My
Immortal
I'm
so tired
of being here
Suppressed by all my childish fears
And if you have to leave
I wish that you would just leave
Your presence still lingers here
And it won't leave me alone
Non
trascorse molto tempo dalla cattura di Kira prima che Near
capisse cosa avrebbe dovuto della sua vita.
Molti
casi erano passati sotto i suoi occhi e, come erede di L,
avrebbe dovuto cominciare subito a dedicarsi a molti di essi.
Ma
c’era una cosa che avrebbe dovuto - voluto - fare prima.
Incurante
delle raccomandazioni dei suoi colleghi, avrebbe
continuato la sua strada.
Sarebbe
tornato nel luogo dove tutto era cominciato.
La
Wammy’s House non era cambiata minimamente da quando se ne
era
andato, tutto era come lo aveva lasciato.
Era
felice di questo.
Costatare
che, la sua vecchia camera e quella di Mello, erano
rimaste perfettamente come le avevano lasciate quattro anni prima non
poteva
che provocargli un miscuglio di sentimenti nel petto.
Felice di
poter rivedere, e in qualche modo rivivere, dei momenti
così forti e sereni.
Per poter
tornare indietro nel tempo.
Quando
ancora l’adolescenza era parte importante delle loro vite.
Ma era
anche triste.
Triste
perché, una volta risvegliato da quel meraviglioso sogni ad
occhi chiusi, li avrebbe riaperti e si sarebbe trovato catapultato in
quella
realtà.
Solo e
insignificante.
Eppure,
anche se sapeva che facendo così avrebbe sofferto, ogni
sera che passava in quello stabile la passava da lui.
Silenziosamente,
senza dare nell’occhio, ogni notte usciva dalla
sua camera per andare lì.
Varcava
la porta e si sedeva su quel pavimento freddo come la sua
anima.
Poggiava
la schiena al letto, lasciato ancora vagamente sfatto,
mentre torturava una ciocca di capelli e posava i suoi occhi su quelle
mattonelle con falso interesse.
Rimaneva
così per un paio d’ore, riflettendo su cose che
nemmeno a
lui era dato sapere.
Soltanto
rimaneva lì.
E, quando
il sonno lo abbracciava, si sistemava come meglio poteva
su quel piccolo letto.
Come ogni
notte da quando era tornato in quell’orfanotrofio lui
era pronto ad aspettarlo.
“Mello,
perché sei qui?”
Davanti a
lui non c’era più il giovane ragazzo angelico e
pulito.
C’era
ormai un uomo, macchiato dai peccati commessi.
“Near,
perché sei qui?”
E gli
sorrideva avvicinandosi.
L’albino
non toglieva mai gli occhi dai suoi cristallini.
Non
avrebbe potuto perdersi nulla di quei momenti.
E lo
abbracciava, lo teneva stretto tra le sue forti braccia.
“Sai
che sarebbe meglio tu non mi cercassi più. Ti fai solo del
male. Vai avanti, Nate”
Gli aveva
sussurrato a pochi centimetri dalla sua bocca, riuscendo
a mischiare i loro respiri.
E il
minore chiudeva gli occhi stringendo forte la maglia del più
grande.
Non lo
avrebbe più lasciato.
Non
avrebbe più commesso lo stesso errore.
“Non
voglio. Non da solo”
These
wounds
won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that time cannot erase
When you cried I'd wipe away all of your tears
When you'd scream I'd fight away all of your fears
And I held your hand through all of these years
But you still have
All of me
Ed il
sole era lì, puntuale come ogni mattina, a risvegliarlo da
quel mondo perfetto nel quale riusciva a tuffarsi.
Ancora,
se respirava profondamente, riusciva a sentire il suo odore.
O quello
era ciò che i propri sensi e il proprio inconscio voleva
fargli credere.
Ed ecco
che il cuore, magicamente rattoppato la notte, stava
iniziando a sanguinare di nuovo.
Ogni
giorno era come quello prima.
Era
così terrificante.
Con una
mano a stringere spasmodicamente la maglia del pigiama
all’altezza del cuore, i suoi occhi cominciavano a farsi
lucidi.
Lui, il
grande numero uno per la successione ad L, non era più
niente.
Ogni
giorno perdeva sempre più parti di sé stesso.
E
recuperarle era ormai impossibile.
Quello
sarebbe stato l’unico puzzle che mai avrebbe portato a
termine.
You
used to
captivate me
By your resonating light
Now I'm bound by the life you left behind
Your face it haunts
My once pleasant dreams
Your voice it chased away
All the sanity in me
Come una
routine vi rincontrate.
Ma con
l’andare avanti ci si rende conto che non è un
bene.
Sembra
una punizione che Dio vi ha voluto infliggere.
Near tra
le braccia di Mello.
Mello che
stringe Near.
“Ehi
piccoletto, dovresti davvero smetterla di venire qui. Lo sai anche
tu”
Gli
diceva mentre una mano andava ad accarezzare quei capelli
argentei.
E Nate
non rispondeva.
Rimaneva
lì.
Con gli
occhi chiusi.
“Ti
stai facendo del male”
L’altro
alzò lo sguardo fino ad incrociare quelli di Mello.
E
divennero lucidi.
Occhi
profondi e neri ricchi di acqua.
“Il
dolore mi ricorda ciò che eravamo. Una volta, tanto tempo
fa.
Se smettessi di soffrire sarebbe come dimenticare quel
periodo”
Mello gli
sorrise e si avvicinò a lui sfiorando con le proprie
labbra quelle di menta dell’altro.
Ma mai
riuscì a farle congiungere.
Di nuovo
si svegliava, riscosso da un nuovo giorno che gli si
presentava davanti.
Pronto a
sopportare di nuovo l’Inferno senza lui.
Ma poi
giungere al Paradiso, quando lo ritrovava.
“Credo
di essere impazzito”
“Tu
sei sempre stato pazzo, Near”
L’albino
annuì accennando un lieve sorriso.
Forse
era vero.
These
wounds
won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that time cannot erase
When you cried I'd wipe away all of your tears
When you'd scream I'd fight away all of your fears
And I held your hand through all of these years
But you still have
All of me
Ed ecco
che il dolore torna sempre più forte ogni giorno che
passa.
Ma Near
non dice mai niente.
Nessuno
che gli capiti vicino lo percepisce.
Perché
mai nessuno lo ha capito.
Mai
nessuno gli si è avvicinato.
Mai
nessuno gli aveva voluto bene.
Mai
nessuno si era affezionato a lui.
Soltanto
Mihael.
“Mihael”
“Nh?”
“Non
volevo finisse così”
“Lo
so, nemmeno io”
“Però
c’è una cosa che devo dirti. Io non ho mai smesso
di amarti,
nemmeno per un secondo”
“So
anche questo”
Gli
sorrise.
Sinceramente
gli sorrise mentre lo fissava negli occhi.
Mello
sapeva tutto.
O almeno,
aveva capito tutto.
Forse
troppo tardi, è vero.
Ma dopo
tutti quegli anni aveva trovato la risposta alle sue
domande.
Near
sapeva cosa sarebbe accaduto se Roger avesse chiesto loro di
collaborare quando ancora stavano insieme.
Near
sapeva che Mello, per amor suo, si sarebbe sottomesso a
quella richiesta.
Near
sapeva che quello avrebbe distrutto il futuro di Mello.
Near
sapeva che Mello voleva lavorare da solo, perché voleva
essere il primo.
Near
sapeva che probabilmente quella collaborazione sarebbe stata
distruttiva per il loro rapporto.
Near
sapeva che Mello avrebbe potuto compiere qualche sciocchezza
e voleva allontanarlo per proteggerlo da quel destino.
Near
sapeva che Mello avrebbe rischiato di perdere sé stesso,
annullandosi con la vicinanza dell’albino, e non lo poteva
permettere.
Ma Near
non sapeva che Mello lo avrebbe seguito di testa sua, arrivando
al punto di sacrificarsi per lui.
I've
tried so
hard to tell myself that you're gone
But though you're still with me
I've been alone all along
“Near”
Il
giovane si voltò a guardarlo.
“Questa
sarà l’ultima volta che ci vedremo”
Nate lo
guardò interrogativo per poi lasciarsi abbracciare da
quelle braccia.
Si
lasciò trasportare dal caldo che sentiva nascere con quella
unione e, per una volta dopo tanto tempo, si sentì bene.
“Sarò
qui ad aspettarti, per sempre. Ma per ora basta”
Gli
sorrise.
“Mello”
Riaprì
gli occhi ritrovandosi in quella camera spoglia e sola.
Si
guardò attorno e annuì sconfitto.
Nelle
notti successive cercò di tornare da lui, inutilmente.
Mello era
sempre stato testardo dopotutto.
Se si
metteva in mente una cosa, quella doveva essere.
Sorrise
amaramente.
Il 7
ottobre 2010 Near si addormentò nuovamente in quello stesso
letto.
E lo
ritrovò.
“Non
avevi detto che non ci saremmo più rivisti?”
Domandò
il giovane torturandosi una ciocca di capelli.
Ma in
cuor suo era felice.
“Avevo
detto che sarei rimasto qui ad aspettarti. Pensavo ci avresti
messo più tempo. Sarò egoista ma … non
mi spiace”
E, dopo
tante nottate lasciate in sospeso, le loro labbra
riuscirono a congiungersi.
Un dolce
bacio a far da testimone di quel loro amore.
Ma il
cuore di entrambi tornò a battere, in qualche modo.
Mello lo avrebbe
aspettato fino alla fine.
Near
sarebbe andato da lui il prima possibile.
Quarantaquattro
giorni dopo il 13 dicembre Mello si era spento.*
Quarantaquattro
giorni dopo il 24 agosto Near si era spento.*
Ma ora, di
nuovo insieme, avrebbero cominciato la loro vita.
Nota
dell’Autrice:
Ecco giunta la conclusione. È finita. Mi fa male dirlo
eppure è
così. Spero che questo ultimo capitolo non vi abbia deluse o
meno. Era dall’inizio
che volevo un finale abbastanza simile a quello che avete letto, ma
nonostante
questo non mi convince ancora. Ed con questo posso chiudere questa
storia che
mi ha accompagnata in questi ultimi mesi, ringraziando come di dovere
tutte voi
che mi avete sostenuta e sopportata in questo lasso di tempo. Sono
grata perché
grazie ad essa ho potuto conoscere persone speciali come voi, ed
affezionarmi
davvero molto ad ognuna. Vi ringrazio. Di cuore. Senza di voi non credo
proprio
che questa storia avrebbe preso la stessa piega. Mi inchino a tutte voi
ragazze. Vi voglio bene.
*:
Piccola precisazione per chi non lo sapesse o avesse un lapsus.
Sono i compleanni di Mello e Near e, basandomi sulla data di morte del
biondino
ho voluto calcolare i giorni per far sì da renderli uniti
anche in un momento
come quello. Non so se mi sono spiegata, la mia mente è
malata (ma questo lo
sapete già).
RINGRAZIAMENTI:
Per chi ha
aggiunto la storia alle preferite
lady
lawliet 1996, lady River Keehl, L_Nael.
Per chi ha
aggiunto la storia alle ricordate
Angel_Madara12,
Feylon, Minawa Asuka.
Per chi ha
aggiunto la storia alle seguite
Aly
22, cassy_star, Feylon, HunterKeehl, kanda, kiiyu, lacey,
MeroSP,
Nijinsky, Pazzabest, ryuga hideki, Skygazer.
Per chi mi
ha aggiunta agli autori preferiti:
Nijinsky e
ryuga hideki.
Ed in
particolare chi ha commentato lo scorso capitolo
L_Nael,
ryuga hideki, Pazzabest, Nijinsky, MeroSP
e lady lawliet 1996.
LA DEDICO
A TUTTE VOI, CHE AVETE CREDUTO IN ME E MI AVETE
SUPPORTATA IN TUTTI QUESTI GIORNI.
SINCERAMENTE
GRAZIE, PER TUTTO <3
Liena
Traduzione
“My Immortal” – Evanescence
Sono
così stanca di stare qui
oppressa da tutte le mie paure infantili
E se devi andartene
Vorrei che tu te ne andassi e basta
Perché la tua presenza indugia qui
E non mi lascerà da sola
Queste ferite sembrano non guarire
Questo dolore è troppo reale
C'è semplicemente troppo che il tempo non può
cancellare
Quando hai pianto ho asciugato tutte le tue lacrime
Quando hai urlato ho combattuto tutte le tue paure
Ho tenuto la tua mano durante tutti questi anni
Ma tu hai ancora tutto di me
Mi catturavi con la tua luce risonante
Adesso sono costretta dalla vita che hai lasciato indietro
Il tuo volto pervade
I miei sogni, una volta piacevoli
Che la tua voce ha cacciato via
Tutta la sanità in me
Queste ferite sembrano non guarire
Questo dolore è troppo reale
C'è semplicemente troppo che il tempo non può
cancellare
Quando hai pianto ho asciugato tutte le tue lacrime
Quando hai urlato ho combattuto tutte le tue paure
Ho tenuto la tua mano durante tutti questi anni
Ma tu hai ancora tutto di me
Ho provato così tanto a dirmi che te ne sei andato
ma anche se tu sei ancora qui con me
sono stata sempre da sola