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Autore: tata_angel    19/10/2011    2 recensioni
Ma non c' era tempo da perdere, infondo doveva fare le valigie e sistemare tutto, era così felice di andare in Argentina, ed era sicura che sarebbe andato tutto bene.
Blue moon! Spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 

La ragazza continuava a guardare fuori la finestra mentre numerose gocce d'acqua scendevano dalle nuvole grigie, andando a sbattere contro la finestra al suo fianco. 
Con il suo sguardo azzurro si voltò verso il giovane che stava parlando dalla cattedra.
Si trovava a scuola durante l’ora d’italiano, Rein non stava prestando molta attenzione al suo insegnante, non che stesse facendo lezione.
Il professore aveva deciso di dedicare quell’ora di lezione al loro progetto.
Quell’anno, come i precedenti, la regione aveva deciso di proporre alle scuole superiori il progetto ‘scambio culturale’ e, quindi, di dare ai ragazzi la possibilità di scegliere un paese in cui soggiornare per un mese. Avrebbero dovuto alloggiare nelle case delle famiglie che davano la loro disponibilità, e studiare da vicino la cultura del paese. Ovviamente con tanto di relazione scritta e un diario su cui annotare le loro esperienze.
Nella scuola di Rein sono state scelte solo due classi, il regolamento era chiaro: le classi frequentanti al progetto dovevano essere le più meritevoli dell’istituto, per questo Rein ringraziò il cielo di far parte della classe più mansueta dell’intera scuola.
-Ora è il turno di Rein Valente a scegliere, sono rimaste solo due destinazioni quale scegli? - Le chiese il professore, mentre lei si voltò verso la compagna di classe Vera per potersi mettere d'accordo e rendere felici entrambe. 
Dopo alcuni minuti riuscirono ad arrivare ad una conclusione: Rein sarebbe andata in Argentina, un posto che aveva sempre sognato  e Vera sarebbe andata in Russia. 

Dopo ore di lezione, finalmente la campanella di fine lezioni suonò, lasciando liberi i ragazzi. Rein si affrettò per poter raggiungere il suo gruppo di amici: Tio, Auler, Sophie e Fine. Voleva assolutamente condividere la sua gioia con loro.
-Ciao ragazzi- Salutò allegramente i suoi amici con un bacio sulla guancia 
-A cosa è dovuta tutta questa gioia?- Chiese Sophie che si accorse immediatamente della felicità della sua amica
-Oggi abbiamo deciso le destinazioni con il professore di italiano- sorrise Rein -E indovinate dove andrò? In ARGENTINA- urlò contenta la ragazza dagli occhi celesti.
Si sentiva felice, amava l'Argentina e tutto ciò che la riguardava: la sua storia, come riuscirono a riprendersi dalla crisi economica e ancora prima come erano riusciti a liberare l'Argentina dagli spagnoli. La sua era una vera e propria passione per quel paese.
-Io l'ho sempre detto che il tuo professore d’italiano è un genio- Sospirò Sophie mentre i suoi occhietti verdi prendevano la forma di due grandi cuori. 
-Sophie- Sospirò Rein, la ragazza sapeva bene della "cotta" dell'amica per il suo professore. Non poche volte le faceva fare delle figuracce quando entrava nella sua classe per poterlo vedere. 
-Che c'è? Ma lo hai visto? E' bello! E pure intelligente a quanto pare. L’uomo da sposare!- sospirò sognante la ragazza, per difendersi
-Se lo dici tu- Disse Tio 
-Sì, sì lo dico io- continuò la ragazza 
-Ma non è troppo grande per te?- le chiese il fratello ironicamente
-Ma no, ha 30 anni e io ne ho 17- rispose Sophie risoluta, lasciando suo fratello del tutto scioccato.
-E' senza speranze, ormai è andata..- concluse Fine poggiandosi la mano sulla fronte.

-Ciao ragazzi. A domani- Salutò la turchina
-Ciao Rein!- Ricambiarono loro. 


La ragazza entrò come un uragano a casa salutando a squarciagola. 
-CIAO MAMMA!!- Salutò gettandosi addosso ad una donna dai capelli rossi fuoco ed occhi delle medesimo colore.
-Accidenti Rein sei sempre la solita- le riprese la donna sorridendo -Allora? dove andrai la prossima settimana?- chiese la donna, sapeva bene che proprio quel giorno si sarebbero decise le destinazioni. Non le andava affatto a genio di mandare sua figlia da sola all'estero e nemmeno accogliere in casa sua una persona sconosciuta, ma visto che la ragazza l’aveva supplicats con i suoi occhi speranzosi, insieme a suo marito, decisero di acconsentire a questo viaggio. 
-IN ARGENTINA!- Urlò lei, rigettandosi al collo di nuovo
-Rein è stupendo!- esclamò la donna cercando di nascondere quella preoccupazione che sentiva dentro. 
Ogni giorno sentiva concretizzarsi l’idea di vedere sua figlia salire su un aereo e andarsene per un mese. È impossibile, per lei, pensare a sua figlia come una ragazza oramai cresciuta e con la forza di allontanarsi da casa per fare le sue esperienza.
-Sì- affermò la ragazza riportandola alla realtà. Sospirò.
-E chi verrà al tuo posto?- chiese la donna. La ragazza non seppe cosa rispondere, si limitò a guardare la madre e fare spallucce. 
-Come non lo sai?- Le chiese la madre perplessa, alzando il sopracciglio scettica 
-Non so, non ci dicono chi verrà!- Disse con noncuranza 
-Ma come? Magari ci mandano un teppista e noi dobbiamo accettarlo in casa nostra?- Cominciò a lamentarsi la donna, mentre la ragazza alzò le spalle.
-E NO!- Urlò la donna, poi -Non ci penso nemmeno a far entrare in casa mia un delinquente. Ma stiamo scherzando!- Continuò lei, mentre Rein cercava di attirare la sua attenzione chiamandola. 
-John per l'amor del cielo nascondi tutti gli oggetti di valore, ah ricordati i portacenere della nonna- Chiamava il figlio 
-MAMMA!- Urlò esasperata la ragazza -Mi vuoi ascoltare?- 
-Si vai!- Sussurrò poi la madre sedendosi sulla sedia, mentre cercava di farsi un po’ d’aria con il canovaccio che portava sempre sulla spalla. 
-Mamma guarda che scelgono solo le classi migliori della scuola. Non sono per niente teppisti come dici tu- disse la ragazza 
-E non me lo potevi dire prima?- Chiese Elsa tranquilla –Jonh, falso allarme, puoi lasciare tutto come era prima! Anzi, sistema il piano superiore non vorrai fare una brutta figura con la ragazza o il ragazzo che verrà!- disse allegra, quasi saltellando 
"Ma se nemmeno lo voleva far entrare" Pensò la ragazza sospirando. 
Ma non ci rimuginò molto, perché se sua madre doveva sistemare casa, lei doveva fare le valigie. Non aveva tempo da perdere.
Così, quella sera, aveva già preparato la lista delle cose che doveva portare con sé e cosa doveva lasciare perché non aveva spazio.


**Angolo
Bene, questo è il prologo ‘sistemato’. Avevo detto che lo avrei corretto o quantomeno reso presentabile, ma tra problemi di tempo e predisposizione da parte mia non sono mai riuscita a mettermi d’impegno per iniziare, ma ora eccomi qui.
Volevo ringraziare, di nuovo BlueLady per aver fatto presente a suo tempo degli errori che ho fatto in questo capitolo, spero che adesso sia più leggibile.
Per chi ha il coraggio di rileggerlo, sì ho apportato qualche modifica.
Quindi per ora mi concentrerò a sistemare i capitoli di questa storia e spero che alla fine il risultato sia migliore del precedente.
A presto
Tata^^
  
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