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Autore: xMoonyx    20/10/2011    12 recensioni
[Riferimento alle puntate 1xO4 e 2x13]
Pensar male è normale. Ma se ciò accadesse anche al momento sbagliato? Se per una volta la realtà risultasse più incredibile di ogni possibile superstizione?
Merlin e Arthur dovrebbero proprio stare attenti a ciò che sognano perché... qualcuno potrebbe fraintendere. O meglio... qualcuno potrebbe cogliere quella verità che hanno accettato tutti di buon grado tranne i diretti interessati.
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«Arthur... più veloce... più veloce... sì... così...»
Gwen e Gaius tacquero all'improvviso, guardandosi sconvolti.
«Cosa... cosa sta facendo?»
«Delira.» rispose immediatamente Gaius.
[...]
Fu all'ennesimo "Merlin" ansimato che il mago colse un sogghigno da parte di Belinor.
Accusandosi e rimproverandosi mentalmente per non aver approfittato del silenzio per fare la domanda che fremeva sulle sue labbra, la ingoiò e si costrinse ad apparire rilassato.
«E' successo qualcosa?»
Belinor continuò a ghignare scuotendo la testa per schermirsi poi alzò gli occhi su di lui e il moro li scorse brillare.
«Niente.»
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Sogni Ambigui e Nomi Sospirati

Disclaimer: i personaggi non appartengono a me [purtroppo xD] ma alla BBC e prima di essa alla storia. [e mi sembra tanto una frase tonante che... lasciamo perdere vah xD]

Avvertimenti: Presenterà delle tematiche pre-slash, quindi se il genere vi disturba vi consiglio di cliccare la x rossa in alto a destra (o sinistra, a seconda del computer che avete :P). Altrimenti benvenuti in questa breve follia! :)

Rating: Verde-rame v.v

Genere: Il genere Non-sense esiste? Per farla breve direi che è una "Commedia dei Fraintendimenti", sperando tuttavia di non essere caduta nel demenziale! :)

Dedica: la dedico a valentinamiky, Il_Genio_del_Male e elyxyz... perché le vostre storie sono semplicemente stupende! :3

Riassunto: Pensar male è normale. Ma se ciò accadesse anche al momento sbagliato? Se per una volta la realtà risultasse più incredibile di ogni possibile superstizione?
Merlin e Arthur dovrebbero proprio stare attenti a ciò che sognano perché... qualcuno potrebbe fraintendere. O meglio... qualcuno potrebbe cogliere quella verità che hanno accettato tutti di buon grado tranne i diretti interessati.

 Mi auguro vivamente che piaccia! :) Per adesso... Buona lettura! ^^

Sogni Ambigui e Nomi Sospirati


Gaius e Gwen stavano fissando da una buona mezz'ora il povero Merlin ansimante, sdraiato sul bianco talamo con la fronte imperlata di sudore e le palpebre serrate.

«Si riprenderà?» domandò la riccia preoccupata, mentre il cesurico al suo fianco cercava una posizione più comoda sullo sgabello.

«Se il principe Arthur riesce a compiere la missione suppongo di sì.»

«E se non dovesse tornare?» soffiò a quel punto la mulatta, con il classico tono di voce di chi teme una risposta negativa.

Gaius sospirò. Era difficile ammetterlo anche per lui.

Era una possibilità troppo assurda, che si era già affacciata sulla sua mente ma l'aveva bellamente ignorata.

«Morirà.»

In quello stesso istante, come turbato da quella parola, il diretto interessato annaspò, muovendo di scatto la testa.

«Merlin!» quasi urlò Gwen saltando su come morsa da uno spillo, gli occhi lucidi per l'emozione.

Il moro, tuttavia, non sembrava aver colto quel movimento perché continuò ad agitare il collo e gli occhi sotto le palpebre.

«Ar... thur.»

«Ha detto qualcosa!» celiò Gwen, commossa «Gaius hai sentito? Gaius!»

«Riuscirei a sentire se la smettessi di parlare.»

Allorché l'educata fanciulla tacque, vagamente offesa.

«Ar... thur.»

Merlin continuava ad ansimare, col sudore che colava sulle gote e le sopracciglia contratte. «Arthur... Arthur...»

«Ha detto Arthur!» fece notare la serva, cercando gli occhi di Gaius che, all'improvviso pallido e teso, smentì scuotendo con decisione la testa.

«No, figurati! Ma quale Arthur!»

«Arthur... Arthur...»

«Hai visto?! L'ha fatto di nuovo!»

«Ma no, Gwen, sono solo tue impressioni, lui non...»

«Arthur... più veloce... più veloce... sì... così...»

Gwen e Gaius tacquero all'improvviso, guardandosi sconvolti.

«Cosa... cosa sta facendo?»

«Delira.» rispose immediatamente Gaius. Si accorse dell'errore troppo tardi, quando ormai la serva si era voltata a guardarlo, accigliata.

«Delira? Mi sembra che stia dicendo delle frasi di senso compiuto, altroché!»

«No, sta delirando... il delirio produce nel suo cervello immagini nebulose e varie che, senza accorgersene, confonde e mescola insieme.»

«Che genere di immagini?» lo interrogò la mulatta, sospettosa.

«Arthur... dai... ancora un po'... ancora più in là... veloce... Arthur... mmm... l'hai quasi preso... dai... dai... un ultimo sforzo, dai... ci siamo quasi... ancora un po'...»

«Ha bisogno di acqua!» quasi urlò Gaius mettendosi in piedi immediatamente e fingendo di misurare la febbre a Merlin -invece si premurò di chiudergli la bocca-.

«Gaius?»

«Vammi a prendere dell'acqua.»

«Ma...»

«Morirà se non lo fai.» annunciò, perentorio. E sì, terribilmente nervoso.

Si augurò con tutto se stesso che la ragazza non protestasse e dal suo canto Gwen ebbe il buonsenso di tacere. Un attimo dopo si afferrò le gonne allontanandosi di controvoglia, uscendo dalla stanza per recuperare un po' d'acqua.

Quando con un ultimo svolazzo dell'abito sparì oltre l'angolo Gaius lanciò un sospiro di sollievo e si voltò ad esaminare il corpo pallido del protetto, che continuava ad ansimare, sudare, ed accostare il nome del somaro all'esortazione "veloce...".

«Vuoi finirla di fare sogni erotici sul principe Arthur, Merlin?!» lo redarguì collerico, con l'istinto di schiaffeggiarlo per svegliarlo.

Non si era nemmeno accorto della sfera di luce che galleggiava tra le dita del ragazzo.

Fortunatamente Merlin parve rilassarsi perché distese i muscoli del viso e le labbra si incresparono in una specie di sorriso soddisfatto.

Quando Gwen tornò Merlin dormiva tranquillamente -quasi russando-, insospettendo la riccia che sollevò un sopracciglio in direzione del cerusico.

«Che gli avete fatto?»

«Ho trovato dell'acqua e gliel'ho fatta bere.» mentì spudoratamente l'anziano «del resto l'ho detto, io, che delirava.»

Gwen lo fissò per un attimo interminabile, infine sospirò.

Quell'acqua doveva essere miracolosa.

«Ottimo lavoro... Arthur...» fu l'ultimo commento di Merlin -correlato ad un sorriso raddolcito- prima che il suddetto cadesse in catalessi.

Nessuno poteva sospettare che in quello stesso momento, a chilometri di distanza, Arthur esultava stringendo il fiore che avrebbe salvato Merlin tra le mani.

Ce l'aveva fatta, e tutto grazie a quella luce che l'aveva guidato e ai preziosi consigli che sembrava avergli offerto!


**


Merlin puntò lo sguardo forse con troppa insistenza sulla fronte di quello che era suo padre con la sola differenza che il suddetto non sapeva di esserlo.

Il moro aveva aspettato in silenzio parecchi minuti per convogliare le proprie forze ed energie, e adesso, col cuore che martellava, si preparò alla domanda fatidica.

«Belinor...»

L'uomo, intento a risvegliare un focolare, alzò appena lo sguardo truce su di lui. «Che c'è?»

In quel tono Merlin non vi lesse un approccio amichevole e così improvvisamente si pentì di aver iniziato il discorso.

Tuttavia non poteva tirarsi indietro, non a quel punto, anche perché era consapevole del cocente senso di colpa che l'avrebbe divorato se non l'avesse fatto.

«Ecco, io... mi chiedevo se per caso...»

«Merlin!»

Padre e figlio sussultarono presi alla sprovvista e si voltarono all'indirizzo della voce.

Arthur Pendragon si stava agitando, con la fronte aggrottata e sudata e le palpebre serrate in una morsa.

Muoveva appena le dita come se tentasse di chiuderle a pugno ma la dimensione onirica non glielo permettesse.

«Merlin.... Merlin...»

Il nominato, bianco, si voltò a guardare allarmato il padre.

«Come sta?»

Belinor si limitò ad allungare una mano ossuta e tastare la fronte del principe: quando ebbe constatato che non vi erano novità tornò a guardare il più giovane.

«Un po' di febbre, ma tra qualche ora si rimetterà perfettamente.»

Merlin annuì guardando il giovane rampollo Pendragon, più per non rintracciare le iridi cupe di suo padre che per altro, e notò con una vena di preoccupazione che Arthur sembrava febbricitante.

Si ritrovò anche a chiedersi per quale assurda ragione il biondo stesse nominando proprio lui.

Fu all'ennesimo "Merlin" ansimato che il mago colse un sogghigno da parte di Belinor.

Accusandosi e rimproverandosi mentalmente per non aver approfittato del silenzio per fare la domanda che fremeva sulle sue labbra, la ingoiò e si costrinse ad apparire rilassato.

«E' successo qualcosa?»

Belinor continuò a ghignare scuotendo la testa per schermirsi poi alzò gli occhi su di lui e il moro li scorse brillare.

«Niente.»

Merlin annuì e si morse il labbro.

Forse era finalmente giunto il momento.

«Belinor, tu...»

Si bloccò all'improvviso, con la gola secca.

Tu... cosa?

Tu... sei mio padre.

Non era tanto difficile... oppure sì?

Tu... hai un figlio.

Tu... sai chi sono, vero?

Tu... mi sei mancato tanto.

«Non devi preoccuparti di nulla, ho capito.» lo precedette però Belinor, con un sorriso accondiscende.

Merlin sentì qualcosa contrarsi all'interno del suo stomaco.

Che forse Belinor sapesse già tutto...?

«L'ho capito subito, appena ti ho visto.»

Il cuore iniziò a tamburellare e le orecchie a fischiare.

«E ti accetto.»

Gli occhi si spalancarono, come la bocca. Ma non emise nessuna parola, essendo le labbra vibranti di emozioni.

Non riusciva a capacitarsene...

Suo padre... che aveva capito che era suo figlio e... e lo accettava.

Gli occhi gli bruciarono di lacrime.

Quanto tempo era passato...

«Davvero?» boccheggiò a fior di labbra e il sorriso di Belinor si allargò, mentre l'uomo gli stringeva una mano sulla spalla.

«Davvero.»

Merlin sorrise al colmo dell'emozione e fece per abbracciarlo commosso quando Belinor aggiunse:

«Ho capito subito che tu e il principe siete fatti l'uno per l'altro.»

Il sorriso di Merlin si congelò.

«Cosa?» gli riuscì di dire, incredulo.

«Ma sì!» gli occhi di Belinor si illuminarono e Merlin comprese.

Le guance e le orecchie andarono a fuoco.

«No... no.» scosse la testa, per cacciare quelle parole. «Non hai capito, io...»

«Oh non devi preoccuparti, ho la mente aperta, io!»

«Ma, veramente, quello che ho cercato di dirti è che...»

«Ripeto: non devi spiegarmi niente. I sogni del principe la dicono già molto lunga.»

Merlin sospirò affranto, mentre Belinor gli assestava un'altra pacca sulla spalla e si allontanava per uscire dalla caverna.

«Vi lascio soli.»

Merlin lo seguì andarsene disperato e si spiattellò una mano sulla fronte.

Ci mancava solo che suo padre lo credesse gay!

In quello stesso istante Arthur si svegliò, guardandosi intorno confuso. Quando i suoi occhi blu incontrarono la figura di Merlin si allargarono.

«Che è successo?»

«Tornate a dormire.» replicò irritato il moro, fulminandolo con un'occhiataccia.

E' tutta colpa tua, come sempre, stupido asino!



_____________________________________________________________________________
Angolo Autrice.


Bene, popolo Camelottiano, sono consapevole di dover aggiornare Changing ma non preoccupatevi, il quinto capitolo ce l'ho tutto nella mia testolina, devo solo metterlo per iscritto ed è fatta! Vedo se riesco oggi o in caso domani... quindi non disperate, arriverà! :)
Per quanto riguarda questa follia, posso solo dirvi che è una delle tre che ho iniziato a scrivere ieri. Le altre due le avrete a tempo debito, dopo che avrò aggiornato la long!
Per qualsiasi lamentela o effetto collaterale (anche grave) rivolgetevi ai miei neuroni andati a male.
Beneee, che posso dirvi? Quando ho visto le due puntate citate, ovvero la 1x04 e la 2x13, non ho potuto fare a meno di pensare male.
E così, dopo tanto tempo, quando ormai abbiamo i primi episodi della quarta serie, ho pensato di scrivere una breve fic divertente, la classica commedia dei fraintendimenti.
Mi auguro che piaccia! :)

Note: nella prima scena ho dato, nel caso non si fosse capito, una spiegazione alternativa per la richiesta di Gaius. Il nostro cerusico non è spaventato per via della magia che sta producendo Merlin, come nel telefilm, quanto piuttosto dalle cose imbarazzanti che potrebbe dire a proposito del principino. In realtà Merlin, come nel TF, stava solo cercando di aiutare Arthur, come tutti sappiamo xD P.s: non ho resistito dal far fare a Gwen la figura dell'idiota, sebbene nella prima serie il suo personaggio mi stava simpatico. Ma ormai ostacola il Merthur e quindi mi sta amorevolmente sulle balle <3
Nella seconda scena, invece, ho giocato più di fantasia. Ho provato ad immaginare i sentimenti di Merlin e, sebbene la storia sia una commedia, lì ho dato sfogo un po' alla mia vena più seria ed angst! In modo anche che si possa fraintendere il genere... possibilmente sembrerebbe una storia sensata inizialmente xD

Con questo concludo, sperando che vi piaccia! In ogni caso fatemelo sapere con un commentino, su, non siate timidi! *___*
Per adesso, arrivederci alla prossima fic! =(°-°)=



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