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Autore: SummerBreeze    15/10/2011    4 recensioni
Tratto dalla storia: «P come perfezione, puntualità, precisione, professionalità! P come Peyton, un cognome, una garanzia!» [..] Una mano alzata compare all'orizzonte dal fondo dell'aula ma non riesco a distinguerla per via della moltitudine di corpi ammassati – neanche fosse un lazzaretto – dei miei compagni, che credo stiano dormendo... O facendo un'orgia, non saprei; non ci sarebbe da stupirsi in ogni caso. «Hai dimenticato p****na, Novice»
E fu così che il mio castello di sogni e speranze crollò come il muro di Berlino nell'89.
L'artefice? Ma Logan Shepherd, naturalmente. Lui è quello che potrei definire come la mia nemesi, l'anello di congiunzione tra l'uomo e lo stronzo – nel vero senso della parola –, il capello sulla tua pietanza preferita, la pioggia nel giorno del tuo matrimonio, un giro gratis quando hai già pagato, un buon consiglio che non hai seguito e... No, cavolo. Quella è Alanis Morrisette!
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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L es  l i a i s o n s d a n g e r e u s e s.





CAPITOLO I: Small, insignificant details.



Non esiste salvaguardia contro il senso naturale dell'attrazione.
 - A.C. Swinburne




«P 
come perfezione, puntualità, precisione, professionalità! P come Peyton, un cognome, una garanzia!» concludo il mio encomio a me stessa sfoggiando un sorriso plastico e convincente, perché come dice il Manuale del perfetto politico, il sorriso infonde una certa sicurezza nell'interlocutore.
Peccato che nessuno dei miei interlocutori mi stia ascoltando. Piccolo dettaglio trascurabile.
Non che questa sia una campagna elettorale vera e propria – e se lo fosse, sarebbe davvero deprimente; c'è gente che dorme, tra cui quell'indegno di Cyrus Green che sta sbavando bellamente, come se non esistesse un domani. Riesce ad essere disgustoso persino quando dorme! Questo ragazzo è un caso umano... Come tutti qui, del resto – ma ci tengo a fare ogni cosa a modo mio. D'altronde, il motto della mia famiglia è “Quando voglio una cosa la faccio e la faccio in modo perfetto!”.
Mi sono candidata come presidentessa del comitato studentesco ed otterrò quella carica, costi quel che costi! Non che il mio curriculum abbia carenza di attività extra-scolastiche, ma la suddetta carica è una delle più ambite e importanti e renderebbe la mia ammissione alla Brown University una semplice formalità; entrare in quell'università è ciò che voglio con tutta me stessa fin da quando ho messo piede negli States e non sono disposta a rinunciarci! Anche a costo di impazzire dietro un branco di stupidi e annoiati perditempo, quali sono i miei compagni.
Tzé... Liceali.
Okay, sono una liceale anch'io, ma non sopporto molto i miei coeatanei! Sono tutti così... Così... Piccoli! Hanno la maturità emotiva di un muffin ai mirtilli e la cosa mi urta parecchio. Come volevasi dimostrare, nonostante il mio discorso sia finito da una manciata di minuti, nessuno sembra essersene accorto.
Un modo facile ed efficace per ridurre l'autostima ai minimi termini? Frequentate l'Eaton College di San Diego, i risultati sono più che garantiti.
Una mano alzata compare all'orizzonte dal fondo dell'aula ma non riesco a distinguerla per via della moltitudine di corpi ammassati – neanche fosse un lazzaretto – dei miei compagni, che credo stiano dormendo... O facendo un'orgia, non saprei; non ci sarebbe da stupirsi in ogni caso.
Il fatto che ci sia qualcuno che voglia intervenire per pormi delle domande o ancora meglio dirmi la sua opinione - che eventualmente potrebbe sfociare in un dibattito! Non è meraviglioso? - accende in me un barlume di speranza. Finalmente qualcuno che mi presta attenzione sul serio! Per Giove, credo di stare per emozionarmi.
«Sì?» domando titubante, quasi avessi sognato tutto quanto. La prospettiva che qualcuno voglia discutere con me – in modo serio! - di qualcosa è talmente bella da sembrarmi irreale. Eppure è qui ed io sto per coglierla e... Oddio, mi sento come una vergine!
«Hai dimenticato puttana, Novice»
E fu così che il mio castello di sogni e speranze crollò come il muro di Berlino nell'89.
L'artefice? Ma Logan Shepherd, naturalmente. Lui è quello che potrei definire come la mia nemesi, l'anello di congiunzione tra l'uomo e lo stronzo – nel vero senso della parola –, il capello sulla tua pietanza preferita, la pioggia nel giorno del tuo matrimonio, un giro gratis quando hai già pagato, un buon consiglio che non hai seguito e... No, cavolo. Quella è Alanis Morrisette!
Insomma, la mia scarsa sopportazione nei confronti di quella sottospecie di primate è abbastanza palese e potete ben capire il perché; non capisco il motivo per cui debba ostinarsi a rompermi continuamente le scatole, comincio a credere che provi un perverso piacere nell'attentare a tutto ciò che faccio, anche quando non lo riguarda personalmente.
Ingoiando il boccone amaro e cercando di nascondere la palese delusione – perché come c'è scritto nel Manuale del perfetto politico, scopiazzando palesemente dai Queen, the show must go on – con l'espressione più indifferente del mondo, ribatto svogliatamente «O procrastinatore, pervertito... Ah no, quelli sono aggettivi più consoni al tuo modo di essere. C'è qualcun altro?»
«Suvvia Novice, non te la sarai mica presa! Lo sai che il mio insulto è del tutto privo di fondamento... Puttana, tu? Prima dovresti elargirla a qualcuno! E a giudicare dalle ragnatele all'incrocio dei tuoi pali – che riesco ad intravedere da qui, pensa un po'! - direi che... Sarai mica una verginella?»
Piccolo particolare: Logan è un tombeur des femmes – o scopatore professionista, per meglio dire – di prima categoria. In quattro anni di liceo è riuscito a copulare con quasi tutta la popolazione femminile scolastica – personale incluso! - senza badare molto a chi, quando, come e soprattutto perché; la sua è la classica filosofia del “purché si scopi”.
«Io avrò le ragnatele, tu le piattole.»
Sorprendentemente, sento qualche risolino sommesso da parte dei miei compagni! Oltre che attivi sono pure solidali? Questi sono passi avanti. Cyrus Green ha pure smesso di sbavare!
«Che ci vuoi fare, sono così bello che tutte mi desiderano!»
Colpito e affondato. Niente da ribattere a tutto ciò, perché per quanto mi costi ammetterlo, Logan è uno dei ragazzi più magnetici che abbia mai incontrato
Non è tanto la sua aria da tipico surfista californiano, visto che qui di surfisti ce ne sono anche troppi – devo ammettere che lo stronzo è esteticamente carino, certo non uno di quei ragazzi che ti rimane per la sua sfolgorante bellezza. Mica stiamo parlando di David Gandy!  Okay, magari paragonare un semplice liceale al modello di Dolce & Gabbana che fa sospirare gli animi di ogni essere di sesso femminile dotato di capacità di intendere e volere non è molto equo, ma almeno rendo l'idea. Forse sto divagando un po' troppo, dannati David Gandy e la sua bellezza sopraffina! - e non credo sia nemmeno il suo caratteraccio orribile o la sua attitudine da ribelle senza un perché a renderlo così magnetico.
Razionalmente non saprei proprio spiegarlo, ma in pratica ogni volta che incrocio il suo sguardo blu oceano sento... Chimica. Come se ogni mio singolo atomo fosse attratto dalla sua presenza, è una cosa che non so proprio spiegarmi, ma succede.
Per giunta solo con lui, non mi era mai successo niente di simile con nessun altro!
Mi devasta anche un po', perché per quanto a volte l'istinto di saltargli addosso senza neanche lasciargli il tempo di realizzare cosa stia facendo sembra prevalicare sul resto, c'è sempre quella fastidiosa voce che proviene dai meandri più remoti della mia coscienza che mi ricorda che l'essere su cui sto facendo fantasie erotiche a livelli quasi pornografici, è lo stesso che mi rende la vita infernale da anni, solo per il gusto di farlo.
E allora mi ricordo che non ne vale assolutamente la pena.
Stiamo parlando di Logan Shepherd, l'essere più egoista, misogino, stronzo, altezzoso, superbo e perfido che abbia mai avuto la sfortuna di incontrare. E anche maledettamente attraente, ma anche questo è un piccolo dettaglio trascurabile.
«Se l'uomo più scopabile dell'universo ha finito, potrei dichiarare conclusa la mia orazione. Per cui, andate in pace.» concludo solenne, mentre con somma tristezza apprendo che i miei compagni stanno cogliendo al volo l'occasione per sgombrare l'aula. Non li ho mai visti tanto efficienti.
«Manca solo la tipica balla di fieno per rendere più triste questa situazione di quanto già non sia.» commenta Shepherd, che sembra essere l'unico rimasto; ti pareva, godere delle mie disgrazie è uno dei suoi hobbies preferiti. Ma momentaneamente sono troppo demoralizzata per rispondere a tono.
«Nessuno ti ha chiesto pareri, Shepherd.»
«Chi se ne frega, siamo in un paese libero, mi pare! E non otterrai l'attenzione o i voti di qualcuno, se continui con questa snervante messinscena della perfettina rompi coglioni che ti ostini a mostrare al mondo da quando sei qui.»
Inarco il sopracciglio destro, piena di scetticismo. Logan che mi dà un suggerimento? Il mondo starà girando per caso al contrario? «Che vorresti dire?»
«Che Miss Perfection ha proprio rotto i coglioni, Peyton.» esordisce così, senza mezze misure.
Sono consapevole del fatto di non godere della simpatia della maggior parte dei miei compagni – o del corpo studentesco in generale – per via della mia fama da stronzetta con manie di perfezione che mi precede e a dire la verità non ho mai fatto niente per accaparrarmi le loro simpatie – tantomeno antipatie –; in tutto questo tempo, mi sono semplicemente limitata ad essere me stessa, seguire la mia strada e fare di tutto per realizzare i miei obbiettivi.
Ho degli amici che nonostante tutto mi accettano per quella che sono e mi sta benissimo. Ho già mandato la mia vita all'aria una volta, solo per fare la “figa” e farmi accettare da chiunque e i risultati sono stati disastrosi; ho avuto una seconda chance e non ho la minima intenzione di sprecarla per un branco di mocciosi etichettatori che hanno rinchiuso la mia intera vita e la mia personalità in due parole, senza nemmeno preoccuparsi di vedere al di là del proprio naso.
«Sopravviverete», dico facendo spallucce.
«Noi sicuramente, ma le tue possibilità di diventare presidentessa sono nate e morte in questa stanza. Per quanto le tue idee possano davvero cambiare l'andamento di questo puttanaio che si ostinano a chiamare “scuola”, hai bisogno dell'approvazione di coloro che hai scelto di rappresentare, per quanto li disprezzi. Senza di loro non sarai nessuno».
Per quanto detesti ammetterlo – più di quanto detesti ammettere di essere attratta in modo pericoloso e insano da lui -, lo stronzo ha ragione. Continuo però ad essere sospettosa. «Ti ringrazio per questa illuminante lezione di politica per principianti. Ma cosa c'è sotto?»
Lui si appoggia le mani sul cuore, come se l'avessi appena colpito e assume un'espressione melodrammatica da tragedia shakespeariana. «Ma come?», domanda con enfatizzando la componente patetica più del dovuto «Pensavo fossimo amici!»
Dovrei proporlo al Drama Club scolastico.
«Io e te amici, MAI.» esclamo, cercando di risultare più perentoria possibile.
Il suo sguardo si fa malizioso e il suo irresistibile ghigno sarcastico fa capolino, minimizzando drasticamente la mia capacità di formulare frasi o pensieri di senso compiuto. «Non riuscirei ad essere amico tuo, neanche volendo.»
La sua voce è ridotta a un sussurro, protende un braccio per riuscire a sfiorami il volto con le dita e con l'altro mi cinge la vita, attirandomi a sé. Il contatto diventa sempre più ravvicinato, fino a quando le mie labbra e le sue non aderiscono perfettamente e la mia razionalità mi abbandona per emigrare verso luoghi più freschi, date le vampate di calore che hanno cominciato ad invadermi.
Ma eccola lì, la fastidiosa vocina di pocansi che comincia disperatamente a farsi strada ricordandomi quanto questo sia sbagliato e lesivo per il mio orgoglio e per la dignità della mia persona e in primis di donna.
E così, armandomi di tutta la forza di volontà che possiedo, lo spintono via.
Che io sia paonazza, abbia il fiato corto e gli occhi pieni di desiderio beh... Sono gli ennesimi dettagli di poco conto. Dannazione! «Che diavolo stiamo facendo?» esclamo piena di – finta – indignazione.
«Dio, Novice» ribatte sconvolto. «Sapevo che avevi qualche carenza sotto quest'aspetto, ma addirittura non sapere cosa stavamo facendo! Allora, il “bacio” consiste tipicamente nel contatto tra le labbra di una persona e quelle di un'altra, comprendi?1».
«So cos'è un bacio, razza di microcefalo! Ma non avevi motivo di attirarmi a te!»
«E tu non avevi motivo di contraccambiare, ma l'hai fatto», risponde prontamente. «L'attrazione tra me e te è innegabile
Quell'affermazione mi prende talmente tanto alla sprovvista da non sapere nemmeno cosa ribattere. Attrazione tra me e lui? Anche lui è attratto da me? «C-c-cosa?» balbetto spaesata.
«Non crederai mica di essere riuscita a nascondere lo sguardo trombino che ti viene ogni volta che mi guardi!»
Ma cosa diavolo sta blaterando? «Sguardo che?»
«Tu mi vuoi scopare.» dice semplicemente, come se stesse facendo l'affermazione più normale del mondo; inoltre si cura anche di scandire alla perfezione ogni sillaba, quasi stesse parlando con una decerebrata. Considerate le mie capacità di apprendimento che per ora sono state compromesse per ovvi motivi, non riesco nemmeno ad arrabbiarmi. «Chiaro il concetto?»
Annuisco debolmente col capo, incapace di dire altro.
«E neanche tu mi sei indifferente. Lo so, è sorprendente anche per me! Ma per quanto il tuo atteggiamento da perfettina rompi-palle sia detestabile, devo ammettere che ti differenzia dalle altre in modo notevole. Senza contare che sei l'unica in grado di tenermi testa, almeno a parole, e devo dire che trovo tutto questo terribilmente eccitante. Guarda», mi esorta indicando le sue ehm... Parti basse «Mi sta già venendo duro solo a pensarci.»
Ditemi che non l'ha fatto davvero.
«Sempre il solito porco» mi limito a commentare, cercando di sorvolare su quanto appena detto.
«Ma ti piace», e non è una domanda.
«Come no, sono tutta bagnata!»
«Veramente?» domanda speranzoso.
«NO
Il satiriaco dell'anno scoppia a ridere di gusto e non posso fare a meno di notare quanto sia bello quando ride in maniera così spontanea: i suoi lineamenti, irrigiditi da quell'espressione sempre severa e stronza si rilassano, ed è come se quel muro che si è costruito intorno a lui si indebolisse, lasciando intravedere almeno un po' della persona che è realmente.
Tutti qui indossiamo delle maschere, chi più, chi meno. Il problema dei licei americani è che sono costruiti su gerarchie sociali e cliché che nell'arco dei 4 anni non ti abbandonano mai e pochi riescono davvero a comprendere che la personalità umana è talmente complessa e articolata da non potersi ridurre tutto ad un misero appellativo.
Logan ha deciso di interpretare – almeno in parte, perché un fondo di verità ci sarà sicuramente. E' troppo stronzo per fingere in toto – il cattivo ragazzo, ma sappiamo bene entrambi che oltre la scorza c'è solo un semplice diciottenne che cerca di andare avanti con la sua vita, proprio come tutti gli altri. «Ti sei incantata?» mi richiama il biondino, riportandomi nel mondo reale.
«Sei bello quando ridi.»
Lui mi guarda spiazzato, prova ad aprir bocca per rispondere, ma la richiude immediatamente perché non sa cosa dire. Per la prima volta sono riuscita a stupirlo, nonché a zittirlo!
«Lo so.» risponde, riacquistando la sua solita aria spavalda e piena di sé.
«Okay, ora che hai rincarato di molto le tue dosi di autostima, potresti dirmi che cosa vuoi da me? Ho una vita da portare avanti che prescinde dal sesso, quindi deciditi a vuotare il sacco, prima che io ti pianti qui come un allocco!»
«Voglio te.» e a quell'affermazione, il mio battito cardiaco comincia ad accellerare in maniera vertiginosa. Ho quasi paura che possa scoppiare da un momento all'altro. «E visto che so benissimo che non ti concederai a me spontaneamente, visto i tuoi ideali da donna emancipata del cazzo, ti propongo un patto: ti procuro una quantità di voti tale da farti ottenere la carica di presidentessa ad occhi chiusi ed in cambio ci diamo dentro come conigli ogni volta che ne avrò voglia. Così entrambi otteniamo qualcosa che ci sta a cuore, che dici?»
Okay, se non mi do una calmata il cuore mi scoppia davvero, ma per la rabbia!
Lurido, schifoso, porco, maiale! Non posso crederci che stia sminuendo in questo modo increscioso la mia persona e la mia dignità! Con chi diavolo crede di aver a che fare, con una delle tante sgualdrinelle che gli ronzano attorno? Ottenere favori in cambio di prestazioni sessuali? Neanche fossimo davvero in politica!
Che dico? Dico: «Vai a farti fottere, Logan.»
E senza dargli neanche la possibilità di ribattere, esco dalla stanza.

1Definizione presa da Wikipedia.




L'angolo dell'autrice.

Non l'avrei mai creduto, ma dopo anni di pausa e di frequentazione del sito come semplice lettrice, eccomi nuovamente qui. Purtroppo la mia carenza di fantasia e ispirazione mi impedisce di creare qualcosa di completamente nuovo - non riesco nemmeno a concludere un capitolo -, perciò ho deciso di riscrivere da capo la storia che mi è stata più cara :-) ! Non so ancora se cancellerò da EFP la vecchia versione di "Les Liaisons Dangereuses", considerato che la prenderò molto in considerazione per lo sviluppo di questa, ma sappiate che ci saranno notevoli differenze, come potrete già notare da questo capitolo. In linea di massima i personaggi e gli avvenimenti principali saranno gli stessi (non so dirvi il finale), ma vorrei approfondire un po' più le cose, visto che erano trattate in maniera un po' più superficiale.
Detto ciò, spero che la storia possa piacervi e che questo capitolo possa avervi incuriosito un po'! Ringrazio di cuore in anticipo tutti coloro che leggeranno, recensiranno e tutte queste cosine belle qui :-D sappiate che ogni vostro parere sarà ben accetto, positivo o negativo che sia - nel caso in cui fosse negativo, non credo ci sia bisogno di ricordare che ci sono sempre modi e modi di esprimersi ;) ! Accetto ogni tipo di critica, ma che almeno sia costruttiva.
Alla prossima, bimbi belli :*
Sara.

  
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