e il dito medio… ma sorvoliamo… ci tenevo ad avere la sufficienza perché dover recuperare un 5 in educazione fisica era poco dignitoso.
Io ci ho provato, posso dire di essermi impegnata, ho provato a sorridere alla pallina e a non prendermela quando sbagliavo tiro e tutti ridevano (Ok, ammetto che non so perdere) ma non ce l’ho fatta.
Ogni lezione era uno strazio e ho finito per diventare il guardalinee ufficiale.
Quello però era un ottimo ruolo, passavo tutta l’ora sdraiata su un materasso blu fingendo interesse per la partita e sparando sentenze a caso quando mi chiedevano se la palla era battuta dentro o fuori. Che pacchia.

Ma le settimane peggiori erano sicuramente quelle di atletica leggera.
Una volta all’anno la nostra professoressa ci costringeva a partecipare a dei giochi di atletica, potevamo scegliere la disciplina e gareggiare contro altre scuole.
Il suo allenamento consisteva nel correre sette minuti e poi registrare le pulsazioni.
Come era prevedibile nessuno aveva voglia di correre per così tanto tempo (non ho mai capito il perché ma 7 minuti sembravano un’eternità) e a parte un paio di sbruffoni che lo facevano solo per mettersi in mostra tutti gli altri trovavano un modo per sfuggire a quella tortura.

Metodo 1: Il finto malato
Quando vedi la professoressa di educazione fisica inizi a zoppicare, lamentarti perché ti fa male un piede o tossisci e fingi di essere così mal ridotto che uno sforzo come quello potrebbe ucciderti.
Effetti collaterali: se il giorno dopo sei energico e pimpante la prof capirà che l’hai presa per il culo.

Metodo 2: Spogliatoi
Se qualcuno passava troppo tempo a cambiarsi quella si arrabbiava e lo faceva sedere in panchina.
Effetti collaterali: Non può essere usato spesso o si rischia che il voto di condotta ne risenta e non sempre funziona, c’è il rischio che si arrabbi e basta e vi faccia fare 8 minuti di corsa.

Metodo 3: Nascondino
Questo devo ammettere che lo usavo spesso. Facevo un primo giro di corsa poi aspettavo che la professoressa si distraesse per nascondermi dietro a qualcosa e riprendere a correre dopo un po’ quando iniziava a notare che mancava qualcuno o quando altri ragazzi seguivano il mio esempio e erano rimasti solo in due a girare per la palestra.
Effetti collaterali: se ti sgama sei fottuto e c’è sempre lo sbruffone antipatico che fa la spia. 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: Jehanne