Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: SilentWings    14/10/2011    1 recensioni
One shot SebastianxOOC E' il compleanno della sua padrona, e Sebastian cerca di festeggiarla nella miglior maniera possibile...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sebastian Michaelis
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno buongiorno! Questa è una piccola fanfiction scritta per una personcina davvero deliziosa, Sara, come piccolo pensierino per festeggiare il suo compleanno! Happy birthday Sara! Detto ciò, cominciamo...

Come ogni mattina, aprii la porta di legno d'acero finemente intagliata che portava alla camera da letto della mia padrona, trascinandomi dietro il carrello portavivande con la colazione. Con un gesto fluente, scostai le cortine che impedivano alla pallida luce del sole mattutino di svegliarla all'alba. In quella giornata di ottobre, il mondo era completamente tinto di grigio. Pioveva fitto, bagnando l'erba verde del giardino della villa. Mi voltai a guardarla. Sara dormiva ancora, evidentemente non era stata disturbata dal rumore dei miei passi sulla soffice moquette rosso scuro. Osservai con un sorriso sornione la sua espressione serena e rilassata, tipica di chi, rapito dai sogni, ha perso la percezione del mondo reale. Ancora per qualche istante, rimasi immobile ad ascoltare il suo respiro ritmico e regolare, prima di decidermi a chiamarla. -Signorina?- Il ritmo della respirazione cambiò di colpo, e notai un lieve movimento del corpo sotto le coperte, accompagnato da un mormorio incoerente. Probabilmente non era ancora del tutto cosciente. -Oggi per colazione vi ho portato una brioche al cioccolato, degli scones appena usciti dal forno e del pane con marmellata all'arancia. Cosa desiderate?- Sara si tirò a sedere contro la spalliera di legno del letto, sbadigliando e stropicciandosi gli occhi. -La brioche...- -Come desiderate.- Servendomi di un paio di pinze, le offrii il dolce ancora caldo e strabordante di cioccolata su un piattino bianco, per poi versare il suo tanto amato Earl Grey Tea in una tazza riccamente decorata. Mentre mangiava, la ragazza guardava fuori dalla finestra, osservando i pesanti goccioloni di pioggia battere contro i vetri. Rimanemmo in silenzio per un po', ipnotizzati da quel suono ritmico. Ad un certo punto la vidi rabbrividire. -Tutto bene, milady?- -S... sì. Sebastian, accendi il fuoco. Fa freddo ,qui dentro.- -Ai vostri ordini.- Non aveva tutti i torti. Già da diversi giorni il sole non ci riscaldava coi suoi raggi, occultato da una spessa coltre di nubi grigie che oscuravano il cielo di Londra. Io non percepivo il freddo, ma lei sì, quindi mi affrettai a far divampare una vivace fiamma nell'antico caminetto di pietra della camera da letto. Quando tornai al suo fianco, notai che si era rigirata di lato, in posizione fetale, e sembrava avere tutte le intenzioni di riaddormentarsi. Sorrisi leggermente -Signorina, forza. E' ora di svegliarsi, i vostri doveri vi attendono.- E così facendo, le presi gentilmente le caviglie e le spinsi oltre l'orlo del materasso, costringendola a sedersi. -Uffa, Sebastian! Ho sonno!- protestò Sara. -Su, su. Non avete più l'età per i capricci, mi sembra- dichiarai divertito. Con uno schiocco della lingua, la ragazza si posizionò, così che la aiutassi a vestirsi. Mentre le allacciavo il grosso fiocco sul retro dell'abito, buttai lì una domanda. -Signorina, lo sapete che giorno è oggi?- -Lo so fin troppo bene, Sebastian, non seccarmi- -Pensavo che agli esseri umani facesse piacere festeggiare il proprio compleanno- -Tsk! E' un giorno come un altro, dopotutto. Non vedo cosa ci sia da festeggiare, nel proprio decadimento.- Sorrisi. -Siete ancora giovane perchè il tempo abbia effetto su di voi.- Le accarezzai con affetto la pelle candida e i folti capelli ancora spettinati. I suoi occhi si riempirono di sorpresa per questo gesto improvviso, ma restò immobile e in silenzio. -E pensare che avevo preparato qualcosa per questa ricorrenza- E così dicendo, le porsi una scatolina quadrata, avvolta in una carta da regalo bianca, fermata da un elegante nastro di pizzo nero. La ragazza sgranò i suoi meravigliosi occhi scuri. -Sebastian... è... è per me?- Annuii, sorridendo deliziato davanti alla sua reazione. Il suo volto esprimeva una gran curiosità, mentre le dita pallide ed affusolate scioglievano il fiocco. Sotto alla carta bianca, la scatola era di un delicato color pesca, ornata di complicati arabeschi. La giovane si affrettò ad aprire il coperchio. Al suo interno, un dolcetto al cioccolato che avevo preparato io stesso quella mattina e un minuto rotolo di pergamena, chiuso da un nastrino di raso nero. Con dita tremanti, Sara fece scorrere la strisciolina di stoffa e fece scorrere lo sguardo sulle parole scritte sul bigliettino. Tutt'un tratto, i suoi splendidi occhi si inumidirono e sentii le sue braccia esili stringersi attorno al mio collo. -Per me è lo stesso- mi sussurrò all'orecchio Sorrisi e la abbracciai forte. Restammo per alcuni istanti così, senza dirci nulla. Qualche minuto dopo, da dietro la porta sentimmo risuonare una voce familiare. -OH! OH! OH!- Le mie labbra si incurvarono in un sorriso. -A quanto pare, il signor Tanaka richiede la vostra presenza, signorina.- Lei rise, e con un bacio appassionato si affrettò ad uscire, lasciandomi solo. Iniziai a riordinare le stoviglie della colazione. Mentre uscivo, scoccai un'occhiata soddisfatta al biglietto, ancora abbandonato sulle coperte sfatte.

I demoni non provano sentimenti. Nel tempo passato con voi, però, ho cominciato a pensare che, dopotutto, forse non sono propriamente un demone. Vi amo. Buon compleanno.

  
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