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Autore: martozza    14/10/2011    14 recensioni
Esiste qualcosa al mondo capace di sciogliere, anche solo per un attimo, il valoroso Principe Vegeta?
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Più di mille Ti Amo.

Maledetti umani.

Con le loro vite così brevi, quasi come una candela. Si consumavano lentamente e la cera si scioglieva in caldi rivoli che scivolavano verso la base.

Poi, di quella vita tanto preziosa, non restava che un semplice grumo senza forma.

Senz'anima.

Vegeta era seduto su una sedia di legno ed osservava le piastrelle del pavimento con aria intellegibile. Intorno a lui voci e volti di persone che si susseguivano rapidamente in un vortice di emozioni.

Chichi gli si avvicinò mestamente, con passo incerto. “Vuoi qualcosa da mangiare, Vegeta? Sto scendendo al bar...”

Il Sayan alzò gli occhi osservando la donna. L'ultima cosa che voleva sentire, quel giorno, era la squillante voce della moglie di Kakaroth, ormai anziana.

Grugnì come suo solito, abbassando lo sguardo. Non gli interessava. La fame quel giorno non poteva essere che l'ultimo dei suoi pensieri.

*

Fu un attimo, un suono metallico, un rumore di passi. Il principe alzò lo sguardo, questa volta acceso di speranza, anche se nascosta.

“Allora, dottore... come sta?”

Trunks parlò al medico con voce affannata, intrisa di preoccupazione. Reggeva tra le braccia possenti una bambina bionda, troppo piccola per capire la situazione drammatica che stava vivendo.

Il panciuto dottore si schiarì la voce prima di iniziare a parlare, con un tono pacato ma fin troppo lento. “Non so se è il caso di parlarne qui, signor Brief.”

Vegeta acuì lo sguardo, fissando l'uomo con aria truce.

“Ne parli qui, e si muova.” pronunciò acidamente.

*

I tre Brief circondavano il dottore, in disparte. dopo una breve discussione, avevano convinto il cocciuto Saiyan a seguirli. Trunks e Bra guardavano il medico con occhi lucidi di lacrime amare, Vegeta aveva uno sguardo spento, quasi assente.

“La signora ha una grave infezione alle vie respiratorie. Ha bisogno dell'ausilio di un macchinario per poter respirare bene. Sarebbe curabile, ma la donna ormai è anziana... non so se riuscirà...”

L'uomo sembrava impacciato in quel frangente. Cercava di evitare lo sguardo di quello strano uomo poggiato al pilastro con le braccia al petto, che lo fissava omicida.

“Cosa... cosa vuol dire, dottore?” Bra interruppe il discorso del medico, con aria spaventata.

“Signorina, io non credo che vostra madre sopravviverà alla nottata.” sentenziò.

Tra i presenti cadde il silenzio.

*

Era calata la notte su Satan City. Tutti se n'erano andati. Marron e la bambina erano tornati a casa, all'ospedale restavano soltanto i tre Brief.

“Papà... io accompagno Bra a casa e raggiungo Marron. Chiamami se succede qualcosa.”

Nessuna risposta.

Il principe dei Sayan sembrava aver trovato qualcosa di infinitamente interessante nella finestra che stava osservando da ormai troppi minuti.

Trunks abbassò lo sguardo al pavimento, passandosi una mano sul volto stanco. Dette una leggera pacca sulla spalla del padre, prima di allontanarsi.

“Va a salutarla anche tu, papà.”

*

Tutto era bianco lì dentro.

Le pareti erano composte da un mosaico di lucide mattonelle candide, le tende leggere dello stesso colore, sostavano senza vita dinnanzi ai vetri della finestra piccola e squadrata. Era ormai calata la notte.

Tutto era così candido.

Bianco era l'armadio accanto alla porta, bianco il comodino con sopra una lampada. Bianco era perfino il respiratore.

Bianco era il cuscino, sul quale si sparpagliavano a ventaglio morbidi capelli grigio scuro, dai riflessi blu.

Vegeta si avvicinò nella penombra al letto, quasi incerto.

Mai nella vita il principe aveva esitato tanto.

Il volto della donna era pallido, come fosse stato senza vita.

Era solo un riflesso della splendida donna che era stata anni prima.

“V-Vegeta...”

*

Erano stesi sul letto matrimoniale, tra le coperte raggrinzite e disordinate, nudi.

Bulma aveva la testa poggiata sul cuscino e osservava il suo principe, con un sorriso sul volto.

Il saiyan era disteso supino, con gli occhi chiusi. Gli accarezzò il volto, con una soffice carezza. Il principe non disse nulla, restando nella stessa posizione, mentre la donna tornava a fissarlo con un piccolo sorriso. Qualche anno prima non glie lo avrebbe permesso, lo sapeva. Era un grande traguardo che le concedesse certe 'romanticherie'.

Io mi metto a dormire, tesoro. Buonanotte.”

Il principe dette finalmente un segno di vita, grugnendo come suo solito. Bulma sospirò, chiudendo gli occhi e voltandosi di fianco verso il lato opposto.

Ti amo, Vegeta.”

E dopo qualche istante, un nuovo suono gutturale si librò dalle labbra del Saiyan.

*

Guardarla così era una tortura.

Gli occhi, un tempo lucenti e briosi erano ormai spenti, senza più quella linfa e quel luccichio che li avevano caratterizzati.

Le labbra erano secche e violacee, le guance infossate.

C'era uno scheletro tra quelle lenzuola, non la sua Bulma.

“Hei, non credevo saresti venuto...”

“Donna, il gatto con il bastone ha detto che domani i senzù saranno pronti.” disse schietto l'uomo, sedendosi accanto a lei. Bulma sospirò, facendo un piccolo sorriso stiracchiato.

“No, tesoro... lo sappiamo tutti e due che non è un male curabile con i senzù. E' la vecchiaia, semplicemente.”

Il saiyan aprì la bocca per ribattere ma le parole gli morirono in gola. Lo sapeva bene anche lui che non si poteva far nulla. Sapeva bene che ormai erano giunti al capitolo finale.

“Vegeta, dalla vita ho avuto tutto. Ho avuto una vita piena di emozioni, un lavoro gratificante, fama e soldi. Ho due figli splendidi, una nipotina.”

Il principe strinse le labbra in una smorfia. Non aveva mai digerito i discorsi smielati, soprattutto in quei casi. Inoltre, il fatto che Bulma stesse parlando come per recitare le sue ultime parole, lo innervosiva.

“Ho avuto te, Veggie.”.

Quello stupido soprannome. Quante volte l'aveva odiata per quello? Quante volte aveva cercato di mantenere il proprio orgoglio saldo, davanti ai suoi baci e alle sue romanticherie?

Il principe sentì la propria gola ingrossarsi, un nodo stringersi fino a fare quasi male. Cercò di deglutire quel grumo fastidioso senza alzare gli occhi dalla moglie.

“E non sai quanto tu sia stato importante, per me...” sussurrò la donna, facendo un piccolo sorriso.

Su quel bel volto alleggiava un' aria di sofferenza nascosta, che solo lui riusciva a decifrare.

La donna posò la mano su quella dell'uomo, con grande sforzo.

Senza quasi volerlo, Vegeta sentì le proprie dita intrecciarsi con quelle della donna, in una salda stretta.

“Ti amo.”ormai la voce era un sussurro forzato, doloroso.

Il principe nella penombra socchiuse gli occhi. Sentiva il proprio cuore battere veloce nel petto come mai era successo prima d'allora, nemmeno durante le peggiori sfide.

La presa del saiyan si fece ferrea, strinse quella soffice mano attorno alla sua, possentemente. Non l'avrebbe lasciata per nulla al mondo. Non avrebbe permesso a nessuno di allontanarla da lui.

Una lacrima solcò i lineamenti duri del più nobile dei Saiyan, cadendo poi verso il pavimento. Egli stesso non se ne accorse, troppo impegnato nello stringere la mano della donna che per lui era semplicemente tutto. Rappresentava la speranza, la luce, la felicità.

Rappresentava l'amore.


Sorrise Bulma, sul suo letto di morte.

Conosceva suo marito, sapeva che le due famose paroline non sarebbero mai uscite da quelle labbra.

Ma in quel momento, quella stretta ferrea attorno alle sue dita, valeva più di mille “ti amo”.

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Allora, sono sicura che questa storia faccia pena XD

No, sul serio l'ho scritta di botto, velocemente.. ma ormai ho perso totalmente la fiducia in me (dato quanto abbia fatto schifo l'ultima storia da me pubblicata XD "Tenebra Azzurra"). però, che volete.. amo troppo scrivere per smetterla XD

Quindi vi stimo molto per essere arrivati fin qui :D alla prossima, se avrete ancora il coraggio di leggere altre mie storie =P


  
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