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Autore: thatredpanda    19/10/2011    9 recensioni
Una risata.
Una risata che squarcia il silenzio e segna gli ultimi momenti di due condannati a morte.
Una risata straziante che li accompagnerà fino alla fine.
Un addio come tanti altri.
Un pianto finale e una frase che rimarrà per sempre nella memoria di chi l'ha sentita pronunciare: "Addio, scemo. Lo sai che ti amo?"
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Sound Of Madness
The Sound Of Madness

L'ultima cosa che ci si aspetterebbe di udire in un penitenziario, e in particolare nel braccio dei condannati a morte, è una risata. Una di quelle risate profonde, che vengono dal cuore, che ti fanno piangere, che ti fanno mancare il respiro.
E' proprio il tipo di risata che mai ci aspetterebbe di udire in quel luogo di morte.
E invece, eccola lì. Eccola lì la risata che cresce, alimentata da una voce intenta a parlare di qualcosa che, però, viene coperto dal suono convulso.
Se ci si avvicina, e si ascolta per un altro momento, si potranno sentire due voci che parlano concitate tra di loro e poi due risate scoppiare fragorose nel silenzio quasi assordante di quel braccio infernale.
Avvicinandosi ancora di più si potrà carpire il senso e il soggetto di quel discorso: il futuro.
E perché mai il futuro dovrebbe essere così divertente?
Perché è un futuro fittizio, perché per quei due detenuti dal nome ignoto è un futuro utopico che non vedrà mai la luce del sole.
Prestando maggiormente attenzione si può notare che parlano, più che altro, del loro matrimonio e di cosa potrebbe andare storto. Immaginano, infatti, che una vecchia zia inciampi nel vestito di non si sa quale cugina zitella per poi planare sul tavolo del buffet causando la fuga degli invitati, che il cugino imbranato si dimentichi le fedi a casa e che la mamma di uno dei due sposi svenga per l'emozione al tanto atteso “Sì lo voglio”.
Arrivati, poi, alla descrizione del ballo scoppiano di nuovo a ridere pensando al fatto che loro due proprio non sanno ballare.
A descriverlo così sembrerebbe un matrimonio indimenticabile, da sogno. A descriverlo così sembrerebbe quasi vero.
Allo scoccare, però, delle 5 i due si accorgono che il sogno sta svanendo portato via da una delle guardie carcerarie.
Ed è in quel momento che le risate spariscono lasciando il posto a dei sospiri angosciati.
E' arrivato il momento di separarsi e i due sono terrorizzati. Compagni di avventura e complici da una vita non possono sopportare l'idea si doversi, infine, separare definitivamente.
Entrambi vedono riflessa negli occhi dell'altro la paura per quello che sta per succedere, la paura di non avere un futuro.
La guardia, non osando intromettersi, sorride mestamente allontanandosi leggermente e professa con voce desolata la sentenza: “Avete un minuto.”
I due carcerati si guardano per l'ultima volta e si abbracciano tristemente prima di scambiarsi un doloroso bacio di addio.
Alla fine, il condannato prescelto si allontana mormorando un “Addio, idiota” appena udibile dall'altro, che risponde mestamente “Addio, scemo”.
La guardia non osa guardare negli occhi il detenuto rimasto perché sa per certo che guarderà il vuoto, leggerà l'assenza nel viso del sopravvissuto, ma non resiste.
Quello che si troverà ad ammirare, di sicuro, sconvolge ogni sua minima aspettativa.
Il superstite, infatti, ride. Ride così forte da perdere la voce.
E nel frattempo piange. Piange come un bambino e come un uomo che non sa farlo. Piange per la perdita del suo amico e del suo amante. Piange per la fine del suo compagno e per la morte che lo aspetta.
Le ultime parole che la guardia udì, due ore dopo, pronunciare sulla sedia elettrica da quell'uomo disperato furono di una dolcezza struggente: “Addio, scemo. Lo sai che ti amo?”

Note dell'autrice:

Questo orrore dovrebbe essere un regalo di compleanno. Il regalo di compleanno della mia adorata Aika <3
Perdonami, cara, per quello che ho scritto. Ma mi era balenata questa idea in mente mentre studiavo e non ho resistito.
Spero che non ti faccia totalmente schifo <3
Per le altre folli persone che hanno letto: mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. Anche solo una riga. Ve ne prego!
Penso di aver detto tutto. 
Arrivederci!
_pollon_
   
 
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