Il nemico
Un mare nero che si estende all’infinito,

è il mio nemico.

L’urlo del vento si mescola al ruggito feroce dei fammin.

Paura? No.

Dovrei averne,Ido dice che è giusto ma niente,
solo una voglia irrefrenabile di sterminio.

L’odore pungente del sangue mi eccita,
urlo anche io.

Finalmente il segnale,
il rumore assordante della carica.

Oarf vola veloce come mai prima di allora.

Mi butto nella mischia

Nera come la morte la mia lama si fonde con il rosso squillante del sangue

Parata,stoccata e affondo
Sono insaziabile.

Colpisco ancora e ancora incurante della stancezza,
Incurante del dolore.

Infine, lo vedo.Nero come la pece

È sopra di me e io sono paralizzata,
ipnotizzata da quella figura mostruosa

Una vampata di fuoco e poi il buio
scivolo verso l’abisso
 
Giù Sempre più giù
mentre una risata sottolinea la mia sconfitta.