Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: DK in a Madow    15/10/2011    3 recensioni
Christian e Gloria volevano amarsi. Niente di più. Volevano aggiungere solo un po' d'amore a questo mondo fin troppo inebriato d'odio. Ma quanto è breve il passo tra sogno e realtà?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

They burned  my dream into the ground.

 


La notte è alle porte.
Sono seduta su uno sgabello del bar della stazione in preda al panico. E' come se questo fottuto sgabello fosse fatto di spine. Fuori le stelle non hanno abbandonato ol cielo. Sono lì, immobili. Niente e nessuno potrà staccarle da quel soffitto infinito.
Ho scolato due birre nel giro di pochi minuti, ma credo che l'ansia abbia fatto evaporare ogni traccia di alcool nel mio sangue.

21.25.

L'arrivo del treno che riporta a casa i volontari andati a combattere in Afghanistan era previsto per le nove e mezza. Mancavano solo cinque maledetti minuti. In parecchi eravamo agitati in quel buco di locale: le comunicazioni con l'Afghanistan erano state interrotte dopo l'attacco.
Nessuna telefonata. Non sapevamo se qualcuno fosse morto oppure no. Nemmeno ai giornalisti era stato permesso di avvicinarsi alla base e tutte le informazioni rimasero segrete. Solo l'esercito americano era a conoscenza della verità ed era per questo che avrebbe riaccompagnato i volontari a casa.
-"E' ARRIVATO!!!"
La voce angosciata di una signora che stava indicando l'uscita alla mia sinistra da cui s'intravedevano i binari e un treno rallentava stridulo sul binario tre.
Tutti ci precipitammo fuori, ma io rimasi indietro, sia perchè le gambe non mi reggevano più, sia perchè altri erano stati più veloci di me. Mamma e papà non erano con me, erano rimasti a casa. Dovevo farcela da sola.
I ragazzi dell'esercito iniziarono ad occupare lo spazio vicino al binario e con molta cautela fecero scendere una sedia a rotelle. La signora che prima aveva urlato si precipitò sulla carrozzella abbracciando quello che era suo figlio.
-"Mamma sto bene, non è niente, tranquilla!" diceva il ragazzo, mentre dietro di lui scendevano una decina di ragazzi che riportavano fratture e cicatrici. Fu un momento in cui cercai di mettere a fuoco i visi di quei ragazzi, ma in quegli occhi e in quelle labbra non trovavo tracce di Christian.
"Sta bene allora!", era il cuore ad urlarmelo. Velocemente iniziarono a scendere i ragazzi che stavano bene: chi riabbracciava i figli, chi da figlio veniva riabbracciato, chi si buttava tra le braccia della propria amata.

Di Christian nemmeno l'ombra.

La folla iniziò a dileguarsi tra risate e qualche lacrima, mentre io sentivo il cuore scendere giù di parecchi centimetri.
Nel giro di pochi minuti mi ritrovai da sola a fissare il treno. Christian non c'era!
Fu allora che il mio cuore andò a bruciare all'inferno, accasciandomi a terra in preda alla disperazione. Dopo pochi secondi che sembrarono un'eternità, un tovvo famigliare si posò sulla mia testa.
-"Hey ragazzina, perchè piangi?"
La voce sembrava sorridere.
Alzai lo sguardo e fu allora che il mondo, il tempo e il mio cuore ripresero ad andare avanti col ritmo giusto.
Senza sapere come e per quanto tempo, ci buttammo a capofitto in un bacio, le nostre labbra urlavano amore ad ogni movimento, mentre le mie braccia si intrecciavano dietro il suo collo e le sue mi cinsero la vita.
Non c'erano più treni.
La guerra era finita.
Il mondo era andato a farsi fottere.
Christian. Gloria.
Nient'altro.
Alla fine del bacio credevo quasi che avrei ritrovato un Christian invecchiato davanti a me, perchè tra le sue braccia il tempo sembrava avesse raddoppiato la velocità.
E invece no.
Christian era lì, finalmente a casa, consumato dalla stanchezza, ma bello come non mai.
-"E' come se ti baciassi per la prima volta, sai?"
-"Si? Io invece ho il cuore in gola" dissi spaesata.
-"Probabilmente il mio entrerà in collisione col tuo!", sorrise.
Ci rialzammo sorridenti ed uscimmo dalla stazione, ma non appena arrivati in strada Christian si fermò e mi attirò a sè, affinchè lo guardassi in faccia.
-"C'è una cosa che non ti ho mai detto di persona!"
-"Cosa?"
La mia domanda a quanto pare scatenò il cielo. Si!
 


Perchè all'improvviso il vento iniziò a scuotere feroce gli alberi circostanti. i lampioni si spensero e improvvisamente sembrò che il cielo si fosse illuminato di una nuova alba. Peccato, però, che il sole stesse precipitando in maniera sovrannaturale sopra di noi. Era la fine del mondo, ne ero certa!
-"GLORIA!!!!"
Christian urlava di fronte a me e come me era in preda al panico.
-"TI AMO, GLORIA!!!"
-"TI AMO ANCHE IO CHRISTIAN!"
E mentre le nostre bocche si fondevano nuovamente, il sole si frantumò sulla terra.

 

 

 

 

 

 

-"Ma che caz..."
Velocemente rifugiai la testa sotto il cuscino, gli occhi abbagliati dal sole che entrava dalla finestra. Lentamente cercai di riaprirli e di abituarli alla presenza della luce. Riemersi da sotto il cuscino. Nel letto, il posto di fianco a me era vuoto. Con la mente nel pallone mi voltai verso il comodino per guardare la sveglia.

9.30

-"Cazzo, ma quanto ho dormito? Adie?? ADIE??"
Il silenzio mi rispose.
-"Jake, Joey??"
Niente.
-"Cazzo, ma allora siete usciti tutti."
Mi voltai nuovamente verso la parte vuota del letto. C'era un biglietto che riportava la scrittura elegante di Adie.

-Sono uscita presto per comprare qualcosa per il pranzo. Non ho voluto svegliarti. Sei troppo bello quando dormi, specialmente quando farnetichi nei sogni come questa notte. Dovrai spiegarmi chi sono Christian e Gloria! -

Col sorriso sulla faccia riposi il biglietto sul comodino.
Christian e Gloria.
-"Ah già. Ecco cosa stavo sognando. Cristo quei due mi hanno bombardato il cervello per tutta la notte."
Con la mente svuotata che preannunciava l'arrivo di un mal di testa, scesi in cucina per prepararmi un caffè.
Era da mesi che cercavo l'ispirazione per il nuovo album che non aveva nemmeno un nome, ma nessuna idea brillante. Solo un ritornello:

"We are the cries of the class of 13!"

Mentre canticchiavo quel ritornello sottovoce, le immagini del sogno fatto la notte prima si ripresentarono alla mente. Fu allora che trovai la soluzione.
Christian.
Gloria.
The class of 13.

Chi meglio di loro? L'amore e la guerra. Lacrime, sangue e sorrisi fusi insieme.
Lasciai perdere il caffè, più tardi sarei andato a casa di Trè insieme a Mike. Anche loro da tempo aspettavano una mia idea e ora che era arrivata, un caffè me lo meritavo da parte loro.
Mi buttai sul divano, presi il blocchetto su cui avevo segnato il ritornello e ripresi a scrivere:

"We are the cries of the class of '13
Born in the era of humility
We are the desperate in the decline
Raised by the bastards of 1969..."

Appena ebbi finito, rilessi tutto e seppi che mi trovavo di fronte alla storia del XXI secolo.
-"Si, bambina, hai parecchio da raccontare al mondo"
Riposi accuratamente il blocchetto sul tavolino, la storia di Christian e Gloria stampata nella mente. Cinque minuti dopo ero sotto la doccia e, mentre ricantavo la canzone che avevo appena scritto, pensai al nome da darle. Rimasi nella doccia per qualche minuto ad occhi chiusi, mentre l'acqua e i pensieri scorrevano via insieme. Quando riaprì gli occhi, col cuore che tremava dall'emozione, poggiai un dito sul box di vetro e in poche, semplici parole racchiusi tutto ciò che mi portavo dentro.

"21st CENTURY BREAKDOWN"
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: DK in a Madow