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Autore: Silene Nocturna    12/10/2011    7 recensioni
Dato che la festa mi ispira più di ogni altra cosa, ecco a voi una raccolta alquanto sciocca in omaggio ad Halloween XD
Questa prima storia vedrà come protagonista Vegeta, difatti svolgo quasi tutto dal suo punto di vista e non mancherà una parte dedicata esclusivamente a lui e Bulma…
Farò in modo di continuare la serie, creando singole storie –forse anche drabble- trattando appunto di alcuni spaventi dei personaggi, presenti alla festa, che più mi ispirano^^ Argomenti comici, horror o misteriosi si susseguiranno piacevolmente… Bèh, si vedrà! Intanto buona lettura.
Genere: Comico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Un po' tutti, Vegeta
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dato che la festa mi ispira più di ogni altra cosa, ecco a voi una raccolta alquanto sciocca in omaggio ad Halloween XD

Questa prima storia vedrà come protagonista Vegeta, difatti svolgo quasi tutto dal suo punto di vista… In seguito farò in modo di continuare la serie, creando singole storie –forse anche drabble- trattando appunto di alcuni spaventi dei personaggi presenti alla festa che più mi ispirano^^ Argomenti comici, horror o misteriosi si susseguiranno piacevolmente… Bèh, si vedrà!

Intanto buona lettura.

(Non badate ad un Vegeta così orribilmente conciato, l’immagine rispecchia soltanto le rispettive paure e la comicità di questo scritto –.-)

 

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Ad ognuno il suo spavento

-Omaggio per la festa di Halloween-

 

 

- Vegeta, gli ospiti sono arrivati. Ti andrebbe di scendere al piano di sotto? C’è un intero buffet per soddisfare lo stomaco di tanti invincibili guerrieri- esclamò entusiasta la scienziata muovendo i propri piccoli passi sui gradini della Capsule Corporation con equilibrio leggermente precario. Il saiyan era madido di sudore: aveva appena terminato gli allenamenti che avevano contribuito a fargli dimenticare la stupida festa di quella sera. Era diretto verso la camera da letto, con tutta l’intenzione di farsi una doccia e dopo, forse, si sarebbe deciso a degnare quei buoni a nulla della sua presenza… soltanto per deliziare il palato con squisite pietanze. Non avrebbe mai lasciato che quell’ingordo di Kaaroth approfittasse della sua assenza, né tanto meno si sarebbe abbassato ad ingerire gli avanzi degli scrocconi, una volta sceso al piano sottostante nel silenzio della notte.

Terrestri. Pensò accigliandosi e inspirando il profumo della donna che lo stava distrattamente sorpassando. Che senso aveva organizzare delle stupide feste a tema? Glielo aveva persino chiesto dato che Trunks, lei ed anche i due vecchiacci non facevano altro che nominare quella… Festa della zucca.

“Ci sono persone che indossano maschere spaventose e Trunks è entusiasta all’idea di spaventare i vicini o ricevere dolcetti… Sì, si possono perfino organizzare terribili scherzi!”

Cosa ci poteva essere di divertente in una cosa simile?

Per quanto il divertimento fosse un concetto ancora particolarmente astratto per il Principe, si ritrovò a pensare che sicuramente ne aveva conosciute altre forme: di quelle terrestri, per intenderci. Meglio non pensare ad un assopito piacere sinistro appartenuto al ruolo di mercenario. Un sano allenamento -magari in compagnia di suo figlio-, una disputa vincente con la sua compagna e… quella piccola lotta di supremazia che avveniva quasi ogni notte. Il tutto classificato come: piacevole. La Festa della zucca era l’ennesima perdita di tempo.

Bulma non si dispiacque affatto quando il guerriero le riservò soltanto un’occhiataccia accompagnata dal solito verso di stizza… Sapeva quanto Vegeta non gradisse la presenza dei suoi amici, tuttavia per quell’anno avrebbe fatto un’eccezione, accettando di “averli tra i piedi”, come diceva lui. Accantonati spiacevoli avvenimenti, era decisa più che mai a portare a termine i festeggiamenti; gli aveva ripetuto più volte quanto fosse “gradita” la sua presenza, cosa che inizialmente era bastata.

***

Dopo aver accolto tutti gli invitati, la padrona di casa fece strada in una delle ampie sale con addobbi a tema: luci tetre e varietà di zucche intagliate catturarono subito l’attenzione del piccolo Goten che spalancò la bocca esternando il proprio stupore. La signora Brief si prodigò di offrire quanti più dolci riuscisse a trasportare sul rotondo vassoio mentre Chichi continuava a guardarsi intorno leggermente in soggezione, sia per il marito intento a trangugiare dolcetti che per il succinto vestitino fasciato attorno al corpo della scienziata.

- Vuoi, cara? Sono pasticcini di zucca! Deliziosi, non trovi?- domandò l’anziana signora avvicinandosi alla –secondo i suoi termini di giudizio- più cara amica di famiglia.

***

Nel frattempo, in un luogo oscuro e nascosto ad occhi indiscreti, il Principe se ne stava con le braccia conserte osservando ciò che stava avendo luogo nel grande salotto… Gli pareva fin troppo nella norma; cosa c’era di divertente? La testa –non più pelata- di Crili era sempre alle calcagna di quel cyborg; non riusciva a concepire l’utilità della presenza di Yamcha e soprattutto… Kaaroth aveva già finito il secondo vassoio di teneri pasticcini di zucca, e pareva intenzionato a divorare il buffet se solo le due donne non fossero intervenute in tempo tirandolo via.

- No, Trunks! Lasciami!

Un inconsueto lamento invece attirò la sua attenzione e gli occhi vigili andarono a posarsi immediatamente sulla sagoma delle più giovani presenze della festa; suo figlio giaceva vittorioso sul corpicino di Goten, il cui volto giaceva in balia di un grosso e peloso ragno nero.

- Ti piace il mio amico, eh?- continuava ad infierire il maggiore mettendogliene un secondo in bocca.

- Tfi pfego, smeffila!

Il piccolo Son rabbrividì, pietrificato dal terrore nel tentativo di allontanare Trunks e quegli esseri da sé: ringraziando il cielo fu il tempestivo intervento di Bulma a salvare il bambino dalle grinfie della sua peste.

Il Principe dei Saiyan assistette alla scena con una punta di fierezza nello sguardo. Si era palesata ancora una volta la certezza di quanto suo figlio gli somigliasse: Trunks aveva messo lo stesso broncio che lui stesso riservava a Bulma nei momenti in cui era convinta di mostrargli i giusti ed appropriati comportamenti.

“E… Sì, si possono perfino organizzare terribili scherzi!”

Un sorriso sinistro gli solcò il volto. Spesso aveva delle idee davvero geniali, pensò dirigendosi verso i laboratori della struttura.

***

- Insomma Goku, possibile che tu non sappia proprio cosa sia l’educazione? Come devo fare con te?! Passano gli anni ma ti faccio sempre le stesse ramanzine!

- Tua moglie ha ragione! Non capisco cosa potesse costarti trattenerti ancora qualche minuto… Sei il solito ingordo- pronunciò Bulma confermando le parole di Chichi con un tono alquanto stizzito.

Non era accettabile ingurgitare gli antipasti riservati a dieci ospiti, lamentandosi di avere un inesplicabile languore dopo il tragitto percorso per arrivare a casa di Bulma.

Nel frattempo, l’inquisito si ritrovò a grattarsi energicamente la nuca tentando di esternare le sue più sentite scuse.

- Oh Vegeta, ci sei anche tu! Ma quando sei arrivato?- domandò con aria stralunata e con la flebile speranza che le due donne si concentrassero sul Principe, accantonando così il discorso sulla sua ingordigia.

- Sono sempre stato qui, idiota!- rispose sprezzante il saiyan, poi avanzò sicuro sotto lo sguardo di un ignaro Goku mentre gli ospiti non fecero minimamente caso alla sua presenza; erano ormai abituati ai silenzi, agli sguardi ed alla “compagnia” del Principe, mescolatosi tra loro suscitando ancora qualche emozione negativa a causa di ricordi spiacevoli, ormai quasi del tutto accantonati in un passato lontano.

Nessuno parve accorgersene dei luccicanti oggetti inseriti in uno dei piatti da portata, fin quando il banchetto fu ufficialmente accessibile e Goku poté approfittare del momento per disfarsi di uno scomodo coperchio. Percepiva il profumino dell’arrosto pervadergli le narici e riversarsi intensamente sulle papille, provocandogli l’eccessiva salivazione, accompagnata dal suo sguardo trasognante: era consapevole che Bulma fosse un’ottima cuoca. Gli bastò indirizzare lo sguardo sul letto di insalata affinché le sopracciglia scure si piegassero in una posa alquanto bizzarra; assottigliò le palpebre, era buio pesto, forse aveva le traveggole.

- S-s-s-…- le iridi si dilatarono accompagnando violenti brividi che sentì correre lungo la poderosa schiena tanto da farlo balbettare, pallido come un lenzuolo.

Yamcha nel frattempo fermò la forchetta a mezz’aria con la quale aveva inforcato una pallina di riso, e voltandosi verso il saiyan gli chiese stranito: - Ehi amico, che ti succede?

Ma Goku sembrava pietrificato. Continuava a digrignare i denti, allontanandosi contemporaneamente con cautela da quell’orribile e mefistofelico oggetto. Lasciò cadere il coperchio ed accantonò qualsiasi intenzione lo portasse ad avvicinarsi alle pietanze, prima di attirare l’attenzione degli invitati e di un Gohan vistosamente perplesso. – Oh papà…- mormorò in segno di resa; a volte si chiedeva come facesse suo padre ad essere così…ingenuo. L’eroe della Terra che aveva sconfitto i più acerrimi nemici temeva delle semplici ed innocue…

- Siringhe!- urlò balzando quasi come un felino per raggiungere la distanza di sicurezza necessaria: gli aghi argentei puntavano pericolosamente nella sua direzione.

Nell’istante in cui gli sguardi perplessi si volsero sull’ammasso di muscoli rannicchiato e tremante, al fine udito della scienziata giunsero semplici parole in grado di destarle validissimi sospetti: - Tsk, buona Festa della zucca- pronunciarono quelle labbra.

Pochi istanti, in cui i suoi occhi chiari si posassero sulla figura che le stava di fianco, le servirono a formulare un pensiero inaspettato. Oh béh, se non altro Vegeta aveva colto lo spirito della festa più di chiunque altro. Ecco perché non disse nulla e, anzi, si limitò ad elargirgli una piacevole risata.

 

 

 

 

 

 

*Ho preferito definirla Festa della Zucca dato che mi sembrava più adatto al contesto di Dragon Ball rispetto alla parola inglese^^

   
 
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