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Autore: LadyNorthstar    24/06/2006    5 recensioni
Il capitano Jack Aubrey si è fatto raggiungere dalla futura consorte Sophia sulla Surprise, ma Pullings non sembra aver preso la cosa in modo esattamente positivo...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo un idiota non si sarebbe accorto di quanto Pullings era infastidito dalla presenza di Sophia sulla Surprise… e notamente

Autore: LadyNorthstar

Serie: Aubrey/Maturin

Rating: PG13

Genere: Comico, Demenziale, Romantico, One-Shot

Pairing: Jack-Tom, Jack-Sophia

Personaggi:

- Jack Aubrey, capitano della Surprise

- Thomas “Tom” Pullings, ufficiale della Surprise

- Stephen Maturin e M’Alister, medici della nave

- Sophia Williams, fidanzata di Jack

- White e Bonden, membri dell’equipaggiame…

Note: questa fanfict è collocata appena dopo la fine di Buon Vento dell’Ovest quando Jack carica sulla Surprise Sophia… e il “buon” Pullings, a mio parere, deve essere stato bello che geloso della rivale! ^.°

Solo un idiota non si sarebbe accorto di quanto Pullings era infastidito dalla presenza di Sophia sulla Surprise… e notoriamente Aubrey non era un tipo eccessivamente sveglio per queste cose.

Da quando la donna era salita a bordo il tenente aveva quadruplicato in lunghezza i suoi periodi di soggiorno sui pennoni, laddove la cinguettante fanciulla non poteva avventurarsi, e ogni volta che vedeva profilarsi all’orizzonte la pomiciante coppia improvvisamente veniva colto dall’irresistibile impulso a dare una scrutata all’orizzonte col cannocchiale o a fare le rilevazioni di posizione.

M’Alister inizialmente aveva interpretato lo strano malumore di Pullings come qualcosa di inerente a cibi non eccessivamente sani mangiati a Madera, ma Stephen gli aveva presto dato una spintarella per capire la giusta interpretazione, e così i due medici, a corto di pazienti da vivisezionare, si erano calati nella parte di improvvisati consulenti sentimental-psicologici.

- Non credo che ci sia motivo perché tu te la prenda così, Tom… dopotutto lo sapevi che era fidanzato, no?-

- Fidanzato si, ma sulla terra, non sul mare! Su questa nave lui è di mia proprietà, non sopporto che quella zanzara gli ronzi intorno!-

- Su, su, non parli come una donnetta gelosa…- cercò di incitarlo M’Alister – Dopotutto anche tu hai una moglie da cui tornare, no?-

- Sottolineo nuovamente, è “da cui tornare”, non “con al quale solcare insieme le onde”!-

Ogni loro tentativo di risollevare lo spirito decisamente basso del giovane ufficiale diede risultati deludenti al pari di questo e così dopo due settimane decisero di arrendersi, mentre Jack sembrava cominciare ad accorgersi di qualcosa. O, meglio, si era reso conto che Pullings aveva abilmente schivato ogni suo invito ad unirsi a lui a cena dall’arrivo di Sophia.

Su consiglio di Maturin aveva deciso di andargli a parlare, ma aveva incontrato dei considerevoli ostacoli al suo proposito, soprattutto contando che tutto l’equipaggio sembrava “parteggiare” per Pullings (forse perché stremato dall’aria rincitrullita che Aubrey aveva perennemente dall’arrivo della sua promessa sposa) e rispondeva ad ogni suo domanda con una eloquente alzata di spalle.

Infine, dopo due giorni di tentativi andati a vuoto, Jack riuscì a raggiungere Thomas sul pennone di belvedere; non erano ancora suonati i primi tocchi mattutini e la luce rosastra dell’alba tingeva il mare, l’aria e le vele.. era da tanto che non si godeva quel paesaggio.

- Ciao Tom…-

Pullings doveva non essersi accorto del suo arrivo, perché fece un balzo tale che per poco non cadde giù dal pennone.

- Salve, capitano…-

- Per Diana, non chiamarmi capitano quando siamo da soli! È stupido…-

- Non riesco a chiamarla in altro modo in questo momento, mi dispiace…-

Tom fissava con un certo astio mal represso il vuoto, e Aubrey cominciò finalmente a realizzare che doveva essere colpa sua.

- Ti ho fatto qualcosa?-

La domanda apparentemente innocente del capitano scatenò la belva: Pullings lo fulminò con gli occhi e sbraitò, desideroso di avere a tiro una scotta da lanciargli in testa:

- Fatto qualcosa? Fatto QUALCOSA? Ha portato quell’oca sulla nostra nave e non fate altro che pomiciare come due deficienti dalla mattina alla sera, mentre io non vengo neppure più degnato di uno sguardo! Direi che si, mi avete fatto qualcosa!-

Jack ci mise una manciata di secondi ad assimilare le affermazioni; poi, trattenendo l’impulso a prendere a pugni l’amico per la considerazione molto bassa che aveva della sua futura consorte, disse in tono forzatamente calmo – Da quando in qua portare sulla MIA nave la MIA fidanzata sarebbe un crimine?-

- Da quando su questa nave io e lei andiamo regolarmente a letto insieme, capitano…-

La tensione si poteva tagliare col coltello. E da basso già si scommetteva su chi si sarebbe spappolato sul ponte per primo.

- La devo sposare, è ovvio che pomiciamo!-

- Non è il fatto che pomiciate, che è una diretta conseguenza del vero problema: che quella donna è sulla Surprise!-

Aubrey rimase a bocca aperta in stile merluzzo. Non tanto per le parole ma perché finalmente aveva realizzato: non aveva mai pensato che Pullings potesse fare storie per la presenza di Sophia perché non aveva mai pensato che lui potesse esserne… geloso?!?!?

- Sei geloso di lei?-

- È ovvio che sono geloso! Come crede che mi senta se fino al giorno prima c’eravamo solo io, te e la nostra nave ed ora ci siete solo tu e lei, e a me è restata solo la Surpise…?-

- Ma dai non fare così, la prossima volta che salperemo…-

- Non ci sarà una prossima volta, e lei lo sa!-

Gli occhi affilati di Tom erano lucidi. Jack si sentì veramente tanto, ma tanto, ma tanto un verme.

- Scusami…-

- Un po’ tardi per scusarsi…-

- Troverò un modo per rimediare…-

- A si? E quale?-

- Bhe, intanto c’è questo…-

Aubrey fece finta di avventarsi sul suo sottufficiale, come per volerlo picchiare, mentre da sotto una discreta folla di marinai della nave vociava, e lo spinse sulla coffa, dove non potevano essere visti dal basso… quindi gli stampò un bacio con venti centimetri di lingua annessi. Si strusciarono come animali in calore per più di dieci minuti, alimentando perplessità tra gli astanti sul ponte (che però continuavano ad essere convinti che fosse in atto un qualche tipo di rissa per via dei suoni), quindi si staccarono, sebbene a malincuore.

- Ho rimediato almeno un pochino?-

- Si, un pochino si…-

- Mi farai l’onore di venire a cena nel mio appartamento stasera?-

- Non se c’è Sophia…-

- Thomas!-

- Ok, vengo, vengo…-

- Bravo cucciolo…-

I due si calarono dalle sartie coi capelli e gli abiti scompigliati, rendendo palese a M’Alister e Maturin cosa aveva realmente fatto e dando un falso indizio al resto dell’equipaggio (compreso il cappellano White che aveva seriamente temuto di dover recitare il funerale di uno dei due), quindi Jack venne agguantato da Stephen.

- Non dirmi che l’avete fatto con Sophia a bordo!-

- Sulla coffa? Ti paio un equilibrista? Ci siamo limitati ad approcci che non coinvolgessero le zone basse…-

- Jack, a volte mi fate veramente schifo…-

- E voi a volte mi fate veramente innervosire…-

- Dottore…- intervenì allora Tom, afferrando per il collo della camicia il medico – venga un secondo, c’è una cosa di cui devo parlarle…-

E mentre Maturin si allontanava trascinato via da Pullings Jack fece un cenno di ringraziamento al suo sottufficiale, accompagnato da uno sguardo da erotomane incallito del tutto ricambiato dallo sfregiato marianio.

Quando la scena venne raccontata a Sophia da Bonden poche ore dopo l’interpretazione concordata da coloro che avevano assistito era che i due avevano litigato, avevano tentato di strozzarsi a vicenda con le sartie e si erano azzuffati a lungo sulla coffa e che poi, una volta calmatisi e scesi, si erano lanciati “occhiataccie di fuoco”; la ragazza non dubitò neppure di una parola e corse subito dal suo amato a vedere se era ferito, mentre quello se la rideva sotto i baffi.

Ah, beata ignoranza.

  
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