Harry Potter
stava entrando nella Sala Grande.
Hermione
Granger rimase un attimo imbambolata ad osservarlo.
Camminava con
lo zaino in spalla, con gli occhi di centinaia di ragazzine in piena tempesta
ormonale che lo fissavano sognanti da tutti e quattro i lunghi tavoli.
Harry le lanciò
un sorriso quando la vide, e le si diresse incontro, mentre le ragazzine,
imperterrite, continuavano a fissarlo come fosse un modello a una sfilata di
Dolce & Gabbana. Un super modello. Hermione gli fece un sorriso a trentadue
denti. Poi, a pochi passi dal traguardo, il moro inciampò rovinosamente in una
cartella di qualche Grifondoro, facendo un tuffo in avanti, cadendo
rovinosamente a terra.
Hermione si
coprì gli occhi, cercando di soffocare le risate, che provenivano incessanti
dai Serpeverde. Harry era così buffo.. la cosa che amava di più di lui.
“Ehi David
Gandhi, hanno passato la cera sulla passerella?” fece scherzosa.
“Mi sa di sì”, disse Harry con un sorriso. “Buongiorno,
tesoro”.