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Autore: Roxanne Potter    17/10/2011    4 recensioni
Scorpius avvicinò il suo viso a quello di Rose. I loro occhi si incatenarono, grigio nell’azzurro, mentre il ragazzo si faceva sempre più vicino. Rose rimase immobile, con un’espressione stranamente rapita, e non si mosse neanche quando Scorpius afferrò i suoi polsi.
Un incontro tra Rose Weasley e Scorpius Malfoy. Come potrebbe andare, secondo me.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-Ma… ma quella è Rose Weasley?
Doveva essere stato un ragazzino del primo anno a fare una domanda del genere.
Certo che era Rose Weasley. Chi altri, se non lei, avrebbe avuto la sfrontatezza e il coraggio di saltare fuori dal buco del ritratto e dirigersi quasi a passo di marcia attraverso la Sala Comune Grifondoro, con il suo cespuglio di capelli rosso fiamma scompigliati e bagnati intorno al viso, la divisa dei giocatori di Quidditch completamente infangata e in disordine e il manico di scopa impugnato?
-Eccola, è tornata.- disse Albus, lanciando un’occhiata a Louis e Lily, seduti insieme a lui intorno a un tavolino. 
I due ragazzi si voltarono e fissarono Rose che li raggiungeva, con un sorriso allegro, e si lasciava cadere su una sedia, esclamando: -Gente!
-Non siamo gente, Rose, siamo i tuoi cugini.- ridacchiò Lily.
-Sai che cambia.- ribatté la ragazza, poggiandosi sulle ginocchia il manico di scopa. Aveva un aspetto quasi terribile: i capelli crespi erano inzaccherati e alcune ciocche bagnate sembravano incollate alla fronte. Anche sul viso c’erano chiazze di fango, per non parlare della divisa spiegazzata e gocciolante. Se l’avesse vista, quell’oca della loro cugina Lucy si sarebbe messa a urlare.
-Cavolo, stai messa davvero malissimo.- commentò Lily, squadrando la cugina con occhio critico e ricevendo in risposta uno sguardo fulminante.
-Che vuoi dire? Guarda che nell’ultimo compito di Trasfigurazione ho preso…
-Parlavo del tuo aspetto.
-Ah, sì.- rispose disinvolta Rose. Poggiò un gomito sul tavolino e Louis allontanò subito i suoi fogli di pergamena, per impedire che si rovinassero.
-Scommetto che sei stata ad allenarti al campo con questa maledetta pioggia.- disse Albus. Lanciò un’occhiata a una finestra poco lontana: attraverso i vetri si vedevano il cielo grigio, gonfio di nubi, e la pioggia che scrosciava con un fragore assordante.
-Esatto.- rispose lei. -Oh, quelle sono delle Gomme Bolle Bollenti?
Rose afferrò un pacchetto colorato di verde e arancione, in bilico sul bordo del tavolo, sotto lo sguardo indignato di Lily.
-Ehi, quelle erano mie!
-Taci.- le intimò Rose, mentre scartava il pacchetto. Dentro c’erano un bel mucchio di caramelle colorate e morbide. La ragazza ne afferrò tre e le portò alla bocca, tutte insieme, per poi masticare con frenesia.
Albus, Louis e Lily la guardarono divertiti mentre si ingozzava con “la delicatezza di un troll”, così diceva sempre James.
-Tra poco è ora di cena, puoi mangiare in Sala Grande. Mi accompagni?- le domandò Albus, alzandosi.
Rose levò lo sguardo verso di lui e annuì, mugugnando qualcosa di incomprensibile, a causa della bocca piena di caramelle.
Si alzò a sua volta, reggendo nella mano sinistra il manico della sua scopa, poggiò il pacchetto sul tavolino e disse, rivolta a Lily: -Ne rimangono un paio, penso. Puoi tenertele.
-Oh, grazie… ehi, aspetta! Ferma un attimo.
Rose, che si era già voltata insieme ad Albus per dirigersi verso il buco del ritratto, si girò seccata verso la cugina.
-Sì?
-Non dovresti cambiarti? Insomma, vuoi andare in Sala Grande con questi capelli? E poi sei tutta bagnata!
-Giusto, grazie per avermelo ricordato. Al, vado a mettere la divisa della scuola. Torno tra un minuto.
Albus la guardò mentre correva verso le scale che portavano ai dormitori femminili. Se un’altra ragazza gli avesse detto una frase del genere, avrebbe sbuffato e si sarebbe sentito lieto di essere nato maschio. Ma conosceva Rose e sapeva che per lei i cambi di abito di un minuto duravano davvero un minuto, se non di meno.
Infatti eccola lì, dopo quelli che sembravano circa cinquanta secondi, mentre saltava l’ultimo gradino delle scale e si affrettava verso di lui. Indossava la divisa nera della scuola e i suoi capelli erano ancora in disordine, ma sembravano meno bagnati e più dritti di prima.
-Andiamo, su. A stasera!- esclamò Rose, rivolta a Louis e Lily.
-Ci vediamo.- disse Louis, facendole un cenno. Quando anche Lily salutò i due ragazzi, Rose e Albus si voltarono per poi dirigersi verso il buco del ritratto. Si arrampicarono, percorsero un breve passaggio e scostarono il quadro della Signora Grassa, per poi ritrovarsi in un corridoio illuminato da alcune fiaccole.
-Allora, che hai fatto durante l’allenamento?- le chiese Albus, mentre i due iniziavano a camminare.
-Il solito. Mi sono divertita a lanciare un po’ di pluffe e poi mi sono messa a colpire i Bolidi. Penso di aver spezzato uno dei sedili sugli spalti con un colpo troppo forte, ma non se sono del tutto sicura.
Albus trattenne una risata.
-La Coppa la vinciamo di sicuro, quest’anno. 
Continuarono a chiacchierare di Quidditch e allenamenti lungo il tragitto che percorsero, attraverso gli innumerevoli corridoi e le scalinate del castello.
Poi accadde.
Avevano appena superato l’aula di Trasfigurazione, quando dall’angolo del corridoio sbucò qualcosa. O meglio, qualcuno. Albus e Rose si bloccarono e fissarono colui che, attorniato da un gruppetto di ragazzine urlanti, si stava dirigendo verso di loro.
Ondulati capelli biondi, un ghigno che rendeva il suo volto ancora più attraente e bellissimi occhi grigi con i quali gettava sguardi languidi alle sue ammiratrici.
Era Scorpius Hyperion Malfoy, il ragazzo più bello di tutta Hogwarts, colui che aveva fatto innamorare ogni ragazza… a eccezione di Rose. Rose, la testarda Grifondoro che non lo degnava mai di uno sguardo e preferiva lanciargli tutti gli insulti di questo mondo.
Scorpius ormai si era avvicinato ai due ragazzi, sempre seguito dalle studentesse adoranti che lo fissavano come se fosse Merlino incarnato. Passò accanto a Rose, lanciandole uno dei suoi più accattivanti sorrisi e sfiorando il suo braccio.
-Weasley.- disse con freddo divertimento, mentre si bloccava.
Rose gli rivolse uno sguardo disgustato e duro, ma non arretrò di un passo. Le ragazzine smisero di ciarlare e si allontanarono lungo il corridoio, scambiandosi occhiate preoccupate. Anche Albus, con espressione tesa, fece alcuni passi indietro e osservò Rose e Scorpius che si fronteggiavano.
-Malfoy.- rispose la ragazza, in tono indifferente, per poi voltarsi verso Albus. -Puoi andare, aspettami in Sala Grande.
Albus annuì, si girò e si affrettò lungo il corridoio, per sparire dopo pochi instanti oltre l'angolo. Rose tornò a guardare Scorpius e disse: -Allora, devi dirmi qualcosa? Che vuoi?
-Oh, ma quanta freddezza.- disse sarcastico lui. –Quand’è che ammetterai che sei rimasta abbagliata dal mio fascino?
-Piuttosto lascio la squadra di Quidditch della mia Casa.
Scorpius ghignò ancora, ma dentro di sé si sentiva rabbioso. Com’era possibile? Tutte le ragazze della scuola gli correvano dietro, ma Rose era l’unica che ancora non cadeva ai suoi piedi! Se avesse saputo ciò che provava davvero… ma no, per lui quella ragazza sarebbe stata solo una delle sue tante conquiste.
-Smettila di fare la difficile, so che tu sei innamorata di me.
Scorpius avvicinò il suo viso a quello di Rose. I loro occhi si incatenarono, grigio nell’azzurro, mentre il ragazzo si faceva sempre più vicino. Rose rimase immobile, con un’espressione stranamente rapita, e non si mosse neanche quando Scorpius afferrò i suoi polsi.
Ormai le loro labbra erano vicinissime, stavano per sfiorarsi. Esultando dentro di sé, Scorpius chiuse gli occhi e si sporse ancora un poco di più…
Un polso di Rose scattò, sfuggendo facilmente alla sua presa, e un secondo dopo avvertì la punta di qualcosa che gli premeva sul petto. Lui fece appena in tempo ad aprire gli occhi e a incontrare lo sguardo determinato della ragazza, prima che questa urlasse con quanto fiato aveva in gola: -Stupeficium!
Perché Rose Weasley era una fiera ed orgogliosa Grifondoro.
Perché Rose Weasley non era mai stata segretamente innamorata di Scorpius Malfoy.
Perché Scorpius Malfoy non era il Principe delle Serpi.
Perché Rose Weasley non aveva ereditato solo l’intelligenza dalla madre, ma anche una bella dose di determinazione.
Perché, se Scorpius Malfoy provava a conquistarla oppure a baciarla contro la sua volontà, Rose Weasley non rimaneva lì ferma, emozionata e con il cuore che batteva a mille.
Ma gli avrebbe tirato un pugno dritto sul naso.
Oppure uno Schiantesimo che, come in quel caso, l’avrebbe spedito in infermeria riportando un bel po’ di contusioni alla testa.

*
NdA: Solo una cosa.^^ Detesto le Rose\Scorpius dal profondo del mio cuore, ma penso che questo l'abbiate già capito.<3

   
 
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