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Autore: Tifawow    21/10/2011    3 recensioni
"Alfred riconosceva un problema di relazione tra lui e Ivan.
Si trattava principalmente dell'incompatibilità di reazioni e di sentimenti che si suscitavano a vicenda, ma causavano nell'americano un dilemma non indifferente, che spesso sfociava in dubbi esistenziali.
A volte la sua massima aspirazione era quella di picchiare la testa di Russia a terra fino a fargli implorare pietà. Altre volte invece si sarebbe piazzato sulle sue ginocchia (o tra di esse) e lo avrebbe baciato fino a fargli perdere il fiato."
[Raccolta sperimentale di drabble e double-drabble sulla coppia RusAme]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Russia/Ivan Braginski
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tre parole'
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Titolo: Total war
Autore: Tifawow
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Arancione
Genere: Generale(c'è un po' di tutto)
Avvertimenti: Shonen-ai, Yaoi, Raccolta, Drabble
Pairing: Russia/Ivan Braginski; America/Alfred F. Jones
Note: questa raccolta è un totale esperimento! Ho provato a chiedere ai miei amici più intimi di darmi tre parole a testa, le prime che venivano loro in mente. Le ho poi elaborate in varie drabble a seconda di quello che mi ispiravano, includendo nel testo quelle stesse parole.
E di nuovo mi trovo a scusarmi per i titoli in lingua straniera... avrei voluto usare il Russo ma il cirillico non è proprio nelle mie corde e scriverli con google translate, magari sbagliati, non mi sembrava il caso ._.
Kudrjavka è il vero nome di Laika, la prima cagnolina ad essere mandata nello spazio.





Tra moglie e marito...  – 150 parole
Originale ~ Albergo ~ Cervello




America non avrebbe saputo trovare una parola che descrivesse il suo rapporto con Russia.
Nemici? Termine superato, abusato e inesatto.
Potevano dirsi tali se dopo ogni battaglia finivano immancabilmente nello stesso letto?
Amanti? Termine restrittivo, incompleto e poco originale.
Potevano definirsi tali se dopo ogni scopata finivano immancabilmente a dichiararsi guerra?
Coppia? Per carità, quel termine lo lasciava volentieri a Francia e Inghilterra! Lui preferiva passare oltre.
Allora che cos'erano?
-America! Smettila di far finta di avere un cervello e vieni a letto. Non vorrai costringermi ad altri metodi di persuasione, vero?- con un tono dolce, fintamente miagolante, Russia lo chiamò dal grande letto della camera d'albergo dove alloggiavano, momentaneamente, in pace.
America sbuffò -Arrivo, red borign!-.
Forse non c'era bisogno di una parola.
Forse ne servivano troppe.
-Spostati... occupi tutto il letto!-.
Di sicuro marito e moglie non l'avrebbe usata! Preferiva evitare una guerra per la distribuzione dei ruoli.






In memory of Laika – 100 parole
Lampo ~ Vittoria ~ Povero




-Fammi capire...- cominciò Alfred, dopo aver bevuto un ingente sorso di coca-cola -Tu hai spedito un cane nello spazio...-.
-Geloso?- chiese Ivan con un lampo di malizia, sottolineando quella che era una vittoria sull'americano.
-Non vedo perché dovrei...- rispose Alfred fingendo noncuranza -Avete mandato un povero cane a morire nello spazio!-.
Il volto di Ivan si fece perplesso a quell'affermazione -Morire?-.
-Beh, cosa pensi che gli succederà dopo dieci giorni passati lassù?-.
Ivan se l'era immaginato diverso quell'incontro.
Pensava di gongolare e ridere di America, non certo di finire a farsi consolare dal suo nemico, illuminato sulle sorti di Kudrjavka.*






Relationship problems - 150 parole
Aspirazione ~ Dilemma ~ Assenza



Alfred riconosceva un problema di relazione tra lui e Ivan.
Si trattava principalmente dell'incompatibilità di reazioni e di sentimenti che si suscitavano a vicenda, ma causavano nell'americano un dilemma non indifferente, che spesso sfociava in dubbi esistenziali.
A volte la sua massima aspirazione era quella di picchiare la testa di Russia a terra fino a fargli implorare pietà. Altre volte invece si sarebbe piazzato sulle sue ginocchia (o tra di esse) e lo avrebbe baciato fino a fargli perdere il fiato.
La cosa preoccupante era che, spesso, le due cose coincidevano.
E nel guardare il suo compagno seduto al tavolo dell'ONU, fingendo una totale assenza di attenzione nei suoi riguardi dopo quello che avevano fatto mezz'ora prima nei bagni, non potè far altro che confermare la sua convinzione: avevano un serissimo problema di relazione.
Il vero dramma stava nel farlo riconoscere ad Ivan: a suo parere, loro insieme erano perfettamente normali.






Remove the fear - 200 parole
Affanno ~ Dilemma ~ Assoluzione



Niente faceva paura ad Ivan.
Stretto nella morsa del Generale Inverno si era forgiato tra sangue e gelo, imparando a non temere più niente e nessuno. Non gli piaceva avere paura, lo considerava un inutile affanno e negli anni aveva fatto in modo che tutto ciò che lo intimoriva sparisse, venisse cancellato.
La morte? L'apoteosi suprema, il bene che un giorno per tutti arriva, l'assoluzione di ogni male ed ogni peccato di fronte al giudizio finale.
No. Non faceva paura la morte.
Il sangue? Perché temerlo? Rosso, intenso, dal sapore dolce-amaro. Niente era più bello di un corpo intriso di sangue, di un volto delicato striato di cremisi, di mani grondanti.
No. Non faceva paura il sangue.
Il dolore? Un piacevole diversivo, semplicemente un gioco.
No. Non faceva paura il dolore.
Non si doveva aver paura di niente, perché niente faceva paura.
Eppure qualcosa si era insinuato nella sua testa, risvegliando sensazioni così forti da atterrirlo: la risata di America.
Era terribile, ma Ivan non si sarebbe fatto prendere dal panico: come tutte le cose che lo spaventavano, lo avrebbe fatto sparire.
Il dilemma stava semplicemente in come lo avrebbe fatto.
Possibilmente con un rubinetto e un gran bel sorriso.






Pezzi di storia - 200 parole
Fotografia ~ Luce ~ Colore



Non c'era mai stato un vero futuro per loro, Alfred lo aveva sempre saputo.
Rivali, nemici, bambini dispettosi... erano quasi arrivati al punto di distruggersi con la bomba atomica pur di conservare la propria superiorità rispetto all'altro eppure, nonostante tutto, un certo feeling era stato sempre presente, tangibile.
Come fossero arrivati a condividere il letto era stato un mistero ma, ancor più inspiegabile, era come il sesso tra di loro, dapprima valvola di sfogo, era riuscito ad evolversi, diventando infine amore.
Un amore burrascoso, inconcepibile e difficile, ma pur sempre amore.
Non c'era mai stato un alone di luce ad accogliere le loro effusioni, né tanto meno squilli di trombe e romanticismi, eppure Alfred ci aveva creduto nonostante tutto, ci aveva sperato intensamente, come un bambino che attende il suo giocattolo a natale.
Aveva davvero pensato che sarebbe potuto durare fino alla fine del mondo.
Ma la verità era che, per quanto potessero amarsi, per quanto potessero volersi, rimanevano sempre America e Russia, eternamente rivali, eternamente destinati a ridurre in frantumi tutto attorno a loro.
Anche loro stessi.
E di quei cocci, di quella cenere e polvere, gli era rimasta solo una loro fotografia... sbiadita persino nelle sfumature di colore.






This isn't a gift - 150 parole
Stella ~ Gioia ~ Mano



-E' davvero per me?- la voce di Ivan, fermo in mezzo al proprio salotto con in mano un girasole, era carica di incredulità e meraviglia -Me lo regali davvero?-.
-Ecco... non è che sia proprio un regalo...- brontolò Alfred, completamente rosso il volto, fingendo indifferenza -E' che boh... ero in giro, l'ho visto e ho pensato che potesse piacerti... cioè! No... lo stavano buttando via, ecco! Mi dispiaceva, così...- tante parole confuse, tante spiegazioni inutili.
Ivan nemmeno lo ascoltava, aveva occhi solo per il girasole che teneva in mano, guardandolo come se stringesse un diamante o una stella.
-Insomma...- continuò Alfred, arrossendo -Hai capito, no? Non è assolutamente un regalo!-.
Ivan alzò gli occhi e per un secondo entrambi tacquero, chi meravigliato, chi in aspettativa.
Poi lo stupore lasciò spazio a pura gioia sul volto del russo, mentre due lacrime mal trattenute luccicarono agli angoli degli occhi -America...- mormorò -Grazie!-.





Cold War - 100 parole
Vendetta ~ Oggetto ~ Passione




-Ti piace, Alfred?- domandò Ivan, alludendo all'oggetto che, con tanto orgoglio, lo aveva invitato a vedere -Ora ci divertiremo tantissimo!-.
Alfred sgranò gli occhi: mai come in quel momento fu tentato di voltare le spalle al nemico, scappare a tutta velocità e nascondersi nella sua Washington.
Ce l'aveva anche Russia.
Ce l'aveva anche lui.
-Adesso siamo pari...- continuò Ivan, in tono così carico di passione da sembrare quasi un amante voglioso -Non sei felice?-.
Felice?
Alfred tacque, inghiottendo a vuoto la sua paura, il suo terrore.
Anche Russia aveva la bomba atomica.
Ora doveva solo sperare che non volesse vendetta.






Happy birtday - 150 parole
Lago ~ Cantilena ~ Biglietto



Tutto era cominciato con un biglietto.
Un orrendo biglietto con stampata la bandiera americana, che non lasciava dubbi sul suo mittente.
“Happy birtday, red boring!” recitava con una calligrafia disordinata, che ricordava tanto la cantilena che era la sua voce “L'eroe ha una sorpresa per te! Chiudi bene la porta e vieni in salotto!! See you later!!”.
Ivan aveva guardato a lungo quel pezzo di carta, interdetto e preoccupato.
Era il suo compleanno e Alfred, con i regali, sapeva essere un vero buzzurro, come l'anno prima, quando gli aveva regalo dei buoni pasto per Mac Donald.
Ma quella volta, quando Ivan si trovò di fronte al suo ragazzo completamente nudo, con una bottiglia di Vodka tra le gambe, un sorriso che diceva “stappami”, immerso in un lago di girasoli, non potè far altro che alzare le mani in segno di resa.
E riabbassarle subito su Alfred, ovviamente.






Hot war - 150 parole
Corpo ~ Bastardo ~ Superiorità



-Ivan... cazzo...-.
Alfred mugugnò nel percepire Ivan dentro di sé, gemendo al movimento che imprimeva al loro rapporto, alla forza con cui gli serrava i fianchi.
Era Ivan.
Tutto era Ivan.
-Ti voglio Alfred... e non mi basta il tuo corpo...- gli sussurrò ad un orecchio, affondando con una spinta violenta, strappandogli un nuovo gemito -Voglio la tua anima... il tuo sangue...-.
Alfred digrignò i denti, stringendo così forte la sponda del letto da farsi male alle mani -Sei... un fottuto bastardo...- sibilò.
Lo era.
Era uno stronzo fottuto.
Ma Alfred non si ritrasse, nemmeno per un secondo, inarcando la schiena e venendo incontro ad ogni singola spinta, ad ogni singola fitta di dolore, chiedendo sempre di più da quell'unione.
Era tutto perfetto: Ivan che si spingeva dentro Alfred e Alfred che si spingeva contro Ivan in una gara di superiorità.
E Alfred si sarebbe dannato, piuttosto che lasciarlo vincere.





..::.Fine.::..


*Per sottolineare quanto quell'esperienza sia stata inutile anche per la scienza. Probabilmente i russi erano ben contenti, non ne ho idea, ma mi rifiuto di appoggiare questo inutile sacrificio scrivendo un Ivan contento U_U.




E anche questa è finita!
Con una certa difficoltà sono riuscita a scrivere anche di questa coppia, che adoro tantissimo ma di cui non ho mai scritto, sebbene riesca ad essermi abbastanza congeniale per l'andazzo violento a cui si presta.
Che dire... io ci ho provato! Spero che possa esservi piaciuta!
La prossima coppia è una di cui sono un po' più pratica quindi, in teoria non dovrei incontrare moltissime difficoltà!

In qualsiasi caso ringrazio tutti coloro che passeranno da queste parti e avranno il fegato di leggere!
Mando a tutti un grosso bacio e un ringraziamento!♥ ♥ ♥
   
 
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